Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: HappyLama    02/06/2015    0 recensioni
"Quando stai per combattere una guerra è meglio sapere per cosa si sta combattendo. Beh, amore, tu sei tutto quello che ho e se l'amore è ciò di cui hai bisogno, diventerò un soldato."
Vieni catapultata in una vita di un'altra persona, costringendo te stessa a fare ciò che non ti senti, ovvero aiutare una povera famiglia disastrata blaterando cose che vanno amaramente contro i tuoi principi. Così ti trovi a combattere per quel ragazzo, che ha già perso il suo elmo e la sua lancia, quel povero Louis sconfitto da tanto tempo.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angel with a shotgun||Louis Tomlinson

 

Capitolo 1.

 

Sono passati tre esatti giorni dalla morte di Mrs. Tomlinson.

La vita, almeno a casa mia, ha ripreso il vecchio andazzo; mamma va a lavoro, io mi occupo della casa e vado a scuola. Tutto il palazzo, però, è ancora in lutto e non riesce a riprendersi da questa grande e profonda perdita. Non oso immaginare in che condizioni è la famiglia.

Sono andata dalla mia vicina con la speranza di ritrovare un po' di pace e armonia, ma niente da fare: anche lei è esageratamente dispiaciuta.

D'altronde, che mi aspettavo? Che tutti ci fossero passati sopra come ruspe? Non posso insegnare agli altri ciò che io non ho mai fatto e mai farò, di conseguenza non posso nemmeno pretenderlo.

Come dicevo, sono a casa della mia vicina, Megan. Lei sta studiando, io 'controllo' che lei faccia tutti i compiti. Mi chiamano sempre per darle una mano, ma finisce sempre così: lei che studia e io che la guardo. Non ha bisogno di una mano, è molto intelligente. Sono sicura che fra qualche mese, quando andrà al liceo, spiccherà come una stella.

Ma il bello di lei non sta dal punto di vista d'intelligenza; lei è ciò che puoi guardare quando una stella come Mrs. Tomlinson si spegne, lei e la sua giovinezza accenderà sempre quella speranza dentro te che si è spenta da tanto tempo. Certo, è una ragazza un po' difficile, ma ne vale tanto la pena.

Eppure, oggi, nemmeno lei sembra voler emettere luce come fa sempre. E' china e legge concentrata, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

D'improvviso, però, alza la testa, incrocia le braccia sul libro smettendo di leggere.

“Beh? Non studi più?” Domando io, alzando un sopracciglio.

Mi guarda come se avessi detto l'eresia delle eresie, aprendo le braccia.

“Come faccio a studiare se mi viene da pensare a Mrs. Tomlinson?”

Sorrido, è così tenera e sensibile. Lei dice di non esserlo, ma non si è mai accorta di quanto lo è.

“La vita va avanti, Megan.” dico io, mettendole una mano sulla spalla, fingendomi esperta e vissuta, anche se nemmeno io sarei andata avanti.

La mora annuisce lentamente, passandosi la lingua sul labbro inferiore, come di sua abitudine. “Lo so..” si schiarisce la voce prima di continuare a parlare “Ma non puoi dirlo a tre giorni dalla sua morte..”

Mi mordo il labbro, quanto odio quando ne sa più di me o quando è capace di affrontare le situazioni meglio di me. Sorrido nuovamente, nascondendo il disagio che mi ha creato quella sua affermazione e improvviso ancora una volta con risposte che vanno contro la mia etica.

“Prima o poi passerà a tutti..”

Alza entrambe le sopracciglia e poi fa un risolino silenzioso. Io la guardo confusa. “Che ti diverte?”

Scuote il capo per poi mormorare un 'niente'. Odio anche quando fa così, il perché non me lo spiego, ma mi da fastidio un sacco.

“Tu ci vieni oggi al funerale?” Chiede lei mentre chiude il libro di letteratura, ora seria.

Annuisco. “Già..anche tu, vero?”

Annuisce anche lei a sua volta e poi cambia espressione, diventando un po' nervosa, si nota dal sorrisetto. “Secondo te Joannah si offende se porto un amico?”

Sorrido, intenerita dalla sua innocenza. “Certo che no, ma come mai vuoi portare questo amico?”

Abbassa lo sguardo, riesco a intravedere le sue guance colorarsi di rosso, il che è un evento molto raro perché lei non arrossisce quasi mai. Incuriosita dalla reazione manifestata sul suo viso mi acciglio, ascoltandola.

La sua voce si fa in un mormorio imbarazzato. “Perché quando piango, mi abbraccia come fai tu e mi fa smettere di piangere...”

Le metto una mano sulla spalla. “Portalo, Joannah ne sarà felice..”

Non so bene chi sia questo ragazzo, cosa ci faccia nella vita di Megan, ma ringrazio tanto il cielo perché è uno dei pochi che la fa sentire a suo agio e, siccome ho giurato a me stessa di prendermi cura di lei, quel tipo mi sta praticamente aiutando, ciò significa che la mia amica sta crescendo poiché ha iniziato a relazionarsi di più con gli altri e a vedere il mondo con più positività. Sono tanto orgogliosa di lei.

Sorride anche lei e si volta verso di me per abbracciarmi, non capisco questo gesto, ma non m'interessa. Amo quando fa queste manifestazioni di affetto dal nulla.

Dopo una buona mattinata passata con Megan me ne torno a casa, devo sbrigare qualche faccenda.

Scendo le scale e sento le gambe farmi male, segno della stanchezza, ho bisogno di sedermi almeno per cinque minuti. A distrarmi dai miei pensieri sulla mia condizione fisica è un micino che esce dalla porta dei Tomlinson. Mi chiedo da quando i Tomlinson abbiano un gatto. Per correttezza mi avvicino e prendo il micetto in braccio, il quale non fa storie, anzi, comincia a giocare con la zampina con la punta dei miei capelli. Ha il pelo bianco candido e sembra ancora un cucciolo, è molto tenero. Decido di riportarlo dentro, non vorrei che la famiglia subisse altre perdite. Apro la porta, attenta a non far rumore camminando a passo felpato sul pavimento di legno che scricchiola molto, deve essere davvero vecchio. Faccio scendere il gattino dalle mie braccia, ma una porta chiusa attira la mia attenzione. Sono una persona molto curiosa, anche se a volte esagero e divento troppo impicciona, lo ammetto è una delle mie pecche. Cammino verso quella porta socchiusa, la apro senza indugi ed entro nella stanza dove, fortunatamente, non c'è nessuno.

Non ha nulla di speciale, se non un po' disordine: c'è un letto ad una piazza e mezzo al centro della stanza è sfatto e la coperta è sul punto di cadere, un grande armadio che occupa tutta la parete destra della stanza e, infine, una scrivania vicino alla finestra dove è adagiato un mac. L'armadio è aperto e dei vestiti penzolano fuori dalle mensole, vestiti da ragazzo e sembrano anche di buon gusto. La scrivania, invece, è piena di fogli scarabocchiati, con disegnini e appunti senza senso.

C'è da dire, che però, questa stanza è davvero vuota: ci sono giusti tre mobili, ma nell senso letterario della parola. Mi rendere irrequieta, da un grandissimo senso di vuoto e ansia. Il muro bianco, poi, quello mi spaventa più di tanto, lo vedo come un grande limite, lo vedo che sta cercando di schiacciarmi. Qui, posso giurare, sto sentendo fiotti di sentimenti orribili, che mi stanno come dicendo “vattene di qua!”, è pericoloso.

Deglutisco sbattendo le ciglia, in preda all'ansia.

“Chi cazzo sei tu?! E che ci fai qui?!”

Una voce mi richiama, facendomi saltare. L'ansia si rompe e sento il respiro mancarmi.

 

Buonagiornata a tutti!

Sì, ho già postato il primo capitolo, ma perchè una di voi mi stava praticamente puntando una pistola addosso HAHAHAH. No, vabbeh, comunque è un gran piacere perchè mi sto affezionando a questa storia.

Nel caso ve lo stiate chiedendo Carter è un personaggio molto incoerente, si HAHA.

Una bella news, quest'estate scriverò molto, nada de debiti, ye!

Tornando alla storia, di questo capitolo che ne pensate? Come lo interpretate?

Mi dileguo, adesso, è ora di riordinare la camera.

Bye!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: HappyLama