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Autore: _Fedra_    23/05/2015    8 recensioni
Giurereste mai che le ragazze che abitano al piano di sopra siano in realtà due spietate cacciatrici di demoni?
Con l'arrivo di Claire e Teresa in uno squallido appartamento alla periferia di Roma, la Città Eterna si trasforma in un teatro gotico in cui nulla è più come sembra e anche il più candido angelo di pietra può trasformarsi in un mostro assetato di sangue.
Riuscirà il giovane Raki a sopravvivere in questa nuova realtà?
DAL CAPITOLO 1:
Un'ombra scura si allungò sulle gradinate della Facoltà di Lettere e Filosofia, salendo lentamente le scale che conducevano all'ingresso.
Claire osservò compiaciuta gli sguardi dei presenti che si spostavano per lasciarla passare.
Sui loro volti poteva leggere le espressioni più diverse: stupore, curiosità, invidia, timore.
Le sembrava di poter fiutare la paura nascosta dietro quelle maschere malcelate, come se in fondo il loro istinto animale gli stesse suggerendo che ciò che temevano di più al mondo si trovava proprio davanti ai loro occhi.
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Claire, Priscilla, Raki, Teresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Occhi d'argento'
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Diciannove.
Risveglio
 
 
*

 

 

 

 

Raki si tirò su a sedere, il volto contratto in una smorfia di dolore.
A ogni respiro, era come se le costole gli si conficcassero sempre più a fondo nella carne.
Si puntellò sui gomiti, gli occhi fissi sulla creatura gocciolante di sangue viola che si ergeva davanti a lui.
“C-Claire?”.
La guerriera lanciò un ruggito, crollando sulle ginocchia.
Altre vene presero a emergere sul volto ormai irriconoscibile, gli occhi dorati che brillavano come tizzoni ardenti.
Le sue dita erano ancora strette attorno all’impugnatura della spada, tremando in modo incontrollato.
Maledizione!, pensò Claire con l’ultimo barlume di coscienza umana rimasto nel suo corpo.
Questa volta aveva davvero esagerato.
Aveva permesso alla rabbia di uscire senza nessun freno, in un momento in cui Teresa non era lì per aiutarla.
In questo modo, il suo yoki era arrivato a livelli mai giunti prima.
Ormai, non riusciva più a controllarlo, dando inizio alla trasformazione.
Il suo corpo continuava a comprimersi e a ingrandirsi, senza che ella potesse fare nulla per riportarlo indietro.
Tutto ciò che avvertiva era una rabbia cieca, profonda, che le divorava le viscere doloranti come un fuoco eterno, insaziabile.
E poi c’era la fame, che aumentava di attimo in attimo.
Fame di interiora, calde e pregne di sangue.
 
“Claire!”, fece Raki, sempre più spaventato.
La Claymore voltò lo sguardo verso di lui, che ormai appariva come una forma indistinta e tremante sul pavimento.
“Vattene via! Salvati finché sei in tempo!”, ruggì con una voce inumana, disperata.
“Che cosa sta succedendo?”.
Claire lanciò un grido di rabbia e di dolore nel momento in cui i muscoli delle braccia lacerarono le maniche della tuta.
In quel preciso istante, l’odore di Raki la colpì come uno schiaffo sulle narici.
Era buono, dannatamente buono.
La bocca le si riempì improvvisamente di saliva, mentre gli occhi dorati venivano annebbiati dalle lacrime.
Stava diventando un  mostro assassino senza che potesse fare nulla per evitarlo.
Ancora pochi minuti e mi risveglierò del tutto!, pensò disperatamente.
Le sue dita si strinsero ancora più saldamente sull’impugnatura della spada, sollevandola da terra.
“Che cosa fai?”, gridò Raki.
“Devo uccidermi…prima che sia troppo tardi”, rispose Claire, la voce ridotta a poco più di un sibilo.
“NO!”.
“Raki, STAI INDIETRO!”.
“No, Claire, non farlo!”.
“Non ho scelta, altrimenti mi trasformerò in uno yoma a tutti gli effetti!”.
“Non te lo permetterò”.
“Raki, vattene o potrei ucciderti!”.
 
Claire si puntellò sulla spada con le ultime forze rimaste, puntandosi la lama all’altezza delle costole.
Doveva sbrigarsi, prima che la sua componente umana venisse consumata del tutto da quella demoniaca.
La punta gelida della sua spada già le premeva contro lo sterno, facendola rabbrividire.
Basta, era tutto finito.
Aveva perso la sua battaglia.
Non avrebbe mai avuto la sua vendetta su Priscilla.
Lei e Teresa non sarebbero mai più tornate nel loro chalet in Austria.
La sua migliore amica e sorella maggiore avrebbe dovuto continuare la sua guerra senza di lei.
Al solo pensiero, le lacrime le annebbiarono la vista, ma non doveva cedere.
Se davvero amava quei pochi esseri che le stavano intorno, allora non doveva fare altro che togliersi di mezzo definitivamente per non diventare proprio come la sua nemica numero uno, mettendo a repentaglio le loro stesse vite.
Doveva solo fare una leggera pressione e tutto sarebbe finito nel nulla.
Forse non avrebbe sentito nemmeno dolore.
Dolore?
Cosa le importava a lei del dolore fisico?
In fondo, lo aveva provato così tante volte.
Una pressione, solo una leggera pressione…
 
In quel preciso istante, due braccia esili le circondarono le spalle, mentre il viso umido di Raki premeva contro i suoi capelli.
“Non farlo”, le sussurrò in un orecchio. “Ti prego”.
Nuovi brividi si scaturirono da quel contatto, mentre i suoi muscoli si gonfiavano ancora di più.
L’odore dell’umano era più forte che mai, irresistibile.
Claire si morse le labbra fino a farle sanguinare, gli occhi spalancati verso il vuoto in un’espressione animalesca.
Stava letteralmente impazzendo.
L’impulso di strappargli le interiora cozzava contro quello di allontanare il ragazzo il più possibile da lei, a costo di usare la forza.
“Vattene”, ringhiò, mentre le mani prendevano a tremare in maniera sempre più incontrollata sull’impugnatura della spada.
In tutta risposta, Raki premette ancora di più il viso contro la sua nuca.
“No, non ti lascio! Non ti permetterò di toglierti la vita tanto facilmente!”, singhiozzò.
“Stupido umano, lo vuoi capire o no che ogni minuto che passa il mio istinto di divorarti aumenta? Scappa, finché sei in tempo!”.
“Non lo farò, Claire! Non posso permettere che tu muoia!”.
“Non dire cazzate, Raki! Non sono di certo la creatura per cui vale la pena di fare tante scene. Mi hai vista? Sono un mezzo demone. Nel mio corpo sono state trapiantate le carni e il sangue di uno yoma, di cui ho preso i peggiori istinti. Il tutto mantenendo una mente umana. Ti rendi conto di che razza di mostro sono?”.
“Tu non sei un mostro. Non per me”.
“Che cosa stai dicendo?”.
Claire non riusciva a capire se quel ragazzo dicesse sul serio o fosse semplicemente stupido.
“Tu non sei un mostro”, ripeté Raki.
La sua voce si era fatta improvvisamente ferma, diversa dal solito.
Era come se parlasse per la prima volta dal profondo dell’anima, sicuramente a causa della paura e della disperazione.
“Tu mi hai salvata per ben due volte, Claire”, proseguì il ragazzo, mentre il volto veniva bagnato dalle lacrime. “Non mi interessa se tu l’hai fatto perché ti è stato ordinato o meno. Forse per voi mezzi demoni è diverso. Vivete più a lungo, non conoscete la fame o il freddo, o il dolore. Per noi umani è diverso. La vita è qualcosa di unico e importante. Vedersela restituire da qualcuno è una cosa che nemmeno immagini. Se è vero che anche tu eri un’umana, dovresti ricordartelo. So che puoi farlo”.
Improvvisamente, Claire avvertì una lacrima staccarsi dal suo occhio destro e scenderle lungo lo zigomo.
Non era una semplice lacrima dovuta al dolore.
Stava davvero piangendo.
Proprio come Teresa molti anni prima.
“So che per te sono solo uno sfigato”, continuò Raki affondando ancora di più il volto tra i suoi capelli. “Ma voglio che tu sappia una cosa, Claire: io non ti ho mai vista come un mostro. Di ragazze ne ho conosciute tante, ma nessuna è mai stata coraggiosa e forte come te. Tu dici sempre di non avere emozioni o sentimenti, ma io so che non è vero. Ti sei presa cura di me come mai nessuno aveva fatto prima. Io lo so che dietro quei tuoi occhi d’argento c’è una grande donna con un grande cuore. E io ti voglio bene per questo, Claire. Non morire. Non adesso. Ti prego”.
 
Un’accecante luce azzurra illuminò a giorno la terrazza, nascondendo Claire e Raki alla vista.
Per pochi, interminabili secondi, tutto divenne un unico vortice di energia che si sollevava verso l’alto, dritta verso il cielo puntellato di stelle infuocate.
Poi la notte tornò nel suo silenzio di sempre, rotto solo dall’incessante viavai di auto lungo le strade sottostanti.
Solo a quel punto la Claymore e l’umano si guardarono negli occhi, quelli castani di lui che si riflettevano in quelli d’argento di lei.
Poi Raki allungò timidamente una mano verso il viso di Claire, sfiorandole la pelle perfettamente morbida e liscia di sempre.
Era di nuovo lei, la guerriera con il volto di adolescente.
Ancora una volta, il suo aspetto era tornato a essere puro e innocente.
“Claire”, sussurrò, lo sguardo rigato da lacrime di gioia. “Sei tornata indietro”.
A quelle parole, la Claymore provò l’istinto di portarsi una mano al volto.
L’umano aveva ragione, il Risveglio si era interrotto!
La rabbia e la fame erano sparite nel nulla, così come le vene e i muscoli fuori taglia.
Improvvisamente, la vista vacillò, inondata da nuove lacrime.
Per la prima volta dopo decenni, Claire pianse come un’umana.
Le braccia di Raki tornarono a sostenerle le spalle, stringendola a lui, nonostante fosse così piccolo e fragile in confronto a lei.
“Hai fatto davvero tanto per me e la mia famiglia”, disse piano. “E io non potrei mai abbandonarti, sappilo. Farò di tutto per aiutarti e starti vicino. Anche se sono solo uno stupido umano”.
Claire rabbrividì, ma non disse nulla.
Sapeva che nessuna guerriera poteva tornare indietro dal Risveglio.
Lei non solo ci era riuscita, ma in quel momento stava provando dei sentimenti del tutto umani, come se il processo si fosse completamente invertito, riportandola indietro, all’epoca in cui il suo corpo era ancora caldo, roseo e dannatamente fragile.
Quel ragazzo, alto poco più della metà di lei, era riuscito a farle versare lacrime dai suoi occhi d’argento.
 
*
 
“Grazie a tutti, ragazzi! Ora vi lascio divertire un po’ con il mio collega, il mitico DJ Max!”, esclamò Zaki levando in aria il pugno.
In quel preciso istante, un ragazzo dai muscolosi bicipiti completamente ricoperti da tatuaggi fece ingresso sul palco, attirando le urla concitate della maggior parte delle ragazze sulla pista.
Zaki gli diede il cinque prima di defilarsi dietro le quinte, pregustando già la meritata pausa.
Era una fortuna che lui e Max si alternassero sul palco, in modo tale da poter andare avanti fino a tarda notte senza abbassare minimamente il tasso di adrenalina tra i partecipanti delle loro memorabili serate.
Il ragazzo scese dal palco, avviandosi verso l’area riservata allo staff.
I suoi passi rimbombavano sui pavimenti di linoleum.
Entrò nel primo bagno libero, facendo scorrere l’acqua del rubinetto e rinfrescandosi la testa e il collo.
Solo allora si rese conto di non essere solo.
Una ragazza bionda, vestita solo con un paio di shorts e un top che lasciava scoperto l’ombelico lo fissava sorridendo con le spalle appoggiate al muro.
Zaki le sorrise a sua volta dallo specchio.
L’aveva riconosciuta: era Jessica, una delle ballerine del locale.
Era sicuro di piacerle.
“Ciao, bellezza”, disse facendole l’occhiolino.
In tutta risposta, lei gli si avvicinò con passi felpati, posandogli languidamente le mani sulle spalle.
“Mi chiedevo quando Max ti avrebbe dato il cambio”, rispose lei, prendendo ad accarezzargli la schiena.
Zaki reclinò il capo all’indietro, socchiudendo gli occhi con fare compiaciuto.
“Lo stesso vale per me”, fece voltandosi verso di lei e afferrandola per i fianchi.
Jessica strizzò i suoi occhi da cerbiatta con fare malizioso mentre prendeva ad accarezzargli il petto con le dita sottili, prendendo a scendere sempre più in basso.
 
“Qualcuno ti ha mai insegnato che non si gioca con il cibo?”, tuonò una voce femminile con un forte accento tedesco dall’interno del bagno delle donne, accompagnata dal rumore di uno sciacquone.
Jessica si voltò di scatto, digrignando i denti bianchi e perfetti.
Teresa del Sorriso fissava la scena appoggiata al muro con un atteggiamento marziale, una mano sull’elsa della spada poggiata tranquillamente a terra.
Tu?”, esclamò lo yoma furibondo.
“Eh, già. La sai una cosa? Non ho mai sopportato le zoccole”.
Detto questo, Teresa sollevò la spada, scagliandosi sui entrambi.
Con la mano libera, spinse bruscamente Zaki a terra, allontanandolo dalle grinfie dello yoma, mentre con l’altra si preparò a colpire.
“Esci di qui, tonno!”, gli gridò mentre il ragazzo si rimetteva in piedi con gli occhi sbarrati.
Certo, gli era già capitato più di una volta di essere oggetto di contesa fra le donne, ma mai nessuna di loro si era scagliata su una rivale armata di spada!
In quel preciso istante, Jessica aveva preso a trasformarsi.
La sua pelle stava diventando di un viola acceso, mentre i tratti del suo bel visino si trasformavano a vista d’occhio in quelli demoniaci dello yoma.
Il suo corpo ormai occupava quasi tutto il bagno, premendo sui tubi incastonati nel soffitto.
“Tsk, sei proprio ridicola”, commentò Teresa freddamente, un attimo prima di affondare la spada.
Il demone lanciò un’esclamazione di sorpresa, poi il suo corpo si afflosciò a terra, spaccato in due metà perfette.
“Cotta e mangiata”, commentò la Claymore liberando la spada dal sangue con un solo gesto del polso.
Ai suoi piedi, Zaki lanciò un grido prima di crollare a terra privo di sensi.




Buonasera, gente! :)
Scusate davvero se sono fuori tempo massimo, ma sono appena tornata da un viaggio nel Grande Nord * e vi posso assicurare che non si è trattato affatto di dare la caccia ai Risvegliati * e non avevo il computer con me!
Ergo, bando alle ciance e passiamo subito al capitolo in questione :)
Come vi è sembrato?
Pensate che vada bene questa divisione per metà drammatica e per metà demenziale?
Vi preannuncio sin d'ora che quasi sicuramente il rating passerà da giallo ad arancione: i miei yoma infatti tenderanno a esagerare con i prossimi capitoli e preferirei evitare rischi inutili.

Detto questo, passo velocemente a ringraziare mio marito Xephil, mia sorella Angelika_Morgenstern e i mitici AlanKall, KING KURAMA, SognatriceAocchiAperti bienchen per le loro graditissime recensioni.
Un caro saluto anche a tutti i miei lettori silenziosi, ovunque essi siano :)

Il prossimo capitolo tornerà regolarmente di venerdì, stavolta spero a orari umani.
Per qualsiasi informazione, passate pure qui: https://www.facebook.com/LeStorieDiFedra?fref=ts
Un abbraccio a tutti voi e a presto :)

Vostra,
Fedra

 
   
 
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