Grimmauld Place 12, Londra, Inghilterra 16 Settembre 2013
Mi dispiace, mi dispiace tanto
“Tu lo hai ucciso
Sir...è per questo che io dovrò uccidere te, capisci?”
I-Io io
non lo sapevo, perdonami, perdonami, non ne avevo idea, come
potevo?
“Non ha importanza Sir, sei un assassino come me, siamo
uguali io e te, combattiamo per due fronti diversi diversi, ma siamo
uguali, e tu pagherai per quello che mi hai tolto...tu e il tuo caro
figlioccio pagherete tutti e due”
NO
“oh siii Sir, perchè
voi perderete, ti sei salvato una volta, ma non puoi sfuggirmi per
sempre,nono il piccolo Sir non può nascondersi per sempre dalla sua
Bella, prima o poi io ti troveò e allora pareggerò i conti”
Bella,
Bella scusami scusami ti prego, io non lo sapevo
Sirius Black si risvegliò improvvisamente sudato e terrorizzato nella sua camera da letto di Grimmauld Place, ormai faceva continuamente sogni del genere da diversi mesi, dopo che aveva rivisto Bellatrix l' anno prima non avevano fatto altro che intensificarsi i ricordi di ciò che lui le aveva fatto, sentiva il sudore colargli dalla fronte fino alle orecchio e ai capelli, li sentiva mentre si mischiava alle lacrime
Che cosa ho fatto?
Si era voluto convincere per tutta la vita di essere diverso da lei, la più odiata tra le cugine, anzi forse l' unica odiata, sì perché lui amava Meda, unica famiglia che gli rimaneva assieme ad Harry e a Tonks, e compativa Narcissa, la quale stava sicuramente in una situazione peggiore della sua, ma che tuttavia lui aveva superficialmente accusato per anni, la piccola, pura e cristallina Cissy, c'era stato un tempo in cui era stata proprio lei la più dolce e spensierata dei cinque sfortunati eredi dei Black, lei che anziché portare il nome di una stella portava quello di un fiore, mentre lui progettava già la sua fuga, Reg conviveva con la consapevolezza che era l' unico sul quale i suoi genitori si sarebbero potuti affidare, Bella manifestava già la sua affinità per la magia oscura e Meda teneva nascosto il suo tormentato amore per Ted, la bella e dolce Cissy era l' unica che riuscisse a vivere serenamente, come protetta da una campana di vetro che qualche mese prima le era improvvisamente crollato addosso
Non sono mai andato a parlare con lei
Del resto neanche lei aveva mai cercato di riallacciare i rapporti, sopratutto perchè la sua riabilitazione aveva significato l' arresto di Lucius, sicuramente le aveva regalato un motivo in più per odiarlo, ma infondo non era di certo colpa sua se aveva deciso di sposarsi Malfoy.
I suoi pensieri tormentati furono interrotti da un piccolo becco che ticchettava sulla sua finestra, si alzò trascinandosi fino alla finestra, aprendola e accogliendo il gufetto sul suo braccio, prese la lettera dalla zampina e notò con stupore che si trattava del ministero, che diavolo è successo?
Appena ne lesse il contenuto sentì le ginocchia diventargli molli, come era potuto succedere, prese una profonda boccata d' aria e, dopo aver mandato via il gufo, andò a vestirsi
A quanto pare la cara Bella avrà la sua chance di vendetta molto prima di quanto immaginassi
Canary Wharf, Est End, Londra 17 Settembre 2013
Camille poteva dirsi sodisfatta con l' impiego che aveva trovato, gestire una rubrica sua le avrebbe permesso di lavorare anche da casa e di poter restare con Hope, certo le mancava fare la psicologa, sopratutto da quando i suoi clienti erano diventati più che casi umani, casi sovrannaturali e con Sophie e Bex entrambe impegnate nella Londra magica l' ultima cosa che dovevano fare era lasciare da solo il motivo della loro fuga.
Sorrideva allegra alla bambina mentre passeggiava per il Canary Wharf, riflettendo sulle considerazioni fatte da Rebekah qualche tempo prima sui suoi sospetti riguardo alla capacità di Esther di attirare il peggio che il genere umano aveva da offrire se si trattava di uomini, quella famiglia non avrebbe mai smesso di stupirla, stavano costeggiando l' edificio che faceva da sede al Daily Mirror quando si rese conto che l' attenzione di diversi passanti era stata attirata da qualcosa, volse gli occhi azzurri verso l' oggetto di tanta attenzione e vide delle figure avvolte di qualcosa che all' apparenza sembrava fumo nero sfrecciare proprio verso di loro, o meglio verso la sede del giornale, appena Hope cominciò a piangere e prima ancora di realizzare che si trattasse di maghi si ritrovò a tirare la bambina fuori dal passeggino per poi, presa da un attacco di adrenalina e di panico, iniziare a correre, lasciadosi alle spalle degli spettatori ignari che anziché mettersi al sicuro avevano iniziato a fare mostra dei loro apparecchi telefonici per filmare quei curiosi personaggi, e poi accadde tutto velocemente, sentì l' esplosione e le urla dietro di lei e si ritrovò scaraventata a terra, sentiva le schegge dei vetri delle finestre infrante finirle in testa e sulla schiena, osservò la bimba che ora piangeva disperata, almeno aveva la certezza assoluta di non averla schiacciata con il peso del corpo, si rimise in piedi e, cercando di ignorare il dolore alla gamba e i giramenti di testa, tornò a correre con la bimba in braccio, ignorando quella vocina nella sua testa che le ricordava che questa volta non l' avrebbe salvata nessuno svoltando l' angolo e finendo in una piccola via isolata e silenziosa, almeno lì nessuno avrebbe fatto caso ai lividi, al taglio che le scorreva vicino al sopraciglio e alla polvere che la ricopriva da capo a piedi
“Ma guarda guarda cosa abbiamo qui!”
Perchè tutte a noi
Si voltò pronta, solo mentalmente, ad affrontare quello che era sicura essere uno degli attentatori,
“Una
piccola babbana con quella scrofa di sua madre...che cosa potrei
farvi?”
Si accorse che teneva in mano una bacchetta, Sophie l'
aveva avvisata che in quel posto usavano magia alla quale perfino
loro non erano abituate, sentiva brividi correrle lungo tutta la
spina dorsale e il battito del cuore accellerare vertiginosamente,
Mai una volta in cui io possa veramente servirmi delle lezioni di Karate
“Potrei
provare a torturarvi entrambe...non ho mai usato la Maledizione
Cruciatus su una bambina così piccola, chissà quanto potrebbe
durare?”
le parole dell' uomo fecero impallidire la bionda che
istintivamente strinse Hope ancora più forte, Sophie non sarebbe
arrivata ad aiutarla, neanche Rebekah,
e manco Klaus...devo cavarmela da sola
“Provaci
dannato bastardo...e te ne pentiresti per il resto della vita...che
non durerebbe molto, dopo averci uccise”
Cercava di prendere
tempo riflettendo su che cosa fosse opportuno fare, lui aveva la
magia, lei solo una forte forza di volontà e una certa abitudine a
trovarsi in situazioni del genere, avrebbe potuto usare i doni
della sua famiglia, quelli che suo fratello le aveva intimato di
repprimere con tutte le sue forze, quei doni che avevano fatto sì
che fosse proprio la sua famiglia quella scelta per tenere l' ordine
e l' equilibrio tra le varie fazioni di New Orleans, sebbene Padre
Kieran glielo avesse severamente proibito a meno che non si trattasse
di casi estremi,
Credo proprio che questo sia un caso estremo
cercò di concentrarsi escludendo le urla di Hope, e appena ebbe alzato la mano verso l' uomo che, nel frattempo, aveva iniziato a deriderla, si rese conto che non sarebbe stato necessario il suo intervento, vide una lama argentea e appuntita perforare il petto del mago, il cui sorriso gli morì sulle labbra non appena ebbe preso coscienza di quello che stava succedendo, il mantello nero divenne lucido e umido per via del sangue che cominciò a sgorgare copiosamente dalla ferita, non appena il corpo del loro aggressore raggiunse il terreno, senza vita, Cami sorrise al loro salvatore, un curioso uomo dagli occhi blu che indossava un bizzarro Tranch,
quando hai bisogno di un miracolo!!
Lo aveva visto pochissime volte in vita sua, ma erano bastate per farle capire che sempre si sarebbe potuta fidare di lui,
“Castiel...credevo
che tu e quegli altri due vi foste persi all' areoporto di New York,
che fine avevate fatto?”
l' angelo le sorrise esausto, aveva un
aspetto molto più trascurato rispetto all' ultima volta che l' aveva
visto, e non poté fare a meno di chiedersi in che razza di guai si
fossero cacciati lui e quei due folli dei Winchester, ma avrebbe
avuto il tempo di chiederglielo presto,
“Camille più il tempo passa e più ti cacci in guai più grandi di te”
“Arrivi sempre al momento giusto Cass, grazie”
rivolse all' angelo un caldo sorriso, immediatamente ricambiato e andò ad abbracciare il vecchio amico, era passato davvero troppo tempo dall' ultima volta che si erano visti, per fortuna lei non aveva avuto troppo bisogno di angeli nella sua vita
“Dimmi
di te piuttosto, ero sicuro che Kieran ti avesse avvertito dei rischi
nei quali puoi incorrere usando il vostro dono...devi essere davvero
nei guai...e quella signorina lì con te deve essere davvero
importante”
Cami sorrise di nuovo, si erano visti per pochi
minuti e lui aveva già capito tutto, Hope aveva smesso di piangere e
dimenarsi, questo era abbastanza per far capire a Camille che il
peggio era passato,
“Credo
che dovremmo allontanarci da qui Cass, non è sicuro, e non puoi
assassinare tutti i maghi che cercano di ucciderci”
“Camille
O'Connell dammi una spiegazione, se sei in pericolo mi farebbe
piacere saperlo”
“Ti racconto strada facendo che ne dici?”
i
due si allontanarono furtivamente per le vie di Canary Wharf,
lasciandosi alle spalle il cadavere del mago, ben decisi ad indagare
su quelli che erano i loro rispettivi problemi
“A
proposito...dove sono Deany e Sammy?”
“Arriveranno presto...ti
stanno portando una cosa”
la ragazza gioì dentro di sé, se
avesse manifestato in mezzo alla strada quelle che erano le sue
attuali emozioni sarebbe stata presa molto probabilmente per pazza
di loro mi posso sempre fidare.
Quartier Generale Auror, Ministero della Magia, Londra, 17 Settembre 2013
Al quartier generale degli auror quella sera regnava il caos totale, arrivò in quel momento Alastor Moody, appena convocato per una situazione di urgenza, aveva il mantello gocciolante di pioggia e continuava strizzare istericamente l' occhio sano cercando di scacciare l' acqua dalle ciglia, la pensione è stata una pessima idea, si ripeteva quella frase nella testa da quando aveva ricevuto un messaggio dal quartier generale Auror che lo avvisava di una pericolosa evasione dalla prigione di Azkaban, o meglio, dell' evasione di un singolo prigioniero che sarebbe stato trasferito quel giorno per essere interrogato, spalancò la porta furioso facendo tremare diversi auror ancora lì presenti, confusi per la presenza dell' uomo e per l' incapacità di capire cosa fare
“C'è
qualche idiota qui dentro che potrebbe di grazia speigarmi come è
stato possibile che un detenuto sorvegliato, accopmpagnato da Auror e
Dissennatori sia riuscito a farla in barba a tutto il ministero e ad
evadere da una prigione di massima sicurezza?”
la voce, per
nulla calma, fece distogliere lo sguardo dalla sua persona più o
meno tutti i presenti, finchè un ragazzino, doveva essere una nuova
recluta, non decise di sacrificarsi e di aprire bocca, conscio del
fatto che tutta la sua furia si sarebbe sicuramente riversata su di
lui
“non
lo si poteva prevedere signore...lo stavano portando via, ma sono
passati accanto alla zona ancora danneggiata dall' evasione dell'
anno scorso-”
“Chi cazzo è stato il demente che ha avuto la
geniale idea di passare per quei corridoi?”
lo aveva urlato
tenendo un ormai povera nuova recluta per il colletto della camicia,
era terrorizzato, manco fosse lui l' evaso, eppure aveva la stessa
faccia di uno che avrebbe presto ricevuto il bacio del dissennatore,
Moody si complimentò con sé stesso per le sue straordinarie doti di
terrorizzatore
“i-io
non lo so s-signore, per favore mi lasci andare”
lo mollò
violentemente sbattendolo su una sedia vicina
“Cosa
è successo poi?”
“Si è buttato di sotto e si è
smaterializzato”
“E i Dissennatori?”
“N-non hanno
fatto nulla signore...nessuno riesce a spiegarsi il p-perchè ma-”
lo
mise a tacere con uno sgarbato gesto di mano e si avviò fuori da
quell' ufficio, come aveva potuto sottovalutarsi così tanto da
credere che una volta andato lui in pensione altri giovani capaci lo
avrebbero sostituito?
Uscì dall' ufficio lasciando i presenti
più sconvolti che altro, li guardò con un misto di disgustato e
impietosito negli occhi , sì, di quel passo lui non si sarebbe mai
goduto quella maledetta pensione.
Fottuto Rodolphus Lastrange, hai appena commesso l' errore di rovinarmi il finesettimana.
Mentre elencava nella sua testa tutti i modi in cui avrebbe desiderato uccidere Lestrange, fu raggiunto da quello che doveva essere un segretario,
“Mi
scusi signore ma c'è un caso urgente, e siccome Shaklebolt non si
trova qui in questo momento, abbiamo pensato che lei potesse-”
“Mi
occuperò di Lestrange non appena avrò una traccia da seguire”
“Non
si tratta di questo, c'è stato un attentato signore, a uno degli
edifici del mondo babbano, pare che ci siano diversi morti”
l' uomo sbuffò, quel giorno era davvero cominciato nel peggiore dei modi
“Mandate a chiamare Balck e Tonks e i loro rispettivi partner, qui c'è bisogno di fare qualcosa”
“Abbiamo
già mandato lettere via gufo a tutto gli Auror Signore”
“Continuate
a sollecitarli allora, qui non c'è tempo da perdere”
Hampstead, Londra 17 Settembre 2013
Rebekah e Sophie si stavano godendo il panorama pittoresco visibile dal loro appartamento mentre finivano di impacchettare tutte le cose che sarebbero loro servite una volta trovata una dimora più grande, il fatto che entrambe avessero preso lo stesso giorno libero garantiva che potessero coordinarsi meglio con tutto ciò che avevano da fare, in quell' occasione, organizzare un trasloco veloce verso il Maniero dei Mikaelson che Rebekah aveva previdentemente lasciato in eredità ad Eva Sinclair, l' occhio di quest' ultima ricadde su una foto che ritraeva una giovane coppia con una bambina che aveva tutta l' aria di essere una buona solo a combinare monellerie
“è
Monique questa?”
Sophie lasciò perdere quello che stava
facendo, ovvero catalogare libri, e si volse verso l' originaria,
lanciò uno sguardo verso una foto che ritraeva Jane Anne assieme al
marito Claude e a una Monique di cinque anni, sorrise amaramente
pensando a quanto fosse ingiusto che la nipote dovesse ora vivere
senza due delle sue più importanti figure di riferimento
“Sì
è lei, assieme a Jay e Claude”
“Era il marito di Jane Anne?
Che fine ha fatto? Perchè non l' ho mai visto a New Orleans?”
“è
morto prima che voi arrivaste nel Quartiere francese, lo hanno ucciso
alcuni dei vampiri di Marcel”
Rebekah osservò ancora la foto,
con entrambi i genitori morti a causa di Marcel non c'era da
sorprendersi se Monique odiasse i vampiri così tanto
“Aveva
due genitori coraggiosi allora”
“Oh no, Claude non era suo
padre, non biologicamente almeno, e Jay non ha mai lasciato che
diventasse tale...non ho mai capito il perché”
“Magari pure
Jane Anne aveva i suoi segreti”
“Di sicuro... e parlando di
segreti, sei assolutamente certa di quello che hai detto riguardo a
Kol e Freya?”
“Kol è identico a questo Salazar e Freya
parrebbe avere quel suo strano zaffiro, non ne sono ancora sicura, ma
ho i miei buoni motivi per sostenere questa teoria, senza contare lo
straordinario talento per la magia che aveva mostrato Kol sia da vivo
che da morto, certo sarebbe molto più facile chiedere a mia
madre...se solo la mia sorella ritrovata non l' avesse uccisa un'
altra volta, suppongo che potrei chiedere anche a Dhalia anche se
dubito che sarebbe disposta a rispondermi”
“Beh magari se
dovesse riuscire a trovarci e ad ucciderci potresti chiederglielo
come ultimo desiderio....l' ultima richiesta di Rebekah Mikaelson”
le due cominciarono a ridacchiare, prestando ben poca attenzione al Gufo che picchiettava sul vetro della finestra, solo quando il rumore si fece insistente Sophie si avvicinò alla finestra prendendo dalla zampa dell' animale una bustina che non poteva venire niente di meno che dal Ministero della Mgaia
“Che
cos'è?”
la strega aprì la busta per leggerne il messaggio, e
più ne metabolizzava il contenuto più gli occhi si assotigliavano,
il sorriso aveva ormai abbandonato il suo viso e la mano si strinse
attorno alla sottile pergamena della lettera
“Dvevo andare...abbiamo un evaso di prigione e un attentato terroristico al Daily Mirror, fottuti mangiamorte”
l' originaria osservava l' amica senza provare a nascondere la preoccupazione che provava
“Chi
è evaso?”
“Un criminale di nome Rodolphus
Lestrange”
“Lasciami indovinare sempre legato a quel Voldemort
dico bene?”
“Esatto, e sempre lui assieme ai suoi adepti sono
dietro all' attentato del Daily Mirror”
“Credi che colpiranno
il ministero?”
“Credo che considerando quanto il ministero
della magia sia disorganizzato non dovremmo tenerla fuori da ogni
probabilità”
“Ma le ragazze sono al sicuro vero?”
“Finché
restano a scuola non dovrebbero avere nulla da temere, ma è per
Camille che mi preoccupo, oggi è uscita con Hope e se davvero stanno
attaccando luoghi pubblici babbani lei non sarà al sicuro, tantomeno
se dovessero capire di chi è figlia Hope, con la loro mania della
purezza del snague sarebbe la prima che cercherebbero di uccidere”
Rebekah, appena Sophie ebbe finito di parlare, si alzò di scatto dal divano andando a prendere la sua giacca lasciando l' altra un po' interdetta
“Cosa
credi di fare?”
“Vengo con te....andrete a cercralo mi auguro
no? Vengo anche io”
“Rebekah non so se te ne sei resa conto ma
sono assassini professionali...uccidere è la loro professione...e
tu non sei più un vampiro immportale, sei una strega”
“Una
strega...che ha fatto tremare tutta New Orleans”
“Tu non sei
Eva, non sai come attingere al suo potere, ci hai provato a New
Orleans e hai fallito”
“Beh diciamo che il fatto che mia
nipote e l' unica persona che in mille anni abbia capito Nik e ne sia
uscita illesa, mentamente e fisicamente, siano in pericolo di vita,
mi motiva a fare del mio meglio...andiamo Sophie, tanto lo sai che
non riuscirai a tenermi a casa”
l' originaria sorpassò la Deveraux la quale abbandonò ogni speranza di convincerla a restare ad indagare sulle avventure sentimentali della madre, se c'era di mezzo Hope nessuno avrebbe potuto tenere Rebekah ferma, afferrò la giacca con fare rassegnato andò dietro all' amica.
Speriamo solo che vada tutto bene.
Hogwarts, Inghilterra 17 Settembre 2013
Illuminata dalle luci verdi dell' acqua del lago che trasparivano dentro il sotterraneo del dormitorio di serpeverde, mettendo in risalto i riflessi bluastri del suo abitino di seta, Adhara Elphinstone finiva di aggiustarsi una ciocca di ricci ribelli che continuava a rifiutare di stare al suo posto, usava quel piccolo ammasso di capelli per distrare la sua mente dall' odiosa consapevolezza che avrebbe dovuto passare un' intera serata assieme al professor Lumacorno e a quell' insopportabile borioso di Theodore Nott, e Salazar solo sapeva quanti altri bigotti principini purosangue ci sarebbero stati quella sera
“Se
continui a tormentare quei capelli rimarrai calva lo sai?”
Una
più che divertita Daphne Greengrass la osservava dal suo letto a
baldacchino, sogghignando e prendendola in giro, almeno una delle due
trovava qualcosa di divertente in quella che ad Adhara pareva solo
una tragedia
“Tu
che lo conosci...mi assicuri che Theo sappia come si tiene in mano
una forchetta? E che sappia stare composto a tavola”
“Puoi
stare tranquilla, non avresti potuto trovare nessuno meglio di lui, è
decisamente indisponente delle volte ma è un vero galantuomo quando
vuole, e dalla tua parte hai il fatto di sapere il reale motivo per
il quale te lo porti dietro, di certo non vuole che Lumacorno sappia
che ricatta le ragazze per farsi portare alle sue cene, peggiorerebbe
ulteriormente la sua situazione, sei tu che hai il coltello dalla
parte del manico mi cara nata babbana”
la riccia serpeverde ripensò a quello che il compagno le aveva raccontato sul padre e ebbe un momento di tentennamento, era davvero giusto il comportamento che lei gli stava riservando? D' altra parte nessuno può scegliersi i genitori, lei e le altre lo sapevamo bene per esperienza personale e non,
“Cambiando
argomento perché tu non sei stata invitata?”
la bionda si
stiracchiò sul letto cominciando a giocherellare anche lei con le
ciocche bionde, i suoi occhi verdini esprimevano solo completo e
totale disinteresse, come quasi sempre del resto, Adhara arrivò a
chiedersi se l' amica avesse un qualche genere di passione, in più
di due settimane l' aveva vista ostentare solo insofferenza verso ciò
che la circondava
“Non
credo di essere una persona interessante, non abbastanza per lui del
resto, e poi non mi piace fare bella mostra del mio talento
scolastico”
ora che ci rifletteva su Adhara notava che quasi mai
Daphne, sebbene fosse davvero una delle più brave del corso, mai
interveniva, a meno che non fossero i professori a interpellarla,
quasi a voler passare inosservata
“ ma non temere, non sarai da sola, se Nott e Zabini dovessero darti fastidio puoi sempre coalizzarti con i Grifondoro, e poi come ti ho detto, Nott lo puoi sempre ricattare”
“Non
capisco comunque perché tu tenga nascosta la tua bravura scolastica,
sei una di quelle che si vergognano di andare bene a scuola? Dico
davvero, non riesco a trovare altre spiegazioni”
“Io non devo
dimostrare nulla a nessuno, se non a me stessa, il mio andamento
scolastico così come i miei interessi non sono cose che mi va di
sbandierare ai quattro venti, e neppure le mie conoscenze, per
quello c'è già la Granger, io so di esser brava e so di essere
meglio degli altri, tanto mi basta, e poi ad essere sincera questa
scuola mi annoia così tanto che devo far fatica a non sembrare
distratta, figurati se dovessi prestare una reale attenzione che mi
permetta di fare interventi sensati...nono non fa davvero per
me”
Adhara osservò divertita la compagna di stanza, in quella
casa non avrebbe potuto trovare un' amica migliore, e sapere che
Daphne tra le compagnie femminili fosse così poco integrata la
sorprese non poco
“Mia
madre diceva sempre che la noia era causata dalla mancanza di stimoli
sufficienti che l' ambiente circostante riesce ad offrirci...perché
non ti sei fatta cambiare di scuola? Magari una bella esperienza in
un altro paese avrebbe riacceso la tua curiosità, per non dire la
tua competitività”
“ ci ho pensato inizialmente, poi con
tutto quello che è successo l' anno scorso volevo essere sicura che
Theo e Draco stessero bene, e non posso tenerli sotto controllo dalla
Francia, devo assicurarmi che non si mettano troppo nei guai, ma non
solo, mio padre viaggia molto per lavoro, anche in terre abbastanza
lontane, preferisco stare vicino a mia madre e mia
sorella...sopratutto adesso...e tu cominci ad essere in ritardo”
la riccia si rese conto che l' amica aveva ragione e si lanciò freneticamente fuori dalla stanza, non avrebbe dato un ulteriore motivo a quel Nott di deriderla o prenderla in giro, ma lanciò un ultima occhiata verso l' amica
“Quando
New Orleans sarà tranquilla mi piacerebbe che venissi a trovarmi,
non so se possa offrirti il genere di stimoli che desideri ma ti
garantisco che è diversa da Londra”
“A tempo debito sarò ben
lieta di accettare l' invito”
Adhara sorrise di ricambio all'
amica e si avviò fuori dal dormitorio constatando con astio che
Theodore la stava già aspettando, se ne stava lì in tutti i suoi
centimetri di altezza esagerati, osservandola con quello sguardo di
sufficienza e quel sorriso sghembo e canzonatorio che aveva riservato
a lei e alle sue amiche sin dalla partenza da King's Cross
“Credevo
che ti fossi persa sanguesporco, non possiamo arrivare per il
dolce”
calma, doveva stare calma, almeno uno dei due in quella
situazione doveva comportarsi da adulto, e Adhara sapeva, dentro di
lei, che le sarebbe spettao questo arduo compito, del resto aveva un
milione di esempi, non ultimi Klaus Mikaelson e Vincent Gerrith, che
le dimostravano che potevano passare gli anni, potevano diventare
mariti e padri, potevano affrontare guerre e calamità naturali e
sovrannaturali, gli uomini sempre bambini sarebbero rimasti, per cui
la ragazza prese un respiro profondo e, armata di santa pazienza
decise di non ribattere, almeno quella volta, ma sperava in cuor suo
che almeno cominciata la cena il serpeverde decidesse di lasciarla in
pace.
Dal canto suo Theodore Nott studiava quella curiosa ragazza accanto a lui, e cominciava preoccuparsi, normalmente reagiva molto male agli insulti, velati o meno, che lui le riservava, i loro battibecchi erano ormai all' ordine del giorno, si risparmiava solo quando c'era Daphne perché, perfino lui che era una cuore di serpe, non aveva il coraggio di mettersi contro la bionda allontanado da lei le uniche amicizie femminili che fosse riuscita a farsi in sei anni, per non parlare del fatto che lui stesso, in seguito alle quasi scoperte fatte in collaborazione coi grifoni, che si erano rivelati più utili del previsto, si sentiva parecchio incuriosito da quella bizzarra ragazza, anche se probabilmente non lo avrebbe mai ammesso, le offrì il braccio con fare divertito e si avviarono assieme verso gli appartamenti del professore di pozioni.
“Lo
sai mezzosangue, sei davvero carina... per essere una alta quanto una
tredicenne”
“Cammina Nott, prima arriviamo prima riuscirò ad
intrattenere una reale conversazione con qualcuno più educato di te”
la voce rassegnata della ragazza scatenò ulteriormente l' ilarità del moro, il quale, non aveva nessuna difficoltà ad ammetterlo, trovava dare noia alla corvina un' attività di grande diletto
“eri
molto entusiasta delle cene di Lumacorno, posso sapere che cosa ci
possiamo aspettare?”
“Sono cene nelle quali semplicemente, il
professore e i suoi studenti più di talento si imbarcano in
conversazioni di vario genere che stimolino la loro curiosità”
“Una
specie di circolo di illuministi del ventunesimo secolo
insomma”
“illuchecosa?”
“lascia perdere Nott, nulla di
importante”
la ragazza mandò gli occhi al cielo un' ultima volta, quella sarebbe stata una serata lunghissima.
Essex, Inghilterra 17 Settembre 2013
Rodolphus Lestrange osservava interdetto e disorientato l' articolo di giornale che il fratello gli aveva passato assieme a dei vestiti puliti e a del cibo, mentre leggeva prendeva grosse boccate d' aria, quasi come gli fosse mancata pure quella
“e così è tornata...la cara Sophie, sempre a battersi per più deboli”
pronunciò quelle parole con astio, da quando quella volta in treno più di vent' anni prima la giovane Sophie aveva deciso di mettersi contro di lui, Rodolphus non l' aveva mai potuta sopportare
“che intenzioni hai Rab?”
“Che intenzioni vuoi che abbia? Appena me la ritroverò di fronte farò quello che deve essere fatto”
Rabastan cercava con tutte le sue forse di essere convincente, Rodolphus non sapeva nulla di Adhara e di Regulus, e lui doveva fare in modo che continuasse ad essere così, più le americane stavano lontane dai mangiamorte meglio era per loro, aveva giurato ad Aisling e a Regulus che in qualità di padrino l' avrebbe tenuta al sicuro e stava osservando la sua promessa naufragare, possibile che di tutti gli impieghi che le avrebbero volentieri dato proprio l' auror doveva scegliere? E prorpio con Black doveva lavorare? La sorte odiava sia lui che suo fratello, era l' unica spiegazione possibile
“Fossi
in te farei quello che io non sono riuscito a fare, falla fuori,
appena ti capita, una bella maledizione senza perdono e torni alla
tua vita, se avessi avuto le palle di farlo con Jane Anne avrei avuto
molti meno problemi con Bellatrix, purtroppo tutti quegli anni a
Hogwarts ci hanno rovinati, davvero rovinati”
il maggiore
osservava il fratello con l' aria di chi la sa lunga, Rabastan era
finito in prigione diversi anni dopo di lui, anni nei quali Rodolphus
ne aveva avuto solamente sporadiche notizie, ma lo sapeva, oh se lo
sapeva, quel dannato di Rabastan gli stava nascondendo qualcosa, e
lui avrebbe scoperto che cosa
“Che
intendi con Hogwarts ci ha rovinati?”
“Semplice caro
fratello-”
inghitti una abbondante sorsata di vino elfico,
sprecandone qualche goccia sulla barba ormai incolta,
“-
io e la cara Jay ci odiavamo, era tutto perfetto, le liti e i duelli
occasionali, le ore in punizione, i battibecchi tra lei e
Bellatrix-”
“Non erano battibecchi erano al pari delle guerre
magiche quelle”
sorrisero
tutti e due al ricordo di Bellatrix e Jane Anne che se le davano di
santa ragione, Jay era l' unica a non lasciarsi andare dopo le
maledizioni cruciatus con le quali Bella si divertiva tanto, mentre
la cara Bella non demordeva dopo che Jane Anne decideva,
illegalmente, di fare sfoggio delle sue qualità di strega usando gli
incantesimi della congrega, ostentavano disprezzo l' una per l'
altra, ma Jane Anne era una delle poche persone che Bellatrix
Lestrange considerasse una sua pari e non uno stupido coniglio,
“
comunque, come quasi tutte le persone che sono costrette a convivere
in uno spazio ristretto dove, per ovvi motivi, non possono porre fine
l' uno all' esistenza dell' altro, la si finisce caro il mio
fratellino con l' affezionarcisi, un po' come tu e Reg con quelle
rinnegate di Sophie e Aisling”
Rabastan sorrise inizialmente alle uscite saccenti del fratello, poi si ricordò che il nucleo della conversazione era uccidere Sophie Deveraux il prima possibile, e allora il sorriso gli morì in volto,
“Non
so se sarò mai capace di uccidere Sophie, comunque per la cronaca,
il giornale dice che Jane Anne è stata uccisa da un vampiro, per cui
tranquillo fratello, qualcuno ha rimediato al tuo errore, vado a
recuperare la passaporta, Cissy ci aspetta al Manor”
Rodolphus
Lastrange aspettò che il fratello si fosse allontanato, una volta
metabolizzate le parole del fratello lasciò scivolare via qualche
lacrima, non poteva lasciarsi andare con Rabastan così vicino,
doveva allontanarsi,
“Io
in casa di Malfoy non ci vengo, mi farò vivo io Rab, ci vediamo tra
qualche giorno”
era buio ed era notte ma poteva quasi percepirli
gli occhi del fratello, terrorizzati e sorpresi da quello che lui
aveva appena detto
“Non dire cazzate Rod, non puoi andare in giro per l' Inghilterra, forse non lo sai, ma qualcuno potrebbe essersi accorto che sei evaso di prigione”
il sarcasmo nella voce del fratello fece brevemente sorridere il mangiamorte, da quanto non sentiva suo fratello scherzare, da quanto lui non trovava gli scherzi divertenti
“Non
temere Rab, non ho alcuna intenzione di andare in giro per l'
Inghilterra”
“Non vorrai mica...? Rod è una follia, ti prego
pensaci”
“Ci ho pensato ci vediamo appena le acque si sarano
calmate...come hai detto mi stanno cercando tutti, beh che mi
cerchino come si deve”
“Che sfortuna che hai avuto fratello
mio”
“Che cosa vorresti dire?”
“Beh tra Jane Anne che
ha sputato sul tuo nome e il tuo onore e Bellatrix che ha calpestato
il tuo patrimonio, il tuo onore, il tuo nome e la tua dignità, non
hai avuto granché fortuna con le donne”
il maggiore gli mollò
uno scapellotto sulla nuca
“Stammi
bene Rab, ci vediamo tra qualche giorno mi farò vivo io, ma ho
bisogno di cambiare aria”
“Cerca di non farti
beccare”
Rodolphus Lestrange si lasciò alle spalle la figura
robusta del fratellino, sempre che potesse definire tale un uomo di
ormai trentasette anni,
Qualunque cosa tu mi stia tenendo nascosta Rab spero che ne valga la pena,
si coprì col mantello assicurandosi che non si scorgesse il suo volto, montò sulla sua scopa e si allontanò lasciandosi dietro l' Essex inglese, quella notte Rodolphus Lestrenge sarebbe andato ad onorare la tomba di Jane Anne Deveraux, conscio del fatto che avrebbe avuto bisogno di diversi giorni per raggiungere gli stati uniti e che avrebbe dovuto fare attenzione a non farsi intercettare dagli Auror, ora che poteva finalmente saggiare una piccola parte di libertà non aveva nessuna intenzione di perderla di nuovo.
Hogwarts, Inghilterra 17 Settembre
Tedio, quella era l' unica parola che ad Adhara era venuta in mente per descrivere le emozioni e i sentimenti che quella cena stava evocando in lei, e non era l' unica, Neville Paciock, seduto accanto a Blaise Zabini e quell' insoportabile viso da cane che era la sua accompagnatrice, stava per addormentarsi, erano ormai minuti interi che quest' ultima, per ingraziarsi quel vegliardo di Lumacorno, non aveva smesso neanche per un secondo di parlare dell' impiego che teneva suo padre al ministero, in quell' ora e mezza aveva raccolto diverse informazioni anche sugli altri membri della tavolata, quel Potter di cui le aveva parlato Davina qualche giorno prima era niente di meno che il figlioccio del fratello di suo padre, Paciock aveva collezionato due genitori malati di mente al San Mungo dopo che Bellatrix Lestrange, sua zia, e Rodolphus Lestrange, fratello del suo amato padrino, li avevano torturati fino a causare danni irreparabili al cervello, quindi assieme al nervosismo che cresceva sempre di più ad ogni parola pronunciata dalla Parkinson, doveva fronteggiare pure l' angoscia causata dalla consapevolezza di essere imparentata con una manica di assassini sanguinari, non che le fosse nuova come notizia, ma sapere che i genitori di un tuo coetaneo sono stati torturati dai tuoi parenti, poco importa che questi non sospettino della tua esistenza, non è di certo una delle migliori conversazioni da tenere a tavola, stava per perdere definitivamente ogni speranza quando improvvisamente, quasi per grazia divina, il vecchio professore riprese la parola
“...e
i suoi genitori signorina Granger di cosa si occupano nel mondo
babbano?”
“sono dentisti”
Adhara tornò improvvisamente a prestare attenzione alla conversazione tenuta dai commensali, un po' perchè era molto divertente osservare le faccie curiose dei partecipanti i quali sicuramente ignoravano cosa fosse un dentista, un po' perchè sempre Davina aveva tessuto le lodi di questa Granger, che lei aveva visto solo nell' ambiente delle lezioni, trovandola un' insopportabile so tutto io, ma se l' amica ci aveva visto qualcosa di diverso valeva la pena prestarle attenzione,
“...loro...curano
i denti delle persone”
quest' ultima rendendosi conto che i
presenti non capivano granché di mestieri babbani, cercò di
attirare qualche risata raccontando un aneddoto di un bambino dalla
mascella troppo potente che, in preda ad un attacco di panico, aveva
addentato suo padre, e dei punti di sutura che ne erano conseguiti,
Adhara cercò di ridere in maniera composta, per quanto le era
possibile, ma doveva ammettere che quella era davvero una storia
carina, poco importava che nessuno riuscisse a coglierne la simpatia,
sì, Hermione Granger aveva appena conquistato qualche posizione
nella classifica di studenti di Hogwarts che la riccia stava stilando
mentalmente da quando era arrivata, rivolse poi un sorriso
incoraggiante alla ragazza, la quale la guardava con un misto di
sorpresa e gratitudine negli occhi, infondo anche lei era una nata
babbana, seppur per finta, era giusto sostenersi a vicenda
“E
i suoi signorina O'Connell? La sua famiglia di cosa si
occupa?”
lasciò perdere le sue riflessioni e tornò a prestare
attenzione al professore, il quale era tornato all' attacco, avrebbe
dovuto essere convincente a tutti i costi, o avrebbe messo nei guai
pure le sltre
“...sono
astronomi...studiano il cielo”
“Eccellente, eccellente...mi
dica si sono trasferiti qui anche loro?”
la riccia cominciò a
sentire gli sguardi degli altri commensali cominciare a studiarla, fu
in particolare sorpresa dall' attenzione che le stavano riservando
sia quel Potter che Theodore, e le venne immediatamente il dubbio che
sospettassero già qualcosa, ignorò il cuore che stava già
cominciando a mertellarle in petto e si preparò a battere il record
di bugie dette in meno dieci minuti, sperando che la conversazione
non durasse di più
“no...loro lavorano in un importante osservatorio in Tailandia, non torneranno prima del prossimo settembre”
si annotò mentalmente che avrebbe dovuto informare le amiche, prima che qualche curioso decidesse di farsi i fatti suoi e andare a chiedere loro conferma
“Conosci
una certa Sophie Deveraux?”
questa volta il curioso non era il
professore, ma da Harry che ignorava deliberatamente i tentativi
silenziosi ma non velati dell' amica che cercava di invitarlo a farsi
i fatti suoi,
“Certo, tutti conoscono le Deveraux”
cercò di rimanere sul vago, non poteva mettere nei guai Sophie, ma si accorse che la conversazione aveva attirato l' attenzione dei presenti più di quanto avesse sperato, ora anche Theo e Hermione la osservavano con insistenza,
“Davvero e vi conoscete?”
“Non personalmente, eravamo in congreghe diverse, io sono di Tremé, Sophie era del quartiere francese”
era pronta ormai, quel gran ficcanaso di Potter stava per fare l' ennesima domanda quando fu interrotto da Lumacorno, il quale la stava inconsapevolmente tirando fuori da una conversazione che l' avrebbe senz' altro messa nei guai, tirò un sospiro di sollievo lanciando un' ultima occhiata al Grifondoro, il quale non le aveva ancora scollato gli occhi di dosso, quasi come se si aspettasse un passo falso da parte sua, era deciso a non demordere
“ Ah
sì Sophie, gran cervello quella ragazza anche se aveva una gran
passione per mettersi nei guai, non so chi tra lei, Rabastan Lestrnge
o gli amici di suo padre signor Potter abbia collezionato più ore in
punizione”
l' affermazione del vecchi grassottello strappò una
risata a tutti i commensali, e Adhara poté considerare il pericolo
scampato almeno per il momento capendo però che evidentemente c'era
già chi sospettava qualcosa sulle loro false identità
“ oh sì non mi guardi così signor Potter, e se non fosse stato per la prontezza di spirito del signor Lupin, che lei conosce bene, del signor Black, Regulus intendo, e della signorina Elphinstone, chissà quante altre se ne sarebbero presi, davvero dei ragazzini singolari, sì singolari è la parola giusta”
la corvina sorrise, Sophie le aveva raccontato quasi tutto delle sue avventure, o disavventure ad Hogwarts, e adesso lei avrebbe dovuto fingere di non conoscerla, e di non aver mai sentito i nomi dei suoi genitori,
“Chi era la signorina Elphinstone professore?”
“Oh
una ragazzina di corvonero signorina Granger, una scozzese, delle
comunità indipendenti, deve essere per questo che si trovava così
bene con Sophie, entrambe non erano ben viste dal ministero ed
entrambe non vedevano l' ora di lasciare la scuola e di tornarsene a
casa, e visti tutti i pregiudizi che giravano su di loro non le si
potevano davvero biasimare, pensi signor Potter che per lei, il suo
padrino e il fratello si sono addirittura picchiati una volta”
Harry
fu ulteriormente rapito dalla conversazione, e la serpeverde non poté
non notare una certa affinità nei loro stati d' animo,
“Oh
sì, me lo ricordo quasi come fosse ieri, raramente interagivano tra
di loro, ma quella volta...se non fosse stato per suo padre, signor
Potter, e per il minore dei Lestrange, credo che uno dei due sarebbe
davvero finito all' ospedale...ma basta adesso...che ne dite di
proseguire con il dessert?”
Adhara tirò un sospiro di sollievo,
era quasi finita, e presto si sarebbe potuta sottrarre dagli sguardi
indagatori che più o meno tutti in quella sala le stavano
riservando, la prossima volta si sarebbe dovuta preparare meglio,
affondò il cucchiaio nel gelato che le era stato servito, avrebbe
affogato le sue ansie nel cibo, quella era l' unica cosa che poteva
fare in quel momento.
Londra, Inghilterra 17-18 Settembre 2013
“Te
l'ho detto So', stiamo bene, ma ci è mancato poco, davvero poco”
Non
uscire di casa Cami, non puoi immaginare neanche la faccia di Rebekah
quando oggi pomeriggio tra le macerie abbiamo riconosciuto il
passeggino di Hope
Cmille O'Connell faceva avanti e indietro tra le stanze del piccolo appartamento che divideva con le streghe, aveva sistemato Castiel sul divano, constatando che il viaggio dagli Stati Uniti a Londra, senza contare le energie che aveva dovuto impegnare per trovarla, lo avevano provato più del previsto
Me lo spieghi come vi
siete tolte dai guai?
“Prima
che il mago potesse attaccarci-”
aspetta...quale
mago?
“Quello che
sicuramente avete trovato morto”
cos..sei stata tu?
Cami qua hanno già capito che ad ucciderlo non è stata un'arma
babbana, me lo spieghi che diamine hai usato?
“Non
sono stata io Sophie, ma un amico, che adesso ci sta tenendo d'
occhio”
quale amico? Qualcuno sa che siamo qui?
“è
un angelo Sophie...nel vero senso del termine, ci ha salvate lui,
quello voleva ammazzarci, adesso è qui con me, non ti preoccupare ci
si può fidare di lui”
la bionda sentì distintamente qualcuno bussare alla porta, e non poté non nascondere un sorriso, sono arrivati
“Adesso
devo andare Sophie, ma non ti preoccupare, c'è chi ci terrà al
sicuro”
ne sei certa? Cami io e Bex abbiamo affittatouna
camera vicino al ministero, non torneremo prima di domani, sei sicura
di cavartela?
“Non
temere...ora devo andare, ci vediamo domani, forse con una bella
sorpresa per Rebekah, ciao So', fate attenzione mi
raccomando”
Camille richiuse il telefono senza aspettare una
reazione da Sophie la quale, visto il tono di voce doveva essere
davvero agitata, si sporse sullo spioncino della porta per essere
sicura che dall' altra parte ci fosse esattamente chi si aspettava, e
alla vista dei due frattelli esausti e forse un po' furiosi il
sorriso le illuminò il viso ancora di più, aprì la porta
ritrovandosi di fronte lo sguardo penetrante del più anziano dei
Winchester
“Spero,
signorina O'Connell, che chi mi sono portato dietro in questa bara
serva davvero alla sua causa”
“Dean, Sammy! Non posso
crederci, siete proprio voi!”
abbracciò i due uomini incurante
del fatto che abrebbe potuto far loro perdere l' aquilibrio e quindi
distruggere la bara che conteneva l' unico che avrebbe potuto
aiutarli a sconfiggere Dahlia, Klaus Miakelson
“Venite,
Cass è già qui, ho un sacco di cose da dirvi, e voi, oh voi
maledetti, come ci siete arrivati al marchio? Vi ho lasciati n balia
di Metatron e vi recupero in balia della prima maledizione”
i
due fratelli si guardarono colpevoli, dopo aver usato i testi di
Kieran l' anno prima per capire come affrontare Metatron non s erano
più fatti vivi, percepirono quasi un rimprovero negli occhi della
bionda, oltre alla felicità, un rimprovero che sapevano di
meritarsi, comicniarono a raccontare di tutto ciò che avevano dovuto
affrontare dopo aver lasciato New Orleans la prima volta, della morte
di Kevin e dello stato di demone di Dean, lasciando la ragazza più
confusa di prima
“Tu
invece? Ho idea che sia in un bel guaio se chiedi aiuto ai vampiri,
se tuo zio lo sapesse-”
“Zio Kieran è morto, lo ha maledetto
una strega, ha cercato di uccidermi e Klaus mi ha salvata, la città
è stata per un po' sotto il controllo di lupi mannari, poi Esther è
tornata in vita, ha cercato di trasformarmi nel contenitore per sua
figlia Rebekah, la quale ora divide questo appartamento con me, oh è
il motivo per cui sono scappata in Inghilterra è che Dhalia, la
sorella di Esther e zia dei vampiri originari, voleva rapire sua
nipote-” fece un gesto verso Hope, che se ne stava tranquilla sul
pavimento a giocare con dei Peluche,
“Per cui tutte le persone che erano alleate con i suoi nipoti sono state o uccise o costrette alla fuga, o imprigionate per essere torturate, direi che mi è andata bene, e ora sono qui, con voi”
i due fratelli scoppiarono a ridere in contemporanea alla ragazza, erano davvero tutti nei guai fino al collo, Dean lanciò un occhiata verso la bara, abbandonata nel soggiorno, pensando a quanto fosse bizzarro come elemento dell' arredamento
“Che
hai intenzione di fare con lui?”
Camille si fece d' un tratto
seria, e osservò di nuovo i suoi amici, affiancati da Cass, nessuno
di loro cercava di nascondere l' evidente preoccupazione che provava
per quello che sarebbe successo da lì a pochi minuti
“Ho
intenzione di svegliarlo, devo, è l' unico che mi possa aiutare...e
vi sarei grata se non cercste di ucciderlo”
“A me sta bene,
dipende da lui”
la ragazza ridacchiò, divertita dall'
espressione schifata del maggiore ed esapserata del minore
“Forza allora... facciamolo”
Sam si mosse verso la bara, sollevandone il coperchi e rivelandone il pugnalato ospite, la bionda prese coraggio estraendo lentamente il pugnale precedentemente forgiato da Davina e Kol
“Sei
sicura che appena sveglio non cercherà lui di ammazzarci?”
“No
Sammy, non ne sono sicura”
la ragazza e i quattro uomini
osservarono le vene del vampiro riprendere a pompare sangue e il
volto lentamente riprendere colore, presto avrebbero per la prima
volta incontrato l' ibrido originario.
Ciao di nuovo
ecco a voi il sesto capitolo, Klaus, Dean e Sam sono finalmente arrivati, io ci riprovo, come vi sembra la stori? Me lo fareste sapere con una recensione?