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Autore: HIMsteRoxy    21/05/2015    0 recensioni
MYCROFT X MR. CRAYHILL ~ MARK GATISS X IAN HALLARD
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Old Bailey, Londra.  

Erano passati alcuni giorni dall’ultima volta che avevo visto Mycroft. Non ci eravamo più sentiti e la cosa mi pesava un po’. Mi sentivo ancora terribilmente in colpa per quel bacio e non avevo avuto più il coraggio di richiamarlo e di spiegargli le mie intenzioni.
I raggi del sole illuminarono la mia stanza. Aprii lentamente gli occhi e guardai l’orologio: erano le sei in punto. Rimasi a fissare il soffitto per qualche minuto e sospirai. Dopodiché decisi di alzarmi.
Quel giorno avevo un’udienza importante al tribunale. Il mio cliente, James Moriarty, era stato arrestato da Scotland Yard e condannato per vari furti, tra i quali comparivano addirittura i gioielli della Corona.
Feci colazione, poi una doccia veloce e infine mi vestii. Presi tutto il materiale che mi sarebbe servito e mi recai in tribunale.
Il mio cliente era già lì. Presi quindi posto e dopo mezz’ora cominciò il processo.
Tra i vari testimoni venne ascoltato anche il famoso Sherlock Holmes. Al sentire nominare il cognome ‘ Holmes ‘ mi girai di scatto e sentii un tonfo al cuore. Ebbi anche una specie di allucinazione e per un attimo invece di vedere il fratello minore degli Holmes, vidi direttamente Mycroft. Sbattei le palpebre confuso e cercai di non distrarmi e di focalizzare l’attenzione solo ed interamente sul processo.
Non avevo mai avuto il piacere d’incontrare il fratello di Mycroft. Avevo sempre visto la sua faccia, stampata solo su qualche quotidiano. Niente di più. Mi sembrò comunque più alto di quello che sembrava.
Dopo la sua testimonianza, il processo continuò. Venne anche il mio turno, ma il mio cliente non aveva fornito alcun testimone a suo favore, così al giudice non restò che pregare la giuria di scegliere se condannare o assolvere il mio cliente.
Alla fine venne assolto e quindi rilasciato. Mi congratulai con il mio cliente e, dopo aver sbrigato alcune faccende, tornai a casa.
Il mio cellulare improvvisamente iniziò a squillare: era Mycroft! Esitai per qualche attimo, poi decisi di rispondere.  

‘’ Mycroft? ‘’ mormorai, cercando di sembrare tranquillo, ma al tempo stesso un po’ distaccato.
‘’ Ian, come stai? ‘’ mi chiese lui, percependo nella sua voce un po’ d’imbarazzo.
‘’ Oh, bene. Sì, va benissimo ‘’ risposi, annuendo. ‘’ Il mio cliente ha appena vinto una causa, quindi non posso che essere contento… ‘’ aggiunsi, divagando e parlandogli della prima cosa che mi venne in mente.
‘’ Mi fa piacere… ‘’ fece una breve pausa, quindi continuò a parlare. ‘’ Ho chiamato per scusarmi per l’altra sera. Mi sono comportato in un modo davvero deplorevole. ‘’
‘’ No, è stata colpa mia invece… ‘’ dissi, giustificandomi.
‘’ Ian, voglio chiarire una buona volta questa storia. Hai frainteso il mio silenzio. Penso che ne dovremmo parlare di presenza, però. Sei libero, in questo momento? ‘’
‘’ Sì, certo! ‘’
‘’ Dove possiamo vederci? ‘’
‘’ In questo momento sono a casa. Puoi venire anche qui, se vuoi. Avevo pure voglia di festeggiare per stamattina, se vuoi puoi unirti a me… Un motivo in più per vederci e parlare. ‘’
‘’ Va bene ‘’  

Dopo mezz’ora io e Mycroft eravamo seduti in soggiorno. Avevo cercato di ignorare il perenne imbarazzo che provavo sempre e tentai anche di non farlo sentire in imbarazzo. Avevamo deciso di parlare e di risolvere questo problema, quindi avrei cercato di ascoltare prima di arrivare a conclusioni sbagliate. Da una parte però continuavo a sentirmi in colpa e pensavo di aver veramente frainteso, nonostante le sue parole.   

‘’ Posso offrirti qualcosa, Mycroft? Cognac, whiskey, brandy? Scegli pure tu ‘’
‘’ Andrà bene anche il whiskey. Mi accennavi al fatto di festeggiare questa tua piccola vittoria, no? Il tuo cliente ha vinto la causa ‘’
‘’ Oh sì! Sono davvero molto contento ‘’ esclamai, mentre gli porgevo il bicchiere. Mi versai anche io un po’ di whiskey e infine brindammo alla mia vittoria.
Mycroft allora si guardò attorno un po’ a disagio e sospirò, mentre sicuramente rifletteva su quali parole usare. Ritornò a guardarmi e finalmente iniziò a parlare.
‘’ Sono davvero dispiaciuto per quella sera. Non mi aspettavo, a dire la verità, quel bacio. Mi dispiace anche per non aver detto nulla. Di solito cerco di non farmi condizionare dalle emozioni, così in quel momento mi sono sentito frastornato ‘’
‘’ Mycroft, è solo colpa mia. Non ho pensato prima di agire. Non ho nemmeno pensato a quale reazione avresti potuto avere ‘’
Mycroft non seppe cosa rispondere e ritornò a bere. Io restai in silenzio e distolsi appena lo sguardo. ‘’ Per me è abbastanza difficile, ma devo ammettere che nonostante tutto ho apprezzato il tuo gesto. Mi stupisco di ciò che sto dicendo ora, ma è così. Quindi non darti nessuna colpa ‘’ aggiunse, fissando distrattamente il suo bicchiere. Io accennai un sorriso alle sue parole, mi sentii più sollevato e lo guardai. Avrei dovuto immaginare quanto fosse stato – e fosse ancora – difficile per lui ammettere ciò che iniziava a provare per me. Quella sera avevo veramente frainteso tutto.
‘’ Stamattina ho visto tuo fratello ‘’ esclamai, cambiando discorso. Mycroft smise improvvisamente di bere e cambiò espressione. Alzò lo sguardo verso di me e diventò molto serio. Non capii cosa stesse accadendo e continuai a parlare.
‘’ Tutto bene, Mycroft? ‘’ gli chiesi, cercando di capire. Sembrava che improvvisamente fosse davvero turbato. Di rimando lo vidi aggrottare la fronte.
‘’ Hai visto mio fratello? Dove? ‘’ domandò.
‘’ In tribunale ‘’ risposi, tranquillo. Mycroft distolse lo sguardo e fissò il vuoto, mentre evidentemente pensava a qualcosa.
‘’ Qual è il nome del tuo cliente, Ian? ‘’ domandò, allora, scandendo ogni singola parola.
‘’ Come? Perché? Non capisco cosa c’entra adesso? ‘’ chiesi, stupito. Non riuscivo davvero a capire dove volesse arrivare.
‘’ Rispondi alla domanda ‘’ ordinò nuovamente in tono serio.
‘’ James Moriarty ‘’
Alla mia risposta, Mycroft impallidì improvvisamente e non disse più nulla. Mi guardò esterrefatto, quindi bevve uno, due sorsi di whiskey e deglutì.
‘’ Lo conosci? ‘’ chiesi, allora.
‘’ Se lo conosco? ‘’ ripeté freddo. Si alzò di scatto e mi fissò malissimo. Poi iniziò a scuotere la testa, disgustato. ‘’ Scusami Ian, ma credo che sia meglio che io adesso vada… ‘’
‘’ Ma… per quale motivo, Mycroft? ‘’ mi alzai anch’io e lo guardai, perplesso.
‘’ Non pensavo che lui avesse convinto anche te della sua innocenza. Moriarty è tutto tranne che innocente ‘’ affermò, guardandomi come se fosse un insetto da schiacciare. Poi andò via, senza dire nient’altro. Non ebbe né il tempo né la forza di replicare. Restai lì, inerme. Era deluso. Deluso da me e dal mio comportamento. Riuscivo a leggerglielo negli occhi. L’avevo deluso e stavolta capii che era definitivo. Un errore del genere non avrei mai dovuto commetterlo. E la colpa era di nuovo mia.

  
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