Videogiochi > Sonic
Segui la storia  |       
Autore: Knuckster    07/05/2015    4 recensioni
Evento Argus. Il fenomeno che ha sradicato dal suolo di Mobius un'intera civilizzazione, che ha intrappolato il Clan di Nocturnus nei meandri di Twilight Cage, che ha sconvolto il mondo come lo si conosceva in maniera del tutto imprevista. Ma è davvero solo questo? Sonic the Hedgehog e i suoi compagni, per la prima volta, si ritrovano ad affrontare forze universali ed eterne molto più grandi di loro. Un gruppo di membri eletti di un pericoloso Cenacolo sta preparando il terreno per l'arrivo della misteriosa entità Argus... ed una cosa è sicura: dopo il suo avvento, nulla sarà più come prima.
Sonic e il suo gruppo hanno davvero quello che ci vuole per fermare questa nuova immortale minaccia?
01/03/2019 - STORIA COMPLETATA. A partire da adesso, ci sarà una revisione completa, capitolo per capitolo, con correzioni al contenuto e al layout, riassunte volta per volta in note a piè pagina. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno seguito questa storia gigantesca per tutti questi cinque anni!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sonic the Hedgehog: A Blue Bolt Saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
b

SONIC THE HEDGEHOG: LEGACY OF ARGUS

Gocce di cielo (Seconda parte)

    Mancavano pochi minuti a mezzogiorno e in una zona quasi completamente deserta della spiaggia di Emerald Town fremevano i preparativi per quello che aveva l’aria di essere un evento più unico che raro. Al momento del ritorno di Ambra Deer, tutti i vari alleati e compagni di Sonic avevano immediatamente cessato le loro discussioni e, in alcuni casi, le loro baruffe per prestare attenzione al passo successivo della loro missione di salvataggio, quello che avrebbe visto portare a compimento i loro sforzi degli ultimi giorni.
    - E’ bene che vi avvisi che il rituale che stiamo per eseguire è descritto soltanto in un’antica leggenda e non ci sono testimonianze dirette che sia mai stato messo in atto ai giorni nostri - aveva spiegato in tono serio la cerbiatta - Nonostante questo, si tratta dell’unica speranza che ha Sonic di guarire, quindi dobbiamo incrociare le dita e sperare che la realtà superi la fantasia -
    Dopodiché, Ambra aveva illustrato nei minimi dettagli quello in cui consisteva il rito, senza perdersi in chiacchiere. Tutti quanti la ascoltarono con enorme attenzione, pronti a collaborare come un plotone di diligenti soldati.
    - Il momento ideale per iniziare è mezzogiorno, quando il sole sarà nel punto più alto del cielo. Stando alle mie ricerche, questo rito sfrutta le gocce di cielo, i cristalli contenuti negli idoli di pietra che avete recuperato per incanalare, i raggi solari e infondere nel soggetto avvelenato la linfa stessa della creazione, in grado di depurare il suo organismo da ogni tipo di tossina dannosa -
    - Quindi si tratta di una specie di gioco di rifrazione della luce - riassunse Tails, visibilmente affascinato.
    - In parole povere, sì. Fortunatamente sono riuscita a recuperare il tassello più importante del puzzle, l’Iride Celeste. Sarà in questo gioiello che convoglieremo i raggi solari, che poi verranno proiettati in tutte e tre le gocce di cielo e, successivamente, nel corpo di Sonic -
    - Mi sembra fin troppo… semplice - commentò Rouge, dubbiosa - Non dovremmo iniettargli un antidoto o qualcosa del genere? Siamo sicuri che fargli prendere la tintarella sarà sufficiente a rimetterlo in sesto? -
    - E’ la nostra ipotesi migliore - rispose subito Amy.
    Non appena le istruzioni furono chiare, si misero tutti a disposizione per organizzare la parte pratica del piano. Decisero che il luogo ideale per eseguire il rituale era la spiaggia, dove non c’erano palazzi o altre strutture che schermassero i raggi del sole. Portarono l’iride, le due statuette e la goccia di cielo recuperata da Mighty sulla soffice sabbia, stando attenti a tenerli lontani dall’acqua. Mentre Shadow, Rouge e Geoffrey erano impegnati a tenere lontani i curiosi, in qualità di agenti G.U.N. e di polizia, Amy assisteva Tails e Megan nella costruzione di un treppiede metallico, con materiale preso dall’officina, in cima al quale posizionare l’Iride Celeste, direttamente in linea con il sole. Vector ed Espio, quindi, posizionarono le due statuette agli angoli del treppiede, seguendo le istruzioni di Ambra. Mighty fece lo stesso con la goccia di cielo priva di statuetta, poggiandola su un piedistallo improvvisato e inclinandola in modo che si trovasse in linea di tiro con gli altri reperti fino a formare un triangolo perfetto.
    - Come dovrebbe funzionare esattamente? - domandò ancora Tails, con nervosismo malcelato - Il cristallo senza statuetta è facilmente raggiungibile dalla luce rifratta, ma per quanto riguarda gli altri due? -
    - I raggi del sole colpiranno la fronte del volto dell’idolo - spiegò Ambra - E dalla sua bocca spalancata dovrebbe scendere la goccia di cielo contenuta all’interno -
    - Non sarebbe più semplice spaccare il guscio di pietra e arraffare il gioiellino? - incalzò Vector, pulendosi le mani dalla sabbia.
    - Le gocce di cielo sono fragili quanto preziose. Il rischio di danneggiarle è troppo grande e ne abbiamo già corso uno inutile -
    La cerbiatta fece un cenno in direzione di Mighty, il quale distolse lo sguardo, sentendosi profondamente mortificato. Cogliendo al volo il riferimento, Espio si fece avanti.
    - E’ stata una misura necessaria. Se non fosse stato per Mighty, non saremmo neanche riusciti a tornare qui sani e salvi -
    La discussione non andò oltre, in particolare perché la tensione e il nervosismo per quello che stavano per compiere erano più grandi di qualunque protesta si potesse sollevare. Terminarono gli ultimi preparativi e stesero un telo direttamente sotto al treppiede, dove avrebbero adagiato delicatamente Sonic. Proprio mentre Amy si era ripromessa di non tormentare più le pieghe del suo vestito, in preda alla preoccupazione, scorse in lontananza la voluminosa figura di Omega, scortata da Shadow, Rouge e Geoffrey. Tra le sue possenti braccia robotiche, portava Sonic, da poco prelevato dalla capsula criogenica, ed ancora immerso in un sonno profondo.
    Amy sapeva che si stavano avvicinando al momento della verità ed aveva una tremenda paura delle eventuali conseguenze. Non riusciva neanche ad immaginare come si sarebbe potuta sentire se tutto si fosse rivelato completamente inutile e decise di non volerlo scoprire. Mentre Omega poggiava sul telo il corpo di Sonic, con le venature scure sempre più vistose e ramificate sul suo petto, Geoffrey poggiò una mano sulla spalla della riccia rosa, sperando di infonderle sicurezza e coraggio.
    Finalmente tutto fu pronto. Ciascuno di loro attese in silenzio che Ambra si decidesse a procedere, senza osare soffermarsi su pensieri oscuri e pessimisti. La cerbiatta prese l’Iride e, con aria determinata, si avvicinò al treppiede, con l’intenzione di poggiare il diamante in cima alla struttura e dare inizio al rituale.
    - Buona fortuna, Sonic - mormorò, un attimo prima di protendere le braccia.
    - Non così in fretta! - urlò una voce terribilmente familiare alle loro spalle.
    Il dottor Eggman si trovava a pochi metri di distanza, accompagnato da Orbot e Cubot, e come al solito a bordo del suo fedele Egg Drive. Ciò che era più spaventoso, però, era che dietro di lui c’erano decine e decine di robot da combattimento, tra semplici Badnik e più sofisticati Egg-Robo, ordinatamente in fila come un infaticabile e inesorabile esercito pronto all’azione.
    - Vi è piaciuto l’ingresso drammatico? - domandò Orbot.
    - Lo abbiamo escogitato personalmente! - aggiunse Cubot.
    Knuckles fu il primo ad intervenire di rimando.
    - Che cosa vuoi ancora, panzone? Non hai causato già abbastanza danni? -
    - Non sono mai abbastanza quando si tratta del mio odiato Sonic! - ribatté il dottore, con una ferocia raramente vista prima in lui - Pensavate che vi avrei permesso di mandare a monte il mio piano più brillante? -
    - Non è di un piano che stai parlando! - sbraitò Amy, a sua volta - Ma della vita di Sonic! Hai tentato di ucciderlo! -
    - Sarà molto di più di un tentativo! Quel riccio impertinente mi è tra i piedi da più tempo di quanto riesca a ricordare ed è finalmente arrivato il momento di scrivere la parola “fine” a questa storia! -
    - Crede di poterci riuscire? - disse Shadow, facendosi avanti - Buona fortuna, dottore. Dovrà passare sul corpo di ciascuno di noi prima! -
    - Non vedevo l’ora che lo dicessi! Robot, all’attacco! -
    In quello che era uno spettacolo spaventoso, tutti i robot partirono alla carica all’unisono, pronti a travolgere chiunque avessero di fronte e, nel contempo, sollevando un nuvolone imponente di sabbia.
    - Disponetevi in cerchio! - ordinò Shadow, come un generale - Proteggete Sonic! -
    Proprio lui, insieme a Drake, Blaze ed Omega, sferrarono i loro attacchi energetici a distanza per contenere l’avanzata degli Egg-Robo, per poi avventarsi su di loro e ingaggiare un furioso combattimento che ne rallentasse l’attacco. I quattro Chaotix e Big costituivano la seconda linea difensiva. Tutti i robot che riuscivano ad oltrepassare i colpi infuocati e i Chaos Spear di Shadow si ritrovavano a rimbalzare sull’imponente pancione del gatto pescatore, prima di venire presi e neutralizzati uno per uno dai Chaotix. Silver, Geoffrey e Rouge coprivano i lati opposti del campo di battaglia, occupandosi grazie ai loro personali talenti di tutti i Badnik ambiziosi che cercavano un tiro pulito su Sonic. I più vicini a lui erano Tails, Knuckles, Amy e Megan, rimanendo quanto più vicini possibile ai suoi quattro lati per proteggere sia lui che le reliquie necessarie al rituale.
    Eggman non poté che rimanere impressionato, quanto irritato, dalla rapidità con la quale si erano tutti coordinati e preparati per contenere la sua ondata di robot, rendendo Sonic un bersaglio davvero difficile da raggiungere. Forse era arrivato il momento di ricorrere alla sua arma segreta, cosa che, sicuramente, quei miserabili marmocchi non si aspettavano.
    - Orbot! Cubot! Accedete all’interfaccia supplementare dell’Egg Drive e aiutatemi a manovrare i robot! Vediamo come se la cavano quando sono io a muovere i fili! -
    Dopo aver immesso pochi comandi, Eggman iniziò ad armeggiare con il manubrio e le leve dell’Egg Drive, impartendo a distanza gli ordini necessari a comandare come burattini i suoi scagnozzi meccanici. Un gruppo di Egg-Robo entrò in modalità difensiva, estendendo dalle loro braccia dei voluminosi scudi in acciaio che pararono la maggior parte degli attacchi di fuoco di Drake, Blaze e Omega. Altri robot, diventati improvvisamente più agili, presero Shadow alle spalle e lo fecero finire di faccia sulla sabbia.
    - Che cosa è successo? - urlò Silver, osservando un Badnik che sfuggiva alla sua mossa psichica e tentava di ghermirlo con gli artigli - E’ come se fossero diventati più intelligenti! -
    - Segnale radio di controllo a distanza rilevato - rivelò Omega, cercando invano di travolgere un Egg-Robo con le sue braccia massicce - Tutti i robot di Eggman devono essere eliminati -
    Knuckles ed Amy si frapposero appena in tempo tra Ambra e un trio di Egg-Robo prima che la sopraffacessero. Li respinsero a suon di pugni e martellate, ma le loro corazze si rivelarono più robuste del previsto, tanto che furono quasi subito di nuovo in piedi.
    - Non possiamo perdere tempo! - esclamò Tails, affannato - Bisogna iniziare il rito comunque! -
    - Cercate di tenerli lontano da qui! - ribatté Ambra.
    Approfittando di qualche secondo di relativa calma, poggiò l’Iride Celeste in cima al treppiede e un raggio di sole lo colpì in linea verticale quasi subito. La gemma cominciò a riscaldarsi e ad illuminarsi come un faro in lontananza.
    Lo scontro proseguiva con sempre maggiore accanimento. Eggman, Orbot e Cubot manovravano le schiere di robot dalla distanza, come se fossero stati intenti a giocare ad un videogame particolarmente impegnativo. Tra sé e sé, il dottore rifletteva su quanto fosse incredibile che i suoi robot stessero ottenendo risultati così superiori alla norma solo perché era lui a controllare le loro mosse.
    - Questa è la prova definitiva che il mio genio è superiore a qualunque tipo di intelligenza artificiale- commentò, ridacchiando malignamente.
    - Prendilo, prendilo! - urlò Cubot, ferocemente.
    - Io sono già a duecento punti! - gli fece eco Orbot.
    - Cominciano a prudermi i baffi - disse Big, in un suo particolare tentativo di esprimere preoccupazione.
    Quattro Egg-Robo sfondarono le sue difese, ma furono in fretta intercettati dai Chaotix. Espio tentò di fermarli, lanciando un paio dei suoi shuriken più affilati, ma finirono col rimbalzare sulla loro corazza. Mighty, allora, si avventò su due di loro, afferrò le loro teste e le fece cozzare l’una sull’altra, costringendoli a barcollare. Vector afferrò Charmy senza troppe cerimonie e lo lanciò a mo’ di palla da baseball in direzione dei due robot superstiti. L’ape appallottolata rimbalzò su entrambi, con forza sufficiente a farli piombare al suolo, ma non da fermarli completamente.
    - Sono in troppi! - gridò Blaze, dopo aver sollevato un muro di fuoco per rallentare l’avanzata nemica - Non possiamo fermarli tutti quanti! -
    - Sarebbe più semplice arrendersi! - urlò di rimando Eggman - Non c’è niente che potete fare per proteggere quel riccio della malora! -
    - Cercate di resistere! - esclamò Ambra, stringendo nervosamente i pugni - Credo che stia funzionando! -
    In effetti, dall’Iride Celeste furono proiettati altri tre raggi di luce bianca. Due di questi colpirono la fronte dei due idoli di pietra e, in un fenomeno che aveva quasi del magico, la loro bocca di pietra cominciò a spalancarsi sempre di più, anche se con una lentezza disarmante. Il terzo raggio, invece, rimbalzò sulla goccia di cielo fissata sul piedistallo e raggiunse il petto di Sonic. Forse era solo una sua impressione, ma Ambra aveva come la sensazione che le venature sul suo corpo stessero cominciando a ritirarsi.
    - Non fermatevi! - intimò Shadow, zigzagando rapidissimamente per assestare calci e pugni da un robot all’altro.
    In un attimo di tregua, lanciò un’occhiata ad Eggman e, improvvisamente, gli venne in mente un ottimo piano di azione.
    - Omega! Lanciami! - ordinò al robot, quindi gli corse incontro e, appallottolato in azione rotante, si introdusse nel suo braccio destro, diventato nell’arco di un istante un largo cannone.
    E-123 prese la mira e scagliò il riccio nero, improvvisatosi proiettile, in direzione dell’Egg Drive di Eggman. Contrariamente alle sue aspettative, il dottore non si fece cogliere alla sprovvista e lo fulminò a mezz’aria con un colpo di laser proveniente direttamente dalla parte frontale del suo veicolo.
    - Non questa volta, Shadow! - commentò, lisciandosi con soddisfazione i baffi.
    Knuckles ed Amy schiacciarono letteralmente un paio di Badnik, ma altri due sfuggirono alla loro portata e si avventarono su Megan e Tails, l’ultima linea difensiva prima di arrivare a Sonic. Il volpino fece del suo meglio per contenerne l’avanzata, ma non riuscì ad evitare che uno dei due attaccasse sua sorella.
    Megan ne bloccò gli artigli a mezz’aria e cercò invano di allontanarlo con un calcio, ma era davvero troppo robusto per lei.
    - Metti giù le mani, razza di… coso… di latta! - esclamò, più irritata che spaventata.
    In quel frangente, un pugnale a forma di piuma sibilò nell’aria e si conficcò sonoramente nel fianco del robot, facendogli perdere l’equilibrio e disattivandolo. Sopra di lei, sospesa a mezz’aria, c’era un’aquila sul sentiero di guerra che ben conosceva.
    - Forge! Non sono mai stata così contenta di vederti! -
    - Stai indietro! - le intimò, in tono secco - Ci penso io a proteggerti! -
    - Uno in più o uno in meno non fa differenza! - sbottò Eggman, dalla lontananza - Ormai nessuno di voi ha più scampo! -

    La lotta continuava ad imperversare furiosamente, nonostante i robot persistessero ad arrivare ad ondate che sembravano insormontabili, soprattutto perché la stanchezza da parte dei compagni di Sonic cominciava a farsi sentire. Rouge e Geoffrey avevano per un pelo evitato che un Badnik si scagliasse contro il treppiedi, mandandolo in frantumi e non furono affatto confortati dal fatto che, più si continuava in quel modo, e più rischi c’erano che tutto andasse a monte. Il rituale doveva essere completato il prima possibile!
    - Ci siamo quasi! - urlò Ambra, trepidante, contribuendo a respingere eventuali robot assalitori con il suo rampino magnetico - Credo che stia funzionando, tenete duro! -
    Uno dei due idoli di pietra aveva completamente spalancato la bocca, lasciando rivelare un cristallo lucente, identico a quello recuperato da Mighty. Un ennesimo fascio di luce proveniente dall’iride lo aveva colpito e si era rifratto in direzione di Sonic. Il corpo del riccio blu era stato ammantato da una fluorescenza che aveva qualcosa di mistico e, a quel punto del rito, non c’era dubbio alcuno che quello che pensavano fosse leggenda era, invero, la pura realtà.
    Mancava poco perché anche l’ultimo idolo completasse il ciclo e aprisse totalmente il vano a forma di bocca che conteneva la terza goccia di cielo. Amy, Knuckles, Tails e Megan si erano fatti sempre più vicini ad Ambra, costretti ad indietreggiare dall’avanzata dei robot che li stavano chiudendo a cerchio. Shadow, Drake ed Omega intervennero repentinamente, probabilmente perché erano gli unici che avevano ancora la forza di portare avanti un’offensiva efficace. Per respingere da tutti i lati l’attacco dei robot, Shadow corse a tutta velocità attorno al treppiede, descrivendo un cerchio che sollevava sabbia in tutte le direzioni, un trucco che aveva imparato proprio da Sonic. Drake, nel frattempo, costruiva dei muri di fuoco per far indietreggiare gli avversari ed Omega li finiva con rapidi e precisi colpi di cannone.
    - Ce l’abbiamo quasi fatta! - sentenziò Ambra, non appena si rese conto che l’idolo aveva quasi del tutto aperto la bocca.
    Tuttavia, quando il processo fu completato, la cerbiatta non vide il terzo fascio di luce venire proiettato verso Sonic. Il sorriso le si frantumò sul viso non appena si avvicinò alla statuetta e si rese conto che… non c’era alcun cristallo al suo interno. Digrignò i denti e chiuse i pugni per la rabbia.
    - Ambra! Che succede? - urlò Amy, impegnata a tenere a bada un trio di Badnik con il martello - A che punto siamo? -
    - Ci manca un cristallo! - rispose, a metà tra il furioso e il dispiaciuto - Ci manca una goccia di cielo! -
    La riccia rosa si voltò così repentinamente da non prestare neanche più attenzione ai nemici che le stavano addosso. Fu Knuckles a doverle salvare la pelle, tuffandosi contro un robot e allontanandolo a pugni spianati.
    - No! Non è possibile! - esclamò Tails, scioccato - Manca così poco! -
    Il momento carico di tensione fu rotto da un grido di aiuto alle sue spalle. Megan era stata attaccata da un paio di Egg-Robo e quasi sopraffatta dalle braccia meccaniche che la stavano sollevando di peso. Tails si precipitò immediatamente ad aiutarla, ma Forge fu più rapido. Piombò a piedi uniti sulla schiena di uno dei due e poi scaraventò lontano l’altro con un pugno ben assestato.
Megan cadde per terra, con suo fratello che gli fu subito accanto, aiutandola a rialzarsi. La ragazza si tastò il collo e si accorse che il suo ciondolo era sparito. Setacciò la sabbia disperatamente e individuò la collanina poco lontano da lei. La raccolse per la catena e realizzò, con orrore, che si era spezzata… e che c’era qualcosa che spuntava dall’interno. Infilò due dita nell’incavo e, non senza difficoltà, estrasse una metà infranta di un cristallo bluastro.
    - No… non mi dire! - commentò, senza poter credere ai suoi occhi, poi si voltò verso il fratello.
    Tails era altrettanto sbalordito. Come sotto l’influsso di un incantesimo ipnotico, si sfilò il suo ciondolo, raccolse una pietra e, con questa, gli diede un colpo secco. All’interno del suo ciondolo c’era l’altra metà esatta del cristallo… ed era sufficiente guardare verso il treppiede per capire che si trattava della terza goccia di cielo.
    Non ebbero tempo né modo di chiedersi il perché di tutto quello. Non si soffermarono neanche a fare ipotesi sul come fosse possibile che, non appena riunirono le due metà del cristallo, queste si fusero in uno solo, completamente integro e senza neanche una crepa.
    - Dottoressa! Qui! - strillò Tails, richiamando l’attenzione della cerbiatta.
    Corse verso di lei, le porse la goccia di cielo e lei, senza esitare neanche una frazione di secondo, si precipitò a collocarla nella bocca dell’idolo vuoto. Nel momento stesso in cui lo fece, il raggio proveniente dall’Iride colpì la gemma e fu convogliato verso Sonic. Quest’ultimo gesto disperato era stato eseguito così di fretta che Ambra non ebbe nemmeno modo di voltarsi per assistere al risultato.
    L’avanzata dei robot diventò così imponente da sfondare qualunque tipo di difesa gli amici di Sonic potessero mettere su. Il Team Chaotix fu letteralmente travolto dall’orda di Egg-Robo, inarrestabile come un carro armato e, chi era rimasto alle loro spalle, non riuscì a fermarne più di due o tre. Erano tutti troppo spossati o troppo impegnati per impedire che i robot raggiungessero il treppiede. Di sicuro, una volta lì, avrebbero provveduto a distruggerlo, a rovesciare le statuette e ad interrompere l’unica speranza di salvezza di Sonic.
    Proprio un istante prima che Eggman sollevasse i pugni in aria in segno di trionfo, già pregustando l’inesorabile fine del suo mortale nemico, l’Iride Celeste emise un bagliore fortissimo, così potente da accecare tutti i presenti, mobiani e robot che fossero. Il lampo andò avanti per un tempo che non avrebbero saputo definire, ma ciò che potevano definire per certo era quello che li stava aspettando una volta che avessero riaperto gli occhi.
    - Indovina chi è tornato, chiappe molli? - esordì Sonic, in piedi, con le mani sui fianchi e sprizzante di salute da tutti i pori.
    Negli esatti cinque secondi successivi, gli stessi che intercorsero dalla smorfia scioccata di Eggman al suo urlo di sconfitta e frustrazione, Sonic the Hedgehog scorrazzò all’impazzata per tutta la spiaggia come mai aveva fatto prima di allora. Era come se tutte le energie che era stato costretto ad accumulare durante il suo sonno, in quel momento, stessero esplodendo in tutta la loro potenza. I suoi amici, allo stremo delle forze, non riuscivano a vedere altro che non fosse una macchia di colore blu che rimbalzava come un lampo su ciascun singolo robot contro cui avevano combattuto, mandandolo in mille pezzi.
    - No! Non di nuovo! - sbraitò con frustrazione Eggman, non appena contemplò la figura di Sonic, in piedi e trionfante, immediatamente sotto di lui, con una scia di rottami metallici dietro di lui.
    - Ci sei andato vicino questa volta, testa d’uovo - commentò il riccio, con un ghigno soddisfatto - Ma purtroppo per te il risultato è sempre lo stesso. Ti ricordi qual è la prossima parte, vero? -
    - Posso sempre distruggerti alla vecchia maniera! - ribatté il dottore, preparandosi a fare fuoco con tutte le armi del suo Egg Drive.
    - Non imparerai mai! -
    Muovendosi con la sua impareggiabile rapidità, Sonic caricò un salto e si appallottolò su sé stesso, pronto a sferrare il colpo di grazia. La sua azione rotante si infranse con forza spaventosa sulla parte anteriore dell’Egg Drive, costringendo Eggman, Orbot e Cubot a venire scaraventati lontano dalla vista di tutti.
    Si levò un urlo di giubilo dalla maggior parte dei suoi compagni, inizialmente increduli per quanto era accaduto sotto ai loro occhi, ma adesso in completa modalità trionfante. La prima a precipitarsi verso Sonic, come era logico che fosse, fu Amy, incapace di trattenere le lacrime prima di saltargli al collo con tale forza da farlo quasi cadere. Tails fu il successivo, leggermente più contenuto, ma non per questo meno desideroso di abbracciare il suo migliore amico, finalmente tornato in piena salute.
    Tutti gli altri seguirono senza farsi attendere. Knuckles e Vector diedero a Sonic delle pacche sulla spalla che quasi gli fecero piegare le ginocchia. Rouge e Blaze aspettarono pazientemente di poterglisi avvicinare tanto da stringergli rispettosamente la mano. Mentre Charmy festeggiava allegramente con Big, invece, Shadow ed Espio lo onorarono di uno dei loro rari sorrisi contenti. Geoffrey e Megan assistevano tranquillamente allo spettacolo, godendosi la felicità che fendeva l’aria come delle scintille. Forge, invece, rimaneva in disparte, alla maniera di Omega, anche se visibilmente preoccupato per qualcosa che, forse, solo Ambra poteva intuire.
    - Non posso crederci che sei qui e stai bene! - esclamò Amy, asciugandosi gli occhi col dorso della mano.
    - Perché? Avevi qualche dubbio? - ribatté Sonic, sorridendo sfacciatamente - Era ovvio che sarei tornato in grande stile -
    - Andiamo, vuoi farci credere che non hai avuto neanche un briciolo di paura? - lo stuzzicò bonariamente Knuckles.
    - Nah, forse giusto un pizzico - confessò il riccio blu, facendo spallucce - Ma so che c’eravate tutti voi a guardarmi le spalle. Grazie a tutti, ragazzi, specie a chi non mi sarei mai aspettato lo facesse -
    Il suo sguardo cadde su Shadow, il quale, nonostante si sforzava di mantenere la sua aria seria e impassibile, esibì un impercettibile cenno di intesa nei riguardi del suo sosia.
    - E grazie anche a te - continuò, rivolgendosi ad Ambra Deer - Senza il tuo aiuto sarei ancora nel congelatore a russare. Dopo questa avventura considererò le lezioni di storia molto meno noiose -
    Ambra sorrise di gusto in ricambio, stringendo cordialmente la mano del riccio.
    - Paradossalmente dovrei essere io a ringraziarti. Grazie a quello che ti è successo, ho avuto modo di dimostrare che le mie teorie erano esatte -
    - Ci sarebbe anche qualcun altro che ha contribuito a salvarti - precisò Tails, indicando tre di quel gruppo che erano rimasti in disparte.
    Il primo ad avvicinarsi fu Mighty, il quale salutò calorosamente il suo vecchio amico, dandogli la mano in una specie di improvvisato braccio di ferro. Poi fu il turno di Silver, educato quanto leggermente imbarazzato, con il quale scoccò uno sguardo intriso di intesa e di amicizia. Drake venne per ultimo, l’unico che non si avvicinò a Sonic, ma che aspettò fosse lui a manifestare le sue intenzioni.
    - Quante altre cose sono cambiate mentre ero a svernare nel freezer? - chiese il riccio blu, ironicamente.
    - Molte più di quanto credi, immagino - rispose Drake, dimostrando con un sorrisetto di stare al gioco - Il mondo non poteva certo fare a meno di Sonic the Hedgehog, no? -
    - Sicuro, anche se i tuoi compari non sembravano pensarla allo stesso modo -
    - Ex compari, per la precisione. Non ho più nulla a che fare con il Cenacolo di Argus e sono disposto ad aiutarti a combatterli, se sarà necessario -
    Sonic non poteva essere più contento della notizia.
    - Cosa ti ha fatto cambiare idea? -
    - Diciamo pure che un irritante riccio blu pieno di sé mi ha fatto capire che sono padrone delle mie scelte e della mia vita e che posso costruirmi da solo il mio futuro -
    - Davvero? Bé, non so chi sia questo tipo, ma scommetto che è molto affascinante -
    Ci fu una leggera risata generale, che contribuì ad allentare la tensione accumulata e a recuperare una spensieratezza che in molti non provavano da diversi giorni.
    - Mi sembra la fine di un incubo! - commentò Amy - E adesso che cosa facciamo? -
    - Ci sono un bel po’ di cose da fare - intervenne subito Shadow - Come ad esempio, scovare il responsabile di tutto questo e assicurarci che non osi torcere più un capello a nessuno -
    - Intendi Eggman? - lo rimbeccò Sonic - Sono sicuro che dopo questa sonora sconfitta se ne starà buono per un bel po’ di tempo -
    - Il dottore non è il principale responsabile - gli rivelò Drake - E’ stato manovrato da un membro del Cenacolo molto pericoloso. Se Seth ha deciso di affidarsi a lei, vuol dire che è disposto a tutto pur di eliminarti -
    - Avevo intuito di non stargli particolarmente simpatico - commentò con leggerezza il riccio.
    Il lupo aggrottò la fronte e riprese a parlare, sforzandosi di essere paziente.
    - Credo che la situazione sia più grave di quanto credi. Seth ha abbandonato il Cenacolo per andare a cercare una persona e ha lasciato il compito di farti fuori ad uno dei componenti più letali del nostro… del loro gruppo. Questo può solo voler dire che si sta preparando all’arrivo dell’Evento Argus e non ti vuole assolutamente tra i piedi -
    - Ha fatto male i suoi calcoli allora. Perché il suo tentativo di mandarmi all’altro mondo è solo riuscito a renderci più forti. Ora che siamo tutti insieme, possiamo rispedire lui e il suo adorato Argus a calci da dove sono venuti -
    - Temo che non sarà tanto facile - disse Drake - Ma con quello che so su di loro non sarà neanche impossibile -
    Al termine del tanto atteso ricongiungimento con Sonic, prima di tornare in città a godersi un po’ di meritato riposo, si misero tutti a raccogliere i rottami dei robot distrutti per ripulire la spiaggia. Ambra rientrò in possesso dei reperti utilizzati per il rituale, ripromettendosi di consegnarli ai rispettivi proprietari. Non appena mise le mani sull’Iride Celeste, sentì lo sguardo accusatore di Forge sulla nuca.
    - Incontriamoci qui stasera e ti restituirò l’Iride - mormorò lei, attenta a fare in modo che nessun altro la sentisse - Potrei anche dartelo adesso, ma non penso che tu voglia mettere a rischio il tuo segreto -
    - Farai meglio a non mancare - la minacciò Forge, malignamente - Ho già rischiato abbastanza per salvare quel riccio -
    - Non sono affari miei, naturalmente - continuò la cerbiatta, riponendo una delle due statuette nel suo zaino - Ma sai che quei due ragazzi si chiederanno cosa ci facevano due pezzi di una goccia di cielo nei loro ciondoli, vero? E chi credi che sarà il primo da cui andranno a cercare le risposte? -
    - Ci sono alcune cose che è meglio tenere nascoste - affermò l’aquila - Specie alle persone che si amano. Quando verranno da me, sarò pronto a fare ciò che devo -

    - Capo, gradisce una tazza di tè per distendere i nervi? - domandò servilmente Orbot.
    - O forse ti andrebbe un massaggio ai piedi? Solo io e te, baby! - gli fece eco Cubot, involontariamente con il chip vocale impostato su “seducente”.
    Tante, fin troppe, volte erano ritornati alla base, freschi di una cocente sconfitta, e avevano imparato che la rabbia del dottor Eggman andava placata in qualche modo, giusto per evitare che trovasse sfogo sui suoi bersagli preferiti: i suoi due poveri robot assistenti. Stranamente, però, la prima cosa che il dottore aveva fatto, una volta rientrato, non era stato sbraitare, tormentarsi i baffi o scagliare contro il muro qualunque cosa avesse a portata di mano. Al contrario, non aveva detto una sola parola e si era precipitato al computer principale, dove si era messo subito ad armeggiare su qualcosa che ad Orbot e Cubot non era dato sapere.
    - E’ successo alla fine - mormorò il robot cubico - L’ennesima sconfitta l’ha fatto diventare patatico -
    - Si dice “apatico” - precisò Orbot, più apprensivo del solito - Forse dovremmo provare a tirarlo su con il suo maialino di pezza preferito -
    Prima che potessero prendere qualunque decisione, Eggman emise un grugnito soddisfatto e sollevò un pugno in aria in segno di trionfo.
    - Questa giornata non è andata del tutto per il verso sbagliato - commentò, battendo freneticamente dei pulsanti sulla sua enorme tastiera - Ricordate il dispositivo che vi ho fatto installare sopra la porta d’ingresso della sala di comando? -
    - Il nuovo impianto stereo? - chiesero ad una sola voce.
    - Non è un impianto stereo, stupidi ferrivecchi. E’ un sofisticato scanner a infrarossi di mia invenzione. Ho pensato di montarlo lì, in modo che se il nostro misterioso amico istrice fosse tornato a fare il saputello, sarei riuscito ad analizzarlo con cura senza che se ne accorgesse. La prima volta che è venuto qui ha spiegato di non essere completamente organico e adesso che ho ottenuto i risultati della scansione ho scoperto quale tecnologia lo ha generato -
    Ci fu un attimo di silenzio drammatico, in cui il dottore rifletté attentamente sulle informazioni che era riuscito a ricavare.
    - Credo di sapere con chi abbiamo a che fare. E forse posso sfruttare la cosa a mio vantaggio -

    Nel frattempo, in una zona remota e sperduta della giungla delle Mystic Ruins, l’enigmatico sciacallo che rispondeva al nome di Seth attendeva pazientemente che arrivasse la persona che stava aspettando da diversi giorni. Era quasi ora dell’appuntamento ed era più che ansioso di incontrarla, per poi poter tornare alle sue normali attività. L’Evento Argus era ormai alle porte e quel fatidico incontro non avrebbe fatto altro che farlo avanzare di una casella verso il traguardo tanto ambito.
    Ad un tratto, l’aria si caricò di elettricità. Ci fu un guizzò di luce e un vortice azzurro squarciò il tessuto dimensionale, aprendosi di fronte al suo sguardo impassibile. Una sagoma indistinta attraversò il portale e respirò per la prima volta, dopo tanto tempo, l’aria di una realtà completamente diversa da quella che era solito vivere.
    - In perfetto orario - commentò Seth, soddisfatto - Bentornato tra noi, Lord Ix! -

La vita di Sonic sembra essere definitivamente in salvo, ma altri pericoli si annidano nell'ombra e sono pronti a sferrare il loro attacco.
Ci avviamo verso il terzo ed ultimo atto di questa storia, dove tutti gli intrecci verranno svelati e l'Evento Argus si farà pericolosamente sempre più vicino.
Ma prima di andare avanti, facciamo un tuffo nel passato per esplorare le origini di tre minacciosi avversari di Sonic, i quali, inaspettatamente, condividono una storia comune... e imprevedibile!

13/05/2015
Sonic Origins: Radici (Prima parte)

E inoltre, per festeggiare il primo anniversario di Sonic the Hedgehog: Legacy of Argus...
11/05/2015
Once Upon a Hedgehog: Mai più Chili Dog (Prima parte)
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Sonic / Vai alla pagina dell'autore: Knuckster