Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Spleen89    03/06/2015    6 recensioni
Una storia semplice. Emozioni, gesti e piccole avventure di una quotidianità mai banale, ma intensa. Oscar e André dall' infanzia alla maturità. Cercando di rivivere insieme a voi quello che sarebbe potuto accadere tra gli spazi bianchi dell' anime e del manga. Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Marron Glacé, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao! Il titolo del capitolo non lascia molto all’ immaginazione. Ecco a voi l’ atteso incontro! Dal prossimo capitolo cominceranno le piccole avventure quotidiane che ho promesso nell’ introduzione. Spero di riuscire a fare del mio meglio. Grazie a tutte le ragazze che stanno dimostrando di apprezzare la mia storia.  Confesso che questi bambini mi spaventano un po’! Ho la strana sensazione che prendano vita propria… che agiscano e parlino indipendentemente dalla mia volontà    ( l’ ho accennato nella risposta ad una recensione)! J 
Dunque le cose che scrivo sorprendono anche me!
Ps. Avendo un po’ di tempo libero spero di riuscire ad aggiornare  costantemente.
A presto.

Sibilla


 
 
 
Oscar
 
Passeggiava annoiata trascinando i piedi e lo spadino, attaccato come sempre alla sua cintura, sul pavimento un po’ usurato, ma pulito dell’ ala riservata alla servitù.
Sapeva perfettamente che non avrebbe trovato Nanny quel giorno. Però si era ugualmente voluta recare davanti la stanza della nonnina, logicamente  la porta della stanza era chiusa. Ma altro attirò la sua attenzione. La stanza accanto a quella di Nanny, di norma chiusa, aveva la porta aperta e sembrava essere stata pulita da poco. Le finestre erano spalancate, c’ era odore di pulito e le lenzuola nel letto erano state messe da poco. Ma certo! Quella sarebbe stata da quel giorno in poi la stanza del nipote di Nanny! La stanza accanto a quella di Nanny! Che fortuna! Restò a guardare la stanza con una buffa espressione sul volto, fino a quando non sentì Flore chiamarla da lontano <> Oscar corse  via da lì sapeva benissimo che non avrebbe dovuto essere lì, non è che le fosse stato proibito esplicitamente, ma Nanny le aveva ripetuto più volte che non era conveniente per una contessina come lei frequentare quella parte del palazzo.  Durante la corsa sentì caderle qualcosa dalla cintura, ma non se ne preoccupò, del resto quella era casa sua, qualsiasi cosa avesse perso l’ avrebbe ritrovata di certo. Attraversò il palazzo dal retro e si ritrovò proprio alle spalle di Flore .
 << Flore non capisco perché tu stia urlando ero andato un attimo in giardino>> disse la piccola Oscar con aria accigliata. Non sapeva bene perché, ma quando parlava con qualcuno delle servitù le veniva fuori un’ espressione davvero simile a quella del padre, tranne con Nanny questo era ovvio! Nanny non si faceva di certo intimorire da lei e dai suoi maldestri tentativi di imitare le espressioni e la voce del Generale.
<< Signorino, scusi non me ne ero accorta pur avendovi cercato anche lì. Vostro padre vuole parlarvi. Vi aspetta nel suo studio.>> Flore fece un inchino e sparì nelle cucine.
Oscar si guardò intorno e non vedendo nessuno decise di fare i gradini delle scale che portavano al primo piano, dove vi era lo studio paterno, a due a due era una delle cose che più la divertiva in quella casa. E si permetteva di farlo solo quando era certa di non essere vista. Entrò nello studio del padre con quel misto di ammirazione e soggezione che provava sempre quando entrava lì, anzi che provava ogni volta che si trovava di fronte il Generale… ehm suo padre.
 
<< Padre, sono Oscar. Mi avete fatto chiamare. È permesso?>> cercò di impostare la voce più che poteva, ma le uscì una vocina da femminuccia che le fece storcere il naso.
<< Entra, entra pure Oscar>> di rimando la voce del Generale era forte e autoritaria come sempre.
Non appena il Generale iniziò a parlare Oscar capì che si stava per materializzare il suo incubo peggiore.
<< Figlio mio, da oggi in questa casa vivrà il nipote di Nanny. Arriveranno in giornata. Ho già fatto preparare per lui una stanza vicina a quella di Marie. Lui è destinato ad essere il tuo attendente. E in questi anni sarà il tuo compagno di studio e di esercitazioni con le armi. Spero si  possa concretizzare tra voi un rapporto di fiducia e lealtà, rapporto che ogni vero nobile dovrebbe riuscire ad istaurare con un suo sottoposto. Quindi tu dovrai obbedire a questa mia volontà, d’accordo Oscar?>>  terminò il generale guardandola dritta negli occhi.
Oscar annuì << Certo Padre>>.
Chiuse la porta alle sue spalle…dunque l’intruso sarebbe arrivato quello stesso giorno. Che fare? Ignorarlo forse? No, non era da lei. Le avrebbe  dato filo da torcere. Anche Anne era stata d’accordo. E forse anche Nanny alla fine di quella storia si sarebbe ricreduta su suo nipote e avrebbe esclamato adirata << André torna a casa tua! Dai tuoi genitori! Questo non è il tuo posto. Io ormai come nipote riconosco solo la mia bambina>> . Sì, Nanny prima o poi avrebbe pronunciato quelle parole ne era sicura! Era un soldato questo le ripetevano tutti, anche Anne era d’ accordo. Questo André doveva divenire nel più breve tempo possibile solo una spiacevole parentesi!
 
 
André
 
 
La nonna gli aveva detto “ Da oggi tu vivrai qui” , ma di certo questo non faceva di quell’ enorme palazzo la sua casa. Ne era convinto André e ne fu ancora più convinto quando, sceso dalla carrozza trovò ad accoglierlo un signore alto e con occhi di ghiaccio. Doveva essere il Signor Generale. Poco più in là vi erano delle cameriere, lo capì da come erano vestite.
Il signore dagli occhi di ghiaccio salutò con un gesto del capo la nonna, poi si rivolse a lui  con un tono forte e autoritario
<< Ragazzo come ti chiami?>>
Era estremamente intimorito, rispose solo dopo aver sentito la mano della nonna poggiata sulla sua spalla che lo incoraggiava
<< A…A...André, signore! Piacere di…>>  non riuscì a continuare perché il generale lo interruppe
<< Molto bene André da oggi sarai il compagno di studi e di esercitazioni con le armi di mio figlio Oscar. Dovrai a lui e alla mia famiglia rispetto e lealtà. Se ti comporterai bene, diverrai il suo attendente in futuro. Mi raccomando! >> André annuì energicamente.  Dopo aver detto questo il generale andò via.  Senza attendere alcuna risposta.
André guardo la nonna sgomento << Nonna ma non dovevo solo fare amicizia? >> 
Nanny rise ma non ebbe il tempo di rispondere poiché le cameriere avvicinatesi per salutarla iniziarono a prendere André in braccio, vezzeggiandolo, il piccolo André venne sommerso da un sacco di complimenti. André ringraziò per cortesia tutte quelle donne accorse ad accoglierlo in maniera così affettuosa. Sicuramente avevano saputo… forse provavano compassione.
 
 
Incontro
 
 
 Nel mentre una testolina bionda sbucava da una delle finestre della cucina. Nanny se ne accorse e non ebbe dubbi su chi potesse essere.
<< Madamigella non venite a salutare la vostra Nanny?>>
Oscar sorrise. Allora non l’aveva dimenticata. Ma certo Nanny non era come tutte le altre svampite cameriere di palazzo che non appena avevano davanti un bambinetto dagli occhi verdi correvano a vezzeggiarlo e coccolarlo “ Che bel bambino! “ “ Che occhioni!” “ Che bimbo dolce” “ Che educato il nostro André” e bla bla bla. Che svampite! Oscar allora  cominciò a camminare verso Nanny aveva una voglia matta di abbracciarla, ma non poteva cedere così facilmente non dopo quello che aveva fatto! Non dopo aver portato lì, a casa sua, tra loro, quel moccioso  dagli occhi verdi  e spenti che ora la guardava imbambolato!
<< Nanny dove sei stata?>> fece Oscar col tono arrabbiato più credibile che le uscì fuori
 Nanny non si lasciò di certo intimorire. Conosceva bene la sua bambina…<< Non ricordate? Ve ne avevo parlato. A prendere André, mio nipote>>.
<< Su Andrè! Saluta Oscar come ti ho insegnato>>
 
André era rimasto imbambolato. Si trovava di fronte un bambino stranissimo.  E parecchio buffo. Tutto impettito. Sembrava una femminuccia vestita da maschio! Certo che erano strani i nobili eh!  Era strana tutta quella gente compresa la nonna che aveva addirittura osato prende in giro quell’ Oscar chiamandolo “ madamigella”. Non se ne preoccupò. Quel bambino non si era arrabbiato, dunque aveva pensato bene in carrozza…Oscar e la nonna dovevano avere un rapporto speciale! Era bello  Oscar indubbiamente, si dava delle arie, ma ai suoi occhi quel bambinetto tutto occhioni blu e riccioli d’oro era solo buffo. Bello ma soprattutto buffo. E poi la voce… Un’ imitazione ridicola di quella dell’ uomo con gli occhi di ghiaccio, peccato che ogni parola venisse sputacchiata da questo bambino strambo a cui mancavano due denti davanti.  Ad ogni modo aveva fatto una promessa alla nonna e aveva preso un impegno con quell’ uomo dagli occhi di ghiaccio che la nonna chiamava “ Signore”. Dunque dopo qualche secondo passato ad osservarlo si decise.
<< Signorino Oscar a vostra disposizione. Sarò il vostro compagno di giochi >>
<< A me non serve un compagno di giochi. Bensì un compagno di armi. Tu ne sei in grado?>>  disse guardandolo scetticamente
Continuava a darsi delle arie quella specie di demonietto biondo! Che nervi!
<< Certo!>>
Certo? Certo?  Ma che diamine diceva? Non aveva tenuto in mano mai nemmeno una spada di legno! Ad ogni modo aveva visto un ‘ aria di sfida in quegli occhi blu e non gli andava  di dargliela vinta! Si era ripromesso di ignorare questo strambo bambino di cui la nonna gli aveva parlato. Ma aveva la sensazione che questo non sarebbe stato possibile… Quegli occhi blu gli avrebbero dato il tormento! E non sapeva ancora quanto!
 
Nanny si precipitò subito in cucina. Aveva lasciato in mani di altri la sua adorata cucina per ben  tre giorni. Ne aveva di cose da fare! Il bambino dal nome Oscar era salita su, dove Flore , una delle cuoche del palazzo gli aveva detto si trovavano le camere da letto dei padroni. A lui era stata indicata la porta di una stanza. Accanto a quella di nonna Marie. Da quel giorno in poi quella sarebbe diventata la sua stanza! Nessuno lo aveva accompagnato. Del resto mancava poco all’ ora di pranzo. André percorse il corridoio dell’ ala della servitù. Odore di pulito… Odore di Nanny. Proprio davanti la sua camera il piedino inciampò su qualcosa… guardò in basso e trovò uno spadino di legno! Che bello! André non ne aveva mai avuto uno. Non aveva mai avuto tanti giocattoli a dire il vero! Solo qualche animaletto di legno che gli aveva intagliato il suo papà! Certo quello spadino non era suo… non poteva tenerlo! Lo sapeva bene! Sicuramente apparteneva a qualche bambino della servitù, visto dove lo aveva trovato. Lo avrebbe restituito al proprietario. Ma per ora aveva solo bisogno di dormire un po’. Entrò nella stanza e si distese in quel grande letto profumato, non ne aveva mai avuto uno tutto per sé ! Che meraviglia! Pulito, profumato, caldo… eppure ancora una volta si sentì triste. Niente avrebbe potuto eguagliare il calore delle braccia di mamma e papà quando lo stringevano nell’ unico lettone delle loro piccola casa. Si addormentò. Dormiva e sognava dei suoi genitori il piccolo André.
Che strano… nel sogno gli sembrò di vedere due occhioni blu che lo fissavano.
 
 
 
 
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Spleen89