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Autore: melanita    03/06/2015    1 recensioni
Era solo una giornata di vacanza, per Guerra. Non aveva la minima idea che si sarebbe ritrovata ad accudire quattro gattini orfani, né che liberarsene fosse così difficile, soprattutto quando facevano quella cosa con gli occhi. Ma per fortuna può sempre contare sull'aiuto più o meno volontario di altre rappresentazioni antropomorfiche, per non parlare di angeli, diavoli, ed un Anticristo. In fondo, quando può essere difficile avere dei gatti?
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4
 

- E quindi, quest'anno il fatturato è salito di un altro...-
Bla bla bla. Normalmente Carestia avrebbe trovato quel rendiconto di fine anno molto divertente, come tutto quello che aveva a che fare con il suo lavoro. Normalmente, però, non era perseguitato da una convinta sensazione di Calamità Imminente. Ed essendo lui stesso una delle più grandi calamità che affliggevano gli umani, la sensazione era qualcosa di notevole.
E la causa di tutto erano, ne era certo, quei quattro esserini pelosi ed imperscrutabili che Guerra aveva deciso di... si guardò intorno con grande cautela per assicurarsi che l'altra non fosse nei dintorni, non si poteva mai essere troppo prudenti, e poi concluse il pensiero: di adottare. Doveva essere la famosa crisi di mezza eternità, o forse lo stress del lavoro. Se non stava attento, si sarebbe ritrovato ad accarezzare un cagnolino prima di rendersene conto. Ed il cagnolino non sarebbe morto di fame entro due ore.
Ed ora Guerra era da qualche parte in Medio Oriente e stava lavorando sodo, almeno a giudicare dai titoli dei giornali, ed i quattro sospetti mucchietti di pelo erano sotto la custodia di Inquinamento. Erano passate almeno dodici ore, ed il più giovane dei Cavalieri non era ancora comparso nel suo ufficio, sgocciolando olio sul pavimento di mogano, per tentare di scaricargli i gatti. O per chiedere aiuto causa avvelenamento radioattivo dei suddetti. In effetti, era un po' inaspettato.
Sarebbe stato un sollievo, se Carestia non fosse stato abbastanza esperto da sapere che un lungo periodo senza cattive notizie significa solo che l'universo stava raccogliendo le energie per una notizia pessima.
I Cavalieri dell'Apocalisse non erano esattamente famosi per l'ottimismo.

***

- E... strike!-
Inquinamento esultò, battendo il cinque al gatto nero che gli porgeva la zampa con aria solenne. L'altra zampetta era ancora premuta su un pulsante rosso sul cruscotto di un camion della spazzatura, il quale aveva appena scaricato il risultato di una notte di solerte raccolta nel giardino di una villa, nella zona più esclusiva della città. Il giorno dopo ci sarebbero state vibranti lettere di protesta, e dita puntate contro chiunque dal sindaco ai centri sociali, il che tutto sommato non sarebbe stato molto diverso dal solito, ma era comunque una piccola soddisfazione.
Il Cavaliere si tolse la divisa da addetto alla nettezza urbana e la lasciò ben ripiegata su un sedile, poi recuperò dall'altro la cesta dei gatti e si diresse fischiettando verso la propria moto, parcheggiata poco distante. Era di buonumore.
I quattro gatti lo seguivano... per modo di dire. Era più un andare nella stessa direzione generale, con le occasionali deviazioni verso  bidoni della spazzatura, cancelli, o muretti. Un coro di latrati accompagnava il loro percorso. Pareva che in quel quartiere i cani andassero di gran moda, ed ognuno dei gatti aveva il suo modo di affrontare la situazione. Il gatto bianco li ignorava e continuava a sfilare con classe sul marciapiede. I due gatti grigi giocavano a chi riusciva a fare arrabbiare di più i musi che sbraitavano dietro le sbarre, balzando avanti ed indietro con miagolii beffardi. Avevano l'aria di divertirsi un mondo. Ed il gatto nero preferiva scomparire tra le ombre, fatto che aveva provocato un modo di terrore in Inquinamento le prime dieci volte, prima di abituarcisi. Aveva deciso di chiamarlo Ninja, nome che avrebbe probabilmente soddisfatto anche Guerra. Di sicuro più di Monossido o Effetto Serra. Stava ancora lavorando sugli altri tre nomi.
La personificazione si sentiva sempre più ottimista sulle sue possibilità di sopravvivere all'esperienza di cat-sitter. Anzi, quasi quasi avrebbe potuto offrirsi per tenerli ancora... in fondo, finora era filato tutto liscio.
Ovviamente, nel momento in cui il pensiero si completò nella sua mente, tutto andò storto. Perché neanche un Cavaliere dell'Apocalisse è immune allo strapotere dell'ironia narrativa.

***

Carestia era arrivato alla trecentoventisettesima ipotesi su cosa stesse per andare storto, comprese un'invasione di zombie (Pestilenza diceva di essere in pensione, ma tutti quei film di Hollywood gli davano strane idee) ed un remake dell'Apocalisse, quando sentì il trambusto in corridoio e le proteste isteriche della sua segretaria. Nello stesso momento, un forte odore di benzina e bruciato arrivò alle sue narici.
Tirò un sospiro di sollievo: almeno poteva smettere di fare ipotesi su cosa fosse andato storto, visto che stava per scoprirlo.
La porta dell'ufficio si aprì con un cigolio che fino a poco prima non emetteva, e la stanza si riempì di gattini miagolanti e di una personificazione sul punto di fare una crisi di nervi.
- Carestia! Stavamo passeggiando e il gatto stava bene e poi tutto ad un tratto ha iniziato a vomitare e non capisco che cosa abbia e ti giuro che non sono stato io li ho tenuti lontani dalle scorie radioattive e da tutto e non capisco ma Guerra mi ammazza aiutami ti prego mi ammaz...-
Carestia, lavorando nel mondo della moda e delle grandi multinazionali, aveva ormai parecchia esperienza sulla gestione delle crisi di nervi. Così si limitò ad assestargli uno schiaffo potente.
- Inquinamento. Fai un respiro profondo, per quanto la respirazione sia superflua nel nostro caso specifico, conta fino a dieci, e poi prova a spiegarmi cosa sta succedendo in termini comprensibili.-
L'altro Cavaliere ubbidì, tirando su con il naso.
- Allora. Uno dei mostriciattoli pelosi si è fatto male?-
- Non sono stato io!- precisò immediatamente l'altro, allungando verso di lui il proprio giubbotto, che teneva in un involto tra le braccia. All'interno della giacca, distinguibile da essa solo perché era di un bianco leggermente più pulito, stava il musetto sofferente di un gatto.
- Si può sapere che cosa ha questo...-
Un momento ed un paio di contorsioni dopo, il gatto in questione aveva vomitato sulle sue scarpe da migliaia di euro. Carestia era quasi sicuro che l'avesse fatto apposta.
- Non lo so!- insistette Inquinamento, ormai sul punto di scoppiare in lacrime:- Stava andando tutto benissimo, stava passeggiando come se niente fosse, non si spaventava neanche per i cani, curiosava dappertutto... ed all'improvviso si è accasciato a terra ed ha cominciato a gemere. Credo che stia per morire!-
- Uhm. Diamo un'occhiata.- borbottò Carestia, infilandosi un paio di guanti sterilizzati che teneva sempre a portata nel cassetto. Non era sicuro se i guanti servissero più per il gatto o per la giacca che lo avvolgeva.
Per fortuna, la diagnosi non era difficile.
- Questo gatto è stato avvelenato. E sì, so che non sei stato tu, non serve ripeterlo di nuovo.-
- Ma... ma...-
- Hai detto che eravate in una zona con dei cani, giusto?-
- Sì, un quartiere da ricconi.-
- Allora, ecco. Probabilmente qualcuno ha lasciato dei bocconcini avvelenati per i cani, ed il gatto li ha mangiati.- ipotizzò Carestia.
- Sei sicuro?- domandò il collega più giovane in tono speranzoso.
- Credo di essere un'autorità in materia di cibo avvelenato.-
- Quindi Guerra non mi ucciderà?-
- No, probabilmente ti ucciderà lo stesso.- ammise Carestia, pensieroso. Fu colto da un altro, orribile pensiero:- Ed ucciderà anche me, appena scoperto che sei venuto qui ed io ho perso tempo a chiacchierare. Non pensavo che avrei mai detto una frase del genere, ma... dobbiamo salvare questo sacco di pulci.-
Il sacco di pulci gli vomitò di nuovo su una scarpa, con mira alquanto sospetta.
- Allora che facciamo? Lo portiamo da un veterinario?- lo sollecitò Inquinamento.
- Pensavo ad una soluzione un tantino più efficiente.- dichiarò l'altro, meditando:- Hai notato che siamo nel mio ufficio di Londra, vero?-



Nota dell'Autrice:
A mia difesa, il mio netbook mi ha abbandonato e con esso tutti i dati che conteneva. Ma sono riuscita a recuperarli, e quindi finalmente anche questa fanfiction va avanti! Nel prossimo capitolo entreranno in scena un paio di altri personaggi che tutti adoriamo U_U A presto!
  
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