Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Sebs    02/06/2015    1 recensioni
[Lexa x Costia] - [Missing Moments]
"I lost someone special to me too. Her name was Costia. She was captured by the ice nation, whose queen believed she knew my secrets. Because she was mine. They tortured her, killed her, cut off her head. I thought I’d never get over the pain."
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Lexa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'appellativo di Anya era 'la dura'. Lo aveva sussurrato il sacerdote alla Commander che c'era prima di lei. La sua seconda anima, Indra, era stata chiamata 'la fidata'.

L'appellativo di Lexa era 'il buon cuore'. Anya temeva che quel nome l'avrebbe fatta soffrire. Chi ha un buon cuore è debole, lo sanno bene tutti.

Soprattutto ora che i Reapers si avvicinavano sempre di più.

Non voleva darle troppe responsabilità, anche se ormai aveva la sua età di quando era diventata prima Commander.

Finché poteva lasciarla in retroguardia, sarebbe stata pronta a dare la sua vita per salvarla.

 

Costia non aveva paura di uscire dal tempio. Andavano insieme per la città. I Grounders quasi non riconoscevano Lexa senza la sua maschera da guerra e con i vestiti da persona comune Costia non dava nell'occhio.

Erano state delle bambine piuttosto solitarie. Le storie, diceva Costia, narravano che un'anima può stare bene solo quando è completa. E ora la loro anima lo era.

Costia era stata educata all'adorazione del divino, nel tempio, e i Commander erano manifestazioni del divino. Non credeva più a questa faccenda. Lexa era più legata alle cose concrete, che non a tutte le storie con cui era cresciuta Costia. E Costia, che doveva essere l'anima terrestre di Lexa, man mano credeva di meno alle leggi del divino. Dopotutto, una volta vestite come comuni Grounders, non erano diverse da nessun'altra coppia di amiche.

Tenevano le dita intrecciate e camminavano nel mercato, comprando fiori con colori straordinari o tessuti per delle camicie da notte, l'unico lusso che entrambe potevano permettersi, una costretta dalle convenzioni, l'altra dal non avere a disposizione molti soldi.

Anya era diventata ancora più grande, ma Lexa non la guardava più con adorazione. Ora erano adulte entrambe e condividevano alcune mansioni.

Lexa era preoccupata per Anya, da quando aveva inviato la sua seconda anima a governare un popolo. Non avere la propria seconda anima vicino era una delle cose più terribili che potevano capitare ad un Commander.

"Questi ti starebbero bene tra i capelli," disse Costia prendendo dei fiori a stelo corto.

"Non porto il rosa."

"Em's gon yu laik the great Heda, ste nou?"

"No, non perché sono la Commander, Costia."

Costia rise, passandoli ad una signora con delle monete.

Lei le benedì, e Costia portò Lexa via dal mercato, verso il bosco dietro il tempio. Nel profondo del bosco avevano nascosto i loro vestiti tradizionali, così si rivestirono e Lexa riprese la sua spada dall'albero cavo dove la nascondeva tutte le volte.

"Vieni, grande e temibile Commander," disse Costia, sedendosi su un masso.

Lexa si sedette a terra incrociando le gambe. Sentì le mani di Costia nei suoi capelli, che li pettinavano, li separavano e li intrecciavano.

"Anya non ha intenzione di prendere marito."

"Perché?"

"Ha troppo da fare. Ho sempre pensato che avrei preso uno dei suoi figli e l'avrei cresciuto come lei ha fatto con me. La vecchia Commander era mia nonna e credevo… Che fosse la stessa storia per tutti."

"Ci sono già due Commander, Lexa. Ci vorrà tempo perché nasca il prossimo. Non tutte le storie seguono lo stesso corso."

Lexa tirò a sé le gambe. "Forse Anya non si fida di me."

"Sa cosa vuol dire essere bambine e avere un grande peso sulle spalle. Non vuole velocizzare le cose anche con te."

Lexa alzò il capo verso Costia che le sorrise. Si inclinò appena e le diede un bacio sulla guancia.

Intrecciò qualche fiore ai capelli. "Ora sei una sacerdotessa nei giorni di festa"

Lexa andò a specchiarsi in una delle pozzanghere nel terreno. Aveva i capelli anche davanti al viso, e i petali rosa evidenziavano come la sua pelle fosse scura rispetto a quella delle sacerdotesse.

"Ora è il tuo turno, Commander Costia," disse, mettendosi alle spalle di Costia. Le intrecciò indietro i capelli. Aveva dei ciuffi che le scappavano, ma non si fermò.

"Vai a guardarti."

Costia si guardò nell'acqua. Si coprì il viso con le mani e rise.

"Aspetta, non è finita," disse Lexa prendendo della terra e sporcandole il viso, mentre Costia rideva.

Si specchiarono insieme, ridendo.

"Sei bellissima, Lexa. Dovresti portarli così i capelli quando non porti la divisa."

Lexa prese un ciuffo e iniziò a tormentarselo. Un petalo di un fiore le cadde in mano.

"Lexa?"

Costia le prese il viso tra le mani tremanti. Lo avvicinò al suo e poggiò le labbra sulle labbra di Lexa.

Il petalo le cadde di mano, mentre con gli occhi spalancati cercava di capire cosa stesse accadendo.

Costia si allontanò. "Lexa, va tutto…?"

Lexa corse via, mentre sentiva Costia chiamare il suo nome.

 

Aveva ancora le mani piene di terra quando, nella sua tenda, si sciolse i capelli e si liberò dei fiori. Rimase con i capelli sciolti, stesa sul letto.

Era successo troppo in fretta. Si morse le labbra mentre fermava le lacrime. Che stupida era stata!

"Lexa, dobbiamo andare," le diceva Anya, mentre tornava in sé. "Sono stati avvistati i Reapers."

Lexa si rialzò. Si segnò il viso come aveva visto fare Costia innumerevoli volte.

Anya e gli altri guerrieri erano già in posizione. Suonarono il corno, e uscirono dalle mura.

Si stavano dirigendo verso il tempio.

Costia.

"Lexa, dove stai andando?"

Lexa ignorò Anya, correndo via dall'ordine. Si arrampicò su un albero e iniziò a saltare sulle cime per non essere vista dai Reapers.

Vide il vestito bianco da sacerdotessa di Costia e saltò davanti a lei, spada tratta.

Non pensò.

Saltò addosso al mostro con una rabbia che non aveva mai provato prima, e lo pugnalò mentre era ancora il volo.

Crollarono a terra, Costia che la guardava con il ramo che aveva preso da qualche parte per difendersi.

"Lexa…"

Lexa le andò incontro. Le passò le mani sulle braccia e sui fianchi. Non aveva mai avuto così tanta paura in vita sua. "Stai bene?"

Costia annuì, con gli occhi lucidi. Lexa l'abbracciò. "Devi arrampicarti. Il tempio è troppo lontano. Riesci a farlo?"

Costia annuì ancora e Lexa le asciugò le lacrime. Le baciò la fronte e dopo un attimo di esitazione le baciò piano anche le labbra.

Dopo essere sicura che fosse salita abbastanza in alto, tornò da Anya.

 

Costia era abituata a vedere un'ombra apparire nella sua stanza, a notte fonda.

Lexa odiava i cerimoniali dei sacerdoti e arrampicarsi era molto più facile.

Entrò in silenzio, mentre Costia si preparava per andare a dormire.

"Ho una vestaglia in più, se vuoi dormire qui."

Non sarebbe stata la prima volta, ma Lexa era in dubbio. Erano successe delle… cose, dall'ultima volta che avevano dormito insieme.

"Possiamo parlarne come delle persone adulte. Possiamo…"

"Potrei prenderla in prestito, un'altra volta?"

Costia sorrise. La prese dal baule ai piedi del letto e la passò a Lexa, che iniziò a torgliersi di dosso l'armatura in pelle.

Costia iniziò a sciogliersi i capelli, mentre Lexa si lavava il viso.

"Stavi bene con i capelli da Commander. Poi con quel ramo, avresti potuto uccidere quel Reaper."

"Come no," sorrise, mentre Lexa si sedeva vicino a lei.

"Costia?" disse, prendendole le mani. "Mi hai fatto paura, prima. Nel bosco."

"Un errore. Siamo umani, e…"

"Costia."

Costia si ammutolì.

"Sei la persona più importante, per me. E non è come dicono gli altri, che sei la mia seconda anima. La mia e la tua anima sono la stessa cosa."

Avvicinò una delle mani al suo viso. La baciò piano. "Scusami, se sono scappata."

Costia si inginocchiò davanti a lei. "Sei mia. E io sono tua. Siamo una cosa sola," disse, per poi baciarla sulle labbra.

Lexa la avvicinò a sé e Costia la seguì, stendendosi sul letto.

Costia teneva il viso di Lexa, mentre lei la teneva stretta.

Era come se avesse aperto gli occhi per la prima volta su di lei.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Sebs