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Autore: FairySweet    22/05/2015    1 recensioni
Cos'è l'amore Gomez Addams? Forse è una rosa senza colore, un fiocco nero su una culla, forse è la pelle di ghiaccio che tutte le notti sfiori e baci.
Cos'è l'amore ....
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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                                                                       Gelo




“Ho preparato ogni cosa. La sala grande è pronta” Fester annuì leggermente fingendo di concentrersi su qualcosa di invisibile “Ofelia?” “Sta dormendo” “Come sta?” “Beh … diciamo che sta meglio di quanto potessi sperare. È ancora così piccola, non soffrirà come gli altri, questa tortura le verrà risparmiata” “Dici?” domandò sfinito passandosi una mano in viso “E a chi altri la tortura verrà risparmiata?” la donna sorrise mestamente ricacciando indietro le lacrime “Ci vuole del tempo, il tempo cancella sempre tutto” “Non ha bisogno di tempo” “Lo so, ma cos'altro possiamo fare? Non è da un giorno all'altro che sentirà meno la sua mancanza” “E se non dovesse …” si fermò qualche secondo bloccato dallo sguardo della donna “ … cosa accadrà se non troverà la forza di reagire?” “Ce la farà, si rialzerà da solo perché ha fatto una promessa alla mia bambina e ora deve mantenerla. Non accadrà oggi né domani, ma tra qualche anno, quando avrà imparato ad accettare la sua assenza, forse si renderà conto che ha una vita e dei figli che lo amano e che hanno bisogno di lui. Ecco il nostro futuro Fester, per ora abbiamo solo dolore e per quanto bello e profondo sia, non lenisce l'assenza di mia figlia” l'altro annuì leggermente e poi, con un filo di voce sussurrò “Vado a vedere come sta Gomez”.
Passi pesanti che rimbombavano per il corridoio mentre cercava le parole giuste per aiutare suo fratello, in fondo era giusto così, era lui il maggiore, era lui a dover regalare conforto e non il contrario.
Fece un bel respiro spingendo dolcemente la porta della sala, la candela tremò disturbata dall'aria mentre la penombra regalava sempre la stessa visione.
Un uomo distrutto, seduto sulla poltrona con lo sguardo perso nel vuoto e le lacrime che scendevano senza sosta dagli occhi.
Non urlava, non c'erano tremiti nella sua voce né singhiozzi, restava in silenzio permettendo alle lacrime di lenire quel dolore che non sarebbe mai sparito.
Inclinò leggermente la testa di lato studiando il volto di Gomez, stanco, sfinito da quelle lunghissime ore e così arrabbiato con il mondo, con sé stesso.
La testa era dolcemente reclinata all'indietro dove un cuscino di velluto scuro ne accoglieva i pensieri e Mercoledì, aggrappata a lui con la testolina posata sul suo petto e le mani strette alla seta preziosa della camicia.
Se ne stava lì, immobile, incurante del tempo, di tutte le persone che entravano in quella stanza per vederlo.
Restava aggrapta a suo padre con il terrore folle di poterlo perdere e forse, nelle parole dolci che si perdevano nel silenzio era nascosta la segretissima voglia di un abbraccio perché quel dolore, così grande e violento, pesava più che un macigno sulle sue giovani spalle.
Parlava con lui come se in realtà niente fosse accaduto “Andrà tutto bene, lei sta bene” portò una manina alle labbra nascondendosi in un debolissimo sorriso.
Sentiva il respiro del padre, lento, troppo lento per sembrare quello di sempre “Starai bene vedrai” fece scivolare la mano sul braccio dell'uomo sospirando.
In quelle carezze leggere, in quel modo delicato e attento che aveva di prendersi cura dei suoi pensieri vi era qualcosa di diverso.
Una consapevolezza nuova, qualcosa che velocemente prendeva forma in quello sguardo giovane e fino ad ora innocente.
Erano soli, soli con buio, soli con l'assenza pesante di uno sguardo che fino ad ora li aveva sempre protetti.
Forse cercare conforto nell'abbraccio del padre, avrebbe potuto lenire per qualche secondo quel senso di confusione che si mangiava pezzo dopo pezzo il suo giovane spirito ma, che conforto poteva darle? Che sicurezza avrebbe trovato in lui? Le sue braccia erano immobili, lontano dal suo corpo, lontano da ogni cosa.
Pugsley se ne stava seduto sul tappeto affianco alla poltrona, lo sguardo basso, i pensieri persi chissà dove e la mano stretta a quella inerme del padre.
Fester sospirò passandosi una mano in viso.
Quello non era suo fratello ma solo un uomo distrutto che non trovava nemmeno la forza per abbracciare sua figlia.
Annuì leggermente e senza aggiungere una parola tornò sui propri passi chiudendosi dolcemente la porta alle spalle.
  
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