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Autore: Bad Bionda Bana    13/05/2015    1 recensioni
Io e la mia migliore amica abbiamo intrapreso un percorso che molti non avrebbero mai pensato di scegliere. Ci siamo iscritte insieme all'università di lingue per studiare il coreano. Già essere li insieme per noi era un sogno, ma la nostra mente volava sempre a quel momento che sembrava così lontano, al nostro stage del terzo anno in Corea del Sud, a Seoul. Avremmo potuto sognare qualsiasi cosa, ma di certo non ciò che ci accadde.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cheondung, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Penso che impazzirò poi a togliermi tutti questi fiori.- dissi ridendo e guardandomi la fine della treccia.
-Potevi pensarci prima di lasciare libero arbitrio alla bambina sui tuoi capelli.- rispose Sanghyun ridendo anche lui -L'importante è che questo rimanga li.- concluse indicando il fiore che mi aveva messo lui. Subito portai la mano per sistemarlo sorridendo meno di quanto non stessi facendo dentro di me dal momento in cui aveva fatto quel gesto.
-Chissà cosa si staranno immaginando quelle bimbe adesso.- mi incamminai per un piccolo sentiero immerso fra gli alberi. Dopo qualche secondo mi accorsi che Sanghyun non era al mio fianco ma qualche passo indietro, con un'espressione un po' combattuta in viso -Tutto ok? Qualcosa non va?- chiesi lievemente preoccupata, sembrava in guerra con sé stesso.
-No ok, ora o mai più. Forza.- sembrava parlare tra sé e sé, in una frazione di secondo me lo ritrovai davanti, le sue mani esitarono nel prendere le mie -È tutto il viaggio che penso a quale sarebbe stato il momento più adatto, e sinceramente non so nemmeno se questo possa esserlo.- fece una pausa prendendo un respiro profondo -Devi sapere Alice, che da quando ho ricevuto la tua lettera e la chiavetta USB, le ho tenute come fossero oro. Non so ancora come spiegare cosa provai nel momento in cui lessi le tue parole, soprattutto quando descrivevi la tua impressione della mia canzone “Monster”, immaginarti da sola nella tua camera, al buio con le guance rigate dalle lacrime di felicità mi ha come riscaldato il cuore. Per quanto ci avessi inviato dei tuoi video di danza e alcune tue foto per riconoscerti in essi, mi sono sempre chiesto come sarebbe stato ritrovarmi davanti quella ragazza che fu capace di scrivere parole tanto dolci e capaci di darmi forza.- io rimanevo ad ascoltarlo quasi non credendo alle mie orecchie, tutto quello che avevo sempre sognato mi dicesse in risposta alla mia lettera me lo stava dicendo proprio in quel momento -E poi ti ho trovata, non so ancora chi devo ringraziare per aver avuto tale fortuna. Però non volevo mostrarmi a te subito come Cheondung, cantante degli MBLAQ, ma come Park Sanghyun, anche se per come ero camuffato sarebbe stato difficile riconoscermi anche per mia madre.- ridacchiò nervoso grattandosi dietro la testa e poi tornando a stringermi le mani, questa volta con più dolcezza -Capii che il nostro sarebbe stato un legame diverso da qualsiasi altro quando la prima sera in cui ci incontrammo mi chiedesti se ci saremmo rivisti. Ero un ragazzo che avevi incontrato per la prima volta e del quale non eri nemmeno riuscita a vedere il viso, eppure mi avevi chiesto se ci saremmo rivisti. In quel momento però non capii un piccolo dettaglio.- una piccola goccia d'acqua mi distrasse colpendomi la punta del naso.
-Ehm, Sanghyun, forse è meglio finire il discorso da un'altra parte.- dissi alzando il viso verso il cielo, alcune nuvole si erano addensate nel cielo rendendolo più grigio.
-No, non posso fermarmi ora, o non troverò più le parole.- rispose subito Sanghyun, e proprio in quell'istante la pioggia iniziò a scendere gradualmente, poi piano piano più forte. Tentai di coprirmi la testa con la mano ma velocemente Sanghyun me la prese e attirò di nuovo la mia attenzione -Alice, in questi giorni insieme a te, no, che dico, quella notte in cui siete rimaste te e Jessica a dormire da noi al dormitorio, quando ho letto le tue storie, e con quel bacio ho capito perché il nostro legame era così forte nonostante ci conoscessimo da poco.- la pioggia continuava a scendere bagnandoci i capelli e i vestiti, ma a lui non sembrava importare, e vedendolo avvicinarsi cominciò a non importare nemmeno a me. Avevamo i capelli ormai fradici, le gocce che scendevano dalle punte cadendo sul suo viso sembravano mimetizzarsi come delle piccole lacrime -Come quel giorno mi sono innamorato delle tue parole, ora mi sono innamorato di te.- con delicatezza mi spostò i capelli bagnati dal viso e poi stringendomi a lui mi baciò. Questo bacio non fu per niente come quello che mi aveva dato sul camper, piccolo, sfuggevole, quasi innocente, ma fu più passionale, sempre con una piccola punta di tenerezza. Sentivo le sue labbra morbide desiderare le mie mentre la pioggia le inumidiva con le sue gocce. Mentre le sue mani si posarono sui miei fianchi stringendoli come per non farmi scappare, io gli presi il viso fra le mani ricambiando il bacio e la passione. Perché per quanto lo amassi come artista, come una fan ama il suo cantante preferito, grazie alle sue parole il mio cuore si sbloccò facendo capire anche a me che i sentimenti che provavo per lui non erano comuni, ma qualcosa di più speciale, qualcosa che non poteva essere descritto. Un sentimento che silenzioso si insinuò nei nostri cuori legandoli l'uno all'altro.
Il rumore di un tuono lontano mi fece sussultare, così prendendomi per mano Sanghyun iniziò a correre sotto la pioggia per spostarci da sotto agli alberi, io lo seguii iniziando a ridere. Se ne accorse e arrivati vicino al piccolo parco giochi iniziammo a fare gli stupidi sotto la pioggia, un paio di volte rischiammo entrambi di scivolare per il fango che si stava formando sul terreno. Alzai lo sguardo verso il cielo con un sorriso talmente solare che avrebbe potuto far smettere la pioggia, un sorriso che sincero come quello che aveva Sanghyun mentre mi guardava. Quella volta fui io ad avvicinarmi a lui e a cercare le sue labbra, per tutto il tempo eravamo stati come due calamite, ma solo quel giorno capimmo che i nostri cuori avevano preceduto la nostra ragione.
-Forse è meglio andare a vedere come è messo il meccanico con il camper e cambiarci i vestiti prima di prenderci qualche malanno.- disse Sanghyun sciogliendo piano il bacio ma rimanendo a pochi centimetri dal mio viso -Non vorrei rovinare la vacanza, o meglio, questo momento a causa di un raffreddore.- mi lasciò un piccolo bacio a stampo. Senza aggiungere nulla lo presi per mano e ci incamminammo verso l'officina. Per fortuna aveva finito prima e potemmo già prendere il camper, mettemmo subito in carica i telefoni e la telecamera -Questa piccola tappa imprevista ci ha sconvolto i piani.- disse ridendo -Forse è meglio tornare prima così potrai sistemare con calma la valigia e salutare il signor Kim.- trovammo un parcheggio per camper e decidemmo di fermarci per la notte e ripartire la mattina dopo per tornare a Seoul.
-Io è domani sera che sono a cena dal signor Kim ora che ci penso.- dissi una volta in pigiama -Però questo vuol dire che- dopo aver realizzato le parole mi morirono in gola.
-Cosa?- mi chiese Sanghyun cercando il mio sguardo.
-Questo vuol dire che la mattina dopo dovrò partire, dovrò tornare a casa... a casa mia in Italia.- colta da un'onda di nostalgia e tristezza abbassai lo sguardo sulle mie mani senza guardarle veramente. In un lampo mi risvegliai da quel meraviglioso sogno rendendomi conto di come il tempo era passato velocemente scadendo, era ora di tornare alla realtà. Sarei tornata in Italia e probabilmente prima che potessi ritornare in Corea da Sanghyun sarebbe potuto accadere di tutto, e ci avrebbero potuto allontanare più di quanto non avessero fatto i nostri paesi. Avevo sempre ritenuto il destino un modo per chiamare l'ironia con la quale la mia vita sembrava divertirsi, spesso anche a spese mie, perciò non sapevo se definire in tale modo il nostro incontro, ma di certo sapevo di non poter essere certa che una volta preso quell'aereo ci saremmo potuti rivedere.
-Hey hey.- mi prese per mano e piano mi avvicinò a sé facendomi sedere sulle sue gambe -Non dirmi che ti preoccupa questo piccolo dettaglio.- mi sorrise dolce pizzicandomi appena il fianco -Lo so che può sembrare tutto incerto dopo che sarai salita su quell'aereo, ma da quando il futuro non lo è? Ma ricorda che il futuro non è fatto per deprimersi pensando al peggio, ma per darsi forza pensando a tutti i modi con i quali si potranno realizzare i nostri sogni.- alzai lo sguardo guardandolo negli occhi -Capisco che al momento quello di domani ti sembrerà un addio, ma credimi se ti dico che non ti lascerò scappare via così facilmente.- mi abbracciò stringendomi più che poté -Certo non posso assicurarti che già il giorno dopo essere tornata ci potremo vedere di nuovo, probabilmente dovrò spiegare la situazione a molte persone.- sospirò -Dovrai solo avere un po' di pazienza.-
-Pazienza.- ripetei annuendo -Sono sempre stata brava ad aspettare.- conclusi sorridendo -Allora ti aspetterò, oppure aspetterò il prossimo volo per la Corea del Sud.- lui in risposta mi prese il viso fra le mani e mi baciò, facendomi così capire che in quel momento c'eravamo solo noi due, noi due e i nostri due cuori legati l'uno all'altro da un sentimento che sarebbe potuto arrivare persino alla luna. Le sue mani mi strinsero, come per dire che per quanto mi sarei potuta allontanare da lui, saremmo comunque stati vicini, l'uno nei pensieri dell'altra.
Anche quella sera dormimmo insieme nel letto di Sanghyun, ma questa volta fu completamente diverso dalle altre, questa volta eravamo entrambi consapevoli che qualcosa era nato, di amarci. E così ci addormentammo, senza alcun pensiero sulla mia partenza, su come lui avrebbe spiegato tutto ciò ai suoi compagni, al manager, se fosse stato opportuno renderlo pubblico, no, ci addormentammo godendo a vicenda della nostra compagnia, del calore del corpo dell'altro contro la nostra pelle, dei nostri respiri che andavano quasi all'unisono.

La mattina dopo ci svegliammo più vicini di quando ci eravamo addormentati, entrambi fingemmo di dormire convinti che l'altro stesse ancora dormendo solo per poter rimanere così ancora per qualche minuto in più. Ma per quanto rimandassimo, era arrivato il momento di tornare a casa dagli altri, era arrivato il momento di salutare tutte quelle persone meravigliose che avevo incontrato in questa mia avventura.
Quando arrivai al dormitorio Jessica non c'era, probabilmente l'avrei rivista quella sera dopo la cena a casa dal signor Kim, anche se ero indecisa se chiamarla per raccontarle tutto quello che era successo o se aspettare di essere tranquille e sole sull'aereo per raccontarci a vicenda cosa avevamo fatto in quei pochi giorni di vacanza con Sanghyun e Joon. Visto il vuoto momentaneo lasciato dalla mia migliore amica, Sanghyun si offrì di aiutarmi a sistemare le mie cose, probabilmente non tanto per aiutarmi ma più per poter passare più tempo insieme possibile. Nonostante tutte quelle bellissime parole su come ci saremmo rivisti un giorno, su come i nostri nostri cuori si sarebbero rincontrati, entrambi non volevamo che arrivasse il momento dell'addio definitivo, avevamo comunque paura che il destino ci riservasse uno dei suoi scherzi di cattivo gusto. Avremmo voluto rompere qualsiasi orologio in modo tale che il tempo si fermasse, scattarci una foto e rimanerne intrappolati fino alla fine.
Una volta finita di preparare la valigia, ci sedemmo sul divano, non passarono nemmeno due minuti che subito mi strinse a sé. Non avevamo bisogno di altre parole, ci bastava stare insieme.

  
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