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Autore: LoryLex    13/05/2015    2 recensioni
Ritorno con un progetto che ritengo abbastanza folle.
Ho deciso di scrivere questa storia basandomi sul mio primo libro letto, che all'epoca, e anche adesso, mi fece sognare come non mai, trasportandomi nei suoi luoghi remoti.
Tratto dal testo:
-Sei... -balbettò Christal. -Sei forse...?
-Un fantasma? No.
-E allora chi sei?-. Le tremava la voce. Aveva dimenticato come ci si rivolgeva agli sconosciuti.
-Hai visto la donna sotto il ghiaccio, vero?
-Come lo sai?
Entrambi avevano fatto una domanda ed entrambi attendevano una risposta.
-Chi sei?- ripetè la ragazza.
Il giovane abbassò lo sguardo e sorrise. Si scostò una ciocca di capelli dalla fronte. -Sasuke- rispose.
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Caroline guardò fuori dalla finestra, nella notte buia. -Sei proprio sicura che questa sia la stanza della mamma?- chiese trasognata. -E' qui che dormiva?-. Si buttò sul letto, sopra il tappeto di foglie, e si raggomitolò.
-Dobbiamo andare- la incalzò Christal. -La troveremo, ne sono sicura. Anch'io voglio rivederla. Ritroveremo nostra madre Hinata, Caroline-.
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Volevo solo dirvi che i figli di Naruto e Hinata in questa storia non esistono, le due loro figlie sono due dei miei Ooc, ma spero che la storia vi piaccia lo stesso, vi aspetto numerosi!
Lorylex;
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Tsunade | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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~   Consumati Dal Tempo

 

Capitolo 3;
Christal stava dormendo quando la raggiunse una risata dal corridoio, proprio fuori dalla sua stanza.
Sulle prime non riuscì a distinguere se si trattasse di un sogno o della realtà. Poi riemerse da un sonno profondo, aprì gli occhi e respirò in fretta. La stanza era immersa nell'oscurità, ma la risata era reale. La udì un'altra volta. Era quella di una ragazzina, vitale e gioiosa.
Christal aveva sentito spesso quel suono in passato. Faceva parte delle sue mattine e le era così familiare che ormai non ci faceva quasi più caso, come i quadri davanti ai quali passava senza neanche badare a che cosa rappresentassero. La risata apparteneva al fantasma di una ragazzina che correva avanti e indietro nel tratto di corridoio davanti alla sua camera.
Ormai completamente sveglia, Christal si stiracchiò. Era come se in quel tempo immutabile molti dettagli della sua vita fossero scomparsi dalla sua coscienza, soltanto adesso stava cominciando a notare le cose.
Il fiore di bucaneve stava appassendo in una tazza piena d'acqua nascosta in un angolo della stanza.
Scese dal letto, aprì cautamente la porta e sbirciò fuori. Eccolo lì, il piccolo fantasma. La ragazzina doveva avere una decina d'anni e indossava un bellissimo abito ornato di perle. Forse stava partecipando ad un matrimonio o a qualche altra festa.
Christal le sorrise, pur sapendo che il fantasma non poteva vederla. A quanto pareva, stava giocando con qualcuno che agli occhi della ragazza era invisibile. Fece un saltello e ridacchiò, prima di coprirsi gli occhi con le mani e cominciare a contare: giocava a nascondino.
Christal si accorse che la ragazzina aveva scostato le dita per sbirciare, poi si tolse le mani dagli occhi e strisciò i piedi per terra, guardando a destra e a sinistra, indecisa da che parte cominciare. Infine trotterellò via, inghiottita dall'oscurità.
Christal aveva assistito a quella scena un'infinità di volte: la ragazzina stava ripetendo esattamente le stesse mosse e gli stessi suoni di sempre, ma stavolta la corvina la seguì lungo il corridoio. Il fantasma si voltò a sbirciare da sopra la spalla, in cerca di qualcuno, accellerò di scatto, poi riprese di nuovo a camminare. Accennò qualche saltello. Forse si stava divertendo a giocare a rimpiattino con un'amichetta.
Christal affrettò il passo per starle dietro. Il corridoio era largo e costeggiava il corpo centrale della casa; sul lato sinistro si aprivano delle finestre che inquadravano il cielo stellato. Christal non andava spesso in quell'ala della casa, che era quasi completamente chiusa, abbandonata alla polvere e ai ragni.
Il fantasma scomparve per un attimo, attraversato da un raggio di luna, la ragazza lo rivide un po' più in là, oltre la fila di finestre, e continuò a seguirlo.
La ragazzina si fermò davanti ad un arazzo appeso sulla parete di destra e guardò oltre Christal, che l'aveva raggiunta e che adesso si trovava al suo fianco. Era molto graziosa, con la pelle diafana e delicate ciglia dorate. Sembrò esitare davanti all'arazzo, poi si voltò di scatto, alzò una mano... e sparì.
Christal rabbrividì investita da un'improvvisa corrente gelida. L'arazzo era completamente impolverato e ricoperto da spesse ragnatele. Rappresentava un cervo e un unicorno ritti sulle zampe posteriori, ai lati di uno stemma azzurro e oro. La ragazza allungò una mano con circospezione per togliere un po' di polvere.
-Christal? Christal?
Il suono improvviso di quella voce la fece trasalire; ritrasse immediatamente la mano.
-Sei in ritardo per la colazione e Caroline ha già cominciato la lezione!-. Tsunade incedeva lungo il corridoio e si fermò accanto alla ragazza. -Che cosa stavi facendo qui?- chiese aggrottando la fronte, insospettita.
Christal deglutì nervosamente. -Niente- mormorò. -Stavo solo... -. Non sapeva che cosa dire.
Tsunade diede un'occhiata all'arazzo, poi tornò a posare lo sguardo sulla ragazza.
-Stavi cercando qualcosa?- domandò.
Christal scosse la testa. -Mi dispiace di aver fatto tardi- si scusò. -Vado subito a vestirmi-. E tornò alla svelta in camera sua senza aggiungere altro.
Mentre si infilava il vestito, riflettè intensamente sugli avvenimenti del giorno prima e su quello che le aveva detto Sasuke. Ritrovare sua madre... ma com'era possibile se sua madre era morta? Finì di abbottonarsi e drizzò le spalle. Quando aveva smesso di pensare a lei? Quando aveva smesso di sentire la sua mancanza?
Si sforzò di ricordare che cos'era successo, ma perfino il volto di sua madre si era ormai perso nei meandri bui della sua memoria. Sentì una fitta di dolore al petto. Chiuse le mani a pugno e si premette le unghie nei palmi. La figlia del mago era sul pavimento accanto al letto, con il suo nome stampato sul frontespizio. Se non fosse stato per quel libro, perfino il nome di sua mamma sarebbe svanito in un passato nebuloso?
D'impulso strappò una pagina del suo diario e scarabocchiò un messaggio per Sasuke, magari avrebbe potuto lasciarglielo nella chiesetta. Tsunade la chiamò di nuovo e Christal si affrettò a raggiungere il salottino per la lezione.


Caroline aveva un'aria compiaciuta ed era già al lavoro quando Christal arrivò, in ritardo e in preda a una certa agitazione. La ragazza si sedette e aprì immediatamente i libri.
-Tsunade ha detto di parafrasare la poesia a pagina centotrè- spiegò Caroline. -Io ho già finito la prima strofa. Ti conviene sbrigarti se non vuoi restare indietro.
L'istitutrice fece brevemente capolino per controllare che le ragazze si stessero dando da fare e scomparve subito dopo.
-E' andata da papà- riferì Caroline.
-Come lo sai?
-Passano un sacco di tempo insieme a confabulare- spiegò la ragazzina con aria furba.
-E tu come lo sai?- ripetè Christal a voce più alta, a volte sua sorella riusciva ad esasperarla.
-L'ho seguita- disse la bionda. -Ieri, dopo la lezione. Avevo fame, così sono andata in cucina e ho visto Tsunade affrettarsi verso lo studio di papà.
-Immagino che andasse a riferirgli dei nostri progressi nelle varie materie- commentò la corvina, cercando di non tradire alcuna curiosità.
-Si è trattenuta  con lui molto a lungo- continuò Caroline. -Era quasi ora di andare a letto quando è uscita dallo studio.
-E tu sei rimasta ad aspettare per tutto quel tempo?
-No-. Caroline scosse la testa. -Ho lasciato aperta la porta della mia camera e l'ho sentita passare. Così sono uscita in corridoio e le ho chiesto se mi leggeva una storia, perchè non riuscivo a dormire.
Christal sgranò gli occhi. -E lei che cosa ha risposto?
-Beh, sembrava piuttosto agitata. Mi ha sorriso, ma ha detto che ero troppo grande per le favole della buonanotte. Tu non credi... -domandò Caroline in tono malizioso -che si stia innamorando di papà?
Christal avvertì una stretta alla gola. Solo l'idea la faceva star male. -Una storia d'amore?- disse in un sussurro. -Tra papà e Tsunade?-. Poi a voce più alta: -Ma no, certo che no, sciocca! Come ti viene in mente una cosa simile? E' la cosa più ridicola che abbia mai sentito. Come puoi immaginare anche solo per un istante che nostro padre possa innamorarsi di quella donna antipatica?
Le ultime parole le rimasero strozzate in gola, perchè la donna in questione entrò nella stanza.
Christal si sentì avvampare.
Tsunade le scrutò entrambe. -Come procede il lavoro?- chiese, chinandosi sui quaderni delle ragazze. -Christal, non hai ancora cominciato!
La ragazza fissò il foglio bianco davanti a sè. -Mi dispiace... -mormorò, e si concentrò sulla poesia. Ma una miriade di pensieri le ribolliva in testa. Per fortuna la poesia era abbastanza comprensibile e riuscì a finire la parafrasi prima di sua sorella.
Dopo pranzo uscirono tutte e tre a fare una passeggiata fino al lago. L'acqua era scura e immobile. La riva era disseminata di fitti giunchi scuri e ricoperta da una crosta di ghiaccio. Le anatre schiamazzavano in lontananza.
L'istitutrice era taciturna, ma Caroline continuava a chiaccherare spensieratamente.
-Non è bellissimo?- esclamò. -Sono sicura che da qualche parte ci sono anche un tempio antico e una rimessa per le barche. E' passato un sacco di tempo dall'ultima volta che siamo venute da queste parti ma... mi sembra di ricordare che in estate facevamo delle gite in barca-. La ragazzina si allontanò, piroettando sull'erba ghiacciata.
Christal la seguiva trascinando i piedi a una decina di passi di distanza, lanciando occhiate torve alla schiena dritta di Tsunade. Era strano sentire Caroline rievocare il passato. Improvvisamente i ricordi stavano riaffiorando in entrambe le sorelle. Per troppo tempo i loro pensieri si erano piegati a una routine sempre identica, concentrandosi sempre sulle stesse cose, finchè le loro menti si erano richiuse su se stesse. La comparsa di Sasuke aveva cambiato tutto, facendo uscire la loro esistenza dai soliti binari.
In lontananza, sulla superficie dell'acqua rischiarata dalla luna, un fantasma che Christal vedeva tutti i giorni salutò da una barchetta a remi, due, tre volte. La ragazza avrebbe voluto tornare nella cappella.
Sperava di incontrare di nuovo Sasuke per chiedergli spiegazioni. Decise che gli avrebbe comunque lasciato un messaggio in qualche luogo appartato, lontano dallo sguardo indiscreto dell'istitutrice. Se non ricordava male, la rimessa per le barche doveva trovarsi poco distante, oltre un boschetto di ippocastani.
Mentre Caroline chiaccherava con Tsunade, Christal si allontanò per conto suo. Il boschetto cresceva su una collinetta artificiale, al di là della quale la ragazzina scorse la rimessa per le barche appollaiata sull'acqua, sorretta da palafitte. La costruzione aveva bisogno di una bella mano di pittura. I pali erano anneriti e corrosi, qui e là le assi erano deformate e marce. Christal salì la rampa di scale e provò a spingere la porta ad arco: era chiusa a chiave.
La ragazza sospirò e si voltò per tornare indietro, sfilandosi il biglietto di tasca; lo aveva piegato a metà e sopra aveva scritto il nome di Sasuke. Era sciocco lasciarlo lì... Ma Tsunade aveva già dei sospetti e tornare in chiesa sarebbe stato imprudente, e comunque, se Sasuke la stava tenendo d'occhio lo avrebbe sicuramente trovato...
-Christal! Dove sei?-. Sua sorella la stava chiamando.
Svelta, Christal fece scivolare il biglietto sotto la porta della rimessa, lasciando che sporgesse di poco, poi raggiunse di corsa il boschetto di ippocastani, dove trovò sua sorella ad aspettarla.
-Dov'è Tsunade?- chiese.
-E' tornata indietro a cercarti. Dov'eri sparita?
-Da nessuna parte-. Christal scrollò le spalle. -Stavo solo ammirando il lago.
-Andiamo- la sollecitò Caroline. -Dobbiamo raggiungerla prima che si arrabbi.
Cominciarono a correre verso casa, ma Caroline si stancò subito e dovettero rallentare il passo.
-Tsunade ha detto che stasera ceneremo tutti insieme, papà compreso- riferì la sorella.
-In cucina?
-No, sciocca, in sala da pranzo.
-La sala da pranzo... -sussurrò Christal, rievocando immagini di piatti di porcellana e di candelabri fitti di candele. -Come mai?
-Forse papà vuole cenare con lei- mormorò Caroline, facendole l'occhiolino.
-Ma perchè questa novità? Credevo che volesse evitare qualsiasi cambiamento!
-Tsunade ha detto che papà vuole tenerci d'occhio per cercare di capire che cosa sta succedendo. Forse vuole solo parlarci. A noi e a Tsunade, come una vera famiglia!- esclamò la ragazzina, ridacchiando.
Christal si mordicchiò l'interno della guancia. Perchè sua sorella non riusciva a stare seria, invece di continuare a scherzare sulla presunta storia d'amore tra Tsunade e il loro papà? Non era preoccupata anche lei dello "sconvolgimento" di cui aveva parlato?
Tsunade e Chiyo erano entrambe originarie del Giappone, portavano il nome Uzumaki e in un certo senso facevano parte della famiglia. Chiyo provava un sincero affetto per lei e per Caroline, ma era pur sempre tenuta ad obbedire agli ordini di Naruto, così come Tsunade.
Christal pensò che forse era giunto il momento di cancellare una volta per tutte dalla testa di sua sorella l'idea balzana di una storia d'amore tra Naruto e la loro istitutrice e di coinvolgerla nella ricerca riguardo alla loro mamma. Era un rischio, dato il carattere impulsivo di Caroline, ma aveva bisogno di condividere con qualcuno i pensieri che l'assillavano.
Fece un respiro profondo. -E la mamma?- disse. Le sue parole rimasero sospese in aria.
-La mamma?- ripetè Caroline. -Cosa vuoi dire?
-Sai dov'è?
-E' morta. Quando eravamo piccole. Perchè?
-E allora dov'è la sua tomba? Ti ricordi di un funerale, tu? Immagino che ci abbiano portato al funerale di nostra madre, anche se eravamo piccole. E poi di cosa è morta? Non certo di vecchiaia...
Caroline aggrottò la fronte, pensierosa. -Non me lo ricordo.
Christal continuò, imperterrita: -Sasuke mi ha detto che avrei potuto ritrovarla.
-Sasuke? Il fantasma della chiesa?
-Ti ho detto che non è un fantasma!
Le due sorelle camminavano fianco a fianco.
-Ti ricordi il suo viso?- chiese Christal con foga.
Caroline scosse la testa. -No- disse. -Tutto quello che ricordo è una sensazione. Niente di più.
-Nemmeno io me lo ricordo. Non ti sembra strano?
La ragazzina non rispose.
Continuarono a camminare in silenzio, Caroline si mise a fissare il terreno, chiudendosi in se stessa. Quando poi parlò di nuovo, le tremava la voce: -Perchè mi hai fatto ripensare alla mamma?- sbottò. -Non pensavo a lei da così tanto tempo che non ricordavo nemmeno quanto mi è mancata-. Con gli occhi bassi, scosse la testa. -Non mi ricordo niente di lei. Non è giusto, ti sembra? E' nostra madre. Perchè non parliamo mai di lei?
-E se non fosse morta?- insistette Christal.
-Dobbiamo scoprirlo- decise Caroline. -Abbiamo il diritto di saperlo. Stasera, a cena, lo chiederò a papà. Non potrà tirarsi indietro. Voglio sapere la verità.
Prima che Christal potesse dire una sola parola, Caroline scappò via di corsa. Christal le urlò qualcosa, ma lei la ingnorò.
Una volta a casa, Caroline si chiuse nella sua stanza e quando sua sorella la implorò di aprire la porta non rispose.
Rassegnata, Christal si sedette sul suo letto. Era preoccupata: che cosa avrebbe detto Caroline? Che stupida che era stata a coinvolgerla! Si mise a giocherellare con una ciocca di capelli corvini, in preda all'agitazione.
Quello che più temeva era la risposta di suo padre.

 

Angolo autrice:
Salve cari lettori, ecco a voi l'aggiornamento che ho tardato xD
Gomen!!!
In questo capitolo Christal decide di lasciare un messaggio a Sasuke, e ha riferito tutto quello che pensava su sua madre alla sorella minore. Come reagirà suo padre alla domanda di Caroline? E Sasuke troverà mai il biglietto o qualcun'altro lo troverà prima di lui? Inoltre, cosa nasconde l'arazzo dove era sparita la bambina fantasma? Chi è costei? E infine, dov'è quella povera anima di Hinata xD?
Spero di avervi incuriositi a leggerla ancora :) ci tengo davvero molto!
Conto su una qualche recensione, anche critiche se volete xD ho bisogno di sapere un vostro parere :P
Certo che Caroline è proprio impulsiva e anche molto, molto, ma davvero molto, furba, per questo più avanti la amerete xD Inoltre è convinta che ci sia una relazione tra Tsunade e Naruto, che diavolo le passa per quella testa bionda?
Aggiornerò presto, promesso, intanto godetevi il capitolo, il mistero si infittisce!
Un bacio a tutti quelli che seguono la mia storia e che l'hanno messa tra le preferite, un abbraccio a tutti quelli che leggono in silenzio, spero su un vostro commento comunque eh ^.^
Alla prossima <3

   
 
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