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Autore: TsubamePhoenix    26/05/2015    3 recensioni
Una ragazza spaurita, che non ricorda nulla del suo passato, prende in mano la sua vita e cerca di ricominciare. Ma la notte nel suo cuore si annidano le ombre di un qualcosa più grande di lei, che tanto teme. Riuscirà a sopravvivere a se stessa?
Un ragazzo, spensierato e felice. Un ragazzo che nasconde un enorme segreto dietro un sorriso dai mille significati. Un amore non corrisposto, l'ingresso di un tunnel e la luce. Una luce che lo porterà in salvo. Una luce a cui affiderà la chiave del suo cuore. Riuscirà a non precipitare nel vuoto del suo dolore ?
Due ragazzi, le cui vite si incrociano per caso. Le cui vite si annodano, per non sciogliersi più. Due ragazzi dal passato segnato. Due ragazzi che, insieme, cercheranno di lottare, ma la quiete dopo la tempesta esisterà anche per loro ?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto
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And reach above the Stars
 
 



Al risveglio, Fred si ritrovò il corpo minuto di Hermione accoccolato al suo e non potè far altro che sorridere.
 
La riccia era così bella mentre dormiva... sembrava un angelo! Un angelo del tutto particolare però: i ricci cioccolato erano al posto dei boccoli di miele e invece degli occhi azzurri, Hermione aveva quei due penetranti occhi color dell'ambra.
 
Era un angelo più bello di tutti gli altri angeli del Paradiso, e stava dormendo abbracciata a lui.
 
Fred si scoprì nell'accarezzare lentamente e dolcemente la schiena di Hermione, ormai certo di provar qualcosa di forte per lei... la sua sola presenza, quella notte, aveva sopito i suoi demoni, lo aveva calmato, gli aveva permesso di chiudere gli occhi in pace con se stesso e con un sorriso dolce che gli curvava le labbra morbide e rosee.
 
Possibile che quella ragazza così diversa eppure così inesorabilmente simile a lui, lo stesso proprio salvando?
 
Possibile che lo stesse salvando dal suo passato e da sè stesso, quando sarebbe stato lui a dover aiutare lei a ritrovare la vera Hermione?
 
Eppure con lei mi sento così... vero. Così felice, tranquillo. Mi sento in pace col mondo.
 
I suoi occhi sono un calmante e un potente sonnifero per i miei amati amichetti, i ricordi.
 
Hermione io non ti merito... ma c'è qualcosa che mi attrae irreversibilmente a te.
 
 
 
§
 
 

 
Quando la ragazza si svegliò era sola. Si guardò intorno ricordandosi poco per volta il motivo per cui il letto su cui stava dormendo non era il suo.
 
Incubi, aveva asserito Fred poche ore prima, quando lo aveva trovato a pezzi sul divano della sala. Incubi che mi piacerebbe molto conoscere, e bandire dal sonno del mio bel rosso.
 
Hermione arrossì violentemente. Certo, ormai le era chiaro che qualcosa per Fred lo stava provando, ma il pensiero di Fred come qualcosa - qualcuno - di suo, la destabilizzava come prima, se non di più.
 
Si diresse in bagno, si lavò attentamente il viso con l'acqua fredda e si fermò ad osservare il suo riflesso nell'ampio specchio che sovrastava il lavandino.
 
I suoi capelli ricci erano stranamente morbidi e i suoi lineamenti, anche se stanchi, erano più eleganti del solito. Hermione sorrise, felice di non essere in uno stato pietoso proprio quella mattina.
 
Si vestì, una camicia bianca e un tubino di raso nero, completati da un paio di elegantissime decolleté nere lucide. Terminò il suo outfit diverso dal solito con un pendente argentato a forma di rosa e un paio di orecchini abbinati. Prese la borsa e, chiudendosi la porta alle spalle, scese le scale di quel moderno e bellissimo palazzo in cui aveva la fortuna di vivere ed uscì al sole caldo di quella mattina così promettente.
 
Hermione camminò a passo spedito, ondeggiando con sicurezza sui tacchi alti e guardando rapita il mondo svegliarsi intorno a lei.
 
Aveva solamente diciannove anni, eppure in quel momento chiunque l'avesse vista e chiunque avesse notato la sua forza e la sua malinconia trasparire da quegli occhi ambrati tanto particolari, gliene avrebbe dati almeno trenta.
 
Era ancora un'adolescente, per la precisione stava vivendo il suo ultimo anno da Teenager, ma ostentava la sicurezza di una donna matura, camminando sotto il sole tiepido che le baciava la pelle diafana, diretta verso il suo primo giorno di lavoro.
 
Si era ripromessa di cercare lavoro,  per aiutare il suo coinquilino con le spese, e così aveva fatto. Non era stato difficile trovare un posto e qualcuno che la accettasse nonostante le sue nulle esperienze precedenti e la sua mancanza di risposta alla domanda "Quali scuole ha frequentato?".
 
Dopo un paio di tentativi andati a vuoto, Hermione aveva trovato il posto ideale, e dopo un colloquio terminato con successo, ora lavorava come commessa nella libreria in cui aveva comprato i suoi primi libri appena arrivata in città, dove aveva incontrato per la seconda volta Fred e dove, come scoprì quella mattina stessa, lavorava anche Ginevra.        
 
La proprietaria della biblioteca era una donna sulla trentina, dolce come il miele ma molto severa.
 
Si era subito affezionata ad Hermione e aveva preso a cuore la storia di quella ragazza così dispersa, forte, decisa e malinconica.
 
La sua era una piccola libreria, in una zona non molto centrale della città, ma Ella poteva ammettere che gli affari erano buoni. Molti clienti, che ormai potevano definirsi abituali, venivano a comprar libri nuovi ogni settimana, curiosi delle nuove pubblicazioni di vari editori, dai più conosciuti ai meno.
 
Grazie alla gentilezza della sua prima dipendente, Ginevra, questi clienti avevano sparso la voce di quanto fosse ben fornita la piccola libreria World's Pages e di quanto fosse piacevole e gentile la ragazza che ci lavorava.
 
Hermione entrò nel negozio e chiuse gli occhi, come sempre inebriata dal potente e magnifico profumo di carta stampata che aleggiava in luoghi come quello.
 
Andò sul retro e posò la borsa in un piccolo armadietto, e così fece pure con la giacca. Poi entrò nel piccolo ufficio della sua nuova titolare.
 
"Buon giorno Ella, io sono arrivata. Apro il negozio? "
 
"Ciao Hermione. Apri pure, oggi sarai sola ma domani ti affiancherà Ginevra, l'unica altra dipendente. Credo che diventerete grandi amiche! Siete molto simili e ha diciotto anni, quindi anche come età siete a posto. Ora ti lascio andare che ho diversi ordini da preparare."
 
"Certo, vado subito ad aprire. Buon lavoro Ella."
 
"Grazie, anche a te." Sorrise la donna mentre guardava Hermione uscire dal piccolo ufficio. Prima che la ragazza chiudesse del tutto la porta si alzò e aggiunse "Ah, e dammi pure del Tu! In fondo, ho solo nove anni in più di te!"
 
Hermione annuì, e si precipitò ad aprire il negozio, entusiasta come non mai per quel suo primo giorno di lavoro.
 
 

 
§
 
 


Le ore passarono veloci, tra clienti soddisfatti e sorrisi gentili. Era ormai giunta sera ed era ora di chiudere la libreria.
 
Hermione andò nell'ufficio sul retro per salutare Ella, poi tornò nel negozio e aiutò Ginevra a chiudere la cassa e riordinare.
 
La rossa era arrivata nel primo pomeriggio, verso le due, subito dopo la pausa pranzo, per aiutare ed affiancare Hermione.
Non avevano parlato molto, a parte lo stupore iniziale nel ritrovarsi a lavorare nello stesso posto. Avevano semplicemente parlato di lavoro, o di libri. Nessuna delle due aveva tirato fuori la cena a casa Weasly nè Fred, come argomento di conversazione.
 
Hermione, riordinando i libri, potè affermare che era stata una giornata tranquilla e produttiva, e che quella ragazza di un anno più giovane di lei iniziava a piacerle. Forse, col tempo, magari potremmo anche diventare amiche! Chi lo sa? Per lo meno abbiamo lo stesso gusto in fatto di libri... sorrise la riccia.
 
Finito di sistemare l'ultimo volume su uno scaffale di legno in fondo a destra, salutò la rossa, prese la sua borsa ed uscì dal negozio.
 
Era ormai buio, ma i lampioni non si erano ancora accesi. Hermione constatò che tempo un quarto d'ora e la calda luce arancione dei lampioni sarebbe arrivata ad illuminare i marciapiedi nella notte scura.
 
Una leggere brezza fresca accarezzò la figura della ragazza che, stringendosi la giacca e incrociando le braccia sotto il seno per proteggersi da quella frescura, camminava tranquilla verso casa.
 
Mentre camminava guardava il cielo, e poi gli alberi intorno a sè. Guardava un cane che, randagio, annusava una chiazza d'erba poco più in là, e poi di nuovo osservava quell'infinito e tanto misterioso cielo.
 
Già qualche spruzzata di stelle decorava quella tavola scura, ed Hermione approfittò dei lampioni ancora spenti per osservare quei corpi tanto magnifici ed irraggiungibili.
 
Stelle... così belle e così irreali. Esistono, perchè le vediamo, ma sembrano non esistere tanto è grande la loro bellezza. E' strano pensare che un qualcosa così tanto stupendo possa sul serio esistere.
 
E poi sono così lontane. Così improbabili, ma allo stesso tempo son lì. Che mi guardano, dall'alto, che illuminano le mie notti buie e dolorose con la loro magnificenza.
 
Quanto vorrei essere una stella... essere lassù con loro. Raggiungerne una e rimaner lì.
 
Già... sarebbe un sogno, essere una stella. Essere osservata da tutti, provocare stupore ai bambini che mi guarderebbero e mi indicherebbero la notte, essere l'ispirazione di un poeta e lo sfondo per il bacio di due innamorati.
 
Brillare sempre, e bruciare lentamente fino a spegnermi e sparire nel nulla senza lasciare nemmeno il più vago ricordo della mia esistenza. Esser una stella come tante altre, ma facendo parte di un qualcosa di spettacolare: il firmamento.
 
Hermione sorrise guardando il cielo. Si fermò, fissò lo sguardo su una stella in particolare, più piccola e meno luminosa delle altre.
 
Ecco, quella potrei esser io, se fossi una stella... sorrise ancora, scosse la testa, come a scacciar qualche futile pensiero e ricominciò a camminare, tornando alla realtà.
 
 






 
Angolo dell'autrice :

Ciao! Buona sera!

Chiedo umilmente perdono per l'ora (credevate mi fossi dimenticata di aggiornare eh... E INVECE NO! *risata malefica*), e per la schifezzosità di questo capitolo! 
Mi prostro a voi e spero mi perdoniate! 

E' un capitolo di passaggio, quindi già è noiosetto di suo... ma anche tra i capitoli di passaggio è abbastanza penoso! 

Tra problemi vari di cui non starò a raccontarvi nulla, per non annoiarvi... insomma... questa è una nota d'autore, non la mia vita! Non vi interessa saper i miei problemi xD
Comunque, per problemi vari io ho... ho... oddio piango... HO PERSO L'ISPIRAZIONE *si lascia andare ad un pianto disperato*

No davvero.... non riesco più a scrivere niente... ci ho messo una settimana intera a buttar giù 1400 parole... che oltretutto non sono niente di che! 
Colpa di tutti gli inconvenienti avuti in questo ultimo periodo... 

In ogni caso ringrazio quei raggi di sole che mi hanno lasciato una recensione allo scorso capitolo : GRAZIE, VI AMO! 

E vi sprono a continuare a recensire, è davvero molto utile a noi autori sapere il vostro parere! 
Magari leggeno i vostri commenti mi torna pure l'ispirazione! *le si illuminano gli occhi* *^* 

Facciamo così! Allo scorso capitolo mi sono state lasciate 4 recensioni... 
Proviamo ad arrivare a 6? 
Appena arriviamo a 6 recensioni di questo capitolo, aggiorno col successivo! 

Ora ho finito di divagare, giuro! 

Il capitolo è molto tranquillo e "piatto". Incentrato principalmente su Hermione, tranne una prima parte su Freddino. 
Il titolo è un verso di Don't Worry, Madcon. Relativo ai pensieri di Mione sulle stelle. 

Buona notte e ringrazio chiunque sia arrivato al fondo di questa luuuuunga nota d'autore! 

Un abbraccio caldo! 
Vostra, 
C.  

 
  
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