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Autore: Leon92    17/05/2015    6 recensioni
Questa storia riprende 6 mesi dopo gli avvenimenti del capitolo 699. Ho deciso di scrivere questa storia perché sono rimasto parecchio deluso dal finale di questa serie che considero molto importante per me e che mi ha accompagnato per tutta la mia adolescenza. Cercherò di creare un finale che mi soddisfi e che spero soddisfi anche voi. Parlerò delle conseguenze del dopoguerra. Si parlerà della crescita di alcuni personaggi, soprattutto Naruto, ma si parlerà anche di amore, a volte non corrisposto e a volte scoperto in maniera del tutto imprevedibile.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Dopo la serie
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Cap 20

Mentre Sakura era uscita alla ricerca del ninja biondo per cercare di risolvere le loro controversie, Naruto,Shikamaru, Iruka e Konohamaru si trovavano vicino alla vecchia accademia ninja, ormai completamente ristrutturata. Stavano tutti discutendo animatamente sulle ultime novità che avevano coinvolto Naruto in questi ultimi giorni.

 

“Non mi dire. E’ tu….hai rifiutato l’incarico?” domandò Iruka con la bocca spalancata. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere da Naruto. Non riuscì a nascondere il suo stupore in quel momento.

 

“Esatto” rispose Naruto annuendo “E’ andata proprio cosi”.

 

“COOOOOOOOOSA? S-Shikamaru, mi sta prendendo in giro, vero?” domandò incredulo per ciò che aveva sentito. Il piccolo ninja afferrò la divisa da chunin del moro iniziando a scuoterlo nervosamente.

 

“Uff! No affatto, Konohamaru. Naruto ha detto la verità, dall’inizio alla fine. Adesso smettila di scuotermi, prima che perda la pazienza” esclamò il ninja cercando di levarsi di dosso le mani di Konohamaru.

 

Konohamaru, con gli occhi fissi su quelli di Naruto, domandò ancora “Ma………ma…….perchè? N-Non capisco. Perché l’hai fatto? Hai………hai deciso di……..rinunciare al tuo sogno?”

 

“QUESTO MAI!” gridò Naruto spaventando il genin. Non voleva rispondere a quel tono, ma in quel momento l’istinto aveva preso il sopravvento sulla ragione.

 

Konohamaru iniziò ad indietreggiare, leggermente intimorito dalle parole di Naruto. Non poteva credere che lui, la sua guida, il suo modello da seguire, avesse fatto una cosa del genere. Rinunciare al titolo di Hokage. Al suo sogno.

 

Naruto, leggendo negli occhi del genin la confusione che lo stava dilaniando dall’interno, decise di agire subito e di mettere le cose in chiaro con lui.

 

“Ascoltami, Konohamaru” esclamò inginocchiandosi davanti a lui in modo tale da poterlo guardare negli occhi, trasmettendogli tutta la sincerità che poteva nelle sue parole “Non ho affatto rinunciato al mio sogno. Al titolo di Hokage. Credimi. E’ la verità. Tu mi conosci, no?”

 

“Be, a quanto pare no” rispose il genin distogliendo lo sguardo dal biondo ed incrociando le braccia “I—Io continuo a………non capire. Perché l’hai fatto. E’ il tuo sogno diventare Hokage. E’ il “nostro” sogno. Come hai potuto rifiutare la richiesta della signorina Tsunade. Ti è stato offerto il ruolo su un piatto d’argento e tu hai avuto la brillante idea di rifiutare. Dimmi perché? Per quale motivo?”

 

Shikamaru e Iruka rimasero in silenzio, interessati ad ascoltare la risposta che avrebbe dato Naruto.

 

Il biondo, accennando un sorriso, gli disse “Ti ricordi la prima volta che ci siamo conosciuti. Entrambi volevamo la stessa cosa. Condividevamo lo stesso sogno. Diventare Hokage. Ti ricordi cosa mi hai detto?”

 

“Si! Volevo diventare Hokage per farsi che tutti quanti al villaggio riconoscessero il mio valore come ninja. Non basandosi semplicemente sul fatto che ero il nipote del Terzo Hokage”

 

“Esatto” rispose annuendo “Anch’io volevo diventare Hokage per farsi che tutti quanti al villaggio mi riconoscessero per quello che sono davvero. Non per il fatto che tenevo sigillato dentro di me un demone di cui non avevo colpa”

 

“Si ma…………continuo a non capire dove vuoi arrivare. Cosa c’entra tutto questo con il fatto che hai rifiutato l’incarico?”

 

Naruto si alzò in piedi e voltandosi verso l’accademia disse “Il punto e che………volevo diventare Hokage solo per questo. Essere riconosciuto da tutti e diventare il ninja più forte di tutti. Questi sono stati i motivi principali che mi hanno spinto ad iscrivermi all’accademia. Eheh! Sapevo che sarebbe stata dura ma, nonostante tutto, ho intrapreso la strada più difficile in piena coscienza”

 

Tuttu e tre i ninja rimasero in silenzio ad ascoltare le parole del ninja biondo. Soprattutto Konohamaru che provava un bene immenso nei suoi confronti. Vedeva in Naruto il fratello maggiore che non aveva mai avuto.

 

“A quei tempi mi sembrava tutto cosi semplice. Diventare ninja. Diventare forte. Diventare Hokage. Essere apprezzato da tutti gli abitanti del villaggio. Questo era quello che volevo. Ma, alla fine, rimanevo pur sempre un ragazzino che inseguiva un sogno. Era ancora un po’……….ingenuo. Non conoscevo il “vero” significato della parola Hokage. Ma poi…….”

 

Naruto si volto lentamente e guardando i suoi amici con gli occhi scintillanti e pieni di emozione disse:

 

“…….tutte le esperienze passate,le persone che ho incontrato, le missioni che ho affrontato, l’Akatsuki, la storia di Nagato, di Itachi, dei precedenti Hokage, di Jiraya e, soprattutto, tutto quello che hanno fatto mia madre e mio padre per me. Tutte queste cose mi hanno aiutato a crescere, a maturare. Mi hanno fatto capire pian piano quello che vuol dire essere un’Hokage. Non voglio diventarlo perche tutti pensano che io sia il “salvatore” o il “prescelto”. Voglio farcela con le mie sole forze. Ricordi cosa ti ho detto quel giorno?”

 

Konohamaru annui con un cenno della testa e, scambiandosi i pugni in segno di complicità, esclamarono all’unisono:

 

“Per ottenere il rispetto di tutti e divenire Hokage…

…ti assicuro che….non esistono scorciatoie”

 

Naruto e Konohamaru iniziarono a ridere di gusto. Quella era una cosa che apparteneva soltanto a loro due. Il loro primo incontro. L’iniziò di una grande amicizia.

 

Il genin, ancora più colpito dalle parole del ninja biondo, esclamò con gli occhi luccicanti “Allora……….q-quale il significato della parola Hokage? Voglio saperlo”

 

“Eheh! Credo che tu sia ancora troppo giovane per capire certe cose. Devi crescere e maturare. Vedrai che, con il tempo, otterrai la tua risposta da solo. Capirai cosa vuol dire essere un Hokage basandoti sulle esperienze di vita che hai vissuto. Come ho fatto io. Darai tu stesso un significato a quella parola. Potrà anche essere un significato diverso dal mio. Dopotutto, ognuno fa le proprie riflessioni e crede in ciò che vuole. Non siamo tutti uguali. Siamo esseri umani e il mondo e bello perché è vario”

 

“Hai ragione, fratello Naruto. Riuscirò a trovare il significato della parola Hokage da solo. Con le mie sole forze. E diventerò un grandissimo ninja come te, mio nonno e tutti gli Hokage. Vedrai, ti stupirò” esclamò il genin facendo trasparire tutta la sua determinazione.

 

“Scommetto che ci riuscirai. Dopotutto, sei il mio discepolo. Ti ho insegnato il Rasengan proprio per questo motivo. Perché mi fido di te e so che userai quella tecnica a fin di bene. Come hai fatto con Pain” esclamò Naruto strofinando la testa del genin in segno d’affetto.

 

“Ti ringrazio Naruto. Vedrai che anch’io diventerò un grande Hokage”

 

“Ehi! Ehi! Non cosi in fretta. Ti ricordi qual’era il nostro patto?”

 

“Certo che me lo ricordo. Vedrai che diventerò più forte di te. Molto più forte di te. E, quando sarà arrivato il momento, ti sconfiggerò” Konohamaru guardò Naruto con tutta la determinazione che aveva. Sentiva l’adrenalina scorrergli nel corpo. Se avesse potuto lo avrebbe affrontato anche adesso. Ma, ovviamente, Naruto era molto più forte di lui. Quindi, non poteva far altro che attendere.

 

“Sono certo che ci riuscirai. Un giorno potresti diventare un grande Hokage.

 

“Naruto ha ragione” disse Iruka poggiando una mano sulla spalla del genin “Hai tutte le carte in regola per riuscirci. Te lo garantisco non perché sei il nipote del Terzo Hokage ma perché sei tu. Soltanto tu.

 

“M-Maestro Iruka”

 

“Anch’io la penso cosi” intervenne Shikamaru stufo di stare in disparte “Scommetto che diventerai un Hokage migliore di Naruto”

 

“Adesso non esageriamo, ok? Sarà la nostra sfida finale a decidere, vero Konohamaru?”

 

“Certo che si, fratello Naruto.” esclamò il genin battendo il cinque con Naruto.

 

“Ehi! Voglio andare in un posto. Volete accompagnarmi?” domandò il ninja biondo.

 

Gli altri ninja annuirono semplicemente. Erano curiosi di sapere dove Naruto gli avrebbe condotti. Era strano che stesse facendo richieste del genere. Per questo motivo decisero di assecondare la sua richiesta.

 

Naruto iniziò a condurli all’interno di un boschetto a dieci minuti di distanza dall’accademia. Vicino ad alcuni alberi c’era un vecchio capanno in disuso da tempo.

 

“Eccoci arrivati” esclamò felice Naruto.

 

“Ma….dove siamo? Che posto è questo?” domandò Konohamaru iniziando a guardarsi intorno per capire dove si trovasse.

 

“Questo è un posto molto importante per me. Vero, maestro Iruka?” chiese Naruto voltandosi verso il suo ex-maestro.

 

“Certo che lo è. Non potrei mai dimenticarlo” rispose Iruka sorridente.

 

“Perché questo posto è cosi importante per te? Cosa è successo qui?” domandò stavolta Shikamaru incuriosito. Non conosceva questa parte della storia di Naruto e aveva tutta l’intenzione di scoprirla.

 

“Eheh! Amico mio. Qui. In questo posto è iniziato tutto. L’inizio della storia di Naruto Uzumaki del Villaggio della Foglia” urlò alzando le braccia e facendosi invadere dai ricordi passati.

 

“D-Davvero? C-Che vuoi dire? Cosa è successo in questo posto?” Anche Konohamaru era incuriosito dalla faccenda. Era davvero curioso di saperne di più.

 

“Lasciate che vi spieghi come sono andate le cose”

 

Iruka iniziò a raccontare la storia in maniera sintetica ma precisa. Parlò di Mizuki, di come Naruto ha scoperto la verità sul suo conto e di come è stato promosso genin. Sembrava un’album di fotografie che si sfogliava lentamente. Tutti i ricordi iniziarono ad invaderlo di una felicità immensa. Anche per lui quello era un posto importante. Non l’avrebbe dimenticato per nulla al mondo.

 

“WWWWOOOOOOWWWW” urlò Konohamaru con gli occhi luccicanti dall’emozione “Quindi tu……….in questo posto……….hai imparato il Kage Bunshin No Jutsu (Tecnica della Moltiplicazione del Corpo) e ci sei riuscito in una sola notte. E’ FANTASTICO”

 

“Non credere che sia stato facile. E’ stata più dura di quanto pensi. Ma, alla fine, ne è valsa la pena” esclamò Naruto con modestia.

 

“E con quella stessa tecnica sei riuscito a sconfiggere Mizuki, che ha tentato di uccidere sia te che il maestro Iruka. Notevole” esclamò Shikamaru davvero stupito dalla storia raccontata.

 

“Già. Ho dato a quel farabutto una bella batosta che non potrà mai dimenticare. A proposito maestro Iruka. Non mi ha mai detto che fine ha fatto quell’uomo? Dove si trova?”

 

“Non ne ho la più pallida idea” rispose Iruka facendo spallucce “Tutto quello che so e che dopo quella storia gli era stato revocato l’incarico di ninja del villaggio. Gli sono stati tolti tutti i gradi. Dopodiché, il Terzo Hokage, l’ho esiliò dal villaggio. Aveva disubbidito ad un’ordine diretto ed aveva tentato di uccidere dei ninja del villaggio. Non poteva restare impunito. Da allora, si sono perse le sue tracce”

 

“Capisco” esclamò Shikamaru felice che le cose fossero andate per il meglio.

 

“Questo posto…” iniziò a raccontare Naruto passeggiando per il posto “…è pieno di ricordi per me. E’ stato causa di grande sofferenza. Ho scoperto che avevo un mostro sigillato dentro di me. Immagina come mi sentì quel giorno…..”

 

“……Tutte le mie domande trovarono risposta. Perché le persone mi evitavano, perché ero sempre solo. Fù davvero doloroso. In quel momento, pensai che non avrei mai trovato nessun amico, nessuna persona che mi amasse”

 

Iruka e Konohamaru abbassarono la testa, intristendosi anche loro. Quelle erano sensazioni che potevano soltanto immaginare, ma, che non avrebbero mai provato di persona.

 

“Ma un’istante dopo. E’ successo l’impensabile” continuo Naruto voltandosi verso il suo ex-maestro “ Il maestro Iruka mi ha salvato. Ha preso le mie difese rischiando anche di morire. Mi disse che……”

 

“Mi rese immensamente felice. Avevo trovato il mio primo vero amico. Qualcuno che mi capisse davvero. Che mi ha accettato per quello che sono. Non potrò mai dimenticare questo ricordo e nemmeno questo posto. Sono troppo importanti per me. Vedete quell’albero laggiù?” Naruto indicò un ‘albero che si trovava a poco distanza da loro.

 

“Si. Lo vedo. E’ allora? Cos’ha di importante?” domandò impulsivo il genin.

 

“Eheh! Vedi Konohamaru, quell’albero è stato il punto esatto in cui io ho promosso Naruto al grado di genin.” esclamò il maestro ricordandosi le intense emozioni di quel giorno.

 

“E’ stato l’inizio della mia avventura. Uno splendido viaggio che mi ha portato ad essere ciò che sono oggi. In quell’istante non ho solo ricevuto una targhetta ninja, ma ho trovato un’amico sincero che si fidava di me. E’ molto di più di quanto io avrei mai sperato di ricevere. Io…..sono davvero felice di aver incontrato una persona meravigliosa come lei” esclamò Naruto avvicinandosi lentamente al suo maestro.

 

“Anch’io sono davvero felice di averti conosciuto e di averti fatto da insegnante. E’ stata una bellissima esperienza. Indimenticabile. Che racconterò anche alle future generazioni. Un grande insegnamento di vita che porterò sempre dentro di me” Iruka abbracciò con forza il suo ex-allievo con le lacrime agli occhi. Era davvero fiero di lui. Era diventato davvero una splendida persona. Altruista e determinata. Un’uomo più che degno a ricevere l’incarico di Hokage.

 

“A proposito, Naruto. Non mi hai ancora detto che cosa ci facciamo qui. Perché siamo venuti all’accademia ninja? E poi in questo posto?”

 

“Volevo visitare i posti che sono stati importanti per me prima della partenza” rispose Naruto guardando ancora una volta l’accademia.

 

“COSA? STAI PER PARTIRE?” domandò Konohamaru sconvolto dalla notizia.

 

“Non me l’hai detto questo. Quanto starai via?” domandò Iruka abbastanza tranquillo.

 

“Due anni” rispose il biondo senza indugio “Mi allenerò per diventare ancora più forte. Devo ancora riprendermi dalle ferite ricevute durante la guerra” esclamò Naruto guardando il braccio destro completamente fasciato  “Questo è uno dei motivi per il quale ho rifiutato l’incarico. E, una volta tornato, mi iscriverò all’esame di elezione dei Jonin”

 

“Ma per quale motivo?” intervenne Konohamaru “Tu sei più forte di molti jonin presenti al villaggio. Non hai bisogno di fare uno stupido esame per essere promosso di grado. Per quali motivo lo stai facendo?”

 

“Come ti ho già detto, Konohamaru” esclamò Naruto puntando il pollice destro contro il suo coprifronte “Nella strada per diventare Hokage……non esistono scorciatoie. Non ho alcuna intenzione di bruciare le tappe. Diventerò un grande jonin come mio padre o il maestro Kakashi. Ed una volta raggiunto il mio obiettivo, potrò ambire al titolo di Hokage. Prenderò la strada più lunga e difficile senza mai arrendermi. Questo è il mio modo di essere ninja”

 

Iruka e Shikamaru sorrisero a quell’affermazione. Dopotutto, Naruto è pur sempre Naruto. Quella parte di lui non sarebbe mai cambiata. Kobohamaru, invece, si getto fra le sue braccia iniziando a piangere sonoramente. Comprese i motivi di Naruto e questo non fece altro che aumentare la sua stima nei confronti di Naruto.

 

“Quando partirai?” domandò Shikamaru curioso di sapere.

 

“Domani. Ne ho già parlato con Tsunade e mi ha dato la sua benevolenza. Avrò giusto il tempo di preparare il minimo indispensabile per il viaggio” esclamò Naruto con un pizzico di tristezza.

 

“FACCIAMO UNA FESTA” urlò Konoahamru spaventando il ninja biondo che cadde all’indietro sul terreno.

 

“C-C-Cosa?” balbettò Naruto dallo spavento preso.

 

“Perché no. L’ultima volta che sei partito te ne sei andato senza dire niente a nessuno. In pochi lo sapevano. Stavolta non andrà cosi. Faremo una festa per celebrare la tua partenza” esclamò il genin entusiasta dell’idea.

 

“Perche no. Potrebbe essere divertente” intervenne Iruka assecondando il volere del genin.

 

“No no no! Ascoltate. Non voglio che al villaggio si sappia. Vi immaginate quello che succederebbe. Scoppierebbe il finimondo. Inoltre, non voglio che pensino che gli abbia abbandonati nel momento del bisogno. C’è ancora tanto da fare al villaggio. Tanto da ricostruire. Tsunade ha detto che troverà una scusa per tenere a bada gli abitanti. Per questo non voglio che si sappia” spiegò Naruto alzandosi in piedi.

 

“Be….allora…..vorrà dire che faremo una piccola festicciola tra pochi intimi. Solo con qualche amico, ti va? Dato che domani partirai e avrai molto da fare, faremo la festa stasera. Tanto sono ancora le 7 del pomeriggio ed è estate. Lascia fare a me” rispose il ragazzo colpendosi il petto con un pugno in segno di fiducia.

 

“No…..aspetta” esclamò Naruto iniziando ad indietreggiare “Una festa….cosi…all’improvviso……e poi non sappiamo neppure dove farla” Naruto stava cercando in tutti i modi di evitare di fare la festa.

 

“Uff. So già che me ne pentirò ma…………..che ne dite di farla a casa mia?” intervenne Shikamaru cercando di risolvere il problema “Mia madre è partita per lavoro e casa mia è stata ricostruita qualche mese fa. Saremo completamente soli. Un posto perfetto per festeggiare, no?” esclamò Shikamaru guardando il genin con un sorriso.

 

“Grande Shikamaru. Sei il mio salvatore. Con questo, abbiamo risolto il problema principale. Adesso non resta che procurarsi le cibarie, da bere ed avvisare tutti?” continuò Konohamaru inarrestabile. Aveva deciso di fare la festa e cosi sarà.

 

“A-Aspetta!” balbettò Naruto ancora incerto “Sei sicuro di volerlo fare e poi…..come farai ad avvisare tutti”

 

“Eheh” Lascia fare a me. Kage Bunshin No jutsu!” All’istante apparvero 10 copie di Konohamaru al suo fianco “Bene ragazzi, voi andate ad avvisare gli altri con la massima discrezione, mi raccomando. Io e il maestro Iruka ci procureremo la roba da mangiare. Infine, Shikamaru preparerà la casa in attesa degli invitati. Sarà una festa supeermegagalattica!” esclamò il genin pieno di adrenalina”

 

Le copie si dileguarono nel nulla, mentre il vero Konohamaru trascinò Iruka per la mano alla ricerca di un supermercato.

 

“Accidenti. Che cosa ho accettato di fare. Mi distruggeranno la casa” esclamò Shikamaru sconsolato. Non voleva nemmeno immaginare cosa sarebbe successo.

 

“Be, almeno passeremo un po’ di tempo insieme per l’ultima volta” intervenne Naruto cercando di tirargli su il morale.

 

“Già, forse hai ragione. Credo che ne varrà la pena”

 

Naruto e Shikamaru iniziarono ad avviarsi verso il luogo in cui si sarebbe tenuto la festa, parlando dei ricordi passati.

 

 

 

Nel frattempo….

 

 

 

“Sakura, sono qui” una ragazza dai capelli biondi stava sventolando la mano per cercare di farsi notare.

 

“Anf…..anf…..C-Ciao Ino. Come stai?” esclamò la kunoichi visibilmente stanca.

 

“Tutto ok” rispose alzando il pollice in su “Ho solo messo qualche punto sulla testa ma niente di che. E tu, invece, sei riuscita a parlare con Naruto?” domandò Ino curiosa di sapere le novità.

 

“N-non proprio. Sono successe un po’ di cose e non ho avuto il tempo. Mi sono messa a cercarlo adesso ma, non lo trovo da nessuna parte. Infatti, ho ancora il fiatone” esclamò la kunoichi cercando di riprendersi dall’affanno”

 

“Hai provato al campo d’allenamento?” domandò la bionda cercando di aiutare la sua migliore amica.

 

“Certo. E’ il primo posto in cui sono andata ma, non l’ho trovato. Neanche al chiosco del ramen l’ho trovato.  Uff. Sembra scomparso nel nulla” rispose Sakura con rassegnazione. Aveva girato in lungo e in largo il villaggio alla sua ricerca. Ma, nulla.

 

“Mmh! Questo si che è strano. Dove si sarà cacciato? Forse c’è ancora un posto che non hai controllato?” Ino stava cercando di rimuginare. Non voleva darsi per vinta. Un posto dove cercare doveva esserci.

 

“Aspetta! Forse ci sono. Ascolta Ino. Tu torna al campo d’allenamento nel caso lo trovi, io vado da quest’altra parte” esclamò Sakura iniziando a correre a tutta velocità.

 

Ino, vedendo la sua amica correre nella direzione opposta, le urlò “SAKURA! DOVE STAI ANDANDO?”

 

“ALLA MONTAGNA DEGLI HOKAGE” dopodiché, la rosa si dileguo tra le strade del villaggio.

 

Ci mise all’incirca un quarto d’ora per arrivare in cima alla montagna.

 

“Forse è qui da qualche parte” esclamò con un sussurro tra se e se.

 

All’improvviso, la kunoichi intravide una sagoma seduta sull’erba. Ma, data la notevole distanza, non riusciva ad esserne sicura.

 

“Dev’essere lui. Nessun’altro viene in questo posto” penso tra se e se.

 

Sakura iniziò a correre verso la figura seduta per terra. Si sentiva emozionata ed allo stesso tempo spaventata. Cosa gli avrebbe detto una volta arrivata faccia a faccia davanti a lui.

 

Mancavano pochi passi. Poi urlò “Naruto sono io. Sono venuta per p……”

 

La sagoma, sentendosi urlare contro, si volto per scoprire di chi si trattasse. Sakura si fermò improvvisamente riconoscendo la persona che era seduta per terra. Non era Naruto. Ma….

 

“Oh, sei tu……….Hinata?!”

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti :)

Eccomi di nuovo. Spero che la storia stia continuando ad interessare visto le poche recensioni che ho ricevuto. Ma non fa niente. Spero di riuscire a ricatturare la vostra attenzione con i prossimi capitoli ;)

Vorrei farvi una domanda. Che ne pensato del formato di testo che utilizzo? Va bene cosi oppure dovrei tornare al formato che ho utilizzato verso i primi capitoli? Non so se restare cosi oppure cambiare dato che non me ne intendo molto di queste cose. Spero di ricevere qualche consiglio.

Ringrazio tutti coloro che seguono e recensiscono la storia.

Un saluto ed al prossimo capitolo :)

 

 

 

 

Leon92

   
 
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