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Autore: JackiLoveCatoniss4ever    31/05/2015    1 recensioni
Nel Distretto 5 vive Finch, una ragazza orfana di madre e costretta dal padre a fare la prostituta insieme al fratello ed ad insegnare il mestiere alla sorella. L'unico lato positivo della faccenda è stato l'incontro con il suo benefattore, Haymitch. Purtroppo, è destinata a rivederlo solo agli Hunger Games, ed a scegliere se sopravvivere per tornare dai suoi cari o aiutare i tributi del Distretto 12 a vincere i Giochi ed, in tal modo, liberare Panem dall'oppressione. La sua decisione cambierà per sempre, in positivo ed in negativo, il Paese dov'è nata e vissuta per soli quindici anni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Faccia di Volpe, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Die'
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Domani si terrà la mietitura. Dovrei essere spaventatissima, invece me ne sto sul letto a fissare il vuoto, abbracciando le ginocchia. Non faccio altro che pensare alla lettera che mi ha spedito Haymitch da quando sono uscita all’ospedale, verso le nove di mattina di ieri. Adesso sono le sette, ed i raggi del sole sono molto più radi, come sempre il lunedì. Tra due giorni ricominceranno le lezioni. Per fortuna, ho già finito di studiare, devo solo dare una ripassata. Ma non ne ho voglia. Da quando sono tornata a casa, ho riletto innumerevoli volte ciò che mi ha scritto Haymitch. Non tornerà più. È chiaro, oramai. Non vedrò più i suoi occhi, non sentirò più la sua risata, non inspirerò più il suo odore, non gli parlerò più, non mi accoccolerò più contro il suo petto per cercare conforto quando i miei pensieri tornano sulla mamma, non lo abbraccerò mai più. Io resterò qui, nel Distretto 5, alla mercé di mio padre, che mi prostituirà fino a quando mi vorranno ancora. Lui sarà lì, nel Distretto 12, ad ubriacarsi tutto il giorno e, forse, a pensare a come aiutare i tributi che gli verranno affidati domani stesso. Nel corso degli anni in cui è stato con me, non mi ha mai voluto parlare dei ragazzi che preparava per l’arena. Forse è perché nessuno di loro tornava mai a casa. In effetti, penso che lui viaggiasse fra i distretti non solo per andare a trovare i suoi amici e me chiedendo il permesso al Presidente Snow in persona, ma anche per distrarsi dal ricordo di quei ragazzini che non avrebbe più visto e per evitare le loro famiglie, in lutto perenne. Credo che, in qualche modo, si sentisse responsabile delle loro morti. Vorrei poterlo consolare, dirgli che anch’io lo amo e che non ho intenzione di lasciarlo andare, ma probabilmente l’unica occasione che potrei avere per parlargli nuovamente sarebbe quella di fuggire clandestinamente su un treno diretto al Distretto 12, col rischio che i Pacificatori mi prendano e mi frustino davanti a tutti, nel bel mezzo della piazza cittadina, e che puniscano mio padre, colpevole di non essere stato attento ai miei movimenti, togliendoli me, Ander e Cleopatra e spedendoci all’istituto pubblico e levargli tutti i soldi guadagnati, mandandolo a lavorare faticosamente da qualche parte. No, non posso farlo. Anche se mio padre mi prostituisce, non posso lasciargli patire sofferenze simili. In fondo, è merito suo se ho conosciuto Haymitch. L’unico modo per convincermi a guardare gli Hunger Games è dirmi che lui è presente. È così da quando ho dodici anni. Mio padre snocciola tutti i nomi dei vincitori che sono stati miei clienti nel corso dell’anno e che saranno presenti in TV, ed io acconsento solo quando sento le sue labbra pronunciare il nome di Haymitch Abernathy. Il lieve cigolio della porta che si apre disturba i miei pensieri. Mi volto, un po’ infastidita, per scoprire la causa del rumore, e trovo gli occhi color oceano di Ander e quelli sabbia di Cleo che mi fissano da uno spiraglio della porta. – Sorellona, tutto bene? – mi chiedono in coro. – Sì, piccoli miei. – Faccio loro segno di entrare. – Venite qui. – Sono abituata a comportarmi da mamma con loro, in particolar modo con la mia sorellina, che non l’ha mai conosciuta. Papà, inizialmente, la considerava la causa della morte di nostra madre, ma quando lei lo ha fissato intensamente per la prima volta, se ne è praticamente innamorato. Li faccio salire sul lettone e li stringo forte a me. Poi ci stendiamo sotto le coperte. – Allora, vi sono piaciute le vacanze? – chiedo. – Non molto. Sono state brutte. In più, domani c’è la mietitura – risponde mio fratello, rabbuiandosi di colpo. Per lui sarà la prima, è molto spaventato. – Zara quanti biglietti ha? – Sbatto le palpebre. – Quattro, come me. – Il pensiero che la mia migliore amica e mio fratello possano essere mietuti mi colpisce con forza. Non riuscirei a reggere. Ho già perso Haymitch, non posso sopportare di veder morire davanti ai miei occhi anche loro senza poter fare niente per impedirlo. Cerco di convincermi che il destino non può essere così crudele. – Dai, dormiamo un po’ – dico, abbracciandoli. Domani sarà una giornata molto lunga. Alle due in punto dovremo presentarci in piazza per sentire i nomi, e non sarà per niente facile osservare altri due giovani incamminarsi verso il palco sapendo che uno solo potrà tornare, anche se, quasi sicuramente, nessuno di loro ce la farà contro gli altri tributi. La cosa peggiore è il dolore delle famiglie. Se avrò dei figli, ogni anno dovrò patire sofferenze maggiori di adesso. Per fortuna, uso i preservativi. Li userò per sempre, perché non voglio avere una famiglia di cui il capo non sia Haymitch. Chiudo gli occhi e mi addormento.

Angolo dell’autrice: Ladies and gentlemen, sono lieta di presentarvi… il capitolo sette! Che ne pensate? Insensato? Introspettivo? Scarso? Interessante? Deludente? Piacevole? Ditemi tutto quello che vi passa per la mente, che sia pertinente o meno (oddio, vi sto educando ad essere come me! Non datemi ascolto!)! XD Ho dimenticato (per la seconda volta quasi consecutiva) quello che volevo scrivervi in questo mio spazietto personale (potete tirare un sospiro di sollievo), quindi non mi resta che augurarvi buon ponte e che la fortuna possa essere sempre a vostro favore. Ci rivediamo presto col capitolo della mietitura (che scriverò domani). Troppe parentesi…

   
 
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