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Autore: Billina_Rocky    26/05/2015    0 recensioni
La storia si ispira a me stessa, in parte, soprattutto per quanto riguarda il caffè.
Il titolo è più una frase, un codice, che due amiche usano per capirsi e non essere capite, ed è praticamente l'essenza di questa storia: l'amicizia. Ci sarà una storia, ma solo come sfondo.
"Oggi ho preso un caffè." Sentenziò. E così Berenice ricordò.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nali si precipitò in cucina, afferrò con violenza il cellulare e lo guardò. 
Tornò indietro di anni.

Un giorno d'autunno, Nali era a casa malata ed annoiata. Si era piazzata in salotto sommersa da mille coperte, aveva acceso tv e computer portatile e beveva un tazzone di the caldo al limone, il suo preferito.
Le apparve la pubblicità di un gioco online che la incuriosì, così diede i suoi dati ed effettuò il primo accesso in quella che poi scoprì essere una rete in cui persone reali si incontravano virtualmente e interagivano tra loro.
E fu in quel modo che lo conobbe.
Lui nella grande e favolosa Milano, lei nella sperduta Rocchetta.

Parlarono tutte le sere per settimane, e Nali finì con l'affezionarsi ad una persona che, per quanto ne poteva sapere lei, magari nemmeno esisteva. E, in effetti, la realtà non era molto diversa.
La verità spesso su internet è solo qualcosa di alternativo, qualcosa da cui eventualmente prendere spunto, ma solo se fa comodo. E, presa consapevolezza di ciò, arrivarono i dubbi. Si fece mille domande, non seppe trovare risposta da sola e così le cercò su internet. Partì dalla scuola che lui aveva detto di frequentare e, con un po' di fortuna, trovò l'elenco della sua classe. Un nome come il suo è particolare, probabilmente unico nel suo genere. Una volta trovato il cognome, la prima tappa fu il profilo Facebook. 
E fu anche l'ultima.
Si bloccò davanti al computer, le si strinse lo stomaco e cominciò ad urlare.
Uscì di casa sbattendo la porta, prese il motorino e in pochi minuti fu al mare. Chiamò Nice e scoppiò a piangere.
Quel pomeriggio pianse tutte le lacrime che aveva in corpo, non per quel ragazzo che probabilmente non valeva più di una scatola di scarpe vuota, ma per se stessa. Si sentì stupida, illusa e improvvisamente essere sincera e limpida le divenne pressochè impossibile.
La sera festeggiò Capodanno con una sbronza epica, tanto che Nice non potè riportarla a casa o si sarebbe beccata una punizione altrettanto leggendaria. 
Quello che successe quella notte se lo portò via la Luna al sorgere del Sole, Nali non lo seppe mai.

Dopo pochi giorni, la ragazza rivelò a quel ragazzo di aver scoperto la verità, anche se lo fece a modo suo, lentamente. Rideva, mentre si immaginava la faccia di DK cambiare ad ogni messaggio che lei gli inviava. Lui sparì. Lei lo cercò, ma non ricevette risposta. 
Un mese e mezzo dopo, decise di vendicarsi. Copiò tutte le cose che si erano scritti e le incollò in un messaggio su Facebook per la sua ragazza.
Infine, come ulteriore presa per il culo, scrisse a lui un messaggio in cui si scusava per quanto fatto.


"Nice, non ha senso. Non può essere" guardò l'amica spaesata e confusa
"Che dice?"
   
 
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