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Autore: La Lady    16/05/2015    1 recensioni
Dal primo capitolo:
Si aspettava qualcosa di buoi, freddo, pieno di orrori.
No sciocco, ancora nella morte sei in grado di mentire a te stesso.
Ti sei sempre immaginato che al momento della tua morte il mondo si tingesse di rosso, e che l'unico sole avesse gli occhi verdi ed un sorriso solo per te.
Coppie più avanti, a sorpresa.
Genere: Avventura, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Il trio protagonista, Severus Piton, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Gli occhi verdi incontrarono i neri,
ma dopo un attimo qualcosa nel profondo di questi ultimi svanì,
lasciandoli fissi e vuoti.
 La mano che stringeva Harry crollò a terra e Snape non si mosse più.
Harry Potter ed i Doni della Morte.




Fu un attimo e dopo il buoi una forte luce bianca fece riaprire gli occhi dell'ormai ex professore di Pozioni.
Era sdraiato su di una panchina e, massaggiandosi la testa, si alzò guardandosi intorno.
Era morto, poco ma sicuro.
Se chiudeva di nuovo gli occhi poteva vedere le zanne di Nagini, pronte a ucciderlo.
Si portò una mano sul collo ma trovò solo la sua solita pelle liscia.
-Perchè sono qui...?-
Si voltò, concentrandosi sul paesaggio che lo circondava:
banchine e binari erano abbracciati da quella specie di nebbia soffice che quasi riusiva a cullare l'uomo.
Iniziò a camminare, i pensieri che correvano veloci per darsi una spiegazione logica.
Era morto, quello lo sapeva, ma dov'era adesso?
Si aspettava qualcosa di buoi, freddo, pieno di orrori.
No sciocco, ancora nella morte sei in grado di mentire a te stesso.
Ti sei sempre immaginato che al momento della tua morte il mondo si tingesse di rosso, e che l'unico sole avesse gli occhi verdi ed un sorriso solo per te.
Era morto guardando quegli occhi e adesso si ritrovava come un cane abbandonato su una panchina.
Destino crudele.
Continuò a camminare piano, cercando cartelloni inesistenti, fino a quando in lontananza non intravide una figura seduta.
Forse era lei, ancora si mentiva, forse lo stava aspettando come il primo giorno di scuola.
-Ehy Snivellus...-
No, impossibile.
Per tutti i maghi morti o morenti.
Era finito all'inferno.
Ed il suo demonio personale era quel maiale di James Potter.
Era seduto in maniera spavalda sulla panchina, le gambe aperte e la schiena china con i gomiti sulle ginocchia.
Quando Severus si avvicinò scorse i suoi occhi beffardi color nocciola in un corpo giovane.
-Invecchiando non sei certo migliorato sai?-
-Vedo invece, Potter, che tu sei rimasto l'insopportabile Grifondoro che eri a vent'anni. Dimmi, morire e mantenere quel corpo ti ha permesso di fare il maiale anche in quest'altro mondo?-
Avrebbe voluto mettergli le mani al collo. Si, al collo, e strozzarlo come una gallina.
Severus si immaginò Potter Senior col corpo di gallina e lui che gli tirava il collo mormorando parole senza senso.
Ma, oltre ogni sua aspettativa, si mise a sedere accanto al suo più accerrimo nemico.
Cosa poteva perdere ormai? Era morto, basta. Se proprio doveva finire all'inferno l'unica sua speranza erano le stanze separate e non in comune.
-Tzk, sei sempre il solito Snivellus... - James alzò le braccia sopra la testa, stiracchiandosi e spettinandosi ancor più i capelli. -So che aspettavi qualcun'altro ma, sai, io e Sirius abbiamo insistito così tanto che alla fine abbiamo dovuto tirare una moneta in aria per decidere chi sarebbe effettivamente venuto qui.-
Severus, a quel punto, si immaginò la rimpatriata Grifondoro con tanto di stendardi e boccino d'oro ovunque.
Certo, adesso poteva immaginare la sua punizione, essere appeso a testa in giù alla stazione del treno e farsi togliere le mutando ogni due o tre ore da quegli idioti.
-Ne vuoi?-
Era strano, ma la voce di Potter gli era mancata.
Sfilò una sigaretta dal pacchetto offerto dal Grifone e l'accese con la bacchetta.
James fece lo stesso, osservando i binari con sguardo assente.
-Il treno sarà qui a momenti...-
-Bene Potter, almeno li dentro ci sarenno degli compartimenti, tanti scompartimenti, e non vedrò più la tua orrenda faccia.-
Severus tirò una boccata, sentendo il fumo scendere e bruciare fino ai polmoni.
Che buffa la vita.
Odi con tutto te stesso un uomo e, quando muori, ti ritrovi a fumarci una sigaretta insieme come vecchi compagni.
Che orrore.
-Ho visto tutto sai?-
Severus rise.
Dopo quasi vent'anni Severus Snape rise di gusto, di cuore, scacciando ogni barriera.
-Non ti bastava tormentarmi da vivo, adesso scopro che anche da morto non ti sei mai smentito...-
-Idiota... Sei sempre il solito untuoso scemo col naso ficcato nelle pagine di un libro lo sai?-
-Sempre meglio che di un idiota che si rompe gli arti su una scopa per prendere uno stupido boccino.-
Dopo qualche attimo di silenzio i due si trovarono a ridacchiare.
Ma Severus si trovava in pace.
Sarà la sigaretta, pensò, sarà che non avrebbe avuto più pensieri, ma questo bastò per tutto, anche per sopportare la vicinanza del maiale.
Osservarono insieme l'arrivo del treno rosso, lo sbuffare e lo stridere delle rotaie, e si alzarono in piedi quasi in sincro.
Snape si avvicinò tranquillo, sapeva fin troppo bene quale porta avrebbe dovuto prendere per aggiudicarsi lo scompartimento migliore e, soprattutto, silenzioso.
-Ehy Snivellus che fai?-
L'ex professore si voltò di scatto, l'aria interrogativa sul volto.
-Prendo il treno Potter, che altro potrei fare in una stazione?!-
Sarcastico fin oltre la morte, bravo Severus.
-Tu non puoi salire, non ancora.-
-E come mai Potter, di grazia?- Sarà stata la nebbia ma Severus non spuntò quelle parole, bensì le accompagnò con una voce calma e rilassata.
-Perchè non hai il biglietto, idiota.-
L'uomo aprì bocca per ribattere ma la richiuse mentre osservava James estrarre dalla tasca posteriore dei pantaloni un biglietto da timbrare.
-Potter, che gioco è mai questo? Mi devo aspettare il sacco di pulci assalirmi alle spalle?-
-Oh no no... Sirius sarebbe stato entusiasta ma il Preside non lo ha ritenuto opportuno e ha truccato la mon...-
-Oh certo, vi mettete a far banchetto alle mie spalle. Ti diverti Potter? Vi divertite? Tale padre tale figlio...-
-Severus...- James gli si era portato davanti. Era poco più alto dell'uomo ma del tutto diverso.
Poi successe tutto velocemente.
Prima Severus cercava qualcosa di sadico da dire per aggiudicarsi una stanza extra lusso negli inferi, poi si sentì stringere in un abbraccio fraterno da James.
Si, da James Potter.
Rimase così stranito da non muovere un muscolo.
-Lei lo sa. -Lo sentì dire contro il suo orecchio - Credo lo abbia sempre saputo.-
Il ragazzo si staccò dall'ex nemico, salendo gli scalini del vagone.
-Ci vediamo fra qualche decennio Snivellus.-
Le porte si stavano chiudendo.
-Grazie... Grazie per tutto... Grazie per Harry.-
Severus udì solo quelle ultime parole mentre osservava il treno partire piano e farsi sempre più veloce man mano che avanzava.
Si trovò li, da solo, come un perfetto idiota, senza un biglietto per prendere il treno e con i ringraziamenti di James Potter dentro il cuore.


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La prima cosa che vide fu il rosso.
Un rosso acceso come il fuoco.
Si beò di quella visione, cercando di respirare a pieni polmoni.
Durò poco.
Poi le vide, e tutto quel rosso prese le sembianze dell'inferno.
Era circondato da piume rosse e gialle, con lo sguardo indagatore della fenice Fanny a pochi centimetri dal suo volto.
Stava piangendo per lui.
Severus Snape non riusciva a parlare ma disse mentalmente una serie di maledizione da bruciare anche gli inferi.


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Prototipo di una long fic.
Come al solito scrivo e pubblico, sono troppo pigra per rileggerla. Se vedete errori.. Siate clementi.
E' solo l'inizio, pensato e ripensato da qualche anno ma mai messo su carta fino a poche ore fa.
Un finale alternativo, così, perchè Severus aveva bisogno di un'altra possibilità.
James Potter gliela doveva.
Curiosi di sapere da chi verrà ritrovato?
Arancione via via scurendosi :p

ttp://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-59892>
   
 
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