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Autore: CottonCandyGlob    18/05/2015    1 recensioni
Anni di misteri, scorribande e viaggi in giro per il mondo... Finalmente anche i membri della Mystery Inc. hanno ottenuto una vita "normale": Fred e Daphne si sono sposati, e Velma e Shaggy hanno rivalutato la loro relazione, pronunciando anche loro il grande sì. Ma quando i loro figli, si trovano nei guai, i detective sono costretti a tornare in azione nell'isola degli spettri, Spooky Island, che sembra nascondere ancora molti segreti. E' solo un banale scherzo del destino che i loro primogeniti siano due coppie di gemelli?
Per scoprirlo basta seguire le avventure di Chris, Meg, Josh, Lily e l'insostituibile Scooby-Doo che tireranno fuori dal loro DNA la impareggiabile passione per i misteri e abilità di cacciarsi nei guai!
Mia prima fanfiction, un po' ingenua e adolescenziale, che mi ha tirato fuori da un brutto periodo (e rimane qui a mo' di monito personale)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Ti prego di far leggere questa lettera ai tuoi amici, perchè devo chiedervi un enorme favore. Ho urgente bisogno di voi. Qui da me stanno succedendo delle cose strane che potrebbero riguardarvi. Non vi posso dire altro, ma fidatevi.
Raggiungete Spooky Island, là mi troverete. Buon viaggio!
E. Mondavarious.
-Dice altro?-chiese Meg, guardandoli.
-Nient'altro-sbuffò Lily.
-S-spooky I-island? Yikes!
-Che c'è, Scoob?
-Spooky Island! È un rosto pieno di rostri!
-Un che cosa?-disse confuso Chris.
-Un posto pieno di mostri? Davvero?-chiese la Rogers-Tu ci sei già stato?
-Rerto!-abbaiò il cane.
-Ma sì, era una specie di parco divertimenti...e degli strani mostri giravano lì intorno...-commentò Meg-non saprei...mamma me ne aveva parlato, ma è stato troppo tempo fa.
-Ah bene, che se ne stiano là, quei mostri-scherzò Josh, alzandosi dal divano.
Si versò un po' di cola nel suo bicchiere sul bancone della cucina. Erano nella nuova e pultissima sede della Mystery Inc, in occasione dell'entusiasmante ricerca di biologia che il professor Clark aveva appena assegnato. Va beh, meglio essere previdenti. Ma c'era un altro motivo se erano proprio lì: perchè loro erano una squadra, o almeno, ora dovevano dimostrare di esserlo.
Josh guardò Lily che fissava il tappeto, pensierosa come non mai.
-Ci credi? Non pensi sia una presa in giro?-rise.
La sorella mosse lo sguardo sulla lettera, posata leggera a terra.
-Io...penso sia vero.
-Cosa? Non credo a quello che sento! Sei sicura di essere mia sorella? Non sei la ragazza che vuole sempre le "prove inconfutabili" di qualsiasi cosa?
-Ho i miei motivi...abbiamo un motivo. Questa persona ha bisogno di noi!
-E se stesse fingendo, per davvero?-interruppe Chris.
-Un attimo: volete dirmi che se fosse vero, andreste in quella tana degli orrori?-domandò Josh con un sguardo tutt'altro che tranquillo.
Ci fu un po' di silenzio.
-So di essere sempre la più scettica in queste cose...ma stavolta ci credo.
-Di punto in bianco vuoi seguire le indicazioni di un pazzo che ti scrive una lettera?
-Josh, io...
-Lily, abbiamo solo sedici anni! Mi spieghi che cavolo ci andiamo a fare a trovare uno sconosciuto in un parco divertimenti su un'isola? Cioè, non possiamo decidere all'improvviso di fare una cosa del genere, dovremmo parlarne con i nostri genitori!
-Ma loro non ci lascierebbero!
-Mi potete spiegare esattamente cosa dovremmo fare una volta arrivati lì? Non mi dirai che dovremmo immischiarci in questioni troppo grandi, vero?-esclamò Meg.
-Ma non sono questioni troppo grandi! È un'altra occasione per divertirci, capite? Forse un altro mistero da risolvere per aiutare qualcuno!
-Abbiamo soltanto levato uno squallido costume da mascotte aliena dalla faccia di una signora...questo è il massimo che possiamo fare...
-E se invece potessimo fare altro? Se invece una persona là fuori ha pensato di contare proprio sul nostro aiuto...forse per qualcuno, noi siamo importanti...lo so che è assurdo, ma l'istinto mi dice che è la cosa giusta da fare.-commentò la Rogers, sedendosi di nuovo sul divano.
-Io ci sto.
Lilian sollevò la testa stupita.
-Ru ci stai?-guaì Scooby.
-Sì, ragazzi, io sto con Lily-sorrise Chris-insomma è un'avventura assurda, e non saprei se credere a quella lettera o meno, però è un'occasione unica, da fare insieme. E poi, non abbiamo niente da perdere.
-La vista, la vita, un braccio, una gamba, un bel po' di soldi, un bel po' di dignità...no, infatti, non abbiamo niente da perdere-borbottò Josh.
-Ok-disse decisa la Jones-d'accordo, ci sto anche io. Solo che penso che sarebbe meglio non farne parola ai nostri vecchi...ce la dobbiamo sbrigare da soli.
-Elettrizzante! Faremo tutto di nascosto!-disse Chris come un bambino davanti all'albero di Natale.
Lily chiuse il suo sorriso, ferma sul fratello che era appoggiato con il gomito al bancone.
-Joshie...ti prego. È uno di quei momenti in cui non posso essere sicura di me stessa se tu non mi dici nulla.
-Perchè non voglio dire nulla.
-Ti sto chiedendo un minuscolo favore, piccolo, piccolo, piccolo-lo pregò lei-io ti ho sempre aiutato, fallo per me...
-Ah, sentiamo: quando mi avresti aiutato?
-Beh, prima di tutto fino a cinque anni ti ho allacciato le scarpe perchè tu non eri capace.
-Questo l'ho già dimenticato.
-E quando ti facevo scendere dal passeggino?
-Mi facevi cadere dal passeggino.
-E quando alle medie ho invitato Melany Graint ad uscire al posto tuo?
-Certo, peccato che io non volessi.
-Accidenti!
Scooby Doo si avvicinò a Josh, porgendogli la busta della lettera.I due occhi marroni e lucidi del cane lo fissavano intensamente.
-Sì, sì va bene, accetto anche io.
-Evvai!-urlò Lily, stritolandogli la schiena nel suo abbraccio.
-Mi auguro solo che i vostri salvadanai siano abbastanza pieni-sorrise Josh-altrimenti non possiamo andare da nessuna parte. Cioè, ci vuole l'aereo oltre che al traghetto, giusto?
-Haha, non vi ho ancora detto la parte migliore!Dammi Scooby!
Lily prese la busta dalla bocca del cane e la aprì entusiasta. Ne fece uscire un'altra busta leggermente aperta. E da lì spuntarono come per magia un mazzetto di contanti e quattro cartoncini neri.
-Oh caspita! Sono un mucchio di soldi!-disse Chris-In pratica ci paghiamo il volo con questi!
-E quelli, che sono?-spalancò gli occhi la sorella.
-Sopra dice che sono biglietti prepagati per due settimane di vitto, alloggio e ingresso al parco! Non possiamo chiedere altro!
-Quindi ora non ci resta che partire!
-Già...-lì guardò Josh confusi-solo per sapere...ma quando dovremmo partire?
-È maggio...dovremmo aspettare ancora due mesi prima delle vacanze d'estate...
-Giusto, Meggie. Allora useremo le vacanze di primavera!-esultò Chris.
-Sarà meglio provvedere ai biglietti d'aereo...
-E se ci vedono all'aeroporto? O peggio, ci scoprono i nostri genitori?-obiettò Lily.
-Che problema c'è? Meg inventerà qualcosa per farci passare inosservati...
-Già, Chris...lei ha sempre ottime idee. Solo che bisognerebbe prendere i biglietti già da ora.
-Allora-sorrise Josh-credo che nonna Grimilda farà un salto allo sportello per noi.
I quattro si girarono verso Scooby, con occhi tutt'altro che benigni.
Temo di aver dimenticato qualcosa. Ah sì, ok, era rimasto nella parte di cervello che non spolvero mai. Bene, mi pare che ultimamente arrivino un sacco di lettere a destra e a sinistra. La Beitcher, messaggini di Trent, da Mondavarious, inviti ad un'asta...
Ecco, qui volevo arrivare. La famosa asta di Malcom Carbell per recuperare un po' di sorriso dopo l'incendio che gli aveva distrutto la vita.
Heather Jasper-Howe, che in fondo era maligna e ambiziosa davvero, anche dopo che Jonathan Jacobo l'aveva sequestrata in un garage, travestendosi da lei per ben un mese, aveva colto l'importante occasione.
-Battono all'asta i costumi del signor Carbell...poverino, è il minimo da fare per quello che è successo al suo negozio di costumi.
-Mi fa compassione, quell'uomo indifeso...ma non sono ancora convinta di voler andare!
-Velma, insomma! Non succederà niente...faranno delle aste, ci sarà un buffet, musica, sarà tutto come quella sera al museo...tranne ovvio lo pterodattilo volante e tutto il resto-sorrise Daphne, posando la tazzina sul tavolino.
-L'apertura del museo era solo una formalità...i ragazzi non sono pronti a certe cose, sono solo ragazzi!
-Se la caveranno, se la caveranno.
Una cosa era sicura, Meg se la stava cavando davvero bene. Era riuscita a convincere Lily a farsi sistemare i capelli da Daphne per la serata al museo. Il vestito era appeso ciondolante all'armadio, con il corpetto verde ben disegnato, due maniche che partivano basse sulle spalle e finivano a palloncino sui gomiti, e una bella e ampia gonna ocra decorata a cerchi di varie dimensioni. E sotto quella meraviglia di sartoria, erano invece posate le sue AllStars alte e glitterate, perchè non c'era stato il verso di farle mettere dei tacchi. Ma la conquista era notevole.
Meg invece aveva un bellissimo vestito acquamarina, stretto a vita bassa e imperlato di ricami. Si era fatta fare uno scialle di una tinta più scura che le risaltava tantissimo gli occhi azzurri.
Per Josh e Chris evito di commentare...non me ne intendo di moda maschile, nè voglio interessarmi. So solo che quando una ragazza trova dei vestiti da uomo, definisce sempre "bello" ciò che secondo gli esperti è uno scempio, e i ragazzi fanno altrettanto con loro.
-Oh, per tutti gli ombretti! Andremo alle aste al museo! Andremo alle aste! Sul red carpet...noi!
-Accidenti, Meg, calmati...non vedo tutto questo entusiasmo-le rimproverò Lily, aspettando che l'amica uscisse dal bagno per farle vedere il vestito.
-Stasera ci sarà un sacco di gente importante, non ci credo, non ci credo, non ci credo! Elettrizzante!
-Mi dici per favore quando hai finito?
-Tu pensa a specchiarti e a dirmi se ti piace!
-Non ho intenzione di specchiarmi! Non oso immaginare che aspetto avrò!-sbuffò Lily.
-Mia madre è una maga della spazzola! Dai, dacci un'occhiata veloce!
-Non voglio proprio guardar...
La ragazza fissò il suo viso riflesso nello specchio. Per un attimo si voltò indietro a guardare se a specchiarsi fosse un'altra dietro di lei.
-Allora?-gridò Megan dal bagno.
-Oh, accidenti! Lily, sei stupenda!
-Oh, accidenti. Era esattamente quello che speravo non succedesse...
-Fatti guardare, fatti guardare-ripeteva Velma, strattonandola da un lato all'altro dello specchio.
-Credo fosse un sì!-urlò l'amica dal bagno.
-Forza, mettiti il vestito, chiedi a Megan se ti può dare un po' di trucco e poi scendi. La limousine ci aspetta all'angolo della via.
-Limousine? Andremo in limousine?
-Ovvio, no?-sorrise la madre.
-Certo, certo, mi sbrigo!-esclamò Lily, facendo cadere il ben famoso e indispensabile vaso di Meg per terra con il braccio.
È difficile dire esattamente quanto emozionati fossero i quattro ragazzi. Oppure quanto fossero agitati tutti i giornalisti al Coolsonian Criminology Museum. Malcom Carbell riceveva sulla soglia tutti gli ospiti d'onore, e camminava nervoso avanti indietro per ogni intervallo di tempo libero che c'era fra l'arrivo di uno e di quello successivo. Per questo la solare Mary Jane Wisely lo chiamava spesso per iniziare una qualsiasi conversazione che spezzasse quel suo evidente malessere.
Accanto a loro stavano impettiti Trent e Patrick, e un qualunque sconosciuto non avrebbe potuto dubitare neanche un secondo che si trattasse di padre e figlio. Se la limousine fosse arrivata giusto mezz'ora prima, si sarebbe visto anche Nelson, ritiratosi volontariamente dalla serata perchè era riuscito ad annoiarsi in neanche due minuti.
Ma Trent c'era, era lì che la aspettava. E Lily si sentiva terribilmente imbarazzata. Era la prima volta, dopo il ventidue dicembre, che i Wisely avrebbero incontrato i Rogers, senza sapere che i loro figli maggiori fossero fidanzati.
Meg invece non stava nella pelle, allenava le dita per non sentirsi poi stanca di firmare eventuali autografi.
Chris sistemava di tanto in tanto la cravatta a Josh, che nonostante tutto sembrava assorto nella visione della strada che percorrevano. Pensava agli scherzi alla signora Dunhee che facevano da piccoli, oppure riusciva ancora a catturare l'odore dei brownies di Capodanno, la soddisfazione nel levare la maschera a Lucretia, Lily e la sua scenata di pazzia riguardo la finestra e fra tutta la mescolanza di pensieri si faceva strada un viso, perfetto e delineato che gli sorrideva teneramente.
-Josh!
Il ragazzo sussultò, guardando gli altri seduti nella macchina.
-Sei così preoccupato?-gli sorrise sua madre.
Lui rimandò il sorriso, annuendo per terminare il discorso.
Sedici anni a preoccuparsi di non farsi riconoscere, e mezzo mese per recuperare tutto questo. E peggio: cinque minuti per avere il proprio volto schiaffato in faccia a tutta la città.
Per non dire poi che gli adulti erano se non cinque volte più nervosi dei ragazzi. Loro non dovevano dare "buona impressione alla prima occhiata", dovevano recuperare un'immagine che avevano dato tempo prima, e tentavano inutilmente di ricordarsi esattamente come era andata la prima volta al museo.
Erano passati diciotto anni almeno, era inutile nascondere il tempo che era trascorso e purtroppo non si poteva tornare indietro. Ma forse si specchiavano ancora nei quattro agitati ragazzi e il loro cane, che  ciondolavano a destra e sinistra, l'uno addosso all'altro, nervosi di arrivare alla grande "svolta".
E fu, come sempre, la svolta che nessuno si immaginava.
"Arrivati!"pensò eccitata Meg.
I genitori uscirono tutti e quattro per primi, rivolgendo qualche occhiolino ai ragazzi.
Fu poi la volta di Scooby a sfilare orgoglioso sul red carpet, finendo per pestare la gonna di Velma, che la ritirò in fretta.
-Oh, Santo Cielo! Siamo proprio davanti al Coolsonian Criminology Museum e stiamo assistendo ad una vera e propria reazione di folla in delirio, sul tappeto rosso disteso per accogliere gli ospiti di onore a questa eccellente celebrazione! Abbiamo appena visto i membri della Mystery Incorporated uscire dalla limousine qui sotto, e di certo tutti sono ansiosi nell'aspettare che escano i quattro fortunati ragazzi che hanno attirato l'attenzione di tutta Coolsville!
E sì, era proprio Heather che annunciava la serata alla telecamera di Investigative Probe.
-Eccoli, eccoli che arrivano! I primi ad uscire sono Christopher Thomas Jones e Josh Dale Rogers, è un'emozione unica essere qui!
I due ragazzi si portarono in riga con i loro genitori, impietriti dal chiasso lì intorno.
-Bene bene, ragazzi! Salve, allora, cosa ne pensate di questa serata?
Josh diede un colpo nel fianco a Chris, che sulle prime balbettò come un disco rotto.
-Oh, ecco, sarà un'occasione sicuramente importante per...
-Avete già progetti per il futuro? Sapete cosa farete ora che siete famosi?
-Si vedrà cosa il futuro ci offrirà-sorrise il ragazzo, seguendo la Mystery Inc. che procedeva sulla scala.
-Pronte?
-Pronte-annuì Lily, deglutendo.
Meg le tese la mano e uscirono insieme dalla limousine. Tanti non riconobbero la Rogers dalla televisione, perchè Daphne le aveva ordinato a suon di piastra bollente i capelli, e il suo viso era tutto un altro.
-Ecco qui la ragazza che è in lista per la finale del Vocalist Show! È un onore averti qui con noi, Lilian...allora, dicci come ti stai preparando all'evento di questo sabato!
Lily si vide il microfono puntato in faccia come una spada.
-Veramente siamo più interessate a pensare questo evento, grazie-commentò Meg, lasciando la giornalista senza risposta.
-Bene, qui era Heather Jasper-Howe, Investigative Probe con Lilian Madison Rogers e Megan Judy Jones...che a quanto pare è tale quale alla madre-disse lei, aspettando il fuori onda per commentare.
-Benvenuti-sorrise il signor Carbell, con volto emozionato, verso i quattro investigatori.
-Piacere nostro, signore-rispose Fred a nome di tutti.
Trent fece un sottile sorrisetto a Lily, che lo ricevette arrossendo.
-Bene, bene, bene, che ne dite di entrare?-chiese cordialmente Patrick.
-Entriamo, sì entriamo-mormorò il signor Carbell, con sguardo soddisfatto e pensieroso.
-Credo che prima dovreste andare da Josh, perchè quelle ragazze lo stanno soffocando!-esclamò Chris, arrivando ansimante dietro di loro.
-Accidenti-disse Velma, voltandosi per scorgere dove si trovasse.
-Non sei dispiaciuto che le ragazze non facciano così anche con te?-domandò Daphne.
-Certo che no!-sorrise il figlio-Io almeno sono previdente, e ho stampato il mio numero di cellulare-ed estrasse di tasca i pochi pezzetti di cartoncino che gli restavano.
La famiglia del sindaco stette ad aspettare che Velma riuscisse a strappare dalla schiera della Dinkley Brigade il povero Josh, e in cuor suo non sopportava che altre donne e ragazze toccassero il suo "piccolino". Dopo quel breve blocco nel ricevimento degli ospiti, sul red carpet filò tutto liscio come l'olio. E andò così liscio che non merita neanche fermarsi a parlarne. Non è forse troppo banale quando le cose vanno tutte bene, senza margine di errore?
Beh, nessuno è perfetto. Se lo fossimo tutti, chissà che noia.
Quindi, cambiamo inquadratura, spostiamo i microfoni e vediamo cosa succede fra le teche del Coolsonian. Di certo, il buffet doveva essere ottimo, perchè Lily si fiondò sopra appena entrata. L'istinto le diceva che Trent la aspettava proprio lì, lontano da occhi indiscreti. In realtà quella fu semplicemente un'autoconvinzione, perchè stava a digiuno da venti minuti e una calamita la tirava verso le cibarie.
Il suo stomaco dovette aspettare un po': nel bel mezzo del tragitto fra la teca che osservava e il banco, fece irruzione un uomo di un elegante abbastanza improvvisato.
-Ehi, buonasera...mi chiedevo se...ci siamo già visti da qualche parte?
"No, non credo proprio"stava rispondendo sfacciato lo stomaco di Lily.
-No, mi dispiace, non penso-sorrise lei imbarazzata.
-Tu...sei Lilian Rogers? Quella Lilian Rogers? Sei tu?
-Ehm, sì, sono io.
-Zeke?!-esclamò qualcuno dietro di lei.
Lily sbuffò. Sua madre era davvero imbattibile nel soprenderla nei momenti di totale calma.
-Velma? Non credo ai miei occhi! Sei proprio tu?
"Si stava parlando di me, ma non importa" pensò la ragazza.
-Accidenti, come stai?-gli disse la madre, dando un veloce abbraccio.
-Da favola, e tu? Sei sempre impegnata con i missili aerospaziali?
-Nah, ho lasciato perdere un po' di tempo fa...piuttosto, tu invece?
-Beh, sì, non ho trovato altro. Ma almeno mi sono sistemato.
-Tu ti sei sposato? Ci credo che avvengono cataclismi sul pianeta, è una cosa scientificamente impossibile!-rise lei.
-Ehm, ehm-tossì Lily.
-Ah, Lily, lui è Zeke Jordan, un mio vecchio amico del college.
-Piacere...
-Sì, lo so cosa mi stai per chiedere, sono il padre di David. Mi ha parlato un sacco di te, e così anche Vanessa.
-Molto bene.
No, a dire vero era molto bene fino ad adesso. Fu la moglie di Zeke a lasciare paralizzata Velma.
Si trattava di una donna alta e bionda, con quel sorrisetto furbo che aveva dato in eredità ai figli, che brandiva un calice di champagne con il braccio ben piegato. Tre cose c'erano ancora da dire su di lei: era stata una volta in prigione, il suo compleanno era il giorno di Halloween e prima di diventare una Jordan, il suo cognome era Dinkley.
-Qual buon vento cuginetta-disse a Velma, bevendo fra una parola e l'altra.
-Marcy, credevo fossi sparita dopo quel disastro delle zucche che hai causato agli zii-replicò lei.
-Voi due siete cugine?-rise Zeke-Ma allora è proprio uno scherzo del destino!
-Voi due siete cugine?-ripetè Lily, sbigottita.
-Sì-commentò non troppo entusiasta la Jordan.
Le due donne si lanciarono sguardi fulminanti fra loro.
-Bene, Marcy. Allora questa è Lilian, la figlia di tua cugina.
-L'ho notato. Avete lo stesso visetto da impertinenti.
"Ora capisco perchè mamma odia i suoi parenti".
-Comunque...che ne dite di raggiungere Shaggy?-sorrise Velma.
Fu Marcy a guardarla sbigottita.
-Non mi dire che ti sei veramente sposata con lui?!
Ok, altri diciotto anni di relazioni fra parenti da recuperare in cinque minuti.
Per non parlare della voglia matta di Lily di comunicare la notizia a Josh: erano cugini di David e Vanessa Jordan! Una cosa del tutto inaspettata.
E quando la sua bocca si era svuotata abbastanza di quella notizia, iniziò a desiderare di essere riempita con qualcosa. Per cui Trent la trovò con gli occhi letteralmente immersi in una fetta di torta di panna gigante.
-Sei già al dessert? Non hai provato la frittura di mare?-iniziò con un sorriso.
Lei alzò il piatto vuoto che aveva posato sul tavolo poco prima.
-Capisco...ti stai divertendo?
-Mhn-annuì lei masticando.
-Mi sei mancata questi due giorni-le sorrise Trent-dove eri finita?
-Oh, niente. Avevo giusto due cose da sistemare a casa.
I due ragazzi stettero un po' in silenzio, tanto la confusione era tale che due voci in meno non cambiavano molto la situazione.
-Mi piace il tuo vestito-disse imbarazzato il ragazzo.
-Davvero?
-Già, è molto...ampio.
-Certo, è molto ampio-rideva Lily, senza nemmeno sapere quello che diceva.
Trent le si avvicinò al viso con gli occhi verdi spalancati. Lei quasi gli pestò un piede facendo un passo avanti. Nell'esatto istante in cui, dopo alcuni mesi, il naso del ragazzo riuscì di nuovo a sfiorare le lentiggini sulle guance rosee di Lily...
-Scusa Lilian, ci permetti qualche domanda in privato?
Heather Jasper-Howe spalancava un sorriso largo come un ventaglio.
-Ehm, veramente...
-Sì, ve la concede subito-disse Trent spingendola in avanti.
-Ma...
-Vado a parlare con i miei intanto, fai pure tranquilla.
Mentre Trent camminava con il suo passo perfetto verso la teca dove si scorgeva l'abito rosa di sua madre, la giornalista piegò il viso su Lily che lo guardava estasiata.
-È il tuo fidanzato?
-Sì...ehm, voglio dire no!-si corresse subito la ragazza a braccia alzate.
-Dopo offrirete un ballo a tutti gli ospiti?
-Cosa? Ho detto che non è il mio fidanzato!
-E tu ti aspetti che ti crediamo?-sbuffò maligna Heather.
-No-ammise Lily impaurita.
La donna diede una risata sommessa.
-Dunque, torniamo al Vocalist Show...
Tutte le signore esibivano fiere gonne lunghe e leggere, ed erano così tante che, vicino alle teche dei costumi più famosi, non rimaneva un angolo di pavimento visibile.
Ma tra la confusione, chiunque bloccava lo sguardo, anche solo per un misero secondo, sulla lineare e candida gonna di Daphne, che brindava con i Wisely sotto gli occhi indemoniati del Fantasma del Minatore.
-La prossima volta comprerò un vestito come il tuo, Daphne!
-Mary!
-Sì, giusto, Pat...a me non andrebbe bene come a lei!
-Ma non intendevo questo, è tutta la sera che indichi qualsiasi vestito dicendo che ne compreresti uno uguale!-le sorrise Patrick.
-Oh, sì, è vero...-rise lei arrossendo.
-Allora, voi avete già deciso come passerete le prossime vacanze di primavera?
-Beh-iniziò Fred-di solito noi andiamo in vacanza a Miami da mio zio...peccato che abbia una gamba rotta e al momento siamo senza una meta.
-Di che si parla?-interruppe Chris, arrivando con calma all'angolo della teca.
-Vacanze di primavera.
-Interessante-commentò Josh, ripensando a quello che avevano programmato.
-Comunque, non sapete ancora dove andremo in vacanza quest'anno!-esclamò Mary Jane, tutto eccitata.
-Dove?-chiese Daphne, sistemandosi lo scialle.
-Noi avevamo pensato di andare...a Spooky Island!
I due ragazzi per poco non sputarono in faccia a Trent, che si stava lentamente avvicinando.
-Spooky Island? Era quello il posto misterioso dove la madre di Trent voleva portarli?
Anche Lily per poco non sputava.
-No, dico, ma perchè? Caspita, andava tutto bene, avevamo anche i biglietti! Che cosa deve ancora capitare oltre al fatto che abbiamo i Wisely fra i piedi?
(Oh, oh, oh. Aspetta solo poco Chris, e lo scoprirai)
-Cioè, pensa sei nostri genitori si fanno convincere a fare la stessa cosa!
-Sarebbe meglio, così non dovremmo nascondere loro nulla!
-Meglio?! Ci sarebbero di intralcio, no?-lo attaccò Lily.
-No, Josh, ti prego, non dobbiamo pensare così negativo!
-Negativo è il fatto che andiamo in un'isola piena di mostri, io sto solo supponendo!
-Allora basta supporre, che mi fai preoccupare!-lamentò Meg.
-Cerchiamo di sembrare normalissimi ragazzi un po' famosi ad un'asta di costumi. Calmiamoci, respiriamo. Andrà tutto bene-sussurrò Chris, respirando lentamente.
Il signor Carbell riunì tutti i presenti in un padiglione. Ventisei file di sedie, due file di telecamere, e una fila scomposta di giornalisti a spintonarsi. I ragazzi si stavano già abituando alle telecamere che puntavano dritte nei loro occhi e ogni tanto si voltavano indietro a salutarle, senza un perchè.
-Ehm, ehm. Vi do il benvenuto al Coolsonian Criminology Museum. Spero che il rinfresco sia stato di vostro gradimento-parlava Patrick, spostando il microfono in basso.
-Vorrei ricordarvi il perchè siamo qui: il signor Carbell venderà all'asta i suoi costumi, superstiti dell'incendio che è accaduto tempo fa. Ma credo sia cortese lasciare la parola proprio al diretto interessato. Accogliamo con un caloroso applauso il signor Malcom Carbell!
L'applauso fu sicuramente fragoroso, ma la gran parte del rumore veniva dalle mani di Lorraine Carbell, che battevano a tempo con le oscillazioni del suo cappellino floreale.
-Grazie, grazie, non è il caso. Bene, come saprete, ho subito un incendio tempo fa, nel mio bellissimo negozio. Ho ancora degli incubi sul come sia potuto succedere. Sì, forse avrei dovuto stare più attento, lo ammetto.
Quasi tutti fecero una smorfia di tristezza, vedendo che l'uomo scherzoso dal papillon e bretelle ciondolava malinconico da quel microfono.
-Ed ora...vorrei ringraziare i membri della Mystery Incorporated.
I cinque si alzarono in contemporanea, mentre la gente si voltava.
-Loro hanno riconosciuto questi miei umili costumi come le uniche imitazioni "ufficiali" di tutti quelli dei loro casi risolti, e qui esposti nel museo del signor Wisely. Ma stasera, un augurio speciale va anche ai loro figli, ah, questa gioventù nascente. Grazie ragazzi, grazie. Vi ringrazio di cuore per quello che avete fatto per me.
Ora anche Meg, Chris, Josh e Lily avevano ricevuto applausi dal pubblico.
-Non ci deve ringraziare-urlò la Jones verso il palco.
-Ah, invece sì che devo farlo. Sapete gente? Questi ragazzi mi hanno aiutato a ricredere in me stesso, perchè mi hanno reso tutto più chiaro. Ora so, grazie a loro, chi mi ha manomesso il circuito elettrico fatale per l'incidente.
-Davvero?-si sorprese Chris.
-Che bravi!-applaudiva il resto degli ospiti-Ma come ce l'hanno fatta?
-Beh, semplice...sono stati loro!
-Che cosa?
-Eh?
-Hai sentito caro?
-Sì, cara. Com'è possibile?
Tale era il vociare. Così l'asta in realtà non ci fu mai, nè ci sarebbe mai stata. Malcom Carbell, infatti, con un potente "Arrestateli!" fece intervenire tutti gli agenti presenti in sala, e quella che prima era una festa, andò a sfociare in un putiferio.
-Voi non potete! Lasciatemi! Lasciatemi!
-Stai ferma! Ferma!-ringhiò il poliziotto a Lily.
-Aspettate, ci deve essere un errore!-cercò di bloccarli Fred, mentre stringevano la sua piccola Meggie.
L'intero gruppo degli invitati affollò la scalinata davanti al museo, precipitandosi con tale forza, che a momenti sarebbero caduti giù con effetto domino.
Per un po' di tempo, i Wisely, i Jones e i Rogers rimasero ammutoliti al sorriso ipocrita di Malcom Carbell e quello desolato e dispiaciuto di sua moglie.
Il rosso e blu della sirena della polizia si rifletteva veloce nelle lenti di Josh, che ritraeva il viso, sperando di svegliarsi immediatamente nelle sue lenzuola, in tempo per andare a scuola.
  
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