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Autore: _windowsgirls    16/05/2015    2 recensioni
Monaco, 1867.
Quando mise i piedi per terra, lasciò la gonna e si strinse le mani, camminando a passo spedito, mentre il padre la accoglieva con un braccio aperto e sua madre, composta al suo fianco, le sorrideva con un angolo della bocca. Accanto ai suoi genitori, c'era un uomo vestito di tutto punto, con un accenno di calvizia e gli occhi piccoli e rugosi. «Buongiorno, Altezza» disse con un accento diverso e strano, mentre si accovacciava in maniera buffa e affaticato per fare un inchino a Margot. Accanto a lui, c'era un ragazzo bellissimo che la ragazza si soffermò ad osservare: aveva i capelli ricci leggermente allungati e un vestito blu, con dei ricami dorati sul collo. Le fece un rapido sorriso con un angolo delle labbra, e si inchinò di fronte alla principessa senza distoglierle lo sguardo verde di dosso.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing is like it used to be'
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Thursday
 


Il giorno dopo, la famiglia Horan era uscita di casa per fare la spesa, rimanevano solo Niall nell'officina e Margot nella sua stanza, seduta sul letto e lo sguardo puntato fuori dalla finestra. Erano quasi passati dieci giorni dalla sua partenza da Monaco e non aveva mai avuto molto tempo a disposizione per soffermarsi a pensare.
Vedeva le carrozze che passeggiavano per le strette vie londinesi, mentre in Francia le vie erano molto più larghe e ci passavano tanti veicoli affiancati; pensò ai suoi genitori, al dolore che forse stavano provando e al turbamento per la mancanza della figlia. Avrebbe tanto voluto scrivere loro che stava bene e che ogni cosa stava andando per il verso giusto, ma poi che avrebbero fatto? Si sarebbero cimentati ancora di più nella loro sua ricerca, esponendosi, e lei non voleva per niente che l'andassero a cercare di persona. Sarebbe tornata a Monaco, certo, non aveva idea del 'quando', ma sarebbe tornata. Il suo cuore era francese, e alla fine non sarebbe mai riuscita a distaccarsi totalmente da quel mondo che, nonostante l'avesse oppressa e occupata per tutti quegli anni, era comunque la sua unica casa, e le persone che vi vivevano erano tutte la sua famiglia. Pensò ad Amanda e ad Esteban: quanto avrebbe voluto dire loro quello che stava per fare la sera in cui Liam l'aveva aiutata ad uscire dal retro. Amanda le mancava tantissimo, le mancavano tutte le attenzioni e le cure che le aveva sempre riservato, pensò all'altra sua cameriera Giselle, omonima della sua ospite, e ai suoi professori - strano vero?
Quando in mezzo alla strada scorse un donna affiancata da un uomo che le manteneva l'ombrello, le si presentò davanti la prima scena, la prima volta che aveva visto Harry. Non lo aveva mai più pensato dopo aver abbandonato il palazzo, e se ne amareggiò un po' perché...beh, il principe Harry non aveva colpa in tutto quello, era un marionetta come lei nelle mani dei genitori. Pensò al suo anello che aveva ceduto ai briganti per salvarsi la pelle, ai suoi modi gentili e pacati, la sua gentilezza e il rispetto che le riservava ogni volta che si incontravano. Certo, tutta la situazione era tremenda, così come il matrimonio combinato, ma in fondo al suo cuore, molto, ma molto in fondo, era felice almeno che la scelta dei suoi genitori fosse caduta su di lui, perchè in giro c'erano principi davveri tremendi. Scrollò le spalle e le apparve davanti agli occhi chiusi, intenti a godersi il tepore che i raggi del sole lasciavano nella stanza, investendola in pieno, l'immagine di Liam. Dio, quanto le mancava. Le mancavano le uscite e gli incontri furtivi, le passeggiate a cavallo, le discussioni, le foto che le mostrava della sua Wolverhampton, i sotterfugi organizzati grazie ad Amanda...le mancava ogni singola cosa, ogni singolo momento, e avrebbe pagato tutto l'oro del mondo per averlo accanto adesso.
Venne destata dai suoi pensieri quando qualcuno bussò alla porta della stanza. «Avanti» disse rimanendo seduta sul letto.
Niall entrò piano nella stanza, mantenendosi alla maniglia della porta con il braccio. «Disturbo?».
«E' casa tua, questa» disse lei semplicemente. Niall annuì sorridendo e le si avvicinò lasciando la porta aperta.
«Come stai, oggi?»
«Bene, grazie» rispose la principessa unendo le mani sopra la sua gonna. Il giovedì non si andava a scuola perchè era il giorno libero dei docenti, e Margot non potè che esserne felice perchè in quel modo avrebbe potuto leggere il giornale internazionale. «Niall, una domanda»
«Dimmi tutto» disse lui, mentre si alzava i bordi della canotta larga che indossava, arieggiandosi un po'. «Si muore dal caldo, oggi..».
Margot sgranò gli occhi notando i muscoli che di tanto in tanto trasparivano dal tessuto sollevato e spostò lo sguardo sui vetri sporchi della finestra, imbarazzata fino al midollo, torturandosi le mani pallide. «Sai quando passano i giornali?» le chiese lei tutto d'un fiato, rompendo il silenzio che era calato nella stanza.
Niall scosse le spalle, «Non appena arrivano in città, si occupano di distribuirli»
Margot abbassò nuovamente lo sguardo catturato dai bicipiti scolpiti del biondo accanto a lei e si sentì le guance in fiamme. Santo cielo, pensò, in che condizione mi trovo.
«Sei impaziente?»
«Certo» disse non appena Niall le porse la domanda. «Ho bisogno di sapere qualcosa di Monaco e ... del palazzo..» sussurrò, con una ciocca di capelli che le cadde davanti agli occhi.
Niall si sporse verso di lei e gliela prese tra le dita, portandogliela dietro l'orecchio. «Una principessa deve stare sempre in ordine, o sbaglio?».
Margot girò il busto stretto nel corpetto di Giselle verso di lui, stando ben attenta a non abbassare lo sguardo sul suo, di busto. Niall le sorrideva con un angolo della bocca, mentre tutta la stanza era caduta in un silenzio surreale. Non si sentiva fiatare una mosca, sembrava persino che le strada si fossero immobilizzate per assistere a qualcosa che non sarebbe accaduto. Niall non staccò la mano dalla guancia della ragazza, rimanendo a contemplare il suo volto pallido e dai lineamente regali, gli zigomi alti, quegli occhi caldi e accoglienti e quelle labbra carnose. Il ragazzo inclinò leggermente il capo in avanti facendo avvicinare i loro volti, e Margot si ritrovò a fare lo stesso, ma poi due semplice paroli iniziarono a batterle dietro alla nuca. 'Sta' attenta'.
Louis aveva centrato il punto, così Margot si ritrovò ad appoggiare la mano su quella di Niall ancora sulla sua guancia, facendola staccare e allontanandosi. Stava per dire qualcosa, ma un rumore dal piano di sotto li fece girare in quella direzione, il mondo che riprendeva a muoversi dopo esser stato con il fiato sospeso per quelle che a Margot parvero ore.
«C'è nessuno?».
Era una voce che la principessa non aveva mai udito, e si alzò in piedi dopo che Niall ebbe fatto lo stesso. «Sì, arrivo» urlò, poi si fiondò giù dalle scale. Margot si avvicinò alla porta e si sporse un po' per vedere di chi si trattasse, in quanto le scale erano sulla destra della tendina d'ingresso. Un uomo imponente e dalla pelle olivastra sostava sotto l'arcata, con un biglietto in mano. Aveva la barba ad accarezzargli il mento pronunciato e le sopracciglia scure che gli rendevano lo sguardo severo. «Ciao, Niall» disse porgendo la mano con il biglietto al ragazzo.
Il biondo lo salutò di ricambio. «Ciao, Yaser, ecco qui il tuo pezzo».
«Grazie al cielo sei un ragazzo puntuale».
Niall rise di gusto e scostò la tendina dell'officina sparendo all'interno, mentre Margot rimaneva con lo sguardo fuori dalla porta della sua stanza. «A che punto sei con la carrozza?».
«La sto rifinendo, e mi manca la cornice metallica per completarla» disse l'uomo con la sua voce cupa e tonante.
Niall tornò fuori dall'officina con un arco di ferro in mano che porse all'uomo, ritirando il biglietto. «Grazie infinitamente, giovane».
«Figurati, piuttosto poi manda tuo figlio a portarmi l'impalcatura del sedile, perchè devo impiantare il ferro ai lati».
«Senza dubbio. Devo tirare le orecchie a quello scapestrato» Yaser fece per andarsene, ma prima che scostasse la tendina, ecco riapparire dalla strada il resto degli Horan, con Giselle che entrava per prima passando accanto all'uomo.
«Oh, buongiorno Yaser».
«Ciao, Giselle. Maura, Bob..» salutò quando passarono anche i genitori, dopodichè abbandonò l'abitazione con l'arco stretto in mano. Giselle girò sulla destra iniziando a salire le scale e sollevò lo sguardo, incrociando quello di Margot.
«Ehilà!» urlò.
Margot avrebbe tanto voluto seppellirsi. Il nascondiglio era stato svelato e Niall le puntò il suo sguardo addosso, con un angolo della bocca sollevato verso l'alto. Margot si ritrasse piano nella camera, rimanendo seduta per terra e con le braccia a chiudere la sua testa, come a volersi nascondere per l'imbarazzo. Ma che le stava succedendo?
«Perchè te ne stai nascosta qui?» continuò Giselle urlando, e la principessa avrebbe tanto voluto soffocarla con il cuscino del suo letto. Si alzò di scatto e le chiuse la bocca, tappandola con la mano. «La smetti di urlare?».
Giselle sgranò gli occhi e si chiuse la porta alle spalle, lasciando le borse che sorreggeva accanto all'ingresso. «E' successo qualcosa?» Non attese risposta chè tirò fuori da una busta un vestito verde senza maniche. «Guarda che ti ho comprato!».
«Wow!» esclamò Margot, felice che l'argomento fosse caduto, ancora troppo scossa per riuscire a parlarne. «E' bellissimo» disse tastando la stoffa e portandolo sul suo letto dall'altro lato della stanza. «Non dovevi disturbarti».
«Ma figurati, non puoi stare sempre con i miei vestiti» disse Giselle sedendosi sul suo letto. «Ora, mi dici perchè sei così pallida?».
«Ma che importa il colorito della mia pelle?» sbottò l'altra sedendosi sulla piccola sedia dell'angolo. «Comunque niente, tranquilla».
«Perchè stavi spiando?».
«Non ti ha mai detto nessuno che sei fin troppo curiosa?».
«Sono come Niall, anche lui è curioso» disse lei scrollando le spalle. Già, si assomigliavano fin troppo quei due, però di certo Giselle non aveva tentato di baciarla! «Allora?».
«Ho detto che non è successo niente, non insistere, dai» disse la principessa fingendo una risata, però grazie al cielo la conversazione non continuò perchè si sentì la voce di Louis rieccheggiare per tutta l'abitazione.
«E' arrivato il giornale».



Zayn era dietro di lui nell'ingresso della cucina, con due giornali stretti in mano. Margot e Giselle scesero al piano di sotto e si unirono al resto della famiglia, stando bene attenta a non incrociare lo sguardo di Niall la cui sola presenza la metteva in agitazione.
Zayn porse una copia a Giselle mentre Louis si avvicinò a Margot per far leggere il giornale anche a lei. I signori Horan erano già al tavolo e leggevano, mentre i due ragazzi francesi si misero a cercare l'articolo di Monaco. Quando lo trovarono, il titolo a caratteri cubitali citava Terrore a Monaco, turbamento generale e subito dopo una foto in bianco e nero ritraeva i sovrani sui loro seggi, dietro il bancone della sala conferenza.
Margot prese il giornale e si sedette sul divano, seguita a ruota da Louis, mentre gli altri ragazzi rimasero dov'erano, Niall dietro le spalle di suo padre seduto a capotavola, Zayn seduto accanto a Giselle, lo sguardo fisso sulle parole che l'articolo citava.
Dopo aver accarezzato la foto dei suoi genitori e scuotendo la testa, Margot iniziò a leggere sotto esortazione del cocchiere.

Da circa 10 giorni è scomparsa la futura erede al trono di Monaco, la principessa Margot Amelié Soyeaux, 17 anni. I sovrani francesi sono molto scossi e amareggiati per la sua sparizione, non avendo la benchè minima idea di dove la loro figlia sia finita. Al palazzo c'è panico generale, i servitori che si affrettano a capire qualcosa, cercando eventuali prove di una sua fuga.
Molti sono stati l'interrogati a palazzo per sapere se sono stati con la principessa l'ultimo giorno della sua presenza al castello. I sovrani Maurice ed Evelyne si sono chiusi nel silenzio e non intendono esporsi in alcun modo, troppo pressati dalla richieste dalla popolazione e dalla paura per la loro figlia.
"La principessa Margot è una ragazza splendida" dice il principe scozzese Harold Edward Styles, promesso sposo della regale, "non capisco proprio perchè se ne sia andata. Certo, questo nelle migliori delle ipotesi. Non oserei nemmeno pensare le sia successo qualcos'altro". Il principe scozzese è davvero molto rattristato dall'accaduto, come un qualsiasi ragazzo dal cuore spezzato. ''La sua assenza è dolorosa per tutti noi, e non vediamo l'ora che torni, perchè ognuno qui ha bisogno di lei''.
La principessa dovrebbe compiere diciotto anni tra due mesi e mezzo, al che si terranno le nozze regali. Ha lunghi capelli castani a boccoli, occhi scuri e il volto pallido e spigoloso. Tantissime truppe stanno perlustrando tutto il territorio francese, e ora tutti noi chiediamo l'aiuto alla gente: se doveste avere dei sospetti, fatecelo sapere. E' molto importante che la principessa torni a casa sana e salva, e rincuori tutti noi, inclusi i suoi famigliari.


La casa era in silenzio, tutti persi dentro quelle parole stampate su un misero foglio di carta, portavoci della Francia in attesa perenne che la regale tornasse.
Margot accarezzò il nome dei suoi genitori, e si soffermò a leggere la testimonianza di Harry. Nemmeno lui si meritava una cosa del genere, ma quella era la sua vita, e pensava che, agendo così, si sarebbe fatta del bene. Ovviamente non aveva pensato approfonditamente alle conseguenze che il territorio francese avrebbe subito.
«Cazzo» disse Zayn rompendo la quiete temporanea. «Che parole».
Niall rimase in silenzio, mentre Louis iniziava a sbuffare rumorosamente. «Hanno cercato pure di descriverti per aiutare nelle ricerche».
I signori Horan ripiegarono il giornale, posandolo su un mobile lì vicino.
«Lo so» disse Margot con un filo di voce, ancora troppo scossa. Di certo non sarebbe mai potuta ritornare così su due piedi.
«Non preoccuparti» disse Louis appoggiandole una mano sulla spalla. «Riusciremo ad uscirne vivi».
«Quando ci saranno altri aggiornamenti?» chiese la ragazza con le schiena diritta.
Zayn scrollò le spalle alzandosi e stiracchiando le braccia.
«Tra una settimana».
«Santo cielo».
Il moro le si avvicinò e le appoggiò una mano sull'altra spalla. «'Santo cielo' un corno. Qui ci vuole un bel 'vaffanculo'» ammise con tanto di virgolette.
«Non sono così volgare» disse Margot con un lieve sorriso.
Lui inclinò gli angoli delle labbra verso il basso. «Lo diventerai, stanne certa».
Giselle spostò la sedia e aprì un cassetto, iniziando a frugarci all'interno. Zayn girò lo sguardo verso di lei, «Che stai facendo?».
«Ti prego, dimmi che non è quello che penso» disse Niall parlando per la prima volta, portandosi una mano sulla fronte sudata.
Giselle fece un sorriso richiudendo il cassetto con il bacino. «Poichè per il viso non possiamo fare nulla..».
«Beh, un po' di fuliggine, qualche brufolo, qualche taglio ci starebbero pure-» iniziò Zayn ma la ragazza lo interruppe.
«Poichè non possiamo cambiarti i tratti somatici-»
«Continuo a ripetere che-».
«Sta' zitto un po'» sbottò la ragazza, dopodichè scrollò le spalle. «Possiamo cambiare il resto».
Margot sollevò un sopracciglio. «E in che modo?».
Giselle tirò fuori dalla schiena la mano che manteva un grossa forbice.
«Oh, no» sibilò la principessa raccogliendosi tutti i capelli in mano.
«Oh sì» fece l'altra, mentre Zayn e Louis se la ridevano sotto i baffi.
«E' necessario?» chiese Margot guardandola con le lacrime agli occhi.
«Assolutamente, non possiamo rischiare. Mi seguiresti in camera mia?».
Louis toccò la spalla di Zayn, il quale si voltò nella sua direzione, «Sì?».
«Ma almeno sa tagliare i capelli, Giselle?».
Zayn scosse le spalle, «Non ne ho idea» disse mentre Margot si sollevava dal divano e con lo sguardo buio e le spalle abbassate come se si stesse dirigendo al patibolo raggiungeva la ragazza dallo sguardo euforico.




Spazio autrice
Salve gente, eccomi qui con il 12esimo capitolo.
Il giovedì è il giorno in cui arriva il giornale internazionale e finalmente possiamo scoprire cosa accade a Monaco mentre Margot passa la ''bella vita''.......ragazzi, ma Niall? Quanto lo amo. E Zayn? Non ho parole.
Spero anche voi amiate questi personaggi tanto quanto lo faccia io dhckas.
Okay, credo di non avere nulla da giungere, però ci tengo a ringraziare chiunque si stia soffermando a farmi conoscere la propria opinione. Vi voglio bene.
Mi piacerebbe sapere cosa ve ne pare di questo capitolo e le vostre considerazioni sul suolo francese. Cosa accadra/sta accadendo/è accaduto, secondo voi?
A sabato prossimo. 
Love you,
Elisa :)






 
  
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