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Autore: foodporv    30/05/2015    1 recensioni
«Allora? Com'è questo Ludwig?»
«Non lo conosco un granché, però mi sembra un tipo a posto»
«Ti piace?»
«Non lo so, Zayn. Sicuramente è un bel ragazzo, ma si vedrà col tempo»
«Mh...»
«Cosa “mh”?»
«Eh? No, niente, tranquilla»
«Dai, dimmi»
«È che l'idea che tu esca con quello lì non mi fa impazzire, mi piacerebbe essere al suo posto. Molto»
«...»
«Non dici niente?»
«Sei brillo, Zayn. Domani non ti ricorderai nulla di questa conversazione»
«Forse»
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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First Chapter



Jasmine si rigirò nel letto e zittì la sveglia con una manata. Si era appena tirata la trapunta sopra la testa e aveva richiuso gli occhi, quando una seconda sveglia trillò dal telefono posato sul comodino.
«Ho capito! Ho capito! Messaggio ricevuto!» brontolò, districandosi dalla trapunta e alzandosi per andare a recuperare l'intimo pulito dal cassetto accanto all'armadio.
L'orchestra delle sveglie era stata un'idea di Lyla, la quale ormai era a conoscenza dela relazione incondizionata che Jasmine aveva con il suo letto, il tutto perché voleva essere sicura che la mora arrivasse all'università in orario - neanche andasse alle elementari.
Come se avesse captato questi pensieri, il corpo slanciato dell'amica comparve nella sua stanza. Indossava una camicia a quadri blu e verdi, le gambe lunghe fasciate da dei pantaloni blu aderenti a vita alta. Teneva fra le mani una tazza fumante di caffè e latte, Jasmine avrebbe potuto dirlo anche ad occhi chiusi.

«Quest'idea della multisveglia sta degenerando, Lyla, davvero» borbottò, lanciando un'occhiata eloquente all'amica e sbuffando subito dopo.
Lyla sghignazzò e si sedette sul letto di Jasmine che aveva piantato gli occhi sulla sua figura riflessa dallo specchio e sospirava pesantemente.

«Cosa ridi? È seriamente un trauma!» ribadì la mora, poggiando le mani sui fianchi scoperti, data la sua abitudine di dormire con soltanto una maglietta a maniche corte.
Lyla non rispose, si limitò a muoversi in un'alzata di spalle e continuò a sorseggiare il liquido nella sua tazza. La mattina non era di molte parole e
«Sembri tuo cugino quando fai il pesce muto» le aveva fatto notare una volta Jasmine, riferendosi a Zayn. Non che a lei piacesse intraprendere chissà che tipo di conversazioni mattutine, ma sembrava davvero che quei due fino ad un certo punto della giornata perdessero l'utilizzo della parola.
La mora sgattaiolò in bagno e si spogliò velocemente per poi selezionare la playlist 
doccia del suo telefono ed entrare nel box doccia. Subito Pumped Up Kicks dei Foster The People risuonò nel bagno e tra un movimento di fianchi e l'altro e una passata di shampoo all'olio di mandorle, Jasmine concluse quella pseudo-performance uscendo dalla cabina decisamente più svegli di prima.
Avvolse il suo corpo in un accappatoio color blu notte che faceva da contrasto con la sua pelle quasi lattea e concluse lavandosi accuratamente i denti.
Tornò in camera e dopo essersi infilata l'intimo, lanciò l'accappatoio sul letto dove notò la presenza di un paio di jeans neri abbinati ad un maglioncino del medesimo colore. Pensò subito a Lyla e sorrise intenerita, se non ci fosse stata lei probabilmente avrebbe passato una buona mezz'ora ad imprecare per il suo non saper scegliere cosa indossare ogni santissima volta.
Si vestì rapidamente e si truccò giusto con un po' di mascara per poi passarsi sulle labbra carnose un rossetto color rosso corallo. Indossò i suoi amatissimi chunky boots e presa la sua tracolla di pelle marrone, scese al piano inferiore dove trovò Lyla interessata a guardare un episodio della serie televisiva Friends che trasmettevano sempre al mattino e per cui entrambe andavano matte.
Jasmine sentì la vibrazione del suo telefono provenire dalla tasca posteriore dei suoi jeans e si affrettò a vedere chi fosse: era Ludwig, il suo spasimante, che le augurava una buona giornata.
Sorrise come di riflesso e questo sollevarsi delle labbra venne notato da Lyla che
«Ludwig?» domandò, pur conoscendo la risposta.
La mora annuì vistosamente aspettandosi la solita ramanzina sentita e risentita, ma Lyla la sorpese mormorando un
«Dovrai farmelo conoscere un giorno» forse non del tutto sincero, ma Jasmine seppe apprezzare quel piccolo tentativo di andarle incontro. Annuì felice e rispose al messaggio del ragazzo ricambiando il buona giornata.
«Jas, io scappo che altrimenti mi rubano il posto figo, ci vediamo dopo» la informò titubante e non del tutto convincente, dandole poi un sonoro bacio sulla guancia e uscendo di casa alla velocità della luce.  A Jasmine venne in mente una chiacchierata che le due avevano avuto qualche settimana prima in cui l'amica le aveva raccontato di un nuovo giovane professore che aveva fatto breccia nel suo cuore per essere un gran bel pezzo di ragazzo.
Si affrettò quindi a prendere in mano il suo cellulare e a digitare velocemente i tasti con un sorriso sbarazzino stampato in viso.
 
Nuovo messaggio
Ore: 07.34 / Da: Lyla
“Quello figo è il posto o il PROFESSORE che ci sta di fronte?
Ricordati che io sono pro-Payne, devo solo scegliere i nomi dei vostri sette figli, non mandare all'aria i miei piani!
 




«Insomma sì, ero un maschiaccio a livelli incredibili fino ai dodici anni» raccontò Jasmine, ridacchiando leggermente, seguita dal giovane che le camminava vicino.
Storse il naso a causa dell'aria fredda che glielo aveva solleticato di poco. Incrociò le braccia, stringendosi nel suo maglioncino nero e boccheggiò leggermente.
Di fianco a lei un ragazzo di quasi un metro e ottanta la stava osservando. Ludwig, fisicamente parlando, sembrava l'incarnazione del principe azzurro. Il fisico era asciutto e tenuto in forma, i capelli dei ricci dorati mentre le sue iridi erano di un azzurro tendente al verde. Indossava una semplice maglietta bianca sopra la quale c'era una giacchetta in stile college nera con le maniche blu, le gambe lunghe ed atletiche fasciate da un paio di blue jeans. Ai piedi delle scarpe da ginnastica firmate Adidas.
Era mezzogiorno circa e benché il tempo di Manchester fosse solitamente caratterizzato da temperature basse e piogge frequenti, quel giorno un sole raggiante splendeva in cielo. Certo, qualche nuvola c'era, ma i raggi del sole avevano la meglio anche su quelle.

«Sai che non ti ci immagino proprio?» domandò Ludwig retorico con la sua caratteristica voce profonda.
Alla fine si stavano vedendo prima del fatidico primo appuntamento ufficiale:  si erano incrociati nei corridoi dell'università e lui l'aveva gentilmente invitata a fare una passeggiata in centro. Stavano chiacchierando della loro infanzia e Jasmine doveva proprio ammettere che stargli vicino la faceva sentire allegra e  spensierata per un po'. Ludwig era di buona compagnia.

«E perché? Non dirmi che ti sembro una tipa troppo snob o schizzinosa, potrei seriamente non rivolgerti più la parola» la mora gli puntò un indice contro, cercando di assumere un'aria severa e di reprimere il sorrisino furbo che le era apparso in viso.
Ludwig girò il viso nella sua direzione e assottigliò gli occhi e
«No, anzi!» si affrettò a chiarire, sorridendole.
«Quindi mi stai dicendo che sembro una barbona buzzurra!» alzò leggermente la voce, esclamando queste parole. Voleva semplicemente divertirsi.
«Cosa?! Io non l'ho mai detto, hai fatto tutto tu! Forse qualcuno qui ha la coda di paglia...» stette al gioco a lui, facendole credere di star alludendo ad un qualcosa di vero, cosa che avviamente non era.
Jasmine gli mollò un pugno poco ben assestato sul bicipite, colpo che non lo scalfì minimamente.
Passeggiavano per le strade di Manchester, lungo la Longworth Street quando 
«Ti va se prendiamo qualcosa da Starbucks e poi andiamo in quel parco?» domandò Ludwig, indicando col capo il Didsbury Park. Jasmine acconsentì con un cenno della testa.
Una volta finite le loro bevande, raggiunsero presto una panchina e
«Come minimo per quello che hai detto dovrsti sederti per terra» mormorò la mora con sorriso sornione stampato in viso. Ludwig la guardò con un sopracciglio inarcato e le scoppiò a ridere in faccia, scuotento sommessamente la testa.
Non la ascoltò nemmeno un po' e le si sedette accanto, ossevandola. Aveva le guance leggermente arrossate a causa dell'aria che tirava in quel momento, le labbra rosse e carnose erano chiuse. Era intenta a togliere un filo di troppo dal suo maglione, quando alzò lo sguardo vide che il ragazzo la stava scrutando e
«Perché mi fissi?» chiese, diventando paonazza e abbassando subito lo sguardo: la imbarazzava e lusingava contemporaneamente.
«Niente, sei carina» le rispose Ludwig sincero. Il sorriso del ragazzo si ampliò quando Jasmine alzò il viso senza però replicare.
Si guardarono negli occhi per qualche istante senza che nessuno dei due proferisse parola e il silenzio che andò a crearsi non fu affatto pesante o imbarazzante, come temeva la mora, bensì piacevole e sereno. Le piacevano i suoi occhi, il modo in cui la stava guardando e soprattutto il sorriso contornato dalle labbra chiare e sottili.

Jasmine sobbalzò quando udì una vocina chiamarla, guardò di fronte a sé e vide la figura di Zayn andare nella sua direzione. Fra le braccia magre ma forti il moro teneva il piccolo Ilyas che la stava indicando, continuando a pronunciare il suo nome. Sorrise istintivamente e «Li conosci?» chiese Ludwig con un'espressione stranita.
«Sono un mio caro amico e suo figlio» gli spiegò, alzandosi e sistemandosi i jeans.
Una sensazione di turbamento si insinuò in Jasmine: avrebbe dovuto presentare al ragazzo per cui aveva provato
e forse continuava a provare sentimenti forti al biondo che le stava a fianco, con il quale stava cercando di costruire un rapporto che andasse oltre alla semplice amicizia.
«Ciao bellissimo!» la mora salutò  Ilyas, accarezzandogli il volto.
Il piccolo poteva essere considerato la copia in miniatura di Zayn, i tratti erano gli stessi, solo gli occhi erano diversi: il taglio assomigliava a quello di Amber, mentre il colore era di un verde con qualche stria color nocciola.
Dovette fare un profondo respiro prima di darsi mentalmente dell'idiota e passare alle presentazioni. Accennò un
«Zayn... lui è Ludwig, un mio amico» si fermò a scrutare il moro, mordicchiandosi il labbro - «Ludwig, lui è Zayn» concluse, accennando un sorriso.
Vide Zayn osservare il biondo, notanto che i suoi lineamenti si erano induriti. Jasmine sperò solo di aver visto male, di certo non voleva che Zayn avesse preso Ludwig in antipatia così, a primo impatto. Capì che però era così quando vide il moro fare un sorriso di circostanza, totalmente falso
lei lo sapeva ,  e porgere la mano al Ludwig che l'afferrò prontamente, mormorando uno «Zayn» co tono serio.
«E questo bellissimo bimbo è Ilyas, suo figlio» Jasmine si concentrò sul piccolo, ringraziando il cielo che ci fosse anche lui e che la stesse in qualche modo salvando da quella situazione imbarazzante.
«Hey!» mormorò impacciato Ludwig.
Ilyas arrossì violentemente e fissò il ragazzo che gli aveva rivolto parola, nascondendo poi il viso nell'incavo del collo del padre, facendo ridacchiare quest'ultimo che
«Fa il timido» spiegò, accarezzandogli il capo.
Quel gesto non passò inosservato ad Jasmine che ne rimase subito intenerita: era dell'idea che Zayn fosse un padre magnifico e solo lei era conscia di quanto le piacesse vederlo con suo figlio. A vederli insieme erano adorabili e i sentimenti che la mora cercava di reprimere o soltanto nascondere, riaffioravano nonostante lei opponesse resistenza.
Dovette trattenere il respiro quando, colta in flagrante, Zayn catturò lo sguardo nel suo. Non glielo fece pesare o semplicemente non ci fece poi tanto caso, perché il moro le regalò un sorriso che però le scombussolò tutto.
Ludwig, sentendosi forse di troppo, trascurato, finse di schiarirsi la voce e questo gesto, fatto non proprio con malignità, indispettì e non poco Zayn che 
«Okay, noi vi lasciamo in pace. Alla prossima Ludwig»  figurò un finto sorriso  «Ci sentiamo Jas» concluse i saluti, posando un bacio sulla guancia morbida e chiara della mora le cui guance assunsero un colorito rossastro.
Una volta allontanati, dentro di lei il senso di colpa si affermò: non le sembrava giusto sentire ancora tutte quelle sensazioni nei confronti del moro quando di fianco a lei aveva un ragazzo disposto a corteggiarla e per il quale avrebbe voluto provare un interesse che fosse reale. Improvvisamente tutto il buon umore che aveva fino a quelche istante prima svanì, lasciando spazio ad un senso di angoscia e di un'adeguatezza che la stavano facendo sentire male.






«E quindi sei il primo ad aver visto il famoso Ludwig!» esclamò Louis, bevendo poi un sorso dell'Heineken poggiata sul tavolino in cucina.
Zayn rispose annuendo, accompagnando il gesto con un'alzata di spalle di chi non avrebbe voluto aggiungere altro. Ma sapendo che di fronte a lui c'era la persona più loquace che conoscesse, si arrese all'idea di concludere l'argomento in quell'istante.
«E com'è?» domandò infatti il castano, che si sistemò meglio sul divano.
Alla tv passava una replica di How I Met Your Mother alla quale nessuno dei due ragazzi in soggiorno stava realmente prestando attenzione.

«Quando lo vedrai, potrai darti un parere da solo» borbottò Zayn. Poteva sembrare scorbutico, maleducato addirittura, la realtà era che non aveva voglia di parlarne e la cosa che lo infastidiva di più era che neanche lui sapeva bene il perché, o meglio, lo sapeva ma non lo avrebbe di certo sbandierato ai quattro venti. Preferiva mascherare il tutto giustificando il suo atteggiamento col fatto che quel pomeriggio aveva le palle girate, ovviamente.
«"Jealously will drive you... mad!"» mormorò Louis con fare teatrale, fissando la tv ma attedendo solo una reazione dell'amico, guardandolo con la coda dell'occhio.
«Citi addirittura il Moulin Rouge, che salto di qualità!» lo schernì Zayn, ridacchiando, passandosi una mano fra i capelli e posando lo sguardo su Ilyas che giocava col le sue macchinine sul tappeto, riproducendone i suoni facendo vibrare le labbra sottili.
«Su, ammettilo che un po' ti dà fastidio» lo spronò il castano, dandogli una pacca sulla spalla.
Zayn gli riservò un'occhiata eloquente e sospirò:
«è gelosia fraterna, mi preoccupo per lei, non è quello che pensi tu» precisò, mordendosi l'interno delle labbra, cosa che faceva solo quando era nervoso o si sentiva a disagio. Era stato messo alle strette.
«Sì, e a me piace andare a lavorare!» borbottò Louis, ironizzando sul suo essere uno scansafatiche.
Il moro non ribattè, preferì lasciare in sospeso quella conversazione conscio che, una volta conclusa, le opzioni sarebbero state due: avrebbe ammesso che forse provava per Jasmine un qualcosa che andava oltre alla semplice amicizia, oppure avrebbe preso a pugni Louis.





«Davvero, Lyla, che diavolo ho che non va?» chiese con tono esasperato Jasmine all'amica, pessandosi una mano fra i capelli. Non attendeva realmente una risposta e infatti «Cioè, sto uscendo con un ragazzo, compare Zayn e io non riesco a reprimere la voglia di stargli accanto!» esclamò con un groppo in gola e gli occhi lucidi. «E il bello è che lo so che non mi guarderà mai come lo guardo io, per lui sono soltanto l'amica con cui scherzare, quella su cui sa di poter contare e mi sento una stupida quindicenne, non lo so, mi dispiace» farfugliò sfogandosi, ad accompagnare quel discorso sconnesso una lacrima che andò a depositarsi sulla sua guancia chiara.
«Jas...» Lyla sussurrò il nome dell'amica e le si avvicinò, scrutandola, non sapendo bene cosa fare. «Non piangere, dai» cercò di rassicurarla, accarezzandole la schiena.
Jasmine si sentì una totale idiota a piangere in quel modo, fece un lungo respiro e si sedette composta sul divano del soggiorno. Non parlò più, si limitò a fissare il vuoto e a mordicchiarsi l'unghia del pollice destro, cercando di controllare la voglia e il bisogno di piangere, ancora e ancora.

«Ti lascio sola» disse Lyla, capendo che quello era l'unico modo in cui in quel momento avrebbe potuto aiutare l'amica
Grazie.








 
looking for a stranger, looking for a stranger to looove! (w i the kooks)
Here I am con il secondo - primo - capitolo di questa fan fiction e ta ta ta taaan, Zayn ha incontrato Ludwig e credo ci sia stato un miracolo perché non gli ha sputato in faccia. Bravo Malik!
Btw, cosa ne pensate della reazione di Jasmine nell'ultima parte? Mi sono trovata più o meno nella stessa situazione - togliendo crisi isteriche a parte perché mi fanno schifo e le odio - e quindi probabilmente c'è anche un po' della mia esperienza... Cosa diavolo sto blaterando???

Chiedo scusa, ma sono troppo esaltata per ieri perché sono stata a Bologna a fare il casting per XFACTOR - niente di che, non sono nemmeno certa di essere presa, dato il livello altissimi degli aspiranti cantanti. Btw, mi sono divertita tantissimo (togliendo un po' di pioggia e la lunga attesa in piedi), in qualunque modo vada è stata una bella esperienza che mi ha permesso di mettermi in gioco e conoscere persone mega simpatiche!!!
Conclusa questa parentesi che fa di me una grande egocentrica, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, in ogni caso mi farebbe piacere sapere qualche vostro parere, quindi fatevi sentire che non fa mai schifo LOL! :) 
Ecco a voi Lyla e Ludwig 
Un abbracco grande, 
Enrica

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