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Autore: ThreeRavensBlondie    01/05/2015    3 recensioni
Sequel della ff Emerald Coast: un'estate straordinaria.
Sono passati mesi ormai da quando Sonic e i suoi amici hanno concluso la loro straordinaria vacanza estiva a Casa della Quercia, la casa di Tails sulle rive dell’Emerald Coast. L’estate è stata un puro concentrato di mare, sole, divertimento, litigate, avventure, strategie e amori trionfanti (tra Sonic ed Amy e Knuckles e Rouge). Tuttavia, il male è giunto anche in un posto idilliaco come quello. Sconfitto Metal Sonic nella sua forma più mostruosa, Metal Obscuria, e morto il loro amico robot E-123 Omega, Sonic, Tails, Knuckles, Amy, Rouge, Shadow, Espio, Vector, Cream e Charmy si salutano e sperano con tutto il cuore di vedersi ancora nonostante le loro strade, per adesso, stiano divergendo. Le loro vie, però, sono destinate a incontrarsi ancora una volta, per una nuova esperienza.
Se mi lasciaste una piccola RECENSIONE ne sarei molto contenta!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Rose, Knuckles the Echidna, Rouge the Bat, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SONIC
 
 
 
 
 
 
L’aria invernale comincia decisamente a farsi sentire. Non sono ancora le sei del pomeriggio che il sole è già quasi del tutto tramontato. Ahimè! D’ora in avanti mi toccherà fare la mia corsa quotidiana con la felpa.. il che è una cosa terribile: non ti lascia libertà di movimento, sembra di indossare la camicia di forza. Mi butto sul divano, prendo in mano il telefono cellulare e scrivo:

Dove sei? Perché ci metti così tanto?

Sarò paranoico, ma non me ne frega. Ho sempre questa strana sensazione, ultimamente, che qualcosa di terribile stia per accadere. CERTO, COME SE FOSSE LA PRIMA VOLTA! Ormai per me non doveva esserci nulla di nuovo in questo. Ti diverti a una festa? Attento, c’è un nemico nascosto nella torta pronto a ucciderti. Vai a fare una scampagnata? Attento, c’è un nemico nascosto in un cespuglio pronto a ucciderti. Ti concedi una vacanza estiva? Attento, un nuovo Metal rompipalle nascosto da qualche parte pronto a ucciderti ti rovinerà il gran finale dell’estate. Posso dirlo? CHE PALLE! Peccato che ci ho fatto l’abitudine.
Il messaggio di risposta arriva quasi subito:

Sto arrivando, Sonic, datti una calmata! E’ il quinto messaggio che mi mandi.

Scusa, ma preferisci morire o stare al sicuro? Dai, basta pensarci. Chiamerò Tails, è da un po’ che non si fa sentire. Compongo il numero e aspetto. Squilla.

T: Pronto?
S: Yo Tails! Quanto tempo!
T: Ma tu guarda, chi non muore si rivede. Anzi, si risente.
S: Beh, non è che tu ti sia fatto sentire più di me..
T: Sonic, l’ultima volta ti ho chiamato io. E anche quella prima. Non posso chiamarti sempre io, sembra quasi che ti dia fastidio! Potevi chiamarmi anche tu una volta tanto, sentire se ero vivo o morto, cosa facevo, se volevamo andarci a mangiare qualcosa. Non ti sei comportato bene, Sonic.


Cazzo, non credevo pensasse queste cose!

S: Tails, mi dispiace.. Non pensavo che tu ci fossi rimasto così male!
T: Ho passato mesi da solo, senza fare mai niente. Senza che nessuno si preoccupasse di me. Eppure mi pare che io per te ci sia sempre stato, no? Sbaglio o l’estate scorsa vi ho chiesto di venire tutti a fare una vacanza a casa mia? Vedi, cosa si ottiene a essere disponibili con chi non ti apprezza!


Ecco il solito Tails esagerato che ti fa sentire in colpa. Ora lo riconosco.

S: Okay, Tails. Sei arrabbiato e hai rancore verso di me, ma ti chiedo scusa, davvero. Mi dispiace, ho avuto anche molte cose a cui pensare! E poi ti giuro che ultimamente stavo pensando di fare di nuovo un ritrovo con tutti gli altri. Non sarebbe una cattiva idea, non credi?
T: Certo, come no.
S: Su Tails, che ti costa? Ci siamo divertiti un sacco, l’ultima volta!
T: Tralasciando i robot e Metal Demente?
S: Beh, sì, a parte quella parte là.
T: Diciamo che l’estate è stata più fruttuosa per te e Knuckles che per me..
S: Sì, ma non puoi non ammettere che ti sei divertito ugualmente!
T: No, mi sono divertito.
S: Quindi….?


Sento il respiro veloce di Tails dall’altro lato della cornetta.

T: Okay.
S: GRANDE!
T: Ma a una condizione!
S: Qualunque cosa, mio signore.
T: Stavolta gli altri li chiami tutti tu. Io me ne starò qui a poltrire. E’ ora che tu incominci a imparare a chiamare la gente, invece di far fare sempre tutto agli altri.
S: Affare fatto. Poi ci mettiamo d’accordo su quando veniamo a Casa della Quercia?
T: Per me potete venire anche questo venerdì.
S: Perfetto. Allora ci vediamo venerdì. Scusa ancora Tails!
T: A presto!


Riattacco. E’ fatta. Mi dispiace sfruttare Tails e la sua casa in questo modo, ma con questa brutta sensazione che mi ronza nelle orecchie continuamente, non so, credo sia meglio stare tutti uniti. Prendo un foglio di carta gialla e comincio a scrivermi i nomi di chi chiamare.

-Knuckles  
-Rouge
-Shadow
-Vector
-Espio
-Charmy
-Cream


Mi sembra totalmente inutile scrivere il nome di Amy, quindi non lo faccio.
Alzo lo sguardo verso la finestra: è il crepuscolo. Sento bussare alla porta. FINALMENTE.
Tiro un sospiro di sollievo quando apro la porta.
“Ce l’hai fatta, allora. Dovevi andare fino in Cina per prendere dei chilidog per cena?”
Amy mi sorride, pulisce le scarpe sullo zerbino ed entra in casa.
“Scusa, c’era la fila al fast food e un tizio è anche svenuto, quindi il tempo è volato. Ma ora sono qui, questo conta”
Mi bacia sulla guancia e io sento caldo nel punto in cui mi ha baciato. Ormai sono quattro mesi che stiamo insieme, e io sento di amarla ogni giorno di più. Sistemo la cena sul tavolo mentre lei si toglie la giacca. Io, da gentiluomo che sono (certo, come no) gliela porto di là, sul mio letto.
“Knuckles, Rouge, Shadow, Vector.. ma cos’è?” La sento dire dalla cucina. Stava leggendo il foglietto dei nomi.
“Sceglievo dei nomi per i nostri figli” dico, sorridendo.
Lei mi guarda come fossi un imbecille e mi tira un ceffone. Io le prendo la mano, la tiro verso di me e la bacio. Mesi fa non avrei mai pensato che lei, Amy Rose, sarebbe stata la persona con cui avrei voluto trascorrere il resto della vita. Per quanto mi riguardava, più mi stava lontana e meglio era. Ma quest’estate, lei e Knuckles ne avevano fatte passare delle belle a me e alla povera Rouge, facendoci credere che stessero insieme e facendoci ingelosire come non mai. Allora, quando Amy mi sembrava perduta, avevo capito che mi piaceva. E quando Knuckles mi aveva spiegato che la loro relazione era solo una farsa, avevo deciso che non l’avrei mai persa. Lei è mia. E io sono suo.
“Mi sembra presto per parlare di figli, non pensi?” dice lei, sistemando i piatti sul tavolo.
“E’ prestissimo ancora! Ma per curiosità, tu non ne vorresti?” le chiedo, incerto.
“Ma certo che li vorrei!” dice con gli occhi sognanti “Ho sempre desiderato avere un figlio mio, anche se non sono molto brava coi bambini”
Lo so. Se c’è una cosa che Amy non sopporta, è il trovarsi in mezzo a una marea di bambini urlanti. Sorrido mentre ci sediamo, apriamo la scatola dei chili dog e ci versiamo da bere.
“Ma quindi quei nomi per cos’erano?” insiste lei.
“Tails vuole che chiami i nostri amici per invitarli a Casa della Quercia, te compresa” le spiego “passeremo un po’ di tempo insieme. Sai, Tails si sente un po’ solo ultimamente”
“Ah, capisco! Che bello, allora! Non vedo l’ora di rivederli!”
“Già, anche io.”

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Mentre guardiamo la tv, il cellulare di Amy prende a squillare con un’allegra suoneria. Sullo schermo appare il nome del mittente della chiamata in caratteri cubitali: ROUGE.
“Pronto?” risponde Amy, alzandosi dal divano.
Sento il mormorio acuto della voce di Rouge parlottare fitto fitto nell’orecchio di Amy.
“Calma Rouge, che è successo?” dice Amy, aggrottando le sopracciglia.
La voce di Rouge si fa ancora più alta, ma non riesco a capire una sola parola di quello che dice. Amy e Rouge erano diventate piuttosto amiche dopo la vacanza. Prima di quella, non so cosa le tratteneva dal prendersi a schiaffi e tirarsi i capelli continuamente. Hanno un carattere molto diverso. Amy è timida, ma al contempo allegra, simpatica e semplice. Rouge, che è uscita dall’età dell’adolescenza, è affascinante, candida, vanitosa e carismatica. Due tipi di caratteri che, solitamente, non possono convivere senza cozzare l’uno con l’altro. Ma, dopotutto, era merito di Amy se Rouge e Knuckles ora avevano una relazione, quindi tra le due non poteva non nascere questa amicizia.
“Come, adesso?! Ma sono con Sonic!” esclama Amy esasperata sbattendo il piede a terra. Ahia. Serata rovinata.
“Ma cosa è successo?” chiedo.
Amy mi fa cenno con la mano di tacere.
“Ma dimmelo qui, no? Devi per forza raccontarmelo dal vivo?” Amy incrocia le dita. Ma poi alza gli occhi al cielo e prosegue “Va bene, ho capito. Dammi il tempo di mettere un po’ a posto e arrivo.”  Riattacca e va verso la cucina, buttando via la carta che ricopriva i chilidog e mettendo nel lavandino piatti, bicchieri e posate.
“Cosa ha detto?” esordisco.
“Ma non lo so! Era tutta un ‘Amy sbrigati, vieni qui, è successo un casino. Veloce!’ Ma non ha voluto dirmi nulla. Boh, vorrà creare della suspance!” dice sciacquando i bicchieri con acqua e sapone.
“Sì, Rouge è così teatrale..” continuo. Lo penso davvero, ma devo ammettere che le voglio bene. Mentre prima la pipistrella mi era indifferente, ora provo per lei un’amicizia. Un po’ come quella di Amy e Knuckles.  
Dopo aver sparecchiato e rigovernato, Amy prende la giacca e se la infila.
“Rouge mi starà aspettando, sembrava piuttosto sconvolta.”
“Va bene” rispondo, guardandola avviarsi verso la porta, aprendola. Nulla vince contro l’altruismo di Amy. Ormai stasera è andata così!
Ed è in quel momento che quella brutta sensazione si impossessa nuovamente di me. Qualcosa di orribile sta per accadere. Devo evitarlo a tutti i costi. Corro verso Amy, la spingo contro il muro e la bacio febbrilmente imprigionandola con le mie braccia ai lati della testa.
“No, no, no, Amy. Non andartene.” Sussurro.
“Sonic, ti senti bene?” mi guarda preoccupata.
“Rimani qui con me stasera”
“Ma Rouge..”
“Capirà.” Anche se so che quasi certamente Rouge non avrebbe capito.
La vedo perplessa. Non ho la minima intenzione di costringerla a fare qualcosa che non vuole fare. Non voglio forzarla ad andare oltre. Per una ragazza perbene come lei questa richiesta potrebbe sembrare eccessiva o strana o colta alla sprovvista, e io voglio rispettare le sue scelte e le sue decisioni. Ma ne ho bisogno in questo momento. Dobbiamo restare insieme, stasera.
“Va bene” conclude, richiudendo la porta “Resto”.
 
 
 
 
 

 
  
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