Fanfic su attori > Orlando Bloom
Segui la storia  |       
Autore: Scarl_Bloom 94    20/05/2015    2 recensioni
TEMPORANEAMENTE SOSPESA. SCUSATE, MA SONO IN PERIODO ESAMI. CI RIVEDIAMO A LUGLIO.
Questa storia parla di un amore che nasce e cresce nel tempo. Ripercorreremo la vita di Orlando, passo dopo passo, e quella di Scarlett, innamorata di lui da sempre. Il nostro caro Bloom ci metterà un bel pò a capire cosa significa amare veramente. Dal 1997 al 2015, diciotto anni, per decifrare quello che il cuore ha sempre cercato di fargli capire.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Everything I do ... I do it for you

 

 

L’immaginazione delle donne è molto rapida: balza in un attimo dall’ammirazione all’amore, dall’amore al matrimonio.”

(Jane Austen)

 

 

 

1998, l’anno in cui Titanic si aggiudicò undici Premi Oscar.

 

 

 

Mio fratello e Orlando erano diventati molto amici. Chris stava dando tutto se stesso per prepararsi al meglio al test d’ammissione, e mia madre non perdeva tempo per ripetergli quanto fosse bravo. A mio parere la recitazione non faceva proprio per lui, tuttavia con questa scusa potevo vedere Orlando quasi ogni giorno. Ed era bellissimo. Quando venne a sapere che ero la sorella di Chris, ne fu veramente sorpreso. Ero tremendamente intimidita dalla sua presenza, all’inizio a malapena lo salutavo. Col passare del tempo riuscì a liberarmi, a parlarci, e ad assistere alle performance sue e di mio fratello. Io non avevo occhi che per lui, ovviamente. Era bravo, eccome se lo era. Invece mio fratello ... lasciamo stare.

 

Dopo che “Wilde” uscì al cinema, Orlando, fu tempestato da nuove proposte. Ero al settimo cielo, non vedevo l’ora di vederlo come protagonista in un film. Tuttavia lui non era della stessa opinione. Alla fine ha rifiutato tutte le proposte, perché non si riteneva ancora abbastanza pronto. Voleva continuare a studiare, per diventare sempre più bravo. E lo ammiravo da morire per questo.

 

<< Scarl, lo sai vero che Orlando non si accorgerà mai di te? >> questa era la solita Perald, con le sue solite e fastidiose verità. << E’ grande, lui guarda le ragazze della sua età non le ragazzine come noi. >> Sapevo avesse ragione, ma come si fa a convincere una ragazzina nel pieno di una cotta pre-adolescenziale? << Un giorno si accorgerà di me >> le dissi sicura << e a proposito: con Jennifer è finita, si sono lasciati qualche settimana fa. >> Perald mi guardò portando le mani sui fianchi << e allora? Se ne troverà sicuramente un’altra. >> Sbuffai e le diedi le spalle << bell’amica che sei. >> Mi misi a sedere sui gradini dell’anfiteatro, mentre Perald cercava di trovare le parole giuste per scusarsi. << Dai, non volevo ferirti. E’ che questa cosa va avanti da quattro mesi, non hai mai avuto una cotta così lunga, a parte Leonardo. >> Riuscì a farmi sorridere << non ti preoccupare: Leo è ancora al primo posto. >>

 

Il 31 marzo si celebrava la premiazione degli Oscar. Titanic aveva avuto dodici nomination ed era la prima volta che potevo rimanere sveglia fino a tardi per seguire la cerimonia. Mia madre era via per lavoro, così io e Chris avevamo la casa tutta per noi. Ovviamente per lui non c’era nessun problema se fossi rimasta tutta la notte davanti alla tv. Quella sera sarebbe uscito con Orlando e altri amici, perciò potevo starmene tranquilla. Peccato che la premiazione non sarebbe iniziata prima delle due del mattino.

 

Alla fine, dopo numerosi sforzi di restare con gli occhi aperti, mi addormentai sul divanetto in cucina davanti alla tv.

 

<< Ehi, fiorellino >> sentì sussurrare << sono le quattro del mattino, cosa ci fai qui? >> Aprì gli occhi quel tanto basta per vedere quel suo dolce sorriso << mm mi sono addormentata >> borbottai stiracchiandomi << volevo vedere gli Oscar. >> Mi alzai leggermente e lui si sedette accanto a me << Titanic sta stracciando tutti, a quanto vedo. >> Guardai la tv e potei costatare che effettivamente aveva vinto già sette statuette. << Accidenti, volevo vederlo. Oh mio Dio, c’è Leo! >> dissi appena inquadrarono DiCaprio. << Ti piace proprio tanto, eh? >> mi punzecchiò lui << non capirò mai voi donne. >> Arrossì e mi sforzai di guardarlo << cosa non capisci? >> Mi prendeva sempre in giro per questo fatto di Leonardo. Beh, lo faceva sempre anche mio fratello, non era una novità per me. Però non capivo cosa ci trovassero di così strano. << Milioni di ragazzine che vanno dietro a un ragazzo che nemmeno è a conoscenza della loro esistenza. Non lo trovi assurdo, fiorellino? >> Feci spallucce e tornai a guardare la tv << anche tu avrai delle fan, quando diventerai un attore famoso. >> Orlando scoppiò a ridere, come se avessi detto qualcosa di veramente impossibile << aspetta, quindi per te ... io sarei bello? Bello quanto DiCaprio? >> Avrei dovuto mordermi la lingua. Iniziai a balbettare qualcosa di insensato, non sapevo cosa inventare. << Va bene, va bene. Non c’è bisogno che ti agiti tanto >> mi fermò continuando a ridere, prendendomi in giro al suo solito. << Dov’è mio fratello? >> domandai nel cercare di cambiare discorso. << L’ho accompagnato nella sua camera, è ubriaco fradicio, non si reggeva in piedi >> mi informò. << Che idiota. E tu non hai bevuto? >> Orlando fece di no col capo << no, non lo reggo per niente, preferisco evitare. >> Sorrisi per quello che aveva appena detto << sei un bravo ragazzo, tua madre sarà orgogliosa di te. >> Ci rifletté un po’ su, poi annuì << sì, può darsi. Penso che ogni madre sia orgogliosa dei propri figli, no? >> Spostai lo sguardo a terra, rattristendomi di colpo << la mia no. Lei vuole bene solo a Chris. >> Orlando mi alzò subito il viso << perché dici questo? Guarda che ti sbagli, tua madre vuole bene a entrambi. Non voglio più sentirtelo dire. >> Ci mancava poco mi mettessi a piangere, ma riuscì a trattenermi. << Adesso va a dormire, è tardissimo. >> Annuì continuando a tenere lo sguardo abbassato. Mi alzai e andai a chiudere la Tv << fiorellino, te ne vai senza nemmeno salutarmi? >> Avvampai come non mai e rimasi immobile. Orlando rise e si alzò per venire da me << buonanotte, piccolina >> mi disse dandomi un bacio sulla guancia << sei una bambina adorabile, lo sai? Dormi bene e ... prenditi cura di tuo fratello. >> Rimasi imbambolata a fissarlo, e alla fine riuscì ad annuire a ciò che mi aveva detto.  Ogni volta che mi baciava, sentivo un dolce calore dentro di me. Quella cotta stava diventando sempre più grande, giorno dopo giorno.

 

A settembre iniziai l’ultimo anno delle medie, Chris fece il test d’ammissione, ma purtroppo non venne preso. Mia madre lo difese dicendo che erano quelli della scuola i veri incompetenti, non suo figlio. C’era d’aspettarselo, anche quando Chris falliva, nostra madre trovava sempre un pretesto per essere orgogliosa di lui. E invece io, anche se prendevo voti alti a scuola, era come se non esistessi per lei. Orlando si sbagliava, lei non mi voleva bene, anche se non ne capivo il motivo.

 

<< Scarl, non trovi che Mark sia carino? >> mi chiese Perald durante la lezione di letteratura inglese, << Mark ... il nostro compagno di scuola? >> Lei annuì facendomi rimanere di sasso. << Non lo so, lo conosco dalle elementari. Non l’ho mai visto sotto quest' aspetto. >> Perald sorrise sognante << è così carino. Lo sai, ho un debole per i biondi occhi azzurri. >> Pensavo di avere anch’io un debole per i biondi, forse mi sbagliavo. << A me non piace. >> Lei mi guardò annoiata << ancora non sei una teenager, non puoi capire. >> Rimasi un attimo perplessa << e quando lo diventerò? >> chiesi preoccupata. << Al tuo tredicesimo compleanno, naturalmente. >> rispose sicura di sé. << Ma ho tredici anni, cioè ... manca poco, però ... >> Mi interruppe << quando li compirai ne riparleremo, Scarl. Sono sicura che inizierai anche tu a guardarti intorno. >> Non faceva che aumentare la mia confusione << guardarmi intorno? In che senso? >> Perald sbuffò, il che fece adirare la nostra professoressa. << Ma insomma. Voi due, volete prestare attenzione alla lezione? Non avete fatto altro che parlare. >> Ci scusammo entrambe e, per fortuna, non ci mise una nota. << Dicevo ... ci sono tanti bei ragazzi, inizierai a guardarli anche tu. >> Ancora non riuscivo a capire << Ma io i ragazzi li guardo già. >> replicai confusa. << Se vabbè, sto parlando dei ragazzi della nostra età, non di quelli irraggiungibili. >> Annuì leggermente << e sarebbero? >> La mia amica ci pensò due volte prima di sbuffare di nuovo << Leonardo e Orlando. Anche se ... Orlando,diciamo, sarebbe più raggiungibile, ciò non toglie che è comunque un ragazzo impossibile. Ora hai capito cosa voglio dire? >> Risposi di sì, tuttavia a me i ragazzi della nostra età non piacevano, non c’era niente da fare.

 

Un giorno, mentre io e Perald facevamo merenda nei giardini della scuola, si avvicinò un ragazzo. Io nemmeno lo conoscevo, ma la mia amica subito mi prese dal braccio, come per avvertirmi della sua presenza. << Ciao ragazze >> ci salutò lui cordialmente << volevo darvi l’invito per il mio compleanno. >> Guardai Perald meravigliata, e poté costatare che lei non lo era affatto. << E’ questo sabato, potete venire? Tu ... Scarlett, verrai? >> Non sapevo cosa dire, a dire la verità. Io quel ragazzo non l’avevo mai visto e non capivo perché era venuto da noi. << Certo che ci veniamo >> rispose Perald per entrambe << grazie per averci invitate. >> Lui mi sorrise e se ne andò. << Scarl! E’ il ragazzo più carino della scuola! Ti rendi conto? È Luke Thompson. Non ci posso credere. >>  E mentre la mia amica gioiva per l’invito, io mi disperavo per la gran scocciatura di dover andare a quella festa.

 

Quel pomeriggio, mia madre era a lavoro e Chris era uscito con i suoi amici. Dovevo andare a piedi a casa di Perald, e sua madre ci avrebbe accompagnati a casa di quel ragazzo. Che tra l’altro, non capivo tutto quest’entusiasmo. Okay, era il ragazzo più carino della scuola, ma per me non significava proprio nulla.

Proprio nel momento in cui stavo per uscire da casa, suonò il telefono. Andai a rispondere, piuttosto scocciata. Era Chris. << Scarlett, dì a mamma che in questo momento sono in ospedale, non so quando tornerò, dille solo di stare tranquilla. >> Spalancai gli occhi stringendo la cornetta nella mia mano << cos’è successo? Stai bene? >> chiesi col cuore in gola. << Sì, io sì. Orlando ... è caduto ... ha fatto un volo di tre piani ... è vivo, ma ancora non sappiamo nulla sulle sue condizioni. >> La cornetta del telefono scivolò via dalle mie mani e cadde a terra. Nella mia testa risuonavano le parole di mio fratello. Non riuscivo a pensare a nient’altro. Subito uscì da casa a mi misi a correre.

 

 

<< Scarlett? Che diavolo ci fai qui? E mamma? >> Cercai di riprendere fiato << come sta? >> Mio fratello era sorpreso di vedermi lì, non se lo sarebbe mai aspettato. << Non so ancora niente. Stanno arrivando i suoi. >> Annuì e mi guardai attorno, ancora col cuore che mi batteva all’impazzata. << Ma come hai fatto ad arrivare? >> domandò Chris. << Ho preso tre autobus, ho chiesto un po’ in giro ... ed eccomi qui. >> Era l’ospedale più vicino, dovevano essere lì per forza, ecco perché ero riuscita a trovarli. Non ne ero assolutamente certa, ma dovevo pur tentare. << Ragazzo? >> lo chiamò un’infermiera << vieni, il tuo amico si è appena svegliato. >> Sorrisi e guardai Chris.

Entrammo nella stanza e appena vidi quei suoi occhioni dolci e sorridenti, quasi non scoppiai a piangere. Era immobile su quel letto, mi si spezzava il cuore a vederlo così. << Fiorellino, cosa ci fai qui? Non avevi una festa oggi? >> Feci di no col capo cercando di sorridergli << non importa. Come ti senti? >> Mi avvicinai e gli sfiorai la mano << uno schifo. Dovevo stare più attento, accidenti a me. Adesso ... non so nemmeno cosa ne sarà della mia vita. >>

Sentimmo qualcuno bussare alla porta << Orlando? >> entrò una signora << figlio mio, ma che cos’hai combinato? >> Dedussi si trattasse di sua madre. << Niente, mà. Volevo imparare a volare, ed eccomi qui. >> Riusciva a fare l’ironico anche in una situazione come quella, da non credere. << Fratellone, accidenti a te, devi sempre combinare qualche guaio. Quando cresci? >> entrò una ragazza, sicuramente sua sorella. << Mai, Sam. >>

 

Aspettammo che i medici ci dicessero qualcosa. A quanto avevo capito Orlando si era spezzato una vertebra durante la caduta, ed era già tanto che fosse lì tra noi. Quando il dottore entrò, restammo tutti in silenzio ad ascoltarlo. << Mi dispiace darti questa notizia, ragazzo. Hai solo ventuno anni, sei ancora troppo giovane ... ma le possibilità che tu torni a camminare sono nulle. >> Sua madre lo strinse forte, ma Orlando non era per niente spaventato. << Mi dica dottore, potrò ... fare sesso di nuovo? >> Sua madre e sua sorella lo sgridarono subito << Orlando, santo cielo! Con tutte le cose importanti che ci sono, ti viene in mente proprio quello? Sei incorreggibile. Inoltre c’è una bambina nella stanza, ma non ti rendi conto? >> Orlando mi guardò come per scusarsi, ma ero troppo in imbarazzo per continuare a fissarlo.

Chris tornò a casa per avvertire nostra madre, ed io decisi di rimanere in ospedale. Sua madre e sua sorella erano impegnate a parlare con i medici, così io e Orlando restammo da soli per un po’. << Io tornerò a camminare, i medici possono dire quello che vogliono, ma io non vivrò per il resto della mia vita su una sedia a rotelle. >> Lo guardai per un attimo, poi annuì << sono d’accordo con te. >> Lui si voltò sorpreso << davvero? Pensavo mi prendessi per pazzo. >> Risi << no, non sei pazzo. Tu camminerai di nuovo, finirai gli studi, diventerai un attore famoso e ... >> Mi fermai in tempo, prima di dire una sciocchezza del tipo “ mi sposerai “. << Ehi, ti sei fatta un progetto della mia vita? >> Arrossì e abbassai lo sguardo intimidita. << Fiorellino, smettila di arrossire e abbassare la testa ogni volta che dico qualcosa. >> Annuì e provai a guardarlo negli occhi, << scusami. >> Lui sorrise << sai, prima di conoscerti, mi chiedevo se le ragazze con le guancie rosse esistessero ancora. >> Divenni ancora più rossa di quanto già non fossi. Orlando scoppiò a ridere, e sentirlo ridere, per me, era come toccare il cielo con un dito.

 

All’improvviso entrò qualcuno nella stanza << Orlando, tesoro, ho appena saputo dell’incidente. Come stai? >> Era Sophie, la sua nuova ragazza. << Bene, non preoccuparti. >> Lei si voltò distrattamente verso di me << e lei chi è? La tua sorellina? >> Già non la sopportavo. << No, sono una sua amica >> risposi al posto suo. << Oh, ehm ... tesoruccio, potresti lasciarci da soli? Io e il mio ragazzo abbiamo bisogno di un po’ di privacy. >> La guardai sprezzante, ma prima che potessi aprire bocca, fu Orlando a parlare al posto mio. << Lei può stare qui. >> Sorrisi, ma la sua ragazza non la prese bene << cosa? Io faccio di tutto per correre da te, e tu non apprezzi nemmeno un pochino? Scusami se ho voglia di coccolarti un po’. >>  Che oca. << Sono caduto oggi pomeriggio, verso le tre. Mi sono svegliato alle quattro e mezzo in quest’ospedale e ... Scarlett era già qui, per me. Tu c’hai messo quattro ore per venire da me. Quindi quella che deve uscire da qui non è lei. >> La ragazza rimase senza parole, poi prese la sua orribile borsetta e si alzò indignata << tanto lo sapevo, tu volevi soltanto portarmi a letto. E dopo che ci sei riuscito, non ti servo più, è chiaro. Sai cosa ti dico? Vattene a fanculo, stronzo. >>

 

<< Scusami ... non volevo farvi litigare >> gli dissi sincera. << Ah, non preoccuparti. Ero stanco di lei, due mesi con quella ragazza sono veramente troppi. E’ insopportabile. Sono contento sia finita, adesso ho ben altro cui pensare. >> Speravo che i medici si sbagliassero, e che Orlando riprendesse a camminare. Aveva ancora tanto da fare, tanti sogni da realizzare. Non poteva finire in quel modo. << Orlando, promettimi una cosa >> gli sussurrai avvicinandomi al letto. << Certo, fiorellino. Qualunque cosa. >> Mi feci coraggio e toccai la sua mano << promettimi che non cambierai mai, che resterai sempre il ragazzo dal sorriso gentile che conosco. >> Non riuscì a trattenere una lacrima, mi faceva troppo male vederlo in quello stato. << No, fiorellino, non piangere >> mi sfiorò una guancia << te l’ho detto: io camminerò di nuovo, non devi stare in pena per me. >>

Nei giorni a seguire i medici sottoposero Orlando a un intervento. Io andavo a trovarlo tutti i giorni, dopo scuola. Anche quando pioveva. Prendevo i tre autobus e andavo in ospedale, da lui. E ogni volta che vedevo quel suo sorriso, le mie giornate prendevano un senso.

 

<< Come stai oggi? >> era da più o meno una settimana che gli facevo quella domanda. << Mm sto con ... tre placche metalliche e sei bulloni impiantati nella schiena, per il resto sto benone. >> Mi sedetti accanto a lui e     tirai fuori un pezzo di torta. << Ah, l’hai portata anche oggi. Sei la bambina più adorabile del mondo. >> Si lamentava sempre per il pessimo cibo che gli davano in ospedale, così ogni giorno gli portavo un pezzetto di torta. << Stai attento a non sporcarti, altrimenti se ne accorgeranno. >> Sembrava un bambino davanti al suo dolce preferito. << Tra dieci giorni potrò uscire da qui, non è fantastico? Potrò riprendere gli studi, anche se dovrò stare per un po’ con le stampelle. Comunque mi riprenderò, seguirò la terapia e tornerò come nuovo. >> Fortunatamente i medici si erano sbagliati, Orlando si stava pian piano riprendendo. Non sapevamo se un giorno sarebbe tornato a camminare normalmente, ma io avevo piena fiducia in lui. Era stato miracolato. Sì, perché la vita per lui aveva in serbo un altro destino.

 

<< Grazie per tutto quello che fai per me >> mi disse il giorno prima dell’uscita dall’ospedale << sei come una sorellina adottiva. >> Sospirai e cercai di sorridere, ma ci rimasi terribilmente male davanti a quella sua affermazione. Infondo, però, l’avevo sempre saputo. Ero come una sorella per lui e, forse, per il momento mi bastava essere quello.

 

 

Era il 1998.

 

 

 

 

*Spazio Autrice*

 

Ecco il secondo capitolo ^-^

Ringrazio Jess Chan e Jodie_ always per aver messo la FF nelle preferite ^^

E ringrazio Nikihorse e ToomuchloveforLegolas per aver recensito :D

E grazie anche a chi ha solo letto :D

Alla prossima :)

Baci

Scarl.

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Orlando Bloom / Vai alla pagina dell'autore: Scarl_Bloom 94