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Autore: RedDisposition    04/06/2015    1 recensioni
–perché il caffè non lo danno qui dentro- sbuffò la latina –ti aspetti che diano la caffeina ad un branco di matte?- Santana scoppiò a ridere ma si bloccò vedendo lo sguardo titubante di Rachel nel guardare il suo pranzo –Rach quante altre volte dovrò dirti che devi mangiare se vuoi uscire da qui?- Rachel alzò lo sguardo sulla latina –io mangio, è quello che faccio dopo che mi fa paura- Santana alzò un sopracciglio –com’è possibile che abbiamo parlato di tutto tranne che della nostra storia?- Santana fece spallucce –non ne ho idea- si alzò le maniche di poco mostrando appena i polsi e Rachel notò un paio di bende, quelle che una settimana prima non aveva.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Mercedes/Sam, Quinn/Rachel, Rachel/Santana
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 20
 
-scusami- Santana fece correre la sua mano verso il braccio che era appena stato urtato, si girò indietro con una smorfia di dolore stampata sul viso, vide una ragazza camminare svelta, una cascata di capelli biondi raccolti in una coda, Santana fece scorrere lo sguardo sulla ragazza appena, le vide una divisa rossa addosso, fu sicura di non averla mai vista fra le cheerios -che ci fa Quinn con la sua vecchia divisa?- Santana sussultò e cercò di trattenere un urletto spaventato, Rachel le era comparsa accanto improvvisamente -Quinn?- chiese iniziando a sentire il dolore sul suo braccio espandersi - sì, non l'hai vista?- Santana scosse la testa e si bloccò sul suo braccio, sentì la pelle sotto le sue dita ardere e pulsare, come se centinaia di nidi di vespe stessero scoppiando pronti per riempirle il viso di punture di insetto -Rachel- chiamò la ragazza girandosi verso di lei ma Rachel era scomparsa, proprio com'era arrivata, come un tuono nella notte più tempestosa -Rachel!- urlò ma dovette trattenersi e piegarsi sul suo braccio, il dolore ora iniziava a lasciarle fitte per il corpo come se fosse stata pugnalata, come se il coltello poi venisse estratto lentamente lacerandole le membra , urlò di nuovo, questa volta la voce le si strozzò in gola, iniziò a sentire le lacrime scorrerle rovinosamente sul viso, si guardò intorno, nessuno l'aveva notata, come fosse stata invisibile, come se nessuno l'avesse mai fatta nascere, cercò di correre via, ma iniziava a perdere le forze, le fitte aumentavano e il suo braccio si era squarciato in troppi posti, il sangue usciva libero dai suoi polsi, il pavimento iniziava a riempirsi di rosso e Santana era bloccata lì, in quel corridoio dove nessuno la sentiva, aveva perso la voce, il sangue stava per svuotarla e le lacrime le si erano prosciugate agli angoli degli occhi. Si sedette con la schiena contro gli armadietti e chiuse gli occhi con forza, ma dovette aprirli di scatto, vide qualcosa nel buio, un paio di occhi grigi come l'inverno e una distesa di rosso, rosso sangue, deglutì per l'ultima volta quando sentì l'ultima goccia uscirle dal corpo -Rachel- sussurrò di nuovo cercando di scorgere la ragazza fra la folla.
 
 
-Rachel!- si mise seduta di scatto aprendo gli occhi, si guardò intorno e si mosse agitata fra le calde coperte del suo letto, si fissò le braccia e sospirò nel vederle piene di cicatrici bianche e dimenticate anziché squarci sanguinanti e pulsanti-era un sogno- sussurrò passandosi una mano sul viso -solo un sogno- ribadì l'ovvio e sentì le guance andarle a fuoco, si girò verso la sveglia; le quattro del mattino, ora come avrebbe fatto a riprendere sonno? Sbuffò un paio di volte e si rimise sotto le coperte. Dopo essersi rigirata come una cotoletta un paio di volte guardò il soffitto rinunciando a dormire, vide il suo cellulare accendersi e spegnersi e lo afferrò al volo dal comodino: due messaggi da Rachel in cui le chiedeva se fosse ancora sveglia, sentì gli occhi bruciarle e si sbrigò a comporre il numero -San- sentì la voce di Rachel e le lacrime iniziarono la loro veloce discesa lungo il suo viso -Ra..rach- un sussulto le fece strozzare le parole in gola - che succede amore?- la latina sorrise fra le lacrime -ho avuto un incubo- spiegò velocemente stendendosi sul letto -che hai sognato?- Rachel sembrava preoccupata -te lo spiego domani- si passò una mano sul viso cercando di scacciare quell'incubo macabro che le stava facendo riempiendo il cuore di aghi e spilli-come vuoi San- sentì Rachel sorridere e sembrò calmarsi un attimo -tu, piuttosto, perché non riesci a dormire?- attese un attimo di silenzio, come se Rachel stesse pensando se parlare oppure no -in realtà stavo pensando a te- Santana sorrise, sorrise così forte da sentire le fossette formarsi ai lati delle sue guance -quanto vorrei essere lì- sussurrò e sentì l'altra sorridere -tua madre ha il turno di notte?- la latina alzò un sopracciglio stupendosi della domanda -si perché?- sentì uno sbuffo dall'altro lato, come un soffio di vento -perché vorrei che tu mi aprissi, sai sto gelando- Santana saltò giù dal letto -cosa?- urlò quasi -Sì cogliona, sono fuori casa tua- Santana sorrise staccando la chiamata, corse verso la porta di ingresso e la spalancò -che diamine ci fai qui?- Rachel le sorrise facendo le spallucce -mi mancavi- Santana abbassò lo sguardo arrossendo, stettero in silenzio a guardarsi per qualche minuto finché un altro sbuffo di vento non le fece venire i brividi -che dici, mi fai entrare oppure ci vuole un permesso scritto?- Santana scoppiò a ridere e la tirò verso di sé per la maglietta baciandola dolcemente, con ancora le labbra salate dalle lacrime -ma come hai fatto a venire a quest'ora?- Rachel fece spallucce -sono scappata da casa di Kurt- Santana scoppiò a ridere e tenendola per mano la portò nella sua stanza -quindi tuo padre crede che tu stia a dormire da lui- Rachel annuì -ma in realtà..- Santana la strinse fra le sue braccia sotto le coperte -in realtà ho detto a Kurt che sarei corsa a dormire dalla mia ragazza- Santana rise infilando il viso nei capelli di Rachel -tu sei pazza- Rachel scoppiò a ridere e le schioccò un altro bacio -allora, raccontami del tuo sogno- Santana si morse un labbro e annuì fissando Rachel intensamente.
 
-Quasi dimenticavo, Quinn ti chiede scusa per il caos in aula canto- Santana alzò un sopracciglio e fissò un attimo Rachel, prima di tornare a guardare la strada –ci mancava solo sentirla nominare oggi- Rachel sorrise e le accarezzò una guancia, passando poi alle labbra e infine al collo –Rachel..sto guidando- mormorò la ragazza, Rachel sorrise e si allungò a schioccarle un bacio su una guancia –sei nervosa?- Santana la fissò un attimo e quando vide l’insegna che indicava la sua direzione deglutì –sto tornando nella mia vecchia città, dove ci sono ragazzi che non mi vedono da tre anni e che mi hanno portata a tentare il suicidio, e dove c’è mio padre che mi odia, come credi che io debba stare?- Rachel abbassò lo sguardo ma poi sorrise –aggiungi “con la mia ragazza”- Santana le sorrise accarezzandole una gamba con una mano –siamo quasi arrivate- sorrise –Cosa? tu vivevi a Los Angeles?-  Rachel spalancò la bocca quando lesse il nome della città –in provincia, ma non cambia tanto- Rachel la guardò annuendo e poi iniziò a guardare fuori dal finestrino beandosi del paesaggio.
 
-Papà- Santana strillò una volta entrate in casa, Rachel si guardava intorno con la bocca spalancata e gli occhi increduli, appena arrivata si era ritrovata una casa che rispetto a quelle a cui era abituata a Lima sembrava una reggia, le pareti erano ricoperte di marmo bianco e il giardino era curato a perfezione, l’interno rispecchiava perfettamente l’esterno, con gli interni eleganti e una scala che si divideva in due nel bel mezzo della sala da pranzo –Santana, tesoro- Rachel sussultò e si girò a fissare verso l’inizio della scala, un uomo con gli stessi tratti di sua figlia stava scendendo le scale con fare elegante, era vestito con una camicia rigirata sulle braccia, aveva un pantalone a sigaretta e sotto braccio stringeva una giacca nera, con una valigetta impugnata alle mani, solo quando si fu avvicinato Rachel si rese conto di quanto uguale a Santana potesse essere; capelli corvini, occhi neri, zigomi alti e fisico slanciato –lei è una mia compagna di scuola- Rachel sorrise all’uomo che la squadrò da testa a piedi, non era abituata a vedere quel nero guardarla in quel modo, di solito gli occhi di Santana la scrutavano con dolcezza o con desiderio, ma suo padre la fissava con sguardo accusatorio –ottimo, si sistemerà nella stanza degli ospiti- Rachel vide l’uomo sorriderle dolcemente e ricambiò, quel sorriso l’aveva già visto un milione di volte –no, dormirà nella mia stanza, nel letto di Blanca- Rachel vide il sorriso sul viso dell’uomo spegnersi e il suo sguardo diventò duro all’improvviso –ma..- provò l’uomo, ma sua figlia fu più veloce di lei –ho già chiamato mia sorella, e ha detto che per lei non c’è problema- Santana sorrise schiettamente all’uomo e lanciando un’occhiata a Rachel si fece seguire lungo le scale –ah, papà- si girò e vide l’uomo fissarla –dovresti ricordare che essere gay non vuol dire farsi tutte le persone dello stesso sesso sulla terra- Rachel trattenne una risatina quando vide il viso dell’uomo diventare rosso dalla rabbia, giurò di averlo sentito imprecare in spagnolo –non parlarmi in questo modo!- urlò, ma Santana era già scappata in stanza con Rachel alle calcagna –scusalo- Santana sbuffò cadendo sul suo letto. Rachel si guardò intorno, quella stanza era così diversa dal resto della casa, era semplice, umile e quasi vuota, dato che la maggior parte delle cose di Santana erano finite a Lima e quelle della sorella dell’ispanica erano finite al Collage –tu ti sei trasferita a Lima lasciando questo?- Santana scoppiò a ridere quando si rese conto dello sguardo stupito di Rachel –a Lima ci sei tu, piccola Berry- Rachel sorrise e si lasciò schioccare un bacio a fior di labbra –ti va di andare a fare un giro? Mio padre non andrà in ospedale finchè non sarà sicuro che io e te non siamo a rotolarci fra le lenzuola- Rachel le lasciò una gomitata guardandola male –dovresti parlargli- Santana scosse la testa e iniziò a correre sulle scale, mentre Rachel camminava lentamente e immaginava di avere un lungo vestito come in uno di quei balli reali, Santana notò i movimenti della ragazza e sorrise scuotendo la testa –sbrigati principessa- Rachel rise e camminò velocemente su ogni gradino, fino all’ultimo dove il suo braccio venne tirato da Santana, Rachel si ritrovò fra le braccia della ragazza che le sorrideva dolcemente a qualche centimetro dal suo volto, sentì le mani di Santana stringersi sui suoi fianchi e le venne spontaneo stringere il suo collo fra le braccia –dovremmo staccarci- sussurrò la latina allontanandosi ma tenendo sempre Rachel per mano –se mio padre ci vede ti manderà a dormire sul divano- Rachel sorrise scuotendo la testa –aspettami qui, vado a prendere la moto- Rachel annuì e si sedette sull’altalena che il dottor Lopez aveva sul balcone –Santana ti porta in giro?- Rachel sussultò fissando l’uomo che le sorrise debolmente –si, signor Lopez- il dottore si sedette accanto alla ragazza e fissò un attimo una pianta difronte l’altalena –spero che lei sia felice con te- Rachel spalancò gli occhi e fissò l’uomo latino boccheggiando –non preoccuparti, al contrario di come pensa mia figlia io accetto il suo orientamento sessuale, e so com’è quando si innamora- Rachel abbassò lo sguardo arrossendo di poco –dovrebbe parlarle, lo sa vero?- l’uomo si passò una mano fra i capelli –lei non mi ascolta, io voglio solo che lei sia felice, che non soffra più- Rachel lo guardò un attimo, le sembrò di vedere per la prima volta un padre e non un medico di fama o un riccone con una casa enorme –Rachel? Andiamo?- Santana salì un gradino che portava al terrazzino –sì, arrivederci Signor Lopez- l’uomo le sorrise e le fece un cenno con la mano, Santana fissò suo padre e quando il suo sguardo nero si scontrò con quello altrettanto nero non riuscì a rimanere con quell’espressione dolce sul volto, suo padre la odiava, o almeno così credeva la latina.
 
 –Santana- la latina si bloccò dal mettere in moto la vettura a due ruote e fissò suo padre –stasera avrò il turno di notte, chiudete bene tutte le porte, domani appena sveglia doppiamo parlare- lo sguardo dell’uomo arrivò a Rachel che annuì leggermente e sorrise, Santana li fissò entrambi con sguardo accusatorio, ma poi scrollò le spalle per dimenticare l’accaduto.
-non sapevo avessi una moto- Rachel succhiò un po’ di frullato, e fissò il bicchierone marcato Starbucks –e io non sapevo che bevessi così in fretta- Rachel sorrise e si allungò a lasciare un bacio a Santana –Rach, c’è gente qui- Santana si ritrasse sfuggendo a Rachel –hai fatto coming out, qual è il problema?- Rachel vide la latina deglutire e vagare con lo sguardo verso un tavolo poco distante –quel tavolo- Rachel guardò oltre la sua spalla e sospirò, intercettò una coda bionda spiccare fra altre quattro ragazze in divisa da Cheerleader, la stessa che Santana le aveva fatto vedere –è Brittany?- Santana annuì e distolse lo sguardo per tornare agli occhi di Rachel –e Sugar, e altre tre sciacquette che prima mi leccavano i piedi- Santana sbuffò facendo correre una mano ad afferrare quella di Rachel –San, calmati, ora non stai più in quel liceo e soprattutto non hanno più potere su di te- Rachel le sussurrò dando tutta la sua concentrazione alle labbra della latina, che si incurvarono in un sorriso –se la smetti di fissarmi come a volermi mangiare forse potremo andarcene prima che mi salti addosso- Rachel scoppiò a ridere rumorosamente, tanto che Santana non potè evitare di sorridere, sentire la risata di Rachel le faceva sempre un certo effetto, Rachel ne era consapevole, infatti non si stupì quando sentì le mani della ragazza aggrapparsi alle sue guance e spingerla verso il suo viso –dovresti evitare di ridere quando sei con me- Rachel le sorrise accarezzandole le tanto amate labbra per poi intrecciare le sue dita a quelle della ragazza –stanno venendo qui- Santana deglutì allontanandosi da Rachel e desiderando intensamente di non essere vista –Santana Lopez!- Santana sbuffò alzando lo sguardo verso una ragazza dai capelli rossicci –Sugar Motta- disse in un lamento e cercando di sorridere –Brittany- aggiunse sotto voce, la bionda sembrò quasi imbarazzata e Rachel sembrò di non vedere la stessa persona che aveva visto alla clinica –ragazze, Ryder e Jake vi cercavano- la bionda sorrise alle compagne di squadra e dando una spintarella alla rossa le fece andare via, ritrovandosi sola con le due –cosa vuoi Brittany?- Santana sbuffò prendendo Rachel per mano, stava per darle le spalle e andarsene se la bionda non le avesse appoggiato una mano su un braccio, la latina alzò un sopracciglio passando lo sguardo dalla mano della bionda agli occhi azzurri di quest’ultima –sono felice che tu sia uscita da quel posto- disse soltanto prima di passare lo sguardo su Rachel e fissarla con una certa scintilla negli occhi –tu mi hai tirato uno schiaffo!- Rachel si passò una mano sulla frangia e annuì nervosa –vedo che siete finite insieme alla fine- Brittany si stampò un ghigno disgustato sul viso e tornò a fissare la latina –non hai il diritto ne il dovere di giudicare le persone di cui mi circondo- Rachel strinse la mano di Santana più forte, vedendo gli occhi di Brittany diventare strani, ma Santana conosceva quello sguardo, lo aveva visto parecchie volte, solo che questa volta sapeva affrontarlo –se queste persone le usi per far finta che non pensi a me credo di avere il diritto di giudicare- Rachel strinse i pugni quando sentì il tono altezzoso che aveva già sentito nella clinica –oh, dolce BrittBritt- Santana sorrise meschinamente e si avvicinò di un passo a Brittany, la bionda si trovò la latina troppo vicina e si ritrovò a deglutire –hai dimenticato che il mondo non gira intorno a te? E se non era per la sottoscritta ora staresti nell’aula di matematica a disegnare unicorni e stupide fatine!- Santana le sputò in faccia tutto il suo odio e quando vide Brittany indietreggiare si girò verso Rachel –torniamo a casa- le disse a denti stretti, prima di fissare di nuovo Brittany, la bionda teneva la testa bassa e sembrava avesse gli occhi chiusi –mi dispiace- sentirono a voce alta quando ormai si erano girate di spalle e si stavano avviando –l’hai già detto una volta- Rachel si lasciò scappare il commento, spalancò gli occhi aspettandosi uno sguardo di fuoco dalla bionda, ma la ragazza la guardò annuendo –hai ragione, avete ragione entrambe, è per questo che ti chiedo, Santana, di dimenticare tutto quello che è successo da quando ti ho delusa la prima volta- la latina la fissò un attimo ad occhi stretti, mentre Rachel faceva volare lo sguardo fra le due –tienitele le tue scuse, non mi servono- detto questo Santana lasciò persino la mano di Rachel e innervosita si avviò alla sua moto, la ragazza più bassa alzò gli occhi al cielo, Santana non sarebbe mai cambiata, sarebbe rimasta sempre testarda, fissò Brittany e quanto poteva sembrare colpevole e le sorrise –le passerà, vedrai- sussurrò prima di girarsi e raggiungere Santana.
 
-la cosa bella di avere genitori separati è che non ci sono mai- Rachel sorrise sentendo le labbra di Santana sulle sue. Il bacio si accese velocemente e Rachel si ritrovò sotto il peso di Santana che le tempestava il viso di baci e il corpo di carezze -Dio Rachel, io amo il tuo collo- la latina sussurrò quando ormai si era ritrovata a succhiare e mordere ogni piccolo lembo di pelle che andava dalla mascella alle clavicole, Rachel non riuscì a risponderle perché un gemito le era sfuggito dalle labbra appena le morbide labbra della latina le avevano toccato il lobo - San- sussurrò stringendole le braccia intorno al corpo in un abbraccio dolce e possessivo -ti viene da fare la dolce proprio ora?- la latina sorrise allontanandosi un attimo -io in realtà volevo spostarti- sussurrò roca la ragazza capovolgendo la situazione. Santana si ritrovò a mordersi un labbro violentemente quando Rachel si era seduta sul suo ventre e le aveva tirato su la maglietta -che stai facendo?- riuscì a parlare nonostante stesse perdendo il controllo del suo corpo -non lo so ancora- Rachel instaurò un broncetto malizioso e quando Santana sembrava essersi un po’ calmata sussultò all'improvviso, Rachel si era chinata sul suo addome e dopo averlo tempestato di baci un susseguirsi di succhiotti fece scattare i fianchi di Santana -sei impaziente Lopez?- Santana scosse la testa e sorrise -da quanto in qua sei tu la maliziosa?- la latina cercò di mettersi seduta per capire cosa Rachel le aveva formato con quei succhiotti, ma la ragazza più bassa la spinse di nuovo contro il materasso e si gettò, letteralmente, sulle sue labbra, mentre con le mani faceva volare via i pantaloncini di Santana -San?- l'attenzione dell'ispanica venne presa non più da quei due cuscini di piume, ma dagli occhi cioccolato leggermente umidi e inscuriti di Rachel -dimmi- le disse dolcemente accarezzandole il labbro inferiore con il pollice -credo che fare sesso sul letto di tua sorella sia poco elegante- Santana la fissò stranita e dopo poco scoppiò a ridere passandosi una mano sul viso -ti rendi conto che hai rovinato il momento ?- Rachel fece spallucce scendendo dal ventre della ragazza -potremo sempre spostarci dal letto di Blanca e continuare sul tuo- Rachel sfoggiò il suo sguardo malizioso e vide una scintilla comparire negli occhi di Santana - o forse hai ragione, il momento è rovinato, vado a mettere il pigiama- si alzò e si incamminò verso la sua valigia, ma il suo braccio venne bloccato e venne catapultata con forza sul materasso accanto a quello in cui stava sdraiata prima -prima appicchi il fuoco e poi gli getti un secchio di acqua fredda?- Santana si mise a cavalcioni sul suo corpo e Rachel sorrise maliziosamente prendendole il viso fra le mani e schiacciandolo contro il suo con forza e passione, Santana spalancò gli occhi, ma quando sentì i denti di Rachel  affondare nel suo labbro dischiuse la bocca permettendo alle due lingue di trovarsi e fare l'amore insieme, Santana sorrise e tornò con il suo viaggio verso la clavicola della ragazza, dove vi stampò un morso, le tirò via la maglia e nella valle dei seni succhiò fino a lasciarle il segno, alzò un attimo lo sguardo su Rachel e sorrise dolcemente vedendola con gli occhi stretti e la testa all'indietro -sei bellissima, lo sai?- le sussurrò prima di baciarla ripetutamente sulle labbra -sei la mia vittoria in una vita di sconfitte- Rachel si lasciò scappare in un sussurrò, tanto che arrossì, ma quando vide il sorriso espandersi sul viso di Santana si agganciò al suo collo e la tirò verso di sé , soffocando i gemiti nella bocca della ragazza, che aveva in un attimo spogliato la ragazza e ora le aveva messo il ginocchio, fra le cosce, la diva riuscì a fare lo stesso ed entrambe sussultarono al contatto -piccola Berry- Santana sorrise appena quando Rachel si accasciò sul suo letto, si allungò a lasciarle un bacio sul naso e le si stese accanto. Rachel poggiò la testa sul petto della ragazza e allungò un braccio a cingerle la vita - buonanotte piccola mia- Santana le lasciò un bacio su una tempia e lascio che il battito del suo cuore trasportasse Rachel nelle braccia di morfeo.
 
-San!- Rachel spalancò gli occhi come se si fosse appena ricordata di qualcosa, strattonò delicatamente la sua ragazza per farla svegliare e la sentì lamentarsi –San ho sentito un rumore di sotto- la latina sbuffò girandosi su un lato e dandole le spalle –mio padre ha terminato il turno di notte, tranquilla- Rachel sentì la latina sospirare e prima che potesse addormentarsi la strattonò di nuovo –e se ci vede nello stesso letto?- Santana sbuffò guardandola un attimo –Rachel non stiamo facendo niente di male- sospirò e prima che Rachel riuscisse a scandire qualche altra parola si allungò a lasciarle un bacio a fiori di labbra –dormi adesso- la latina le sorrise appoggiando la testa sul cuscino e dandole le spalle -non credi che potrebbe essere contrario al nostro rapporto?- Santana scosse la testa girandosi verso di Rachel e allungandole le braccia ai fianchi per racchiuderla in un dolce abbraccio -non me ne frega, io ti amo Rachel e magari così capirà quanto è vero il nostro amore anche se è vietato dalla bibbia-Rachel le sorrise e immerse il suo viso nel collo di Santana -dormi piccola mia- sussurrò accarezzandole le schiena e tenendo gli occhi fissi sulla porta. Aveva paura, certo che ne aveva, se suo padre avesse cacciato via Rachel lei avrebbe perso una parte di sé, qualcosa di troppo prezioso, sapeva che suo padre non accettava il suo orientamento sensuale, ma sapeva che lui era pur sempre un padre che voleva il bene di sua figlia, anche se a modo suo. Ecco perché non si stupì affatto di vederlo impalato sulla soglia della porta a fissarle, il signor Lopez non poteva vedere gli occhi aperti di sua figlia, troppo impegnato nei suoi pensieri e nelle sue riflessioni. Santana sapeva che suo padre non l'avrebbe notata, ma quello che successe dopo la stupì ancora di più. Il dottor Lopez camminò nella stanza, accarezzò il vecchio letto di Blanca e quando arrivò a quello di Santana sorrise, allungò le coperte fino alle spalle si Santana e Rachel e accarezzò una guancia di sua figlia -buonanotte tesoro- si chinò e dopo averle lasciato un bacio andò via, chiudendosi la porta alle spalle, mentre gli occhi di Santana erano vividi nel buio e cercavano di capire cosa diamine fosse successo.
 
 
Rachel lasciò andare un lamento a causa della forte luce che le era appena arrivata agli occhi -San- sussurrò aprendo un occhio alla volta e fissando la sua ragazza al suo fianco, sdraiava supina con gli occhi impalati sul soffitto, non la vedeva da tempo con lo sguardo così perso nel vuoto -hei- sussurrò dolcemente passando dolcemente il naso su tutto il collo di Santana, creando una dolce carezza. Sembrò solo in quel momento che la latina si fosse svegliata -ciao- disse distratta passando a fissare la porta chiusa -che succede?- sospirò Rachel sapendo che qualcosa torturava Santana -quando stanotte ti sei svegliata parlando di mio padre, avevi ragione, è venuto in stanza- Rachel spalancò gli occhi puntellandosi sui gomiti -e?- chiese impaurita dalla risposta -ci ha rimboccato le coperte e mi ha baciato una tempia, dopo di che se ne andato, chiudendo la porta- Rachel lasciò che un sorriso sfuggisse al suo controllo -oh san- le allungò le braccia sull'addome stringendola -non capisco, non lo faceva da anni ormai- Santana si morse un labbro attirando l'attenzione di Rachel -forse ha cambiato idea- la latina sorrise istericamente e scosse la testa -stiamo parlando di mio padre, primario nel reparto di chirurgia plastica, il dottor Lopez che non guarda sua figlia negli occhi da quando ha fatto coming out- Rachel fece scorrere il suo sguardo dalle labbra di Santana agli occhi, trovandoli per la prima volta stupiti e confusi tanto da sembrare più persi di quando stavano in rehab -perché non provi a dargli un'altra possibilità? - Santana smise di fissare la porta e guardò gli occhi cioccolato della diva -perché quando io stavo male lui non c'era- Rachel abbassò lo sguardo stringendo più forte Santana verso di se -san..- Santana deglutì a vuoto comprimendo le lacrime che si erano formate agli angoli sei suoi occhi -non ho più un padre da anni, sai che vuol dire? Non mi ha parlato per mesi, e quando sono finita in rehab ha fatto semplicemente finta che io fossi morta- Santana sentì una goccia salata e calda scorrerle lungo la guancia ardente, fece per portarsi una mano al viso, ma Rachel fu più veloce, rimase ad accarezzare quel viso ambrato per qualche secondo prima di sorriderle e stringerla sempre più a sé -tutti meritano un'altra possibilità, anche il peggiore dei traditori- Santana annuì tirando su con il naso -hai ragione, io e mio padre dobbiamo assolutamente parlare- Rachel sorrise annuendo e allungandosi a baciarle una guancia -io e i miei papà risolviamo tutto in questo modo- Santana sorrise accarezzando il braccio scoperto di Rachel - a volte vorrei che i tuoi mi adottassero- Rachel sorrise iniziando a lasciarle una scia di baci per tutta la guancia –saremmo sorelle, e io non potrei fare questo- sussurrò prima di avere un contatto con le labbra dischiuse di Santana  -dovremo scendere a fare colazione- Rachel annuì sedendosi sull'addome di Santana -si dovremmo- la latina sorrise allungando me mani fino al collo di Rachel e tirandola verso di sé, Rachel sorrise nel bacio e poggiò le mani sulle guance calde di Santana, sentendo il contatto con le mani della latina scendere lungo la sua schiena e appoggiarsi sulle cosce, dopo poco si ritrovò ribaltata, Santana si mise a cavalcioni su di lei, senza mai smettere di baciarla passò le sue mani lungo le sue gambe scoperte dal pantaloncino, provocando forti brividi a Rachel -come fai ad avere queste gambe chilometriche? Sei una gnoma, dannazione- Rachel sorrise scuotendo la testa -facile, mi annaffio i piedi ogni sera- Santana rise mollandole una sberla su una spalla -idiota- disse fra un bacio e l'altro -stronza- sussurrò Rachel senza staccarsi dal corpo di Santana -gnoma- continuò la latina -tettona- Santana rise scuotendo la testa e accarezzando la frangia di Rachel -piccola mia- sussurrò cercando di non farsi sentire, quando Rachel sorrise sulle sue labbra sentì l'imbarazzo montarsi in lei -amore mio - Rachel si allontanò da Santana guardandola per un attimo negli occhi, come sempre vi si perse, quel labirinto era un qualcosa di troppo complesso, troppi sentieri, troppe strade chiuse, ma lei ci era riuscita, aveva trovato una soluzione a quell'enigma, a sciogliere quel groviglio di sentieri per trasformarli in qualcosa di più forte, e ora si sentiva quasi dipendente da quel nero, si sentiva come quando il sole lascia spazio alla luna per brillare, non si sarebbe mai allontanata, non avrebbe mai permesso a quella luna di farsi oscurare dalle nuvole.
-Non so come diamine fare a staccarmi da te- la latina le sorrise accarezzandole il viso dolcemente -allora non farlo- Rachel sorrise abbassando lo sguardo -posso chiederti una cosa?- Santana crucciò le sopracciglia -perché io?- Rachel si morse un labbro iniziando a martoriarsi le mani -hei- Santana le prese una mano fra le sue e le sorrise -tu non sai neanche quante ragioni potrebbero esserci per risponderti- Rachel scosse la testa evitando di guardare Santana per non mostrare la sua debolezza e insicurezza in quel momento -Rachel, guardami- Santana le prese il viso fra le mani sorridendo -per ogni notte c'è una stella, per ogni ferita c'è del sangue, per ogni scoglio c'è dell'acqua, per ogni persona c'è una persona, per ogni demone c'è un suo angelo- sorrise guardando Rachel dritta negli occhi, la ragazza abbassò lo sguardo e annuì -stavo pensando- alzò lo sguardo verso Santana stringendo la stretta della mano della latina-cosa?- la latina sorrise mettendosi seduta accanto a Rachel -tu mi hai salvato- Santana sorrise facendo spallucce -una vita per una vita- si limitò a dire -e questa dove l'hai sentita?- Santana ghignò divertita -in qualche film- Rachel sorrise allungandosi a baciarla dolcemente -ora ho bisogno di un caffè- sospirò Santana alzandosi e allungando una mano a Rachel, che immediatamente accettò.
 
-papà avrà fatto del caffè spero, giuro sto morendo, ho bisogno di caffeina- Rachel scoppiò a ridere mentre si affrettava a scendere le scale seguendo la latina –Santana non dovresti fare abuso di così tanta caffeina, crea dipendenza- la latina guardò suo padre per la prima volta senza rancore negli occhi e con un sorriso appena accennato sulle labbra –tu non dovresti lavorare così tanto, fai il medico anche a casa- Rachel sorrise alle spalle dei due e scosse la testa andandosi a sedere –caffè?- vide il padre della ragazza avvicinarsi con una tazza fumante in mano, Rachel scosse la testa sbadigliando –non faccio mai colazione- vide il dottor Lopez storcere la bocca e fissò Santana confusa –hai detto un abominio per mio padre, per lui la colazione la mattina è fondamentale- dopo poco sentirono la risata cristallina dell’uomo e Santana si stupì non poco, ormai si era abituata all’uomo tutto d’un pezzo, quello sempre freddo e distante –San, possiamo parlare?- il silenzio cadde nella stanza, padre e figlia si guardavano intensamente, mentre Rachel passava lo sguardo a scatti da entrambi –papà..- Santana sospirò avvicinandosi all’uomo –sul serio Santana, ho bisogno di dirti delle cose, io non..- l’uomo sentì il fiato bloccarsi in gola, le parole gli morirono nel petto, quando sentì i capelli di sua figlia solleticarle il collo e il viso stringersi contro il suo petto, Rachel spalancò la bocca quando vide il padre ricambiare l’abbraccio e accarezzare i capelli corvini di Santana –fatti dire una cosa però, sei pessimo a rimboccare le coperte- Rachel sorrise quando sentì la risata di entrambi e si godé per qualche altro momento quell’episodio riappacificante –quando avete intenzione di partire?- l’uomo passò il suo sguardo su Rachel che fece spallucce giocando con i bordi della sua maglia –oggi, domani abbiamo il glee e non possiamo perdercelo- Santana annuì alle parole di Rachel e si avvicinò alla sua ragazza sorridendole –allora sarà meglio che vi prepariate-.


Ho le carie, giuro.
Chi mi conosce sa che sono poco solita fare cose del tipo "ODDIO CHE TENERA" (sì, Mè sto a parlà di te) Comunque, non sono solita neanche creare spoiler, ma mi sa che le cose non andranno bene in futuro, non so.
*Madonna, che ansia*

Ringrazio chi continua a leggere questa chiamiamola "cosa".
Vi voglio bene, Adios.

-M
 
  
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