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Autore: DoctoRose91    30/05/2015    1 recensioni
Long che segue Ricordati di Me.
Ora che la nube si è sparsa per la città di Storybrooke sembra che le cose stiano prendendo una nuova piega. Emma ha spezzato il sortilegio, ma questo è solo l’inizio. Belle e Gold ora devono affrontare la vita quotidiana e i problemi della magia che è giunta in città. In più qualcosa si cela ai due, un qualcosa di incredibilmente affascinante e travolgente che colpirà Belle e Gold rallegrandoli.
E quando sembra che tutto stia andando per il verso giusto ecco che qualcosa arriva a rovinare quella felicità: l’oblio. Come recuperare la memoria? E soprattutto ricordare…ricordare Lei.
Dal capitolo 8: [- Questa mattina mi sono svegliata con questo nome sulle labbra. Forse ieri abbiamo parlato di fiori!-
-No…per niente! Ma credo che non riguarda la botanica, mi sa che è un nome!-
-Un nome? Di chi?-
-Suppongo di qualcuno molto speciale!-]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricordati...'
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Capitolo 2: La magia ha sempre un prezzo!
 
Un gran trambusto svegliò  Belle dal suo sonno pomeridiano. Non le capitava spesso di dormire il pomeriggio, ma ultimamente si sentiva particolarmente stanca. Si affacciò alla finestra del salone principale per dare una occhiata, ma non riuscì a capire bene cosa stesse accadendo. Stranita uscì di casa per osservare meglio. Clacson e urla le fecero capire cosa stesse succedendo, tutti volevano abbandonare la loro prigione. Li capiva. Chi non voleva abbandonare il la casa che li stava soffocando? Chiunque avrebbe scelto la libertà.
Rientrò dentro la villa dirigendosi al bagno per sistemarsi. Si sciacquò il viso e si legò i capelli in una alta coda di cavallo. Si aggiustò il trucco e iniziò a sistemare la casa. Da quando era stata rapita quella villa era stata abbandonata a sé stessa. Da quando Rumple aveva saputo della sua scomparsa aveva lasciato ogni cosa alla mercé della polvere e della sporcizia. Quella casa era uguale al castello oscuro dopo il suo ritorno. Questo non poteva che farle nascere un tenero sorriso mosso dalla pietà verso il suo caro Gold, sempre a mostrare forza e potere agli altri, mentre invece era fragile e sensibile.
Il suono del bollitore distolse il suo vagare tra ricordi facendola precipitare in cucina. Chiuse il fornello e inserì l’acqua nella tazza con l’infuso. Attese che si spargesse e si sedette sullo sgabello della cucina a sorseggiare la deliziosa bevanda riprendendo il filo dei ricordi.
 
…….
 
Una calda e afosa giornata di primavera rese più faticoso e stressante i lavori domestici. Belle era fuori al terrazzo principale a pulirlo ed a sistemarlo. Da quando se ne era andata quel castello era diventato peggio di come l’aveva trovato quando ci mise piede la prima volta.
Rumple non c’era, era impegnato in qualche affare con un principe ed una pozione e anche se le aveva esplicitamente detto di non muovere un dito, lei per ingannare il tempo decise di non ascoltare il suo consiglio. Nonostante la giornata era già di per sé molto pesante decise di affrontare questa nuova sfida. Tra il lava e il pulire passò mezza giornata.
Appena concluse, soddisfatta decise di prepararsi una bella vasca d’acqua calda. Quella vasca era così grande da poter contenere ben quattro persone contemporaneamente. Con Rumple le cose erano solo in grande.
Si spogliò e si immerse in quel benessere lasciandosi invadere dalla serenità abbandonando lo stress accumulato. Chiuse gli occhi facendosi avvolgere dalla candida acqua che ricopriva interamente il suo corpo abbandonandosi ad un rilassante pisolino pomeridiano.
 
….…
 
Finì il tè e decise di andare a trovare la sua cara amica Ruby. Da quando il sortilegio si era spezzato non aveva avuto modo di vederla. Ci teneva a salutarla e a rivedere anche Granny.
Indossò il cappotto ed uscì dalla villa.
 
Gente che correvano da un lato all’altro, gruppi di persone che si schieravano dal restare e andar via, la città completamente distrutta dallo spettro che aveva mandato Gold, rendeva quella giornata particolarmente stressante. Raggiunse il Granny entrando dalla porta principale. Appena vide la nonna di cappuccetto dietro il bancone sorrise felicissima di rivederla.
 
-Ruby presto corri c’è una persona che non vediamo da anni!- urlò dalla gioia la donna avvicinandosi a lei.
 
-Belle come sono contenta di rivederti!- l’abbracciò avvicinandola a sé.
 
-Anch’io signora!- rispose all’abbraccio con le lacrime agli occhi.
 
Ruby uscì dalla cucina con in mano uno straccio, appena vide Belle lo gettò a terra urlando come una matta.
 
-Belle…oh Belle….sei qui! Come stai?- subito si gettò  su di lei stritolandola.
 
-Benissimo Ruby! E tu…e voi?- chiese poi lei slacciandosi dall’abbraccio.
 
-Io bene, ma hai visto la città?- domandò la ragazza volgendo lo sguardo al trambusto che c’era fuori.
 
Lei annuì dispiaciuta.
 
-Senti, mi aiuteresti a tenerli calmi fino a che David, cioè il Principe, non ritorna con una soluzione?- colse l’attimo togliendosi il grembiule dai fianchi.
 
-Ma certo…cosa dobbiamo fare?- subito in prima linea si gettò aiutando l’amica in quell’enorme impresa.
 
Salutò la vedova Lucas ed insieme alla sua amica ritrovata andarono incontro alle persone cercando di calmarle.
 
Quando ormai la situazione sembrava tranquilla le due in attesa del discorso del principe si sedettero su alcune sedie della sala del comune a chiacchierare.
 
-Allora cosa mi racconti?- chiese Cappuccetto.
 
-Niente di che, sono stata rapita nuovamente da Regina, ho perso la memoria e come ben ricordi  ero diventata una sbandata e alcolizzata ragazza che frequentava un odioso ragazzo!- racchiuse in due righe la sua storia.
 
-Belle posso farti una domanda personale?- chiese poi rimasta scioccata dal suo racconto.
 
Belle annuì invitandola a proseguire.
 
-Quando,tempo fa, mi chiedesti le indicazioni per raggiungere la foresta oscura...beh…era perché dovevi andare da Lui…dal Dark One1?- si fece coraggio levandosi quel dubbio.
 
Belle annuì.
 
-Ma cosa gli dovevi?- domandò subito dopo.
 
-Niente!- esclamò secca guardandola negli occhi.
 
-Quindi sei tornata da lui…non sei andata da lui!-  ipotizzò.
 
Ormai sapeva della relazione tra Lacey e Gold, ma pensava che era dovuta al sortilegio, ma ora che Belle aveva ripreso i ricordi non si immaginava che anche lei, la sua cara amica avesse un debole per quell’essere spregevole.
 
-Esattamente! Sono tornata da lui perché lo amo!- rispose facilmente  sorridendole.
 
Vide nel volto della sua interlocutrice choc e incomprensione.
 
-Belle hai capito cosa mi stai dicendo? Tu ami Rumpelstiltskin? Sei sicura che non ti abbia abbindolato con una pozione?- chiese profondamente scioccata dalla sua frase.
 
Belle sorrise serenamente. Era difficile far comprendere alle persone che lei era innamorata di Gold.
 
-Ruby, amica mia, tu hai conosciuto l’amore, sai cosa si prova e cosa si vive, e quindi guardami dritta negli occhi e dimmi se non sono sinceri! Io amo Rumple, e sempre l’amerò!- prese le mani della ragazza invitandola a leggerle l’anima.
 
Rimase scioccata, i suoi occhi dicevano la verità. Belle era profondamente innamorata di quell’essere. Non capiva cosa potesse trovare in lui, ma si fidava dell’amica. Annuì arrendendosi a quella gioia stampata nei suoi occhi, esattamente come fece qualche tempo prima*.
 
-Ho capito, sono tua amica e quindi rispetterò la tua scelta, ma sappi che se quella bestia ti farà del male sai a chi rivolgerti!-
 
-Grazie, ma non ce ne sarà bisogno! E’ proprio con lui che mi sento più al sicuro!-
 
Quella convinzione, quella determinazione spiazzarono la ragazza. Quella sua dolce amica aveva trovato il suo vero amore e per quanto strano le potesse sembrare vedeva in Belle la felicità.
 
Un assordante rumore distrasse tutti dalle loro chiacchiere. Le porte della sala si aprirono con un solo semplice gesto della mano del sindaco.
Entrò nella sala mettendosi proprio al centro. Iniziò a sparare fuoco e fermare le frecce di Granny.
 
-Cosa vuoi Regina?- chiese facendosi avanti Ruby.
 
-Me!- disse il ragazzino uscendo dalla folla.
 
-Bravo Henry!- disse poi Regina sorridendogli.
 
-Se io verrò con te tu mi prometti che non gli farai del male?- mise le sue condizioni .
 
-Ma certo!- assecondò le voglie del figlio.
 
Il bambino annuì e si avvicinò alla donna.
 
-E bravo il mio ometto!- abbracciandolo uscì dalla sala scrutando tutti dall’alto in basso. Il suo sguardo si fermò su Belle che era in piedi proprio davanti a tutti.
 
Passò di fianco guardandola dritta negli occhi per poi allontanarsi con il suo amato figlio.
 
Era una donna incredibile e malvagia. Voleva tutto e tutti e se nessuno le ubbidiva passavano guai.
La folla iniziò a scaldarsi e abbandonarono la sala per avviarsi alle proprie macchine.
 
Cercò di fermare qualcuno, ma nessuno le diede ascolto, compreso lo psicologo che, qualche tempo prima, le fu di tanto aiuto**.
 
Vide Ruby scomparire tra la folla, le corse dietro cercando di raggiungerla.
 
La vide parlare con David, che da poco si era fatto scappare un uomo, e lo convinse a tenere quel discorso tanto atteso.
 
Insieme all’amica e al principe raggiunsero per primi il confine della città. Non capiva il reale motivo di tale fretta. Se uno voleva andarsene era libero di farlo, perché doveva essere costretto a vivere in quella cittadina?
 
Mentre il principe teneva il suo discorso toccando i cuori e gli animi dei presenti, Ruby spiegò cosa i sette nani avevano scoperto. Non si poteva varcare il confine perché chi lo faceva perdeva la propria memoria e si ritornava ad essere coloro che erano nel sortilegio. Terrore e angoscia invasero il corpo della fanciulla profondamente addolorata non solo per le persone, ma soprattutto per Gold che ora non poteva più raggiungere suo figlio.
 
La magia ha sempre un prezzo!” si disse leggendo il nome della città che segnava il confine.
 
Si fece accompagnare al centro decisa a raggiungere Gold al negozio e a confortarlo sulla nuova e pesante notizia ricevuta. Trovò la porta della bottega chiusa e tutto spento.
Capì che quella giornata aveva chiuso in anticipo.
L’aveva saputo e a giudicare dai frammenti di vetro per terra  l’aveva presa proprio male. Doveva raggiungerlo e rassicurarlo.
 
……
 
-Ciao!-
 
La voce di lui portò Belle alla realtà. Aprì gli occhi e focalizzò il volto di lui poco distante. Sorrise contenta.
 
-Ho visto che alla fine mi hai dato ascolto!- ironizzò avvicinandosi.
 
Belle increspò le sopracciglia cercando di capire cosa volesse intendere.
 
-Il terrazzo…l’hai lasciato lindo e pinto!- indicò dietro di lui.
 
Belle sorrise annuendo.
 
-Ti avevo detto che non era il caso di sistemare!- fu premuroso e delicato.
 
Si sedette al bordo vasca ammirando la propria donna coperta dall’acqua.
 
-Sai che a me piacciono le sfide!-  aggiunse ridendo.
 
Lui scosse la testa sorridendo.
 
-Mi passi il sapone per favore!- chiese indicandogli la saponetta vicino a lui.
 
Rumple la prese a si diresse dietro di lei. Si inginocchiò  arrivando all’altezza della ragazza.
 
-Dove vuoi che ti insaponi?- chiese maliziosamente sfiorandole l’orecchio con le labbra.
 
Belle chiuse gli occhi facendosi trasportare dal suo meraviglioso tono.
 
-Ovunque tu voglia!- affermò poi appoggiando il capo sul suo collo.
 
-Ovunque?- chiese conferma guardandola diritta negli occhi.
 
-Ovunque!- confermò  sorridendogli maliziosamente.
 
Prese a massaggiarle la pelle. Il corpo di lei si muoveva seguendo i suoi massaggi e le sue carezze. La sentiva, man mano, rilassarsi al suo tocco, sciogliendo quei nodi di stress che l’avevano invasa.
Si incurvò davanti dandogli libero accesso alla schiena. Iniziò ad insaponarla con delicatezza.
Belle si mordeva il labbro inferiore al solo percepire quelle esperte mani accarezzarle la pelle. Le prese portandole davanti. Sfiorarono il ventre e poi il petto.
Strinse nei suoi palmi quel rigoglioso e morbido seno assaporandosi la sua freschezza e giovinezza.
Belle si addossò contro la parete della vasca appoggiando il capo sul suo petto. Teneva gli occhi chiusi e la lingua che ossessivamente sfiorava il labbro inferiore. Era tutta presa ed eccitata dalle sue carezze. Si voltò di scatto destabilizzandolo. Iniziò dal collo con piccoli morsi ed appassionati baci, per poi scendere sulla spalla una volta liberata da quegli odiosi vestiti. Sentiva le braccia di lui avvolgerla contro il suo petto stringendola a sé.
 
-Ti prego raggiungimi in acqua!- supplicò pervasa da miriadi di sensazioni.
 
-Subito amore mio…subito!-
 
Con velocità levò anche l’ultimo indumento raggiungendo la sua invitante donna nella vasca. Prese ad accarezzarle la gamba sfiorandola delicatamente con le dita procurando in lei estasi e impazienza. Si guardavano dritti negli occhi ridendo come due ragazzini al primo ballo di corte.
 
-Una donna non può essere sfiorata neanche con una rosa, come posso io permettermi di arrivare a così tanto?- le confessò appena arrivò all’interno coscia.
 
 Belle sorrise imbarazzata. Abbassò gli occhi osservando il pollice di lui che delicatamente accarezzava la sua coscia.
Poggiò la mano sulla sua guardandolo dritto negli occhi.
 
-Perché sono io che te lo chiedo…continua amore mio…continua Rumple!-
 
Condusse la mano sul suo fondoschiena sedendosi su di lui a cavalcioni. Sentì le mani di lui sfiorarle la colonna vertebrale e le sue braccia avvolgerla completamente accogliendola sul suo corpo.
 
Si guardavano intensamente negli occhi cercando di imprimersi nelle anime quel romantico e dolce momento. Poggiarono la fronte contro quella dell’altro chiudendo i propri occhi lasciandosi trasportare dalla meravigliosa atmosfera.
 
-Oh mio Dio quanto sei bella. Belle ti amo, ti amo da impazzire! Non riuscirei neanche per un istante ad immaginarmi una vita senza di te. Ti scongiuro non lasciarmi, senza di te sono un uomo perso, avvolto dal dolore, dalla disperazione e dalla  malvagità! Ti prego ancora mia non farmi andare alla deriva!- in un impeto di debolezza Rumple confessò le sue paure più grandi a quella dolce fanciulla che con un sorriso ed un enorme cuore gli aveva rapito l’anima.
 
-Amore mio, il mio dolce e tenero Rumple, non ti abbandonerò mai! Io ci sarò sempre per te!- lo rassicurò sorridendo.
 
Lo sentì più rilassato e fu proprio in quell’istante che si prese la libertà di accoglierlo in lei diventando un unico corpo ed un’unica persona.
Si muoveva su di lui con velocità e bravura. Man mano i movimenti diventavano più intensi ed accurati costringendo i due partecipanti a sospiri di godimento e di apprezzamento.
La vedeva muoversi con maestria incurvandosi all’indietro nei momenti intensi del loro rapporto. Era brava, era troppo brava! Nessuna gli aveva procurato tali sensazioni e tali piaceri. Lei lo annebbiava la mente e la vista, era quella pillola vitale che doveva prendere ogni giorno. Era diventata la sua aria, la sua acqua, non riusciva a rinunciare a lei, alla sua essenza, alla sua vita. La capovolse poggiandola contro la parete della vasca prendendo il comando della situazione. L’acqua calda e schiumosa li avvolgeva in un manto dolce e rilassante aiutandoli nei loro movimenti. Gli affondi diventarono più intensi e decisi da costringere Belle ad addossarsi completamente contro il suo uomo per amplificare quelle sensazioni. Bocche, occhi, capelli, mani, affondi, urla, sospiri, piacere, lussuria, amore popolarono quella camera di vita, di gioia e di felicità, una felicità tutta loro nata grazie ad una semplice saponetta.
 
……
 
Raggiunse il parcheggio dietro il Rabbit Hole dove di solito fermava la macchina speranzosa di trovarlo nelle vicinanze. Con suo gran stupore vide il solito posto vuoto e si rese conto che era diretto in un posto lontano. Decise di incamminarsi verso casa nella speranza di poterlo incontrare. Il tragitto che la distanziava dall’abitazione fu pesante e angosciante. Non sapeva quali parole usare per confortarlo e  per incoraggiarlo, anche lei era rimasta dispiaciuta da tale notizia. Aveva fin da subito sperato in un ricongiungimento con Bae, invece ora sembrava tutto più difficile e troppo lontano dal traguardo.
Arrivò alla villetta scorgendo nel vialetto l’auto di Gold. Prese un enorme respiro ed entrò stringendo nervosamente i manici della borsa.
 
-Rumple…sono a casa!- disse appena chiuse la porta.
 
Si guardò in giro avanzando nell’ingresso in attesa di una sua risposta che non tardò ad arrivare.
 
-Belle sono qui!-
 
Quella frase gelida, triste e ricca di dolore la colpì come una lama affilata nel cuore.
Inghiottì posando la borsa sul tavolino dell’ingresso e lo raggiunse nel salotto. Lo vide seduto sulla poltrona a fissare il camino spento con il bastone appoggiato alla sua sinistra e un bicchiere mezzo pieno di Whisky trattenuto da due dita della mano. Si tolse il cappotto poggiandolo sulla sedia di ciliegio lì vicino e lentamente si posizionò proprio davanti lui nella speranza di incrociare i loro sguardi. Quello che vide fu la cosa più atroce che si fosse mai immaginata: il volto di Gold stremato dal dolore e dalla rabbia. I suoi occhi racchiudevano anni e anni di sofferenza e delusione. Non riuscì a sostenere tale vista. Si avvicinò togliendogli quel bicchiere dalla mano, a quel gesto lui alzò lo sguardo su di lei lasciando la presa sul bicchiere. Lo posò sul piccolo tavolino alla sua destra e ritornò su quella mano stringendola nella sua.
Le sorrise.
Rispose a quel gesto con un sincero sorriso d’affetto e d’amore.
Con l’altra mano le fece segno di sedersi sulle sue gambe e Belle non se lo fece ripetere due volte.
 
-Ti sono vicina amore!- fu l’unica frase che riuscì a dire  per confortarlo da tale situazione.
 
-Belle l’ho perso, lo dovevo sapere che la magia ha sempre un prezzo!-
 
Quella voce straziante accolse la sua attenzione.
 
-Vedrai che una via d’uscita la troveremo. Non darti per vinto, insieme riusciremo a farcela!- cercava di infondere forza e coraggio.
 
-E se non ci riuscissi? E se dovessimo rimanere per sempre rinchiusi in questa cittadina?-  dubbi e incertezze invasero il Dark One.
 
-Hey, hey Rumple…Rumple guardami negli occhi, noi, amore, ce la faremo! Riusciremo a trovarlo e a diventare una famiglia!-  sorrise guardandolo fisso negli occhi.
 
-Oh Belle, amore mio, non riuscirei neanche per un istante ad immaginarmi una vita senza di te, ti scongiuro ancora mia non lasciarmi mai!- fragilità e debolezza colorarono quel disperato bisogno d’affetto.
 
Belle l’accolse sul suo petto stringendolo con dolcezza tra le braccia.
 
-Il mio dolce e tenero Rumple, come ti dissi quella famosa volta al castello, non ti abbandonerò mai! Io ci sarò sempre per te!- sicurezza e certezza cercò di infondergli mentre lo coccolava cercando di alleviargli quel pesante dolore dal cuore.
 
 
Quella giornata fu molto pesante e straziante per tutti. Ogni persona cercava di trovare la forza per andare avanti, per ritornare ad avere una vita normale con problemi normali, compreso due anime distrutte dall’illusione di un lieto fine.
 
La mattina seguente si svegliò a casa da sola senza il suo Rumple.
Talmente era distrutto che non le lasciò neanche la colazione a letto. No che ci aveva fatto l’abitudine, ma sapeva che lui ci teneva in questa piccola gentilezza. Era il suo modo per dimostrarle il suo affetto e per augurarle buongiorno. Accarezzò con il pollice il cuscino freddo e stropicciato di lui. Quanto stava soffrendo. Sapere che sei ad un passo per ritrovare tuo figlio e non poterlo raggiungere a causa del prezzo della magia era difficile da digerire.
Lei lo sapeva bene, la magia ha sempre un prezzo e questa volta era uno pesante da pagare. Aveva sacrificato l’amore, la sua posizione, aveva strappato tutti dalle loro case e alimentato odio e disprezzo ovunque solo per poter riabbracciare il figlio ed ora tutto ciò era andato perduto solo perché aveva usato la magia.


 
Quella mattina prese una decisione, doveva distrarre e rilassare Gold dalle sue delusioni. Una giornata lontano da tutti e da tutto forse lo avrebbe dato una nuova vitalità per affrontare questo nuovo problema.
 
Si vestì rapidamente indossando una corta gonna nera e una camicetta rossa. Sciolse i capelli sulle spalle legando alcune ciocche dietro la nuca. Prese un cestino riempiendolo di panini, lattine  e una copertina. Prese le chiavi e uscì con un sorriso sulle labbra.
Appena raggiunse il negozio lo vide rientrare con in mano una borsa nera. Si stranì avviandosi da lui.
 
Il suono del campanello del negozio che suonò una volta di troppo facendolo voltare.
 
-Ah sei tu, mi domandavo come mai il campanello avesse suonato due volte!- sorrise avvicinandosi al bancone posando la borsa sopra.
 
-Buongiorno!- affermò seguendolo.
 
Poggiò il cestino vicino alla borsa avvicinandosi a lui. Gold si voltò sorridendole tristemente.
 
-Buongiorno Belle!- disse poi rispondendo al suo saluto.
 
Si gettò fra le sue braccia stringendolo sul collo.
 
-Scusami tesoro se questa mattina non ti ho lasciato la colazione a letto!-
 
Scosse la testa sorridendo. Questo animo gentile e altruista di lui l’aveva fatta innamorare. Nonostante avesse altri pensieri per la testa si era scusato per essere stato freddo nei suoi confronti.
 
-Non ti preoccupare!-
 
-E solo che non riesco più a fare nulla ormai!- confessò.
 
-E’ proprio per questo che ho deciso che oggi faremo qualcosa di nuovo!- informò  sorridendogli.
 
Gold la guardava con sospetto. Cosa aveva in mente la sua fidanzata? Cosa dovevano fare in quel giorno triste e senza luce? Ma Belle era famosa per tirarlo su di morale, lo aveva fatto sempre da quando erano al castello oscuro, ha sempre cercato di riempire la sua vita  di luce e di speranza, e decise anche questa volta di seguirla e di darle ascolto.
 
-Dove vuoi andare amore mio?- chiese arrendendosi a quella gioia e a quell’ottimismo.
 
Belle gli sorrise, lo prese per mano, prese il cestino dal bancone e lo portò fuori.
 
Gold seguiva la sua ragazza per le varie vie della città incuriosito e interessato. All’improvviso si trovarono nella foresta. Iniziò a chiedersi dove erano diretti.
Si fermarono poco dopo vicino ad un corso d’acqua. Il posto era molto grande, suggestivo e intimo.
Belle sorrise, poggiò il cestino a terra tirando fuori la copertina.
 
-Ecco dove volevo venire!- disse poi sedendosi a  terra.
 
Gold le sorrise dolcemente e la seguì.
 
-Dimmi se non è un bel posto?!- affermò osservando la zona.
 
Gold annuiva  guardando quel particolare posto. Non sapeva che la foresta di Storybrooke avesse un luogo così carino.
 
-Lo scoprii qualche tempo fa, quando ancora ero Lacey. Vedi proprio lì, sotto quell’albero presi la decisione di confessarti i miei sentimenti***!- indicò  emozionata a rievocare tale ricordi.
 
Gold sorrise lusingato di quel gesto.
 
-Ti amo!- disse di botto costringendo la ragazza a voltarsi verso il suo interlocutore.
 
Incrociarono i loro occhi sorridendosi.
 
-Anch’io!- affermò avvicinandosi alla sua bocca.
 
Si baciarono intensamente stringendosi l’uno all’altro desiderosi di scambiarsi effusioni d’amore. Il cinguettio degli uccelli, il suono del ruscello e i loro sospiri animarono quel momento pieno di emozione.
Lentamente Gold si addossò alla coperta seguito da Belle che si mise al suo fianco.
 
-E’ bellissimo osservare il cielo con te. Il fatto è che tutto è meraviglioso con te!- ammise guardando davanti a sé.
 
Belle sorrise lusingata stringendo il bavero della sua giacca tra le mani.
 
-Così mi fai arrossire!- confessò chinando la testa sul suo petto.
 
-Sei più bella quando arrossisci!- confessò alzando il capo per vederla.
 
Belle gli salì addosso sorridendogli. Chiuse gli occhi poggiando la fronte contro quella di lui.
 
-Mi reputo la donna più fortunata del mondo perché ho incontrato te!- confessò con un velo di dolcezza  colorando l’atmosfera.
 
La baciò, non c’era bisogno di parole, di sorrisi e di frasi. Solo un bacio, la passione e il desiderio potevano esprimere al meglio cosa si provava.
 
….…
 
-Vieni con me!-
 
Tutto di un tratto Rumple distolse Belle dalla sua solita lettura serale. Lo fissò incuriosita chiudendo il libro inserendo un petalo di rosa all’interno. Indossò le scarpe e lo seguì per il castello.
 
Arrivarono proprio fuori a quel terrazzo che lei aveva ripulito durante la mattinata. Appena ci mise piede un’atmosfera elegante e romantica invase i suoi occhi scioccandola. Una grande coperta a quadrettini era distesa per terra, vi erano dei candelabri con candele accese e migliaia di petali di rose rosse sparse sulla coperta su cui sopra vi era una rosa con lo stelo privo di spine. Gioia e meraviglia bloccarono il suo respiro. Si chinò raccogliendo quella rosa rossa dalla coperta alzandosi e annusando il delicato fiore. Un rossore nacque spontaneo sulle sue gote.
 
Le cinse i fianchi da dietro e osservando quella rosa che delicatamente riempiva quelle sue soffici mani la baciò nell’incavo del collo.
 
-Quando arrossisci sei molto più bella!-
 
Quella frase fece divampare la povera Belle che per l’occasione baciò teneramente la rosa.
 
-Mi reputo la donna più fortunata del mondo perché ho incontrato te!-
 
Sentì le sue braccia stringerla di più a sé e la sua bocca dolcemente accarezzarle la pelle.
Lentamente la ragazza si distese sulla coperta portandosi dietro il folletto concentrato in quelle coccole.
Si distesero uno di fianco all’altro abbracciati ad osservare le stelle.
 
-Questa rosa stranamente non ha spine!- ruppe il silenzio alzando il fiore davanti ai loro occhi.
 
-Certamente! Le ho tolte tutte io!- sottolineò come se fosse una cosa ovvia.
 
-Perché?- chiese poi fissandolo.
 
-Nessuna spina deve rovinare le tue soffici e tenere mani. Nessuno neanche una rosa deve permettersi di farti del male!- confessò emozionato.
 
-Grazie tesoro mio, ma la prossima volta regalami una rosa rossa con le spine! Così mi ricorderà che la vita è bella, ma ha con sé miriadi di difficoltà che insieme riusciremo a superare!- 
 
Lui annuì accettando la sua decisione. Oramai doveva accettare che Belle non poteva e non doveva vivere sotto una campana di vetro. Era una donna capace, forte e coraggiosa e sapeva anche da sola affrontare le avversità che incontrava.
 
La strinse a sé baciandola sulla guancia mostrandole il suo affetto e il suo amore.
 
-Grazie d’esistere Belle!- confessò distaccandosi, ammirando le stelle insieme alla sua anima gemella.
 
……
 
Qualche nuvola impedì quella giornata di concludersi bene. Lampi e tuoni annunciarono un’imminente pioggia. Non c’era tempo per poter rientrare.
Belle raccolse tutto e seguì Gold nella foresta.
 
-Dove stiamo andando?- chiese incuriosita.
 
-Fidati di me!-  rispose voltandosi verso di lei sorridendole.
 
Raggiunsero una casetta di legno isolata nella natura. Vide Gold prendere dalla tasca delle chiavi e aprire quella porta di legno scuro. Sull’infisso notò un coccodrillo inchiodato. L’uomo la fece accomodare raccogliendo un po’ di legna che c’era nella casetta. Belle osservava quel posto meravigliata e stupita.
 
-Ma cosa…?- non riusciva neanche a formulare una frase talmente era concentrata a studiare la zona.
 
Appena Gold accese il fuoco del camino e chiuse a chiave la porta si interessò alla ragazza.
 
-Questa è la mia piccola casetta! Non ci vengo mai, di solito la uso come sgabuzzino!-  informò mostrandogliela.
 
Belle osservava a bocca aperta.
 
-Non sapevo nulla di questo posto!- ammise voltandosi verso di lui.
 
-Non ho avuto modo di dirtelo prima!- cercò di giustificarsi.
 
Belle annuì posando su un tavolino la cesta, prese una scopa malandata e iniziò a togliere la polvere dal pavimento.
 
-Ma no Belle! Ci staremo solo per poco, non affaticarti inutilmente! Appena la pioggia sarà finita ce ne andremo!-
 
-Perché dovremmo andarcene subito? A me piace qui, potrebbe essere il nostro nido d’amore!- rispose maliziosamente sorridendogli.
 
-Tesoro mio, ovunque noi siamo è il nostro nido d’amore!- sottolineò lui poggiandosi alla parete della stanza.
 
Ci mise pochissimo ad eliminare la polvere dal pavimento. Prese la copertina e la stese davanti al camino.
 
L’invitò a sedersi e a gustarsi i giochi delle fiamme davanti loro.
 
Un tuono più forte fece saltare la ragazza e ad aggrapparsi al suo uomo.
Gold la strinse a sé coccolandola dolcemente.
All’improvviso una fitta dolorosa colpì la sua gamba malandata costringendolo ad urlare dal dolore.
 
-Rumple cos’hai?- domandò preoccupata.
 
-La gamba, nei giorni di pioggia mi fa più male!- affermò massaggiandosi il punto che gli faceva più male.
 
-Aspetta!- disse inginocchiandosi davanti a lui.
 
Lentamente prese a massaggiargli la gamba con cura e dolcezza. Non appena la ragazza lo sfiorò già il dolore iniziò ad affievolirsi.
 
-Va meglio così?-
 
Lui annuì chiudendo gli occhi beandosi di quelle carezze.
 
Le mani di lei erano meglio di qualsiasi crema mai utilizzata prima. Erano qualcosa di unico e di speciale.
Sentì i muscoli della gamba rilassarsi e distendersi man mano che proseguiva nei suoi massaggi.
Man mano la ragazza si allungò sulla coscia, massaggiandola con cura e delicatezza. Percepì la mano di lui afferrarle il polso fermandola all’istante. La guardò fissa negli occhi portando il palmo della mano sulla sua bocca prendendo a baciarlo con delicatezza. Belle sorrise chiudendo gli occhi assaporandosi quella meravigliosa sensazione.
 
Percepì la mano di lui accarezzarle il braccio e con uno strattone la stese sulla copertina addossandosi su di lei.
 
Lo rinchiuse tra le gambe e le braccia prendendo a massaggiarli la schiena con le unghie creando in lui estasi e desiderio.
 
-Grazie di esistere Belle!- confessò a fior di labbra.
 
La lingua di lei raggiunse per prima le sue labbra dandogli libero accesso alla bocca. Saliva, denti e sospiri prolungarono e resero quel momento unico e indimenticabile.
 
Il movimento delle fiamme creavano piccoli giochi di luce e di ombra sul suo bellissimo viso. Prese a spogliarla desideroso di gustarsi quello spettacolo colorarle il corpo. Era stupenda, meravigliosa. Ridisegnò con il dito quelle ombre che ricoprivano il suo corpo liscio e vellutato costringendo la ragazza a leggeri  sospiri di piacere. Intrecciarono le mani capovolgendosi. L’aiutò a togliersi gli abiti desiderosi di scaldarsi con i propri corpi. Non appena i capelli ramati gli sfiorarono la pelle rabbrividì. Percepire la capigliatura di lei accarezzargli il corpo lo fece ardere dalla bramosia e dal possesso. La capovolse stendendosi su di lei. Fiamme e fuoco padroneggiavano nelle loro iridi. Le bloccò i polsi in alto guardandola fissa negli occhi. Si unì a lei costringendola ad un urlo di piacere. Prese a morderle la bocca, baciarle il collo, prolungare e velocizzare gli affondi da renderla completamente succube dei suoi movimenti. Riusciva sempre a colpire le sue parti più sensibili facendola annegare in un mare di piacere. Sospiri, urla, respiri affannosi resero quel momento unico nel suo genere. Averla fra le braccia, percepire la sua calda e soffice essenza, sentire la sua bocca sfiorargli il collo nei momenti più carichi di enfasi lo resero l’uomo più felice dell’universo. Quella giornata l’aveva aiutato a ritrovare quella forza che l’aveva lasciato, e senza di Belle non ci sarebbe mai riuscito. Quella ragazza era unica in ogni genere. Era bella e affascinante, buona e gentile, coraggiosa e forte, e dolce e sensibile. Lei incarnava tutte le qualità migliori che potevano esistere nel creato. Lei era la perfezione in persona,  e lui l’essere più imperfetto e sbagliato dell’universo che aveva avuto il privilegio di incontrarla e di amarla. Quell’amore di lei lo faceva impazzire, senza ne sarebbe morto.
Intrecciarono le dita aumentando e velocizzando gli affondi che divennero più regolari e ritmici da renderli completamente un unico corpo con uniche sensazioni.
 
-Ra…Ra…Ra…oh my God…RAMPLEEEEEEEEE!- urlò il suo nome non appena entrambi scoppiarono nel loro piacere.
 
Si guardarono negli occhi facendo incontrare le proprie anime gioiose di quel contatto intimo.
 
-Come dicevo prima sei più bella rossa in viso!- affermò nel mentre il suo respiro iniziava a regolarsi.
 
Belle abbassò gli occhi dalla vergogna e dalla lusinga. Non le piaceva stare al centro dell’attenzione, si sentiva un pesce fuor d’acqua, ma esserlo nelle sue era un privilegio assoluto.
 
-I love you Belle!-
 
-I love you Rumple!-  ammise poi  scaricando tutta l’emozione accumulata nel loro dolce incontro.
 
Si baciarono riprendendo da dove avevano lasciato continuando così per ore intere animando e vivacizzando quella giornata di pioggia.
 
……
 
Si era addormentata appoggiata a lui stringendo come una reliquia quella rosa senza spine. Sorrise beandosi di tale visione. Non immaginava che nella vita gli sarebbe capitato di poter posare lo sguardo su una meravigliosa creatura come lei. La strinse a sé facendosi colpire da quella fresca e giovane fragranza di rosa selvatica che sempre aveva addosso. Era bellissima, neanche la stella più brillante poteva competere con la sua Belle, lei era la perfezione in persona, nulla  poteva eguagliarla.
Non poteva che considerarsi fortunato ad averla conosciuta e ad averla amata. L’amore di lei lo faceva impazzire e senza ne sarebbe morto.
 
……
 
La mattina seguente Belle si svegliò da sola.  Erano rientrati tardi dalla loro avventura. Freddo e gelo colpirono quel corpo nudo reduce da una notte passata tra la passione e l’amore. Chiamò Rumple, ma non ebbe risposta. Di scatto si voltò alla sua destra rimanendo sconvolta da ciò che i suoi occhi le mostrarono. Vi era una rosa rossa di lungo stelo con miriadi di spine  poggiata delicatamente sul materasso con affianco un piccolo bigliettino bianco piegato su sé stesso. Prese la rosa e aprì il foglietto incuriosita da ciò che conteneva.
 
“Nella Speranza che Insieme riusciremo a Farcela!
                                                                                          
                                                                                          Ti Amo!
                                                                                          Rumple

PS: La colazione è nel frigo!”
 
 
Un tenero sorriso le nacque sul volto. Portò la rosa al naso per sentire il suo delicato profumo. Chiuse gli occhi ricordandosi quella famosa volta che gli chiese la cortesia di ricevere le rose con tutte le spine. Se ne era ricordato. Quanto era dolce e tenero.
Il rumore del motore della Cadillac la fece ritornare al presente. Si precipitò alla finestra portandosi con sé il lenzuolo e vide la macchina fare retromarcia per uscire dal vialetto.
 
 
 
La vide lì, candida come la luna, in piedi avvolta dal semplice lenzuolo con in mano la sua rosa e un sorriso sul volto. Baciò la rosa proprio come fece tempo fa fuori a quel terrazzo per dimostrargli il suo amore. Sorrise a tale visione.
 
-I love you!- le mimò mettendo la marcia.
 
-I love you too!- rispose dalla finestra  vedendolo andar via.
 
Si voltò verso la stanza stringendo quella rosa tra le mani contenta che Gold aveva ripreso la voglia di combattere e di lottare.
Anche se la magia aveva il suo prezzo loro erano disposti a pagarlo ed insieme sarebbero riusciti a farcela.
Si punse a causa di una di quelle spine creandole una piccola ferita  sul pollice sinistro.
Un brivido le percorse il corpo.
 
Dopotutto ogni rosa ha le sue spine.

 
 
 
 
 
 
 
 
1.Le indicazioni di cui sta parlando Ruby sono quelle che si trovano nel capitolo “Il ciondolo” della precedente long Ricordati di Me
 
*Se vi ricordate Belle ha già fatto un simile discorso con Ruby solo che l’amica ancora non aveva ripreso la memoria  (cap 16 di Ricordati di Me)quindi mi sembrava giusto che le due riaprissero il discorso “Gold” visto che ora Ruby aveva riavuto la sua memoria ;)
 
**  L’aiuto di Archie è quello che compare nel finale del capitolo “Visioni” di Ricordati di Me ;)
 
*** Il momento è quello descritto nel capitolo 14 di Ricordati di Me. Se vi ricordate Lacey dopo aver finito di leggere il romanzo epistolare di Foscolo decide di farsi coraggio e andare da Gold ;)

 
 
 
Angolo dell’autrice :D
 
Ecco anche il secondo capitolo! :D Dalla settimana prossima ritorneremo ad un capitolo per volta ;)


Allora …Belle e Gold hanno scoperto il problema che vi è al confine, chi lo oltrepassa perde la memoria di chi è stato un tempo diventando completamente quella persona che era sotto il sortilegio. Ovviamente non poteva essere che Gold non ci rimanesse scottato da questa situazione, sapere di essere ad un passo più vicino a tuo figlio e non poterlo raggiungere è bruttissimo, ed ovviamente Belle ha dovuto cercare di tirar fuori in lui quella forza e quella determinazione dandogli semplicemente la speranza di poter crede che ce l’avrebbe fatta. Poi…era ora che Gold facesse vedere a Belle il suo rifugio nel bosco! Mi sono chiesta molte volte se questo fosse accaduto e spero che un giorno lo vedremo, intanto mi sono voluta divertire nel scrivere questo dolce momento nel loro “nido d’amore” ;) .Il passato è servito più che altro a sottolineare alcuni concetti che venivano riportati nel presente. Nel prossimo capitolo avremo nuovamente un passato più pregnante ;)
 
Spero che vi siano piaciuti questi momenti hot tra i due , chi mi ha seguito in Ricordati di Me sa che li metto spesso ;)
 
Beh ovviamente tutti voi state aspettando che entrambi scoprono di aspettare un bambino, beh anche io in realtà ahahah lol :P Non vi preoccupate già dal prossimo capitolo faremo una gran bella scoperta ;)
 
Il terzo capitolo arriverà nel week-end della prossima settimana, ora vi do alcune anticipazioni ;) : Nel passato Belle incontra una persona che le confesserà qualcosa di molto importante; nel presente invece Belle e Gold hanno dei problemi di incomprensione e forse qualcuno scoprirà di essere incinta ;)
 
Ringrazio tutti coloro che passeranno a leggere la mia storia!! :D
 
Un saluto speciale va sempre a libellula.s e libellula.a (admin insieme a me di I will see you again Rumbelle; All crazy for Rumbelle)che seguono con affetto ogni ff che scrivo!! Grazie raga siete mitiche <3 <3
 
À bientôt!! :)
DR

 
  
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