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Autore: Coronet    30/12/2008    2 recensioni
Questa fanfic inizia quasi al principio del manga, a partire, per l'esattezza, dal volume 12 (versione italiana). Qui Kagome, vedendo Kikyou e Inuyasha baciarsi, si lascia assalire dallo sconforto. Allora lei non conta veramente nulla per l'hanyou?... Da questo momento in poi la storia prenderà un corso diverso rispetto alla versione originaria delineata da Rumiko Takahashi.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Shippou
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3: Il consiglio della sacerdotessa

Capitolo 3: Il consiglio della sacerdotessa

 

 

"CHE COSA HA FATTO?!" urlò una giovane kitsune infuriata, mentre saltava addosso ad Inuyasha, cercando di afferrarlo per il collo con le sue piccole mani.

Inuyasha scaglio via rabbiosamente la kitsune. "Diavolo, togliti da me monello! Non è colpa mia se lei se n'è andata!"

"Proprio come non fu colpa tua il fatto che lei abbia visto te e Kikyou assieme, giusto?!" strillò Shippou, mentre si alzava velocemente e tentava di mordere Inuyasha alla gamba.

Inuyasha scacciò via dal proprio arto l'agitata palla di pelo e l’afferrò per la nuca. "Ascoltami, dannazione! Vi ho raccontato tutto questo perché voglio che mi aiutiate a farla tornare, non perché ve ne restiate lì seduti ad insultarmi!"

"Stupido cane! Lei non tornerà mai indietro perché tu sei sempre un grandissimo stupido con lei! È tutta colpa tua!" urlò Shippou, accasciandosi nella presa di Inuyasha, con gli occhi sull'orlo delle lacrime.

Miroku, che se ne restava in disparte ad ascoltare la storia di Inuyasha, appoggiato al suo bastone, si limitò a sospirare. "E così, pensi che questa volta lei fosse realmente seria riguardo al fatto di andarsene?"

Inuyasha gemette, la sua pazienza si stava esaurendo velocemente. "Non è ciò che ho appena detto?"

"Era solo per esserne sicuro. Tu hai la tendenza ad esagerare un po' le cose quando sei arrabbiato" affermò Miroku.

"Che cosa--?!" ringhiò Inuyasha, mentre faceva cadere Shippou e assaliva Miroku.

Miroku scrollò le spalle, mentre si sedeva a controllare il fuoco. "È vero".

"Perché non ti sei limitato ad entrare nel pozzo e a riportarla indietro!?" gridò Shippou.

Prima che Inuyasha avesse la possibilità di rispondere rabbiosamente alla kitsune, Miroku intervenne, fermando una nuova sessione di litigio prima che si infuocasse. "Non è andato a prenderla perché sapeva che Kagome-san si sarebbe subito arrabbiata con lui e probabilmente non avrebbe voluto tornare. Ha solo bisogno di un attimo di tempo per calmarsi, poi Inuyasha andrà a prenderla".

Miroku fece cenno ai due demoni di sedersi vicino al fuoco con lui. "Non ha senso esagerare su una cosa che probabilmente si raffredderà comunque da sola. Suggerisco di rimanere qui attorno per un po', sono sicuro che a suo tempo lei ritornerà".

Shippou scavalcò Miroku e si avvolse nella coperta che entrambi, lui e Kagome, avevano di frequente condiviso durante i loro viaggi. I suoi occhi erano lucidi e riflettevano la danza delle fiamme del fuoco, e il suo labbro superiore tremava. "Spero che sia così" bisbigliò, asciugandosi il naso con un lembo della manica, prima di alzare lo sguardo per lanciare ad Inuyasha una delle occhiate più cattive che lui avesse mai visto provenire dal bambino.

Guardandolo con occhio torvo, Inuyasha camminò verso il fuoco del campo e si sedette, incrociando le braccia al petto. Poteva sentire la bottiglietta dei frammenti della sfera dentro le pieghe dei suoi vestiti, così come il fazzoletto di Kagome, che avrebbe dovuto dare a Shippou.

Inuyasha strinse gentilmente il fazzoletto e la bottiglietta.

Non l'avrebbe dato a Shippou in quel momento. Non credeva di essere in grado di sopportare il cambiamento nel volto di Shippou e di ascoltare quel terribile lamento che lui faceva quando piangeva. Kagome sarebbe ritornata, anche a costo di vederlo con i propri occhi.

Miroku aveva probabilmente ragione, Kagome aveva solo bisogno di tempo per calmarsi e poi sarebbe ritornata, come aveva sempre fatto.

Che facesse pure alcuni di quei "test" che sembravano piacerle e per i quali si agitava così tanto. Che trascorresse del tempo con le sue frivole amiche a fare tutte quelle cose che le ragazze umane del suo tempo facevano. Diavolo, che passasse anche del tempo con quello stupido Houjou, se ciò l’avrebbe poi fatta tornare!

Inuyasha aggrottò la fronte mentre si sdraiava al suolo, le mani congiunte dietro la testa. "Feh!"

Il pensiero più definito di quell'individuo, Houjou, non gli piaceva poi particolarmente.

"Hm, stai bene, Inuyasha?" chiese Miroku che se ne stava seduto pacificamente, con la kitsune addormentata accanto a sé.

"Bene" replicò lui ostinato, mentre guardava nello spazio.

Non aveva nulla in realtà ma... Da qualche parte, nelle profondità della sua mente, sapeva che Kagome non se n'era andata solo per un po’. Lo sguardo sul suo volto ed il suo odore proprio prima di partire ne erano la prova.

"Se lo dici tu" replicò Miroku, decidendo di non indagare ulteriormente. Inuyasha ascoltò il fruscio degli abiti di Miroku mentre si metteva comodo, appoggiandosi contro il retro di un albero. Inuyasha restò in ascolto, con gli occhi chiusi, finché non udì il suono ritmico del respiro di Shippou e Miroku, il che stava a significare che si erano addormentati.

Non attendendo oltre, Inuyasha si alzò e guardò in basso verso le forme dormienti di Miroku e Shippou. "Sarò di ritorno presto" bisbigliò. "Devo parlare a Kaede-baba". Detto ciò, Inuyasha decollò nella foresta, saltando dalla cima di un albero all'altra, in direzione del piccolo villaggio.

Doveva parlarle stanotte.

 

Kagome si rigirò nel letto, tirandosi le coperte il più possibile sopra la testa. Si sentiva malissimo per ciò che aveva fatto, sebbene sapesse che fosse la cosa giusta. Ad ogni modo Inuyasha non era suo. Sarebbero stati tutti bene senza di lei.

Anche se questa era la realtà delle cose, non la aiutava affatto il sentirsi male per ciò che aveva deciso. Lo sguardo sul volto di Inuyasha quando se n'era andata la ossessionava. Sembrava un miscuglio tra il sorpreso, il confuso ed il triste.

"Ti ha chiesto di restare..."

Kagome si strinse nelle spalle. Senza che Inuyasha lo sapesse, lei gli aveva fatto un favore. Senza di lei, non ci sarebbero state lotte feline tra loro due, niente più distrazioni nella ricerca dei frammenti e il gruppo sarebbe stato in grado di spostarsi più velocemente, senza che lei fosse loro d'intralcio.

In più, pensò tristemente Kagome, ciò mi toglie dalla strada di Kikyou.

Restò là, sdraiata in silenzio, per qualche minuto, desiderando di addormentarsi in modo da non doverci più pensare, ma più lo desiderava e più il sonno tardava ad arrivare. Scese dal letto e camminò piano verso la finestra aperta, osservando le luci della città mentre una brezza le soffiava tra i capelli.

Non c'era modo di riuscire a dormire quella notte. Domani sarebbe stata stanca morta in classe, ma ciò non sembrava interessarla quanto avrebbe dovuto. Aveva troppe altre cose per la testa.

Guardando fuori, nel cielo, poteva vedere alcune deboli stelle in contrasto con lo splendore delle luci della città. Il cielo era lo stesso di Inuyasha, solo che poteva vederle molto più facilmente nell'epoca di lui rispetto alla propria. Ne avrebbe di sicuro sentito la mancanza.

"Kikyou, spero che tu sia felice" disse dolcemente ad alta voce, desiderando quasi che la sacerdotessa potesse udire le sue parole, ma la brezza se le portò via.

 

Inuyasha si fermò appena fuori dalla capanna di Kaede, cercando di controllare il proprio respiro. Le luci erano ancora accese. Bene. Ciò significava che la vecchia sacerdotessa era ancora alzata. Allora non c'era bisogno di spaventarla svegliandola nel cuore della notte.

Lo zerbino tintinnò debolmente mentre lo attraversava e lui lasciò che i suoi occhi si adeguassero alla luce della stanza. Kaede era là e, benché sembrasse in profonda meditazione o che non si fosse chiaramente resa conto che lui era entrato o che, almeno, non fosse riuscita a percepire la sua presenza, si era, al contrario, accorta del suo ingresso.

Inuyasha osservò la vecchia sacerdotessa e si diresse verso la parte opposta del focolare (rispetto a quella da lei occupata, NdT), sedendosi a gambe incrociate. Non desiderava interrompere la profonda concentrazione dell'anziana donna. Avrebbe aspettato finché lei non avesse finito qualsiasi cosa stesse facendo prima di chiederle consiglio.

Ma, solo pochi momenti più tardi, l'anziana donna aprì gli occhi stanchi e sospirò pesantemente alla vista di Inuyasha. "Immaginavo che saresti venuto".

Non ricevendo risposta alla propria affermazione, Kaede si occupò semplicemente di preparare il tè per il visitatore della tarda notte. "Non hai bisogno di dirmi il motivo per cui sei qui. Ho già un buon sospetto del perché sei arrivato alla mia porta a quest'ora spettrale".

Senza neanche attendere la replica di Inuyasha, gli porse una tazza calda di tè verde e ne prese un'altra per sé, prima di ritornare al proprio posto e sedersi di fronte a lui accompagnata da un grugnito. "Kikyou Onee-sama è arrivata proprio poco fa’ nel posto in cui tu sei seduto ora . Mi ha detto che cosa è successo nella foresta e mi ha chiesto se le rivendicazioni di Kagome a proposito di Naraku fossero vere".

Tenendo la tazza tra gli artigli, ne ruotò gentilmente il bordo facendo strisciare le dita sul suo margine liscio. "Così deduco... che Kikyou sia ancora in vita".

"Heh, se vuoi chiamarla così!" ridacchiò Kaede con un sorriso divertito che danzava sul suo volto alla luce del fuoco. "Kikyou Onee-sama vive solo a spese di altre anime".

"Sì, lei mi ha detto che ha fallito nel portarti con sé all'inferno. Sono rimasta sinceramente colpita dal fatto che tu sia sopravvissuto, ma i miei occhi non mi ingannano spesso. Tu sei ancora vivo" replicò Kaede studiando il volto dell'hanyou con interesse. "Ma non è il voler parlare di Kikyou Onee-sama ciò che ti ha portato qui, non è vero Inuyasha?"

Heh, la vecchia strega gli leggeva bene dentro. "No, infatti, non è per questo" replicò solennemente. Si fermò per un momento, ascoltando i rumori della notte suonare nelle sue orecchie prima di prendere un respiro. "Quanti anni... aveva Kikyou quando è morta?"

Kaede grugnì e spostò il proprio peso sulla gamba migliore. "Perché desideri saperlo così all’improvviso?"

"Limitati a rispondere, vecchia." dichiarò Inuyasha in un tono che normalmente sarebbe stato abbastanza brusco, ma che in quel momento suonò quasi docile.

"Kikyou Onee-sama morì il giorno del suo quindicesimo compleanno" replicò l'anziana donna."Questo, comunque, accadde più di cinquant'anni fa’".

"Hmph" Inuyasha sbuffò. Fece una pausa prima di porre la seconda domanda. "Ad ogni modo, quanti anni ha Kagome?"

Kaede agitò la tazza prima di metterla sulla stuoia che stava sotto i suoi piedi. "Il compleanno di Kagome cade precisamente cinquant'anni dal giorno della morte di Kikyou Onee-sama. Parecchio interessante, vero. Sembra che Kagome abbia ripreso da dove la vita di Kikyou Onee-sama era finita. Abbastanza misterioso..."

"Kagome se n'è andata" rivelò Inuyasha fermandosi, poi, per aspettare la risposta della vecchia donna. Lei avrebbe potuto reagire in molti modi.

Kaede osservò interrogativamente Inuyasha per un momento. "Se n'è andata? Qualcosa mi dice che questo non è uno dei suoi normali e soliti viaggi nella sua epoca".

"Kagome ha deciso di non ritornare più" dichiarò Inuyasha, la sua voce era calma, ma i suoi occhi ambrati non volevano girarsi ad incontrare lo sguardo fisso di Kaede. "Ha deciso, per il proprio bene, di andare nel suo mondo e di non tornare indietro. Mi ha dato persino i suoi frammenti della Shikon prima di andarsene".

"Vedo" replicò Kaede. Le cose stavano iniziando ad avere un senso, mentre poteva solo immaginare che cosa Kagome dovesse aver visto o udito quel giorno durante l'incontro tra la sua vecchia sorella e Inuyasha. "Hai preso in considerazione l’idea di seguirla?"

"Certo che l'ho fatto. Questa era la prima cosa ho pensato di fare, ma qualcosa... nella sua voce mi ha detto di non andare. Così, prima, deciso di chiederti un consiglio".

Kaede annuì. "Kagome è una ragazza misteriosa, ma ha un cuore puro. Qualcosa che Kikyou Onee-sama non può più vedere o provare perché la sua anima ora appartiene a Kagome e non può esserle restituita". La vecchia strega si alzò e camminò piano, facendo attenzione al suo piede malato mentre si dirigeva verso il vano della porta. "Mia sorella e Kagome possono essere le stesse nella carne e nelle ossa... ma non sono né una né la stessa. Condividere la stessa anima non sembra aver influenzato il risultato di questa difficile situazione".

"Cosa stai dicendo?" chiese Inuyasha "Io non posso limitarmi a dimenticare Kikyou".

"So che non puoi" disse la voce burbera dell'anziana donna. "Sto solo dicendo che dovresti distinguerle, separatamente. Loro non sono la stessa persona. Dovresti fare una scelta".

"Così... stai dicendo che dovrei andare dietro a Kagome?"

"Se questo è ciò che vuoi, allora fallo. Kagome non è Kikyou e Kikyou non è Kagome" replicò lei, per una volta tralasciando il termine onorifico dopo del nome della sorella.

"Kagome è Kagome..." replicò. "Fa come vuoi".

Senza pronunciare un'altra parola, Inuyasha si alzò e camminò verso il vano della porta che Kaede teneva aperta per lui. Con un cenno del capo e nulla più, Inuyasha fuggì nell'oscurità della notte.

Kaede sospirò stancamente mentre lo osservava allontanarsi, finché il solo suono che riuscì ad udire fu quello del vento che danzava tra i rami degli alberi. Inuyasha era il solo che teneva legata Kagome a quel mondo assieme alla Shikon no Tama. Che strano, lui e Kagome parevano uniti a quel gioiello dal destino.

"Kikyou Onee-sama, per favore fa' riposare la tua anima e dimentica il tuo odio per Inuyasha" disse Kaede, come in una preghiera, prima di ritornare in casa a smuovere le braci del fuoco e a sdraiarsi per dormire.

 

 

…Continua…

 

 

Nota della Traduttrice (2003): Ho appena notato che all'inizio della storia non vi ho detto una cosa importante. ^__^

Allora, vi avviso che alcune volte la mia traduzione non è proprio letterale: dovete sapere che io sono MOOOOLTO pignola e cerco di rendere le frasi in modo tale che non ci siano ripetizioni o errori vari. -__-'

Inoltre, alcune espressioni sono tradotte così come siamo abituati solitamente a leggerle nelle fic in italiano... per esempio: nella versione inglese di questa fic gli occhi di Inuyasha sono definiti "yellow", ovvero gialli, ma io ho scritto "ambrati", visto che solitamente vengono definiti in questo modo. Spero non vi dispiaccia!!!  :-P

Beh, per ora è tutto! : D

 

Ja-ne,

Elysa_chan

 

P.S.: Ah, come sempre critiche e commenti mi fanno molto piacere! *___*

A tal proposito un'enorme "grazie" a chi ha commentato la fic fino ad ora! Come ho già detto, tutto ciò che scrivete, che sia un commento o anche solo un'opinione personale su come si comportano i personaggi nella storia, mi da' stimoli enormi per continuare questa traduzione!

Al prossimo capitolo!

 

 

Nota della traduttrice (2008): Ecco fatto: questo era l’ultimo capitolo che avevo già postato sul sito nel lontano 2004. Dal prossimo, arrivano gli inediti ^_-

Per rispondere a MyImmagination che ha commentato i capitoli precedenti: la questione di come rendere, in una traduzione, lo stile dell’autore è, a mio parere, molto complessa. Infatti, è difficile dare ad una traduzione la stessa connotazione stilistica della versione originale, in quanto autore e traduttore sono due persone diverse, ma, soprattutto, in quanto ogni lingua ha le sue accezioni e le sue sfumature. L’unico modo per riuscire in questo difficile compito è, secondo me, quello di non procedere ad una traduzione meramente letterale, ma cercare, invece, di rendere bene il concetto in italiano, anche utilizzando non propriamente le stesse parole. Anche perché, spesso e volentieri la semplice traduzione letterale rende la maggior parte delle frasi della fic in inglese incomprensibili nella nostra lingua -_-°

Io spero di essere riuscita in questo difficile compito… o almeno ci ho provato ^O^

Grazie anche a camoeight per il commento. Sono contenta che la fic piaccia ad entrambe… e spero continuiate a leggere ed esprimere la vostra opinione. Mi fa un enorme piacere.

Alla prossima ^_^

  
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