Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: adventury_in_lovely    25/05/2015    2 recensioni
Che succerebbe se due ragazzi, due progenie dell’Olimpo, appartenenti a una famiglia di famosi e valorosi semidei, di cui però loro non conoscono la storia, ricevessero una misteriosa lettera portata da un gufo ubriaco? E se scoprissero oltre alla loro natura “divina” e a quella della famiglia, che nel sangue dei loro genitori, oltre a quello degli Dei scorre anche della magia. Ma come sarà essere catapultati in un mondo idilliaco, mitologico e magico, per due fratelli che prima non sapevano nemmeno l’esistenza della magia e degli Dei. E chi lo sa, come è stato per i loro genitori, l’essere imparentati con “l’Olimpo” attribuisca loro delle caratteristiche da maghi extraordinarie? Li farà distinguere… Imprese, scontri, missioni, tutto in una storia per fangirl e fanboy appassionati; un must per i Potter-heads un po’ magici e per i PercyJacsonini semidivini che vedranno mescolare le ideologie dei loro romanzi bestseller. In nome di Zeus e di Silente vi lascio alla lettura!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Gemma sveglia, sveglia!-
-Aspetta Elsa... È presto!-
-Ma Gemma, Gemma, ti devi alzare, devi vedere una cosa!- mia sorella si mise a tirarmi insistentemente il braccio. Mi misi a sedere sul bordo del letto e assonnata le chiesi:
-Che devo vedere nanerottola?-
-C'è un gufo!-
-E tu mi fai alzare per un gufo?!- il gufo è l'animale preferito di mia sorella Elsa. Lei ha quattro anni, non capisce quanto sia importante per una quattordicenne come me dormire la domenica per sopravvivere a una settimana di liceo. Il labbro di sotto cominciò a tremarle e gli occhi le si riempirono di lacrime:
-Ma.. Ma io pensavo che tu lo volevi vedere con me.- mi fece una tenerezza infinita e sbadigliando la consolai:
-No tesoro, certo che lo voglio vedere, dammi un attimo per vestirmi.- in un istante le tornò il sorriso e schizzò via dalla mia stanza. Io mi buttai addosso una vestaglia e dopo essermi infilata le ciabatte raggiunsi il balcone. Elsa era appoggiata alla ringhiera con le lacrime agli occhi:
-Non c'è più... Ma te lo giuro era proprio lì!- 
-Non ti preoccupare Elsa, ne vedrai altri di gufi nella tua vita... Aspetta eccolo lì!- un gufo marroncino e spelacchiato stava volando ondeggiando verso di noi. La mia sorellina si mise a saltare eccitata, mentre io notavo con stupore che teneva qualcosa nel becco: una lettera. 
Il volatile lasciò cadere la busta a pochi metri da noi ma prima che potessi prenderla vidi nostra madre precipitarsi ad afferrarla.
-Ma mamma...-
-Non è niente tesoro, non ti preoccupare!- schizzò allora in cucina e cominciò a confabulare con mio padre. Dall'esterno riuscii a captare un'accesa discussione:
-Glielo dovremmo dire?-
-Non possiamo nasconderglielo-
-Ma è per il suo bene...-
-È la sua vera natura Piper, la storia della sua famiglia-
-E che mi dici di Edward?-
-Lo sapranno insieme.-
-La prenderanno bene?-
-Non lo so, ma noi dobbiamo stare loro accanto in questa svolta.-
-Per tutta la vita tesoro.- intanto strane idee cominciavano a farsi strada: ero stata adottata? Cambiavamo città? Avevamo una pericolosa malattia? Ero stata espulsa dalla scuola? Mentre scavavo nel profondo della mia memoria, vidi uscire i miei dalla cucina. 
Mia madre era pallida in volto, mio padre aveva le ciocche dorate imperlate di sudore. Non li avevo mai visti così e cominciai a preoccuparmi seriamente. Mamma mi fece un cenno e io invitai la piccola Elsa ad andare a giocare in giardino con Melky, la cagnolina. Mentre guardavo correre allegra la mia sorellina con i boccoli nocciola che sobbalzavano a ogni salto, mi sentii prendere da un senso inspiegato di nostalgia. 
-Tesoro.-
-Mamma- la fissai negli occhi, ma lei distolse lo sguardo. Girandosi verso mio padre mormorò:
-Jaz, vai a chiamare Ed.- 
-No, vado io.- mi intromisi e con un macigno nel cuore corsi su per le scale e raggiunsi la stanza di mio fratello maggiore. Bussai. Nessuna risposta. Entrai facendomi strada tra le cataste di vestito e vidi Edward che ancora dormiva. Lui ha sedici anni e tra di noi c'è un rapporto unico, da fare invidia ai più affiatati fratelli. Mentre lo guardavo dormire con la bocca leggermente aperta e con i larghi riccioli che gli pendevano sul viso, mi tranquillizzai un po': la sua presenza mi rassicurava sempre. Mi sedetti sul bordo del letto e gli strinsi la mano. Dopo qualche attimo ricambiò la stretta e spalancò gli enormi occhi verdi. 
-Buongiorno Bell'addormentato nel bosco!- gli sussurrai.
-Buongiorno principessa- ricambiò affettuoso. 
-Edward, i nostri ci devono parlare.-
-Ma sono seri?-
-Sono terrorizzati Ed, non li avevo mai visti così.-
-...-
-Ho paura Ed.- mio fratello mi cinse in un abbraccio e mi rassicurò:
-Non ti preoccupare sorellina, qualsiasi cosa succederà io te staremo insieme.- 
Quando raggiungemmo i miei al piano di sotto, anche Edward rimase impressionato dalle espressioni dei loro visi.
-Vi dobbiamo parlare ragazzi.-
-Avanti Ma'- 
-Non è così facile.- fece un sospirone e io cercai la mano di mio fratello. Lui strinse la mia è sentii che tremava. Mia madre si uscii due buste da dietro la schiena. Una era quella che era arrivata quella mattina con il gufo, l'altra era identica, cambiava solo l'indirizzo. Una diceva:
 
Alla signorina Gemma Grace,
Via Freud 56
Prima stanza al secondo piano
 
L'altra invece:
 
Al signor Edward Grace,
Via Freud 56
Terza stanza al secondo piano
 
Sopra entrambe c'era lo stemma di Hogwarts in ceralacca rossa. 
Lasciai con violenza la mano di Edward e urlai:
-Ma mi state prendendo in giro?!- rossa in viso mi gettai sul divano fissando furente i miei. Mio fratello ferito fissò mia madre con le lacrime agli occhi, mi fece paura vederlo così. Lui, la mia àncora, fin da piccoli il mio guerriero, il cavaliere che mi aveva sempre protetto, che avevo sempre ritenuto imbattibile, era sull'orlo del pianto. Non mi sentii mai sperduta come allora. 
-Allora, qual é la vera notizia?- cominciò lui.
-Si, dopo questo allegro scherzetto...- proseguii. 
-È la verità.-
-Si, e io sono Harry Potter.- Risi sarcastica.
-Beh, non proprio Harry Potter... Ma quasi!- scherzò mio padre. 
-Allora, che dobbiamo fare?-
-Continuate a non crederci?-
-Direi…-Annunciai. 
-Bene bene, allora a sto punto andiamo con la "strillettera"- mi padre con le mani tremanti uscì una lettera dall'aspetto buffo, con stampata sul sigillo una bocca. 
-Che dovremmo aspettarci, che cominci a parlare?- mio fratello si sedette accanto a me. 
-Buongiorno a tutti giovani maghi!- un tuffo al cuore.
-Cazzo quella cosa ha davvero detto "Buongiorno a tutti giovani maghi"?!- urlai terrorizzata indicando la lettera che aveva cominciato a volteggiare e a muovere quelle rosee e sensuali labbra.
-Ommioddio!- intanto la busta continuava a blaterare parole su di noi con una voce mielosa ma ipnotica, fino a quando non finì e si autodistrusse. 
-Ora ci credete?- riuscii a mormorare solo:
-Dio mio...- e svenni.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: adventury_in_lovely