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Autore: lukespj    03/05/2015    3 recensioni
“Haz, mi vuoi sp-”
“Ti prego, so che sono un emerito coglione, un cretino, uno stronzo, tutto quello che vuoi. E mi dispiace, giuro. Ma non posso starmene con le mani in mano. Ti amo, cazzo, e non posso lasciarti andare, anche se probabilmente sarebbe la cosa migliore, ma non posso. Sarò anche egoista, ma non mi importa. Ti voglio con me e per me, e non mi interessa niente e nessuno. Che vadano tutti a farsi fottere. Sei la cosa migliore che mi sia capitata, ho sempre avuto bisogno di te, e tu ci sei sempre stata. E so che ci sarai ancora, perché anche tu hai bisogno di me, anche se io non ci sono stato molto per te, ma ti prometto che cercherò di migliorare. Te lo prometto. Ma ti prego, ti scongiuro.. Non lasciarmi” dico tutto d’un fiato, interrompendola e porgendole le rose.
[questa ff è nata in seguito alle tre OS che ho scritto su Harry, ma racconta quello che sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente da quanto avevo scritto]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Harry POV)

Rimaniamo abbracciati per un po’, lei che stringe il tessuto bianco della mia maglietta tra le mani e io che dondolo sui miei piedi, cercando di infonderle tranquillità. Riesco a sentire le voci dei nostri provenire dal piano di sotto, senza però capire che dicono, forse perché sono troppo concentrato sulla ragazza mora tra le mie braccia. 
Mi allontano leggermente per riuscire a guardarla. Ha lo sguardo basso e tiene ancora stretta la mia maglietta. Mi abbasso un po’ sulle ginocchia, lasciandole un bacio sulla fronte, poi appoggio le mani sulle sue, facendole lasciare la stoffa e intrecciando le nostre dita. Continua a guardare verso il basso, anche quando vado verso il letto per sedermi sul bordo, facendole fare lo stesso. Sposta lo sguardo sulle nostre mani e inizia a giocare con uno dei miei anelli, per poi salire piano sul mio braccio, tracciando i contorni dei miei tatuaggi.
Nessuno dei due dice qualcosa e non è assolutamente un silenzio assordante o tagliente, semplicemente serve per rimettere insieme dei pezzi dei quali io non ne sapevo l’esistenza, e sono disposto a darle tutto il tempo che le serve.  Se ne vuole parlare sono qui, e lo sono anche se non dovesse volerlo.
Eppure mi sento in dovere di provare a dire qualcosa, qualsiasi cosa, per farla sorridere.

“Giuls, io-”
“Lo so” sussurra, interrompendomi.
“Cosa sai?” chiedo, confuso.

Scuote la testa, mordendosi un labbro.

“So che sei andato da Zay per chiedergli di Josh e so che lui te lo ha detto” dice, alzando finalmente lo sguardo.

Riesco a riconoscere la distanza dei suoi occhi, è la stessa che aveva quel giorno lontano, in cui ancora non sapevo cosa le fosse successo.  E ora che lo so, voglio fare tutto quello che avrei dovuto fare allora, ma che non ho potuto. 

“E’ tutta colpa mia, mi dispiace” dico, stavolta abbassando il mio di sguardo.

Toglie una mano dalla mia, portandola sulla mia guancia. Chiudo gli occhi a quel contatto, respirando a pieni polmoni.  Riesco a sentire la rabbia tornare in me, ma stavolta è verso me stesso. Non avrei dovuto allontanarmi così tanto da lei, avrei dovuto rimanere sempre al suo fianco e non con le persone sbagliate, che capendo quanto io tenessi a lei hanno provato a rovinarla.

“Haz, guardami”

Apro gli occhi, incontrando subito i suoi, che sono tornati luminosi e pieni d’amore.
Amore che prova per me, e che l’ha portata a tenersi dentro per tutto questo tempo quel macigno che le pesava sul cuore pur di non rovinare un’amicizia che, alla fine, non c’è mai realmente stata.

“Come puoi pensare che sia colpa tua? Non è assolutamente così”
“E invece sì, Giuls.. E’ venuto da te solo per colpire me” dico, mentre la mia voce si affievolisce.

Abbasso di nuovo lo sguardo, ma lei mi mette le dita sotto il mento, facendomi tornare a guardarla.

“Harry, non devi pensare una cose del genere, ok? E se lo pensi per il fatto che non te l’ho detto subito.. Beh, ti chiedo scusa, ma ho ritenuto giusto mantenere questo segreto, conoscendoti e conoscendomi”

Tra di noi torna il silenzio, e io ne approfitto per giocare con una ciocca dei suoi capelli. 
Ci sono così tante cose che vorrei dirle, ma non so nemmeno da che parte iniziare, o forse non ci sono nemmeno le parole giuste.  
Quello che so per certo è che non permetterò più a niente e a nessuno di farla stare male, neanche a me stesso.

“Ragazziiii! Scendete che siamo pronti?!” urla mamma dal piano di sotto.

Giulia mi guarda, come in attesa di un qualsiasi segnale da parte mia.

“Non parliamone più, va bene?” chiede, stringendo di più la mano ancora intrecciata alla mia.

Annuisco, facendola sorridere. 
Si alza trascinandomi con lei, per poi bloccarsi prima di aprire la porta e girarsi di scatto verso di me. 

“Sai vero che dobbiamo dirglielo?” dice a bassa voce.
“Dire cosa a chi?” chiedo, facendo il finto tonto.
“Di me e te a loro” risponde, alzando gli occhi al cielo.
“Mmh..” 

Mi avvicino per baciarla, ma lei mi spintona via, sorridendomi. Sorrido anche io a mia volta, portando le mani sui suoi fianchi.

“Prova a farmi il solletico e sei un uomo morto” 
“Oh, ma veramente?” 

Annuisce, mordendosi il labbro per trattenere un sorriso.

“HARRY! GIULIA! VOLETE SCENDERE?!” urla Sophia.
“Sì, mamma, arriviamo!” gli urla di rimando Giulia.
“Posso darti un bacio prima di scendere?”
“Mmhh… NO!” dice, per poi aprire la porta e uscire velocemente dalla mia camera.

Scoppio a ridere, uscendo poi a mia volta e scendendo le scale, raggiungendo gli altri in giardino.
Robin e Tony sono già seduti a capotavola, uno di fronte all’altro. 
Mamma e Sophia sono sedute vicine ai rispettivi mariti da una parte del tavolo e, dalla parte opposta del tavolo, seduta di fronte a Sophia, c’è Giulia.

“Su forza, Harry!” dice mamma.

Scuoto la testa, andandomi a sedere vicino a Giuls.

“Io e te facciamo i conti dopo” le sussurro.

Lei prende il bicchiere e beve per nascondere l’ennesimo sorriso che le ho strappato.

***

Ed eccoci qui, dopo quella che era sembrata un’eternità, tutti insieme a cenare. Sembra davvero che Giulia non si sia trasferita a Londra, sembra che sia una di quelle sere ormai abitudinarie in cui ci trovavamo o qui o dai Blye, che forse erano un po’ monotone, ma in cui ci siamo sempre divertiti, lasciando fuori i problemi che ognuno di noi poteva avere sulle spalle nella vita di tutti i giorni.
Manca solo Gemma, ma lei se ne è andata alle Hawaii con i suoi amici – poco fortunata mia sorella. 
Ovviamente, l’attenzione è rivolta maggiormente alla ragazza al mio fianco, che è sotto posta ad un interrogatorio su com’è la vita a Londra e tutto il resto.
Appena finiamo di mangiare la portata di lasagna, mamma, Sophia e Giulia si alzano per portare in cucina le stoviglie sporche, lasciandomi con Robin e Tony.

“Vi conviene dirglielo prima che lo scoprano da sole” dice Tony, guardandomi sorridente.
“Come?” chiedo, confuso.
“Eddai, Harry, non siamo mica così idioti! Si vede lontano un miglio che tu e Giulia non siete più solo migliori amici” dice Robin, sistemandosi meglio sulla sedia.

Resto immobile a fissare i due uomini che mi guardano di rimando, sorridendo e scuotendo la testa.
Come hanno fatto ad accorgersene? Ci siamo comportati normalmente. Credo.

“Sta tranquillo, il vostro segreto è al sicuro.. Ma state attenti, quelle due sono micidiali insieme” sussurra Tony, quando sentiamo dei passi avvicinarsi.

Il discorso cade appena tutte e tre si risiedono vicino a noi, ma devo assolutissimamente trovare il modo per dirlo a Giulia. Così, quando abbiamo finito di mangiare anche la torta e Giuls si offre di portare lei i piatti in cucina, mi alzo e la seguo.
Appena ha appoggiato i piatti, mi avvicino e la abbraccio, in modo che la sua schiena sia appoggiata al mio petto.

“Credo che ci abbiano scoperti” dico, lasciandole un bacio sulla guancia.
“CHE?!” chiede, girandosi verso di me.
“Shht! Le nostre mamme non lo sanno ancora” 

Mi guarda abbastanza sconvolta.

“Dobbiamo dirglielo, o ci staccheranno la testa”
“Non hai pensato che potrebbero semplicemente esserne felici?”

Alza gli occhi al cielo, scuotendo la testa.

“Certo che ne saranno felici, ma ci uccideranno per non averglielo detto subito”
“Ci inventeremo qualcosa” dico, alzando le spalle.
“Sei un idiota”
“Forse”  dico, avvicinandomi per baciarla. 

Sorride sulle mie labbra e io la stringo un po’ di più a me.

“Andiamo prima che ci danno per dispersi..” dice Giuls, allontanandomi da lei. “E diciamoglielo, senza scuse”
“E se glielo dicessimo domani mattina? Sai, sono più riposate e tranquille”

Scuote la testa, superandomi e dirigendosi di nuovo verso il giardino. 
La raggiungo in fretta, bloccandole il passaggio.

“Quindi?”
“Va bene, ma domani glielo diciamo e basta”
“Grazie” 

Mi sorride, poi insieme raggiungiamo i nostri per concludere questa serata.

   
 
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