Serie TV > Soap opera
Segui la storia  |       
Autore: Princesspirateswan    22/05/2015    1 recensioni
Sandro e Claudio nella loro prima vacanza estiva.
Tra momenti bellissimi, drammi, gelosie e tanto altro.
La prima ff Clandro.
Dedicato a tutto il gruppo :: UPAS Clandro :: Claudio/Sandro di "Un Posto Al Sole" :: e chi adora questa fantastica coppia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Due giorni dopo...
Sandro era nei palchetti di un campo da calcio a vedere Claudio che giocava. Il calcio non gli interessava proprio ma era là per sostenere il suo ragazzo. Claudio si divertita a preso a quel pallone, lui doveva ancora capire che gusto ci provava a farlo. Comunque contento lui, contenti tutti.
Per fortuna che era finita, non avrebbe resistito di più. Ogni tanto doveva trattenere uno sbadiglio. Sperava che Claudio non se ne fosse accorto. Ogni tanto leggeva qualche frase dal libro della raccolta di lettere di Wilde, l'aveva messo via solo quando era finita e riposto della tracolla. 
Claudio era corso da lui e si era sporto per dargli un bacio ma il suo simpatico ragazzo anche avuto la brillante idea di fare come un cane e schizzargli addosso la testa in perlata di un mix di sudore e acqua.  
-ma sei un animale!-esclamò Sandro schizzinoso. 
- e dai, per qualche schizzo-disse Claudio ridendo.-non fare lo schizzinoso. Ti ho rinfrescato un po visto il caldo-
-oh certo! Mi sono proprio rinfrescato dal tuo sudore-ribatté Sandro sarcastico. 
Claudio si era scordo ancora più in là, verso il suo orecchio. In modo piano e assolutamente tranquillo, gli aveva sussurrato:-eppure il mio sudore ti piace quando facciamo determinate cose-
Sandro era tutto rosso per poi spingere lontano da sé Claudio, dicendogli: 
-ė completamente diverso- per poi passargli l'asciugamano.-dai, campione, vatti a cambiare. Ho fame-
-e dove vorresti andare?-chiese Claudio alla fame del ragazzo. 
-in quella pizzeria dell'altra volta. Mi era piaciuta parecchio la pizza con il croche sopra-rispose Sandro con l'aquolina in bocca.
-si anche la pizza fritta ma secondo me é tardi. Sono le 4. Sarà chiuso-disse Claudio asciugandosi il sudore dal collo con l'asciugamano.
In effetti solo il suo ragazzo poteva giocare in quello strano orario. 
-be ci fermiamo da qualche bar in zona. Io devo mangiare qualcosa, ho fatto di corsa tra una cosa e l'altra e non ho potuto mangiare-
Prima il corso di teatro, poi una corsa ai cantieri a portare una cosa a Filippo per poi incontrare Claudio ai carceri del castel sant'Elmo per vederlo recitare nelle vesti di Tommaso il prete dove c'era viola come giuda e andare insieme al campo. Per fortuna era fresco patentato, si poteva muovere tranquillamente senza che il motorino lo lasciava a piedi.
-male molto male, mai saltare in pasto. Ora andiamo a casa e ti preparo un pranzetto con i fiocchi-disse Claudio prendendo il borsone vicino a Sandro.
Adorava la sua cucina, era molto bravo e lo viziava e si lasciava viziare.
Però non voleva che si metteva a cucinare proprio ora, era stanco dalla partita e doveva solo rilassarsi.
-ma no. Non c'è ne bisogno. Prenderò qualcosa per strada come zeppole o frittatine o croche. Roba così-disse lui muovendo la mano.
Sapeva che Sandro era testardo. Per lui era un piacere, non un disturbo. Gli piaceva averlo per casa, sperava che presto sarebbe diventata la sua. Voleva chiederglielo, aveva fatto apposta un doppione di casa. Ma aspettava il momento giusto. Era un passo importante. Si immaginava gli occhi brillanti del suo ragazzo a quel regalo e quella richiesta. 
-sei irrecuperabile ma non potrei mai far almeno di te-
Dopo quella frase effetto, era andato negli spogliatoi mentre lui si era rimasto là e pensava a ciò che era successo al momento nel castel Sant'Elmo.
Flashback
Sandro guardava Claudio recitare nella parte di un prete nella visita guidata di Viola. Era un bellissimo posto, illuminato da una scia di candele. Alla fine del tour, tutti applaudivano Claudio compreso lui. 
-Sei stato bravissimo-disse Viola molto impressionata dal suo talento.
-grazie-disse Claudio mentre lui si avvicinava.
-non a caso é il mio ragazzo-disse Sandro con sorriso.
Viola aveva sorriso ai due, era contenta di vederlo così felice e libero mentre baciava Claudio in pubblico senza alcun timore. Erano una bella coppia, ne rimanevi incantata e poi aveva ripreso a rispondere alle domande dei visitatori.
-sai che se fossi stato un vero prete, non ti avrei potuto baciare e soprattutto non sarebbe mai successo nulla tra noi-disse Sandro nell'abbraccio di Claudio.
-io invece penso che mi sarei innamorato lo stesso di te e avrei rinunciato alla tonaca-ribatte Claudio convinto e molto dolce.
Poteva immaginare una cosa simile. Lui che in mancanza di Filippo non avrebbe saputo con cui confidarsi dopo l'ennesimo litigio con padre, un giorno sarebbe finito a vacare senza meta per le vie di Napoli e si sarebbe seduto su una panchina con un'aria molto sconsolata da cucciolo. In quel momento sarebbe arrivato proprio lui, Claudio un prete giovane e avrebbe cercato di aiutarlo e farlo confidare. Avrebbe trovato un rifugio in lui ma si sarebbe allontanato per i nuovi sentimenti e per non far peccare Claudio con qualche gesto inevitabile tra loro. 
-io non te lo avrei permesso di rinunciare a qualcosa di grande per me come per esempio il tuo sogno-disse Sandro altrettanto convinto.-avrei voluto solo la tua felicità-
-la mia felicità é con te, Sandro. Se fossi stato un prete, o un assistente di un professore di scuola o qualsiasi altra cosa, o se fossi stato in qualunque altra epoca o luogo Sandro, non importa il come ma io ti avrei trovato. Sono sicuro che eravamo destinati, come hai detto tu quello che c'é tra noi é un qualcosa di magico, come un incantesimo. Appunto, quale magia più bella di questa se no l'amore a guidare noi anime fatte per stare insieme-dichiarò Claudio innamorato.
Sandro aveva le lacrime agli occhi dalla commissione di quella dichiarazione così toccante e d'amore.
Claudio era bravo sia con le parole e sia nei gesti. Dimostrava il suo amore completamente. 
-dici sempre cose stupende e io invece...-
-non importa,Sandro. Ognuno é fatto a proprio modo. C'é chi esprime a parole e gesti e chi più a gesti. L'importante é comunicare ciò che sentiamo, nel modo più spontaneo che abbiamo. E poi i tuoi occhi mi trasmettono tanto. É impossibile non capire il tuo amore per me-
Sandro l'aveva baciato con tutto l'amore possibile.
...
Sandro sorrideva a quel dolce e prezioso ricordo. 
Intanto negli spogliatoi, il cellulare di Claudio aveva preso a squillare mentre era in doccia.
-Parenti! Ti stanno chiamando al cell!- gridò uno che si rimetteva la maglietta.
-arrivo- gridò Claudio dal box.
Nel raggiungere il borsone, uno l'aveva urtato da farlo quasi cadere.
-ehy stai più attento!-esclamò Claudio.
-no! Non ci sto proprio attento a un frocio come te!-ribatté il tizio con disprezzo. 
Ecco il solito omofobo. Meglio lasciar perdere, non voleva gastarsi la giornata. Stava per prendere il cellulare quando quello tizio aveva aggiunto.
-prima sparisci con quella femminuccia bionda da qui, meglio é altrimenti si ritroverà nei guai-
Eh no, a Sandro non lo dovevano toccare proprio. 
-tu azzardati solo ad avvicinati a lui, ad insultarlo o a guardarlo e ti giuro, che ti finisce molto male!-dichiarò Claudio con rabbia, avvicinandosi a lui.
Davide, Daniele e Federico erano intervenuti subito, prevedendo la possibile rissa. Sapevano già che tipo di testa impulsiva era Claudio quando si trattava di Sandro.
-la gente intollerante e ignorante come te, non la vogliamo qua-disse Federico, un amico etero dei tre.-sparisci e non farti più vedere da queste parti!-
-non finisce qua! É una promessa!-gridò il tizio con un sorrisetto che non pronunciava nulla di buono, lasciando lo spogliatoio.
Claudio ci aveva messo un po per sbollire la rabbia di quel sgradevole incontro. Ci doveva solo provare a toccare Sandro.
Aveva la fortuna di avere degli amici pronti a difenderlo, anche se era in grado di fronteggiare certi esemplari. Per fortuna anche non tutti gli etero erano omofobi, c'era tanta gente aperta e senza pregiudizi come Federico.
Dopo aver ringraziato per il suo sostegno, Claudio aveva finalmente risposto alla chiamata con un sorriso.
-ehy Fili, che sorpresa! Come stai, Serena e la futura bambina?-
-stiamo bene e hai nominato proprio la parola giusta. Sorpresa. Infatti voglio fare una festa a sorpresa per Serena in maschera, vestiti da principi, principesse e i personaggi di corte in una villa per amici stretti e famiglia. E tu che sei parte della famiglia ormai e il mio cognato preferito, non puoi certo mancare-
-sarò onorato di venire alla festa-
-bene, ci sarebbe solo una piccola cosa: siccome sto organizzando tutto io, ho solo affittato la villa senza catering e altro, mi sto facendo aiutare da Viola e altre persone. Tu e mio fratello avrete il compito di fare i cupcakes-
-ora capisco, il mio cognato preferito, sei parte della famiglia, era un modo per mettermi a lavorare-disse Claudio scherzando come faceva con Sandro.
-si mi hai beccato-disse Filippo scherzando a sua volta.
-immagino che mi metterai a lavorare persino il giorno del matrimonio con quella capra di tuo fratello-disse Claudio sfottendo.
-sei tremendo, capisco molto bene Sandro-disse Filippo ridendo.-e poi non pensi che sia troppo presto per il matrimonio?-
-forse si, ma mi unirei a lui anche con anelli e voti il prima possibile. Lui é unito a me nell'anima-disse Claudio deciso.-amo tuo fratello e lo sarà per sempre- L'aveva detto così, ma avrebbe fatto di Sandro suo sposo in qualunque momento.
-é molto bello quello che hai detto-disse Filippo con un sorriso.
...
-sai Filippo mi ha chiamato per una festa a sorpresa a Serena e mi piacerebbe anzi sarei onorato che tu venissi con me-disse Sandro emozionato.-lì ci saranno tutte le persone che conosco da quando ero piccolo e voglio che conoscano te, il mio meraviglioso fidanzato-
e io sono così onorato di ciò e di essere parte delle tuo mondo completamente-disse Claudio con un sorriso.
-e Filippo ha detto che noi non solo saremo invitati ma dobbiamo anche aiutarlo con i preparativi. Noi siamo gli addetti a cucinare i cupcakes. Tu sai bene che io non so friggere neanche un uovo, figuriamoci fare tante mini tortine-
In effetti era abituato a trovare il pasto sempre pronto a tavola e non aveva mai avuto un vero bisogno d'imparare a cucinare. 
Si sentiva molto in imbarazzo per questo. 
-e per questo che ci sono io con te in questo compito. Ti aiuteró e ti insegneró a preparare dei deliziosi cupcakes-disse Claudio gonfiandosi con il petto e poi accarezzandogli la testa.-vedrai non ti sentirai più come un imbranato-  
Era incredibile come lo capiva, gli leggeva dentro e riusciva a tranquillizzarlo.
Gli aveva sorriso con gli occhi e con la bocca per poi riprendere a camminare.
-e tuo fratello ti ha detto di che colore, o sapore o decorazione vuole i cupcakes?-
-mi ha detto di non usare il rosa perché é troppo classico. Vuole qualcosa di diverso e siccome dice che i gay hanno un senso naturale per colori, moda e altro, ha lasciato tutto nelle nostre mani e io gli ho detto "non so Claudio ma hai beccato l'unico gay al mondo che é negato in questo cose" e lui si é messo a ridere. Proprio come stai facendo tu ora-
Claudio non era riuscito a trattenersi da quella sua frase e Sandro era molto perplesso al riguardo.
-vedi io sapevo già tutto dell'invito e tutto e quella frase che hai pronunciato é la stessa che io e tuo fratello avevano immaginato che avresti detto-gli spiegò Claudio.-gli ho detto io non dirtelo perché volevo vedere che mi avresti detto-
-Il mio ragazzo e il mio fratello mi  sfottono alla mie spalle. Complimenti. Ma bravi!-disse Sandro facendo l'offeso, voltandosi dall'altra parte.
-dai Sandro, si scherzava. Non fare cosi-disse Claudio correndo dietro.-scusa questo povero idiota-
-no, non ti scuso-disse Sandro molto sostenuto.
Loro si erano divertiti alle sue spalle, ora toccava a lui sfottere.
...
-dilla la verità era tutta una messinscena per arrivare a questo-disse Claudio guardando il proprio ragazzo mangiare uno sciù al cioccolato sopra e ripieni di crema banana.
Sandro era estasiato da quel pasticcino, ne aveva altri nel sacchetto che teneva gelosamente nella mano. non dava proprio retta al suo ragazzo o faceva finta di non sentirlo. Una piccola vendetta. 
-dai Sandro, non puoi ignorarmi così. Ti ho chiesto scusa almeno 1000 volte-disse Claudio mettendosi davanti a lui per non farlo proseguire con una faccia da cucciolotto. 
Faccia che Sandro non riusciva a resiste. (e neanche noi NdA). Infatti dovete richiamare tutto il suo selfcontrol per non baciarlo. Quanto era difficile.
Così Sandro aveva scosso la testa in segno di no.
-Posso prenderne uno almeno?-chiese Claudio allungando la mano verso il sacchetto.
In un modo o un altro, avrebbe parlato. Il suo ragazzo era testardo ma anche lui.
Sandro l'aveva allontanato subito con l'espressione °mio, solo mio°. Tipo Signore degli Anelli. Per poi iniziare a correre come un bambino per essere inseguito. Naturalmente il suo ragazzo gli era corso dietro per catturarlo e tra le vie di Napoli quasi vicino al Bosco di Capodimonte. 
Infatti ci era entrato dentro, era un posto in cui avrebbe voluto sempre andarci con Claudio. 
Sembrano due bambini a rincorrersi in quel posto verde e bellissimo, tra gli alberi e per poi cadere sul prato, dopo essere stato preso da Claudio.
-ora non mi sfuggi più-gli disse lui con sorriso trionfante, sopra di lui e tenendogli i polsi.
Il sacchetto era stato abbandonato in un angolo. Ora Sandro era tra le braccia di Claudio appoggiati ad un albero e si era girato con la testa per guardarlo degli occhi e poi baciarlo dolcemente
Ma quell'attimo fu spezzato da un commento molto brutto da parte di una mamma e di un papà con il proprio bambino che passavano di là. Sandro lo sapeva che c'era molto pregiudizio ma loro non facevano nulla di male. Si amavano come qualunque altra persona. Claudio aveva accarezzato il suo viso e gli aveva sussurrato:°non dargli importanza, conta che ci amiamo°. 
-Lo so e non mi pento di essere come sono, di essere libero di baciarti o manifestare la mia gioia. So che era difficile ma con te al mio fianco posso superare tutto-disse Sandro molto dolce, appoggiando la fronte alla sua.
...
Adesso erano al supermercato, tramite il GB di internet stanno vedendo la ricetta sul cellulare. Quella era la prima volta che andavano a fare la spesa insieme, Claudio portava il carrello e Sandro leggeva gli ingredienti sul cellulare.
Avevano scelto di fare i cupcakes rainbow alla vaniglia e siccome erano un vero esercito alla festa, avevano triplicato le dosi. Il carrello era strapieno di roba. Mentre Sandro cercava i pirotini, il suo sguardo era caduto su due tazze da colazioni, una blu e una rossa con una capretta sopra. Erano perfette per lui e Claudio, immaginava di far colazione con quelle a casa loro. La sua mente era andata ad un ricordo.
Flashback
Sandro era sdraiato a pancia in giù sul letto di Claudio, con davanti un libro e quaderno. Pensava all'idea per il suo tema su Alessandro Magno.
Intanto Claudio era salito per le scale a chiocciola, con un vassoio.
-Ecco qua, un piccolo spuntino per rinfrescarti e ricaricati-disse Claudio molto premuroso, mettendo sul letto.
-Fragola con panna, ghiaccioli, cornetti farciti, succo di frutta e tanto ghiaccio-disse Sandro guardando il vassoio con un sorriso.-mi vizi un bel po vedo-
-Be non si può certo lavorare a stomaco vuoto e con questa giornata calda-disse Claudio prendendo una fragola e intingendola nel panna.
Sandro aveva aperto la bocca, vedendo il suo ragazzo portargli la fragola per farsi imboccare per poi prendere un ghiacciolo alla frutta e iniziandolo a gustarselo. 
-Così mi distrai sai-disse Sandro già caldo da quella giornata.
Poi Claudio si metteva a leccare quel benedetto ghiacciolo in quel modo.
-sto solo assaporando il ghiacciolo-disse Claudio con una faccia innocente.
Non avrebbe ceduto, No. Aveva un tema. 
-Fa troppo caldo qua-disse Sandro togliendosi anche i jeans, restando solo in mutande e passando un cubetto di ghiaccio sul collo, sul petto e così via. 
-Ora chi sta distraendo chi-disse Claudio allo spettacolo.
-Guarda che io non sto facendo nulla, mi sto solo dando sollievo e tu sei male pensate, non è colpa mia-ribatté Sandro prendendo in mano la penne e ributtandosi sul libro.
-Come procede il tema?-
-Non ho ancora deciso su quale aspetto della vita di Alessandro Magno farlo. Non sto trovando nulla che mi ispiri. Di sicuro gli altri punteranno sulle conquiste, sulle battaglie ecc. Le solite cose. Io voglio farlo su qualcosa di diverso. Non so cosa ma sarà diverso da tutti-gli spiegò Sandro convinto.
Claudio aveva un idea su come aiutarlo. C'era qualcosa di cui parlare, che molti non parlavano mai di quella parte della vita di Alessandro Magno. 
-Be potresti parlare del suo unico grande amore-gli suggerì Claudio.
-Ma certo Efestione. Ho visto il film e mi è piaciuto il riferimento a quell'aspetto-disse Sandro con un brillare negli occhi.-avrei voluto vedere molto di più su di loro. Mi è piaciuta tanto la scena in cui gli da l'anello nella notte di nozze con Roxanne-
Era l'idea perfetta. Parlare di quell'unico amore che contava per Alessandro.
-dimmi di più-disse Sandro molto curioso, prendendo appunti.
-°Una sola anima dimorante in due corpi° così si riferì Aristotale, loro vecchio maestro al rapporto tra i due-iniziò Claudio con molto attenzione narrando di quel rapporto.
Sandro pendeva dalla labbra di Claudio, il modo in cui ne parlava e più sentiva di quel rapporto, più pensava come struggimento era molto simile a quello loro.
-... e quando glielo uccisero, Alessandro ne fu devastato completamente, il suo dolore fu incontrollabile e fu difficile staccarlo dal suo corpo e dopo scatenò l'ira di Dio. Alessandro potrà aver sposato una donna, aver avuto tanti e tante amanti ma l'unico che amava veramente era lui, Efestione- 
-é un amore così bello, struggente e tragico-disse Sandro affascinato da quell'amore. 
-noi siamo allo stesso livello del loro amore-disse Claudio molto coinvolto.-io uscirei pazzo se ti uccidessero o ti portassero via da me-
Alla fine aveva pagato Sandro con il bancomat, non aveva preso le due tazze anche se gli piacevano e aveva raggiunto la macchina con Claudio.
Stava per mettere in moto, quando lui l'aveva fermato.
-questi sono per te-disse Claudio emozionato con due pacchetti nelle mani.
Uno grosso e l'altro piccolo. Era confuso. Non era il suo compleanno.
-ho forse dimenticato qualche ricorrenza-disse Sandro imbarazzato.- se é così perdonami-
-no, Sandro. Nessuna ricorrenza-disse Claudio rassicurandolo.-su apri-
Sandro aveva preso il regalo più grande. Era molto emozionato e anche Claudio.
Era rimasto senza parole.
-queste sono...-
-si le tazze che guardavi con aria sognante. Di sicuro stavi immaginando noi due con quelle tazze per colazione, nel nostro letto appena svegli-
Si ma quel letto era di Claudio, non era il loro letto. Quella non era casa sua. Sarebbe stato bello. Svegliarsi e addormentarsi al suo fianco tutti i giorni.
-si ho detto il nostro letto, non ho sbagliato-continuò lui agitato ed emozionato.-questo porta al secondo regalo. É una cosa che ti volevo dare da tempo, aspettavo solo il momento giusto-
Claudio gli aveva preso la mano e aveva aperto la scatola come in una proposta.
Gli stava chiedendo davvero di...
-Sandro, sarei onorato che tu venissi a vivere da me-disse Claudio con voce emozionata.
Dentro la scatola c'era una chiave. Il doppione della chiave.
Sandro era alle lacrime agli occhi dalla commozione. Non riusciva a parlare dall'emozione e dalla gioia così aveva fatto l'unica cosa possibile in quel momento. L'aveva baciato, un bacio che valeva 1000 sì.
Forse stavano correndo ma mai cosa più giusta fu di questa. 
-io...-
-si lo so. Per me é lo stesso, Sandro-disse Claudio capendo l'emozione di quel momento.
Sandro già immaginava tutti i pasticci che avrebbe combinato per la sua inesperienza.
-ti chiedo già scusa in anticipo per tutti i disastri che combinero-disse Sandro un po imbarazzato.
-tranquillo, Sandro, andrà tutto bene. Ti aiutero in tutto quello che é nuovo per te. Vedrai una volta iniziata questo nuovo capitolo, non potrai più far almeno delle piccole cose quotidiana della gente comune. Ti verrà naturale-disse Claudio molto premuroso.
Sapeva sempre come rassicurarlo.
-l'importante é che tra noi non ci siano mai segreti-disse Claudio serio.-ma so che tu non mi nasconderesti nulla. Come potresti. Con quella faccia che un libro aperto per me-
-già, non potrei mai nasconderti qualcosa-disse Sandro molto convincente, trattenendo il groppo in gola che voleva liberarsi.
Si sentiva così sporco e se solo Claudio avrebbe saputo, ecco ci sarebbero stati dei problemi e lui non voleva. Era tutto perfetto. Niente avrebbe rovinato quella loro nuova armonia. Un segreto poteva starci per salvaguardare il loro rapporto.
Flashback
-wow! Sono bellissimi i tuoi disegni. Si vede il talento e la passione-esclamò Sandro incantato. 
-grazie, Sandro. Se vuoi puoi prenderne uno-disse Tom con un sorriso.
-ma no. Non ho fatto nulla per meritarlo-disse Sandro toccandosi la testa con imbarazzo.-ti sto scaricando tutti i miei problemi e sto praticamente qui, ti sto disturbando parecchio-
-non dire così, mi fa piacere aiutarti. Sei una persona speciale e un interessante soggetto da ritrarre-disse Tom mettendogli un mano sulla spalla. 
Lui un soggetto da ritrarre? Interessante? Lui non vedeva tutto quel essere speciale che gli altri vedevano in lui come Claudio, Rossella, Tom e così via.
Forse era la sua insicurezza o bassa autostima. 
Non sapeva cosa dire così aveva proseguito a vedere i disegni. Finora aveva visto solo bei paesaggi e non si aspettava quei ritratti. Erano di ragazzi o uomini nudi. Erano così.. Erotici.
Lui non avrebbe mai potuto farlo. Era come un pinguino e poi si vergognava molto. Non era una cosa per lui.
-io...-
-tranquillo, non ti chiedersi mai di spogliati sai-disse Tom con tono rassicurante.-so come sei e rispetto la tua decisione-
Un ritratto cosa sarà mai? Pensava Sandro a quelle parole. 
Poteva essere divertente.
-sai che ti dico, ci sto. Puoi farmi il ritratto-disse Sandro deciso e entusiasta.
Voleva provare qualcosa, in questi giorni era sempre depresso e vuoto senza Claudio. Aveva proprio bisogno di un qualcosa. E poi non faceva nulla di male. Era solo un ritratto.
-non te ne pentirai-disse Tom con uno sguardo che Sandro non riusciva a cogliere.
Si era messo sul letto, come aveva detto Tom, tra le lenzuola appoggiato contro la parete.
Tom aveva iniziato a ritrarlo. Dopo un po Sandro aveva iniziato a sentir caldo. Avrebbe voluto tanto sbottonarsi la camicia per trovare un po di sollievo.
Ma non poteva. 
-Sandro, non essere teso. Fai quello che ti senti. Puoi muoverti se vuoi o parlarmi-disse Tom vedendolo in difficoltà.-poi siamo tra uomini. Qualunque cosa, falla senza problema-
-posso avere una birra fresca? Fa caldo-
-certamente, non ci sono problemi-disse Tom con sorriso, lasciando un attimo la matita e andato verso il frigo.
Sandro si era slacciato un po di bottoni e Tom non si era lasciato scappare un solo movimento mentre prendeva la birra, intravedendo un po di pelle. Pregustava il momento in cui avrebbe tolta la camicia per vedere il suo corpo.
Poteva dare una spinta per farlo accadere ma no. Sapeva che sarebbe successo lo stesso. Sandro si stava sciogliendo. Sapeva perfettamente usare le parole e dove portare le persone.
- ecco a te-disse Tom porgendogli la birra.
Sandro l'aveva presa con un grazie per poi fare un sorso. Si stava sciogliendo. Si sta mettendo al suo agio, pian piano si stava stava sbottonando la camicia e pensava a Claudio. voleva averlo accanto a sé, gli mancava tantissimo. Aveva un bisogno di sentirlo, vederlo e toccarlo. Un bisogno sia emotivo che fisico.
Aveva chiuso gli occhi, iniziando a fantasticare su lui e Claudio nella libreria di sotto.
Immaginava che lo sfotteva al suo solito mentre sfogliavano qualche libro, Claudio con voce avvolgente e sensuale decantava i versi di una poesia di William Shakespeare "Se potessi scrivere la bellezza dei tuoi occhi,ed enumerare le tue grazie,direbbero le genti questo poeta mente. Tale tocco di ciel mai sfiorò viso mortale", gli girava intorno per poi stringerlo a sé. La poesia era pura seduzione. Nella loro storia la poesia era una parte molto importante. 
Claudio gli dava dei morsetti sull'orecchio mentre lo accarezzava sotto la maglia. Adorava quei morsetti, l'orecchio era il suo punto sensibile e di piacere. Una mano era rimasta ad accarezzare la pancia, facendo vibrare l'ombelico mentre l'altra andava sotto il jeans. 
Sandro troppo preso dalla fantasia, si stava toccando proprio in quei punti e si era scordato di Tom. Naturalmente il fratello di Claudio non l'aveva certo fermato, si godeva la scena di puro piacere mentre catturava nel disegno quella passione. Quella bocca che si apriva e quell'espressione, le gote rosse dal piacere. Era una vera goduria per Tom.
La fantasia continuava. Sandro era contro il bancone della cassa, appoggiato a pancia in giù, senza maglia e camicia e Claudio gli baciava la nuca e scendeva verso la schiena mentre lo liberava dalla costrizione del jeans e del boxer per dargli maggiore piacere.
In contemporanea Sandro si era liberato delle costrizioni per darsi piacere da solo, completamente nudo.
Il momento dopo, Sandro aveva urlato il nome di "Claudio" tra gemiti incontrollati ed era venuto sulle lenzuola. Tom aveva immortalato perfettamente quel momento. 
Un pezzo davvero unico della sua collezione. Non poteva certo farsi sfuggire un bocconcino come lui.
Sandro in quel momento, aveva aperto gli occhi e si era reso conto di essere nudo, nel letto di Tom e non in libreria con Claudio.
Che cosa aveva fatto?
Lui che era così timido. Lui che si mostrava solo a Claudio in quei momenti di piacere. 
Provava vergogna, imbarazzo, senso di colpa. Subito si era coperto con il lenzuolo e il volto con le mani.
Aveva sentito Tom sedersi nel letto e toccargli il braccio ma lui si era ritratto.
-ehy Sandro, che hai? Perché fai così?-
-non avrei mai dovuto farlo-disse Sandro disperato.
-Sandro non hai fatto nulla di sbagliato, é perfettamente normale che ti sfoghi-disse Tom rassicurandolo, togliendogli le mani dagli occhi.
-non é questo il problema. Io mi do piacere in camera mia ma da solo. Senza nessuno spettatore. Non mi sono mai masturbato neanche di fronte a Claudio. Ora capisci perché ci sto male. Un'altra persona che non é il mio ragazzo mi ha visto in questo modo e mi ha anche ritratto. In questo modo ho tradito Claudio-si sfogò Sandro con i sensi di colpi.
-ti sei lasciato solo andare, Claudio capirà-disse Tom tranquillamente.
Tom la faceva troppo facile. Per lui era un tradimento.
-no, non é così-disse Sandro convinto.-ho sbagliato a volermi farmi ritrarre-
Non avrebbe mai dovuto farlo.
-Sandro, io capisco che tu ami Claudio ma certe cose non si possono reprimere e poi voi due non state più insieme. Siete in pausa. Qualunque cosa accade in questo tempo, non conta quindi non essere in colpa-
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Soap opera / Vai alla pagina dell'autore: Princesspirateswan