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Autore: skat3r_leso    01/01/2009    9 recensioni
Una demone dal passato oscuro, costretta ad uccidere per poter tornare finalmente libera... Un vampiro misterioso nemico mortale dei demoni sempre in lotta tra di loro... I loro destini si incroceranno in una notte di luna piena... Cosa accadrà? [commentate se volete il seguito, se la storia non piace verrà cancellata]
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Felice anno nuovo a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.... Ormai non sembrano più nemmeno auguri ma solo diplomazia e ipocrisia, ma poco importa XD Se lo dicono tutti perchè non dirlo anche io U_U Per una  volta seguiamo il gregge U_U Passando ad altro, sono felice che la mia storia vi piaccia... Oltre a 100 letture... Però nessuno che lascia un cavolorcio di commento... Sigh... Bravi bravi mi rovinate il Natale facendomi deprimere... Anche se è già passato XDXD
Non capisco perchè bibba88 abbia messo la mia ff nei preferiti ma non lascia commenti... Mi farebbe piacere sapere solo il perchè o almeno di cosa ne pensi dato che ti piace tanto da metterla nei preferiti... Bah, sarei felice che me lo facessi sapere, ci conto.
Grazie in particolare a Nika_night , bibba88 , Siana e Heather91 per aver messo la mia storia nei preferiti.
A parte questo vi lascio alla lettura del capitolo e invito quelli che leggono a recensire dato che le letture sono così tante O_O Non costa nulla farmi felice sigh ç_ç  Alla prossima, ciau.  
 
Padme86: Taoooooo! Grazie per i bellissimissimi complimenti *______* Non mi aspettavo tanto successo ç_ç Spero che anche gli altri capitoli ti piacciano, anche se ormai ti leggi le anteprime =P Ah a proposito, felice anno nuovo ç_ç Ti lascio alla lettura del capitolo, spero sia di tuo gradimento, fammi sapere... Ciau baci baci XD
 
medea90: Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee grazie millissime dei complimenti *____* Sono strafelice che la mia storia ti piace *_____* Spero continuerai a seguirmi, almeno ci conto sigh ç_ç Eccoti servito il capitolo, spero ti piaccia, fammi sapere ci conto, ciau
 
Siana: -.- Hai toppato account -.-" Ecco cosa succede a fregare il login agli altri :P:P A te non rispondo nemmeno.... Tanto... XDXD No dai povera peste U_U Sono contento che recensisci e leggi la mia storia e sbagli pure a lasciare commenti... Dettagli XDXD Alla prossima, eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee buon anno nuovo anche se ti ho già fatto gli auguri solo tipo 50 volte. Tao
 
Nika_night: Ciauuuuuuu!! Grazie dei complimenti bellissimi, sono strafelice che la mia storia venga seguita =D L'idea della storia non so nemmeno come mi sia venuta sinceramente XD Ma grazie per apprezzarla.... Ad essere sincero non so nemmeno come si svilupperà la storia U_U Vado alla cieca e a ispirazione del momento XD Eccoti il capitolo servito su un piatto d'argento, baci alla prossima.

 
Heather91: Salve anche a te e buon anno nuovo XD Ma non fatemi le recensioni così corte che poi non so cosa rispondervi XDXD Dai scherzo l'importante è esserci U_U Grazie per seguire la mia storia, spero continuerai a seguirla. Eccoti il prossimo capitolo anche se leggermente in ritardo... Opsssssssssssss. Alla prossima spero, ciau.

 
Nena Hyuga: Buon anno nuovo anche a te =D Grazie per seguire la mia storia, non pensavo piacesse... Manco volevo pubblicarla XDXD Mi ci hanno obbligato =( A parte questo, grazie milleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee per i bellissimi complimenti, spero continuerai a seguirmi, ci conto perlomeno ^_- Eccoti seguito il prossimo capitolo, spero ti piaccia, fammi sapere, ciau, alla prossima.

                    

 

Rainbow          In         The                Dark

 

L'ora non è tarda, ma di vita umana non c'è ombra. Solo la luna da un significato alla serata.
I lampioni rinchiusi nel loro splendore illuminano con luce soffusa e spenta le strade strette e circondate da case antiche.
L'unica luce che si nota e risalta agli occhi è la pizzeria del piccolo paesino. L'unica. Dove amici e parenti si riuniscono per cenare insieme, in compagnia. In allegria.
Una delle tante cose che mi manca. Mi manca non poter più provare ad essere felice. Ottimista.
Di non poter più sorridere. Di non permettermelo.
La luce dolce e delicata della luna sfiora i miei capelli. La guardo. Alzo gli occhi al cielo e mi perdo ad osservarla.
Se potessi piangere i giorni in cui la guardavo con gli occhi di una bambina sognatrice lo farei.
Sbuffo sonoramente e mi rimetto a camminare a passo deciso verso i vicoli più stretti.
L’odore dei vampiri si fa sempre più sentire. Di male in peggio. Il vampiro che sto cercando non è nei paraggi.
Ci mancava solo questa. Un vampiro che ama giocare a nascondino e per di più, ci sa anche fare in questi giochi. Almeno lasciasse qualche sua traccia tanto per poterlo uccidere così finirei il mio compito il prima possibile.
Schiena dritta, forse fin troppo superiore ai comuni mortali, normali. Passi veloci e leggiadri, troppo aggraziata per essere un umano come gli altri. Troppo facile riconoscermi nel mondo di quegli imbranati che sono semplicemente creature che si limitano a vivere. Testa alta, fin troppo sicura di me stessa.
I miei tacchi sfiorano con delicatezza e prepotenza il terreno ruvido e duro sotto i miei piedi. Le braccia immobili che ricadono alla mia vita. Se qualunque umano mi vedesse così di sicuro finirei per essere chiusa in qualche gabbia per esperimenti.
 
< Bellezza, che ci fai qui tutta sola? > Interrompe i miei pensieri la voce di un ragazzo. Fredda. Profonda. Calma. Beffarda.
Salta con un passo felino dal tetto di una casa e atterra in punta dei piedi con grand disinvoltura.
Il suono dell’atterraggio è silenzioso. Sordo. Un sorriso sghembo si apre sul suo viso incorniciato dalla luce della luna.
Bianco come la porcellana e i due grandi occhi color dell’oro brillano. La cosa che attira di più la mia attenzione, sono i denti affilati che sporgono dalle labbra rosee. Come un pugno nello stomaco mi fa mancare il fiato.
Vampiro.
 
< Nulla... prendo aria > Rispondo acida, quasi avendo paura di aver incontrato un vampiro. Ottimi combattenti. Veloci. Forti. Succhiatori di sangue. Niente di peggio che un vampiro.
Si avvicina a me con passo flessuoso e leggero. Per essere bello è... magnifico. Viso delicato e lineamenti morbidi.
Non so se è l’argento della luna che lo rende perfetto, ma rimango a fissarlo a bocca aperta.
Ma cosa mi prende? Non dovrei uccidere un vampiro?
Creature perfette, dal fascino sinistro. Morti tornati in vita per tormentare e uccidere i vivi.
Immortali. Umani di giorno, ma nella caccia e per difesa svelano la loro vera natura.
Esseri non morti.
 
< Una carina come te non dovrebbe andare in giro da sola... Sai, hai un buon odore > Annusa l’aria con prepotenza e sente il mio profumo. Allarga le narici e si volta verso di me di scatto con occhi pieni di divertimento.
 Un vampiro che dice ad un demone di avere un buon odore, non l’ho mai sentita questa.
Sicuramente è uno dei tanti vampiri che uccide solo per il gusto di farlo e non per sete di sangue.
Ha trovato pane per i suoi denti, di sicuro non mi faccio uccidere da uno di loro. Non è il primo vampiro che incontro e uccido.
Prove inconfutabili sono le cicatrici sulla mia pelle candida.
Un trofeo per chi le ha lasciate, perchè poi sono inevitabilmente morti di fine atroce.
Sono immortale solo per gli esseri diversi da me. Solo se un demone mi attacca posso morire.
Il suo veleno sarebbe letale sul mio corpo.
Paura di un vampiro che fa i complimenti ad un demone non ne ho.
 
< Il tuo mi disgusta > Ringhio cupa mostrando i denti emettendo un suono feroce e mettendomi in posizione di difesa, ritraendo il mio corpo al vampiro.
Balza in avanti in un movimento sinuoso e mi prende per i polsi con fare molto possessivo. Riesco a liberarmi solo dopo che ha abbassato la guardia avvicinando pericolosamente i miei denti al suo collo.
Una risata invisibile gli scoppia nel petto.
E’ divertito dal fatto che non riesco a difendermi come devo.  Bene, gli servo subito ciò che cerca.
Inizio a colpirlo da ogni direzione il più possibile. Lui veloce come un ghepardo evita grand parte dei miei fendenti.
Con movimento felino mi avvento su di lui con ferocia e poca grazia. Segno che i giochi sono terminati in quel preciso istante.
Mi acquatto nella postura che probabilmente la mia vittima riconosce perfettamente, mostrando tutti i denti bianchi e affilati come tante piccole lame.
Mi avvento su di lui dandogli un morso alla gola e inizio a succhiare il suo sporco sangue. Sporco d’altre vittime di cui lui si è nutrito.
Finalmente sangue freddo e dolce. Forse un po’ amaro per essere sangue, ma sapendo che è di un vampiro non mi lamento.
Troppo presa dal sangue che da troppo tempo bramo non sento nulla di quello che sta succedendo intorno a me.
Solo dei ringhi feroci spezzano l’aria facendomi voltare con troppa velocità.
Demoni.
Maledizione! Hanno sentito l’odore del sangue e sono corsi a nutrirsi.
Mi alzo di colpo come se avessi appena preso la scossa e mi volto verso di loro, ringhiando e mostrando i denti per la seconda volta in pochi minuti. Troppi per i miei gusti.
Estraggo le mie due pistole con velocità inaudita. Elettrizzata. Impaurita.
Inizio a mirare le teste dei demoni che avanzano sempre di più verso di me e lascio cadere le cartucce usate delle mie pistole.
Colpo dopo colpo.
I demoni sembrano dimezzati, ma come ogni mia fortuna ne sbucano altri. Un’infinità di pallottole mi passano di fianco al viso e alla spalla, sfiorandomi il viso e lasciandomi cadere una goccia di sangue caldo sulla guancia. Il piombo mi ha sfiorato la pelle.
Immobile. Incredula. Sto combattendo contro i miei simili. Contro quelli che dovrebbero essere la mia famiglia.
Sorpresa che i miei ultimi caricatori mi hanno abbandonata. Ora è davvero finita.
Mi volto in direzione del bosco lasciando cadere le due pistole e inizio a correre come una forsennata.
Corro più veloce di un ghepardo a caccia. Ma questa volta sto scappando. Sto fuggendo dalla mia morte imminente.
Compaiono di fronte a me, prima che riesco a creare un portale mi saltano addosso in tre iniziando a mordere il mio corpo come animali a caccia. A lacerare la mia pelle morbida e dolce. A nutrirsi del mio sangue.
Consapevole di stare per morire. Sento le forze abbandonarmi. Il petto bruciare come se stesse per esplodere.
Un altro ringhio pieno di furia e rabbia, profondo fa fermare i morsi di quelle creature che mi stanno letteralmente mangiando viva.
Una figura leggiadra, disinvolta si porta al centro dei demoni, sfrecciando come un fulmine e mostrando i denti bianchi al chiaro della luna.
Con gli occhi socchiusi lo riesco a guardare. Il volto coperto dalle ombre prodotte dal cappuccio.
Fisico asciutto e slanciato. La corporatura ben evidenziata ma non esagerata. Questo è tutto quello che i miei occhi riescono a captare in un momento simile.
Lo vedo scagliarsi contro una decina di demoni da solo con l’intento di allontanarli quanto basta per prendermi in braccio e sfrecciare veloce tra gli alberi. Nemmeno sente il mio peso. Apro gli occhi lentamente ma le palpebre sembrano pesare il triplo.
Si chiudono da sole facendomi cadere in stato di trance.
Solo buio.
Avrei preferito poter dormire in un momento così. Invece no.
Il suono leggero del vento che fischia. I passi delicati di diverse figure rompono la quiete. Tutto buio intorno a me.
Solo i suoni riesco ad udire.
Timorosa di aprire gli occhi mi concentro su di essi.
Parole sussurrate in un altra stanza distante da dove mi trovo in questo momento.
Gocce di un rubinetto che perde in un lavandino di ferro.
Nessun battito di cuori. Nessun sangue pulsare nelle vene.
Ma sono sicura che ci sono persone ovunque mi trovo. Le sento parlare veloci. Sibilare. Acute come tanti campanellini.
Mi decido ad aprire gli occhi. La luce sopra di me è troppo forte e inizio a sbattere le palpebre troppo forte, tanto che gli occhi mi si fanno rossi e iniziano a bruciare.
Alzo il busto leggermente iniziando a squadrare la stanza. Fitte ovunque per il corpo mi fanno provare acuti dolori e mi accorgo di non avere più il mio bustino in pelle ne i miei pantaloni attillati ma solo una lunga camicia da notte, fin troppo femminile per i miei gusti.
Lilla e lunga fino alle ginocchia. Un ringhio cupo mi scoppia nel petto per quell’assurdità.
Scorro con lo sguardo lungo la stanza esaminando ogni granello di polvere, quando mi trovo un vampiro di fronte a me in pochi secondi. Nemmeno il tempo di accorgermene.
 
< Ben svegliata > Sussurra tanto che fatico a sentirlo. Dallo spavento balzo all’indietro accovacciandomi al muro in posizione di difesa mostrando i denti in un ringhio.
Ancora quelle fitte mi fanno sentire uno straccio. Poso lo sguardo sulle mie braccia, una volta bianche come la porcellana, ora ricoperte di lividi, tagli e graffi.
Maledetti demoni.
Lucifero mi sentirà per questa grande idea di mandare demoni neonati in caccia sulla terra.
Osservo il vampiro di fronte a me che è arretrato di qualche passo tenendo le mani in avanti e alzandole leggermente.
Segno di difesa ma niente d’aggressivo.
Capisco che è innocuo ma, l’odore non riesco a sopportarlo.
Inclino la testa di lato sibilando profondamente. Non gli scrollo gli occhi di dosso.
Buono o non buono, vampiro rimane.
 
< Vampiro > Dico a denti stretti fissandolo ancora.
Capelli scompigliati e ribelli color argento che ricadono spioventi sugli  occhi color ametista. Sguardo pensieroso e perso nel vuoto ma sul viso gli si mostra lo stesso un grand sorriso scoprendo i suoi canini troppo lunghi e affilati per i miei gusti.
Morto di fame, silenzioso e menefreghista. Ecco cosa gli si legge in faccia.
I suoi lineamenti ben definiti mentre mi squadra dolcemente.
Mi metto in posizione eretta ma non smetto di mostrare i denti in segno di difesa. La guardia non l’abbasso mai.
Scema sì, ma non così tanto, spiacente.
 
< Buona buona buona... ti ho salvato la vita, demone > Risponde mostrando i denti perfetti in segno di difesa quando mi vede avvicinarsi innocentemente.
Non ho intenzione di saltare addosso a nessuno, sopratutto perchè sono loro a giocare in casa. Per questa volta.
Mi avvicino cautamente, scrutando ancora la stanza in cui mi ritrovo.
Fredda. Piena di vita. Ma che emana allo stesso tempo calore e sicurezza.
I mobili antichi.  Puliti e intagliati nel legno con raffinatezza. Delicati colmano il vuoto della stanza in ordine.
Poso lo sguardo sul vampiro che mi ha salvato la vita e lo vedo rilassato, senza timore di me.
Ci guardiamo negli occhi per qualche istante. Un’eternità.
 
< Non ti ho chiesto aiuto, dove mi trovo? > Domando distogliendo lo sguardo da quelle iridi color ametista.
Mi sono persa a fissare un vampiro. Che cosa assurda.
Sento i suoi passi leggeri come foglie, muoversi lungo la stanza allontanandosi da me.
Mi giro di scatto. Paura di rimanere da sola? Paura che se ne possa andare?
Sfortuna – fortuna – è ancora nella stanza che cerca qualcosa in un cassetto.
Con una lentezza studiata e delicata traffica nel disordine – ordine – del cassetto estraendo una garza arrotolata su se stessa.
 
< Nel mio castello... non potevo lasciarti li... > Risponde alla mia domanda cauto porgendomi la garza ben curata.
Gliela strappo direttamente dalle mani senza un minimo di delicatezza ne tanto meno di riconoscenza.
Mi guarda sorridendo, anche se negli occhi gli si legge che non mi da piena fiducia. Come biasimarlo.
Sono un demone e nessuno mi vorrebbe al suo fianco.
Anch’io avrei paura di me stessa. Dei miei poteri. Del mio non controllo.
Non sono più la ragazza di una volta. Ho perso tutto.
Ho perso niente.
 
< Grazie ma spiacente, devo ucciderti > Rispondo guardandomi intorno senza rendermene conto e mi accorgo solo dopo pochi minuti che il vampiro mi sta ancora fissando.
Io non ho paura di vampiri. Io non ho paura di nessuno. Non ho avuto paura della morte da viva, non permetto che in questo momento la paura prenda il sopravvento su di me.
Abbasso gli occhi e mille pensieri mi affollano la testa. Mille voci mi chiamano. Gridano il mio nome.
Mille vittime sul mio curriculum che non danno tregua. Strazianti.
Non mi rendo conto nemmeno conto di chi sono. Cosa faccio.
E sopratutto dove sono.
 
< Hai un debito verso di me > Sembra accorgersi di ciò che penso e si avvicina lentamente e aggraziato a me, come un fantasma leggero e invisibile agli occhi umani. Una lentezza assoluta. Innaturale.
Posa due dita sotto il mio mento e lo alza delicatamente. Io... odio i vampiri. Io odio tutti. Io odio me stessa.
Nessuno mi deve toccare. Nessuno mi deve guardare.
Io non voglio nessuno. Io non desidero nessuno.
Io... ho bisogno di qualcuno.
 
< Voglio andarmene > Lo spingo con due braccia sul petto. Un’azione decisa e piena di energia.
Sobbalza all’indietro atterrando sulle punte dei piedi guardandomi accattivante. Il mio fiato si fa corto e la mia pressione è salita.
Le mie guance si fanno rosse e lui se n’accorge.
Si sistema la camicia che per il salto si è stropicciata. Sfacciatamente mi guarda facendo sparire l’espressione divertita.
Il mio fiato riempie la stanza di sospiri irregolari ed entrambi rimaniamo in silenzio a guardarci.
Ripenso a ciò che ho detto. Voglio andarmene. Voglio restare.
Voglio qualcuno che mi protegge.
Voglio uccidere.
Voglio affetto. Voglio sangue.
 
< Quando sarai in grado di camminare.. ora andiamo, mio padre ci aspetta > Risponde distaccato voltandosi verso la porta. Girandosi di spalle. Dopo quello che ha fatto per me dovrei essergli grata.
E invece so dire solo che me ne voglio andare. Non lo so nemmeno io cosa voglio.
Tutta la faccenda dei demoni contro di me mi ha fatto perdere la consapevolezza di chi sono. Ho trovato qualcuno che mi difende. Che mi ha difeso.
Qualcuno che io dovrei uccidere.
Un passo dopo l’altro lo seguo velocemente per i lunghi corridoi in pietra. Umidi. Troppo per la mia pelle surriscaldata dal fuoco dell’inferno.
A destra delle porte di legno, una dopo l’altra si parano alla mia vita. A sinistra delle ampie finestre ornate in oro e tende viola danno la vista sul bosco.
Non riconosco la zona e ne sono preoccupata.
Chissà Lucifero cosa penserà. Se si preoccuperà di sapere se sono ancora viva.
Non gliene fregherà niente. Povere vittime come me gli capitano tutti i giorni.
Giovani soldati inesperti, futuri sterminatori d’esseri immortali. Succhiatori di vite innocenti a loro modo.
Il vampiro si blocca di colpo ad un ultima porta, protetta da altri giovani vampiri incappucciati. Parla a loro silenziosamente, ma sento tutto. Faccio finta di non ascoltare ma seguo parola per parola.
Ci fanno passare e l’argenteo apre la porta di legno massiccio con grand gentilezza.
 
< Padre... le ho portato la nostra ospite > La voce sottile del giovane vampiro riempie la stanza vuota.
Apre il portone leggermente spingendo sul legno pesante facendo un passo verso il centro della stanza.
Uno spostamento d’aria mi riporta alla realtà. Di fronte a me si materializza un altro vampiro.
Più potente.
Magro ed esile, dai capelli anch’esso color argento fino alle spalle dritti come spaghetti.
Chiaro di pelle e magro come un chiodo.
Mi scruta con le grandi iridi rosse. Curioso. Spaventato.
Fa un leggero passo indietro senza mostrare alcun segno d’emozione sul volto.
 
< Mhh... un demone, conosci le leggi Kai > Con voce vellutata il vampiro più adulto ma allo stesso giovane fa intendere che la mia permanenza in questo castello è finita.
Le loro leggi. Le nostre leggi. Niente pietà. Niente fiducia. Niente amicizia.
Solo orgoglio. Odio. Guerra e tanto sangue.
Ecco le nostre leggi. La legge del più forte.
Prima ci credevo ma ora... ora non so più cosa pensare. Un vampiro mi ha salvato la vita da demoni.
Loro non hanno un cuore.
Il mio è rotto da molto tempo... congelato e represso tutti i sentimenti.
 
< Lo so padre, ma... era in difficoltà > Io non sono mai in difficoltà. O meglio... non lo ammetterò mai.
Mi ha salvato la vita e lo accetto, ma non posso permettergli di raccontare a tutti che sono una debole.
Che lui ha combattuto con demoni a mani nude e senza l’aiuto di nessuno, mentre io, povera cretina mi stavo facendo mangiare viva dai miei stessi compagni.
Mai fidarsi di stupidi demoni alle prime armi.
Per loro esiste solo e solamente il sangue. Non vedono altro.
 
< I demoni uccidono la nostra gente, dobbiamo scappare da loro o ucciderli nello stesso modo > Conferma l’adulto con voce autoritaria.
Scorro lo sguardo attraverso tutta la stanza e mi perdo ad osservare ogni angolo. Enorme con vetrate ovunque. E mi domando se i vampiri non dovessero vivere al buio.
Probabilmente no.
Mi soffermo senza accorgermene su ogni intagliamento dei mobili. Su ogni fessura e mi perdo dal dialogo dei due vampiri.
Una sensazione di meraviglia non l’ho mai provata. Ne sono affascinata. Terrorizzata.
Mi volto verso i due che discutono ancora di me. Dovrebbe importarmene.
E allora perchè sono così sicura che Kai saprà difendermi? Lui è un vampiro.
Io... un demone.
 
< Non sono di questa opinione padre > Controbatte la voce di Kai come un dolce ringhio. Niente d’aggressivo. Provocante.
Forse le loro leggi non sono poi così diverse dalle nostre. Lui è il capo e niente e nessuno ci può discutere.
Nessuno può andargli contro. Nemmeno uno dei suoi figli. E allora perchè lo chiama padre? Rispetto? Paura?
Li osservo distaccata. Persone più belle e affascinanti non ne ho mai viste. Nemmeno la statua più bella riesce a tenere il confronto.
Rimango ammaliata dalle loro sinuose labbra fini e rosee che si muovono invisibili ma dolci.
 
< Se permettete ci sono anche io... parlate con me > Mi intrometto nel discorso dei due facendoli voltare verso di me e i loro occhi si fermano sulla mia figura.
Non abbasso lo sguardo, forse troppo orgogliosa, o troppo terrorizzata all’idea di abbassare la guardia.
Loro rimangono vampiri, io un loro nemico. Non posso permettermi di fidarmi di qualcuno, se non di me stessa.
Loro non meritano la mia fiducia, loro non meritano niente. Come io non ho avuto niente. Questo è tutto quello che riesco a provare.
Odio.
Niente di più, niente di meno.
 
< Il tuo nome? > Mi domanda il loro capo stando sempre a distanza da me. Anche lui ha paura, come io di loro. Non sono armata, non ho niente che può ucciderlo.
Non ho forze per combattere e qualcuno si è curato di me, cucendomi le ferite una ad una con ago e filo. Le ferite degli esseri immortali sono gli unici che mi possono scalfire. Non rimarginarsi.
Questo Lucifero lo sa. E allora perchè diavolo ha permesso che degli stupidi imbecilli mi attaccassero?
Non ci si può fidare di nessuno. Nemmeno di chi ti comanda.
 
< Arlyne... succhia sangue > Rispondo acidamente tenendo le spalle dritte con fare di superiorità. L’orgoglio non lo perdo mai.
L’avevo in vita. L’ho anche da non morta.
Non vedo l’ora di andarmene da questo posto. Inizia a spaventarmi. A mettermi in soggezione.
I loro sguardi mi scrutano e il vampiro più grande fa capire che io devo sparire. E non nel senso di andarmene.
Se devo morire voglio solo che Lucifero faccia vendetta su questi esseri bastardi.
 
< Modera i termini, uccidetela > Alla parola “uccidetela” succedono cose che nemmeno riesco a vedere.
Sento i passi di diversi uomini scendere con maestria e leggerezza da sopra le finestre dove si trovavano le fessure che scrutavo poco prima. I loro respiri non ero riuscita a sentirli.
Le loro presenze invisibili.
Dannati vampiri.
Li sento veloci come fulmini che mi arrivano addosso, ma non riesco a capire altro che i miei capelli che si spostano seguendo il movimento d’aria coprendomi il volto.
Io immobile con le braccia lungo la vita, gli occhi sbarrati in quello che non riesco a vedere.
Mi sento sbalzare indietro e la vista non è più su quelli che sembrano essere piume in movimento, ma sulle spalle robuste del vampiro che mi ha salvato la vita.
Di fronte a me accovacciato in posizione di difesa. D’attacco.
Ringhia ripetutamente mostrando i denti e solo ora capisco che mi sta difendendo. Ancora una volta.
Mi difende dai suoi simili che arretrano di qualche passo senza accennare di ritirare i denti bianchi e affilati.
 
< Mi assumo io la responsabilità > Non smette di mostrare i denti minacciosi e un altro ringhio gli scoppia in petto come un avviso che da quella posizione non si muove.
Scruto gli altri vampiri. Affascinanti. Dannatamente belli. Sensuali. Non riesco a distogliere lo sguardo dalle loro figure.
Donne dai volti bellissimi e contratti, quasi come dipinte a olio su un quadro antico. Su una tela.
Mi guardano con gli occhi profondi e pieni di energia, curiose. Anche loro affascinate dalla mia presenza.
Per qualche strana ragione faccio diversi passi indietro, cercando di scappare. Troppi vampiri intorno.
Kai contro di loro non può niente. E allora perchè non lo attaccano?
C’è qualcosa che non riesco a capire.
Forse... la famiglia.
 
< Come vuoi, appena si sarà ristabilita dovrà andarsene e se la rincontrerai di nuovo non devi esitare ad ucciderla > Un altro ringhio cupo mi blocca di colpo per il polso impedendomi di fare altri passi indietro. Terrorizzata mostro i denti d’istinto ma la mano allenta la sua presa e sento la voce fredda e sensuale di un altro vampiro che mi calma alle spalle.
Kai.
Con un solo spostamento veloce è riuscito a portarsi alle mie spalle e afferrarmi prima che qualcun altro lo facesse al posto suo.
Con quel tocco gelato mi rassicura in qualche strano modo.
Mi sento più protetta di prima con le sue dita lunghe e fini sul mio braccio pieno di lividi. Un sollievo quel ghiaccio su quelle contusioni.
 
< Come desideri > Ancora una volta rimango abbagliata da quella dolce armonia nella sua voce.
Stringe leggermente la presa su di me e abbassa lentamente il capo verso suo padre. Non capisco il motivo di quel gesto, ma rimango affascinata dai così semplici gesti sinuosi e innaturali. Tutto di loro mi estasia.
Ci dirigiamo a passo lento verso la sua camera, dove poco prima mi ritrovavo sdraiata mezza morta.
Entriamo e lui non è più al mio fianco. Mi accorgo che sono sola e lui è sparito nel nulla. Senza che me n’accorgessi.
Mi avvicino velocemente alla finestra enorme e con delicatezza assoluta, quasi avendo paura di essere scoperta la apro.
Ma non faccio in tempo a mettere fuori il naso per andarmene che qualcuno  mi blocca in tempo.
 
< cerchi di evadere? Non sei in condizioni di stare in piedi, figurati di correre per il bosco > Qualcosa di freddo circonda il mio braccio dolorante. Bollente.
La sua voce fredda e distaccata mi giunge alle orecchie, come un ringhio. Preoccupato.
Sempre girata di spalle mi domando perchè si preoccupa di me... di un demone.
Noi non dovremmo andare d’accordo. Non dovremmo socializzare.
Il nostro destino è sterminare le nostre razze a vicenda.
Ucciderci senza pietà. Senza ragione.
 
< Ma si puo sapere cosa vuoi da me? Io dovrei ucciderti > Mi volto verso di lui mostrando i denti leggermente, senza nemmeno accorgermene. Istinto. Di sopravvivenza? O di caccia?
Si allontana leggermente allentando la presa sul mio braccio.
Ci guardiamo qualche secondo negli occhi e nemmeno dopo le mie crudeli parole sembra essere terrorizzato.
Non un segno d’emozione gli attraversa il viso. Teso. Mascella contratta.
Respira appena. Immobile e cauto a qualsiasi movimento.
Una statua.
 
< Socializzare con la mia coinquilina > All’improvviso un sorriso gli si apre sul volto distaccato, cambiando completamente la sua espressione. Mutandola in felice e spensierata in pochi istanti.
Mi domando come faccia a sorridere così radioso di fronte ad un demone, pronta ad ucciderlo appena ne ha l’occasione.
Perchè tutta questa fiducia? Perchè tutta questa confidenza?
A volta sembra distaccato, che non si voglia avvicinare troppo, altre che mi prende in giro, con i suoi sorrisi sghembi odiosi.
Altre è fin troppo dolce nei miei confronti... Perchè fa così?
 
< Spiacente di deluderti, ma io devo eliminarti > Rispondo a tono distogliendo lo sguardo dal suo viso perfetto.
Mi dirigo verso un divano di pelle color viola scuro e mi ci butto sopra a peso morto sbuffando sonoramente. Ormai non sembro più nemmeno io convinta del fatto che noi due siamo nemici.
Ci dovremmo odiare. Uccidere a vicenda e far colare quel sangue caldo tanto bramato da entrambi.
E allora perchè non accade niente di tutto ciò?
 
< Per quello ci sarà tempo... ad esempio, l’eternità se ti può bastare > Sorride radioso spostandosi velocemente sul tavolo di fronte al divano dove mi sono buttata per pensare.
Con passo aggraziato si siede su di esso e appoggia i gomiti sulle gambe piegandosi leggermente in avanti e mettendo il mento sul palmo, mentre mi scruta silenzioso e sorridente.
Si distrae per qualche secondo e io n’approfitto per scomparire alla sua vista nella nube di fumo nero.
 
< Uffa... dimmi dov’è un bagno, devo farmi urgentemente una doccia... voi vampiri vi lavate per caso? Sai... puzzate > Compaio alle sue spalle, in ginocchio sullo stesso tavolo dove è seduto lui.
Annuso profondamente l’aria e arriccio il naso con grand disprezzo, ma non accenno ad allontanarmi da quel vampiro.
Fulmineo si muove creando un veloce spostamento d’aria. Colto alla sprovvista e pensando lo stessi attaccando scompare nel vuoto, lasciandomi sbilanciare in avanti e vedere il legno del tavolo avvicinarsi sempre più al mio viso.
Naso rotto in arrivo.
 
< Prima porta a destra > Sento la sua voce provocante e sensuale alle mie spalle. Lo sento sorridere maliziosamente. Con un solo balzo è riuscito a portarsi alle mie spalle e prendendomi per le braccia evitandomi di sbattere sul tavolo.
Giro lentamente il viso verso di lui e sento il suo respiro ghiacciato sul mio collo bollente.
Un solo morso e mi avrebbe ucciso. Nel suo sorriso sghembo mostra appena i denti bianchi e perfetti.
Ma troppo appuntiti e troppo vicini alla mia pelle.
 
< Che hai da guardare? > Domando scendendo velocemente dal tavolo con un salto invisibile. Sordo.
Mi metto di fronte a lui e lo guardo con gli occhi socchiusi. E’ inginocchiato sul tavolo che mi guarda a sua volta, i lunghi capelli scompigliati davanti al volto e non accenna a far scomparire quel sorriso malizioso che gli si apre sul volto.
Non lo capisco proprio. Vampiro, bah che razza incompresa.
Se le donne pensano che gli uomini siano esseri incompresi, provassero a comunicare con un vampiro.
 
< Io? Nulla... secondo te cosa potrei guardare in una bella ragazza che si va a fare la doccia? > Sorride eloquente e capisco a cosa illude.
Ha sbagliato ragazza – demone – con cui giocare.
Mostro i denti emettendo un ringhio cupo e lui non accenna a far scomparire quel sorriso trionfante che gli dona dannatamente.
Si avvicina al bordo del tavolo trascinandosi inginocchiato e guardandomi negli occhi.
I suoi, così profondi ed espressivi. I miei, vacui e inespressivi. Niente a confronto con lo sguardo ammaliante di lui.
Io, solo un demone, serva di Lucifero.
Lui, una delle tante leggende immortali ed esseri perfetti.
Vampiro.
 
< Tu avvicinati più del dovuto alla porta e io non esito a riempirti di piombo > Con un solo passo mi ritrovo al suo petto con l’indice che preme sulla sua camicia bianca.
Poso i miei occhi su quelli di lui e lo minaccio notevolmente, ma come sempre lui non da segni d’intelligenza nella sua mente.
Di solito una “persona” dovrebbe essere impaurita. Lui no.
Non un segno di paura. Di qualsiasi emozione.
Divinamente irresistibile quell’espressione che gli solca le guance pallide. Quasi porcellana.
Ringhio fortemente, ma lui immobile non si muove. Mi volto arrabbiata verso la porta di legno e me ne vado altezzosamente per i miei pensieri di poco prima.
Incantarsi a guardare un vampiro. Imbecille! Ma che diavolo mi prende?
Passo dopo passo lo sento ridere fragorosamente e di gusto per la situazione.
Ha intuito i miei pensieri e n’è divertito. Lo odio. Lo odio. Lo odio.
Ma ne sono attratta.

 
  
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