Prigionieri Tra Due Fuochi

-COSA? VUOI? CHE? FACCIA?
-Hai capito perfettamente, Sakura. Vieni qui e cura immediatamente Suu Shenron.
La richiesta di Ikki fu talmente assurda che persino Gohan si lasciò prendere dall’indignazione; insieme a Seya, si avvicinò allo scomodo compagno di squadra per fronteggiarlo, tenendo la kunoichi a debita distanza.
-Si può sapere cosa cazzo ti passa per la testa?- cominciò Gohan -ti abbiamo lasciato combattere da solo contro il drago, hai dimostrato di essergli superiore, cosa pretendi ancora?
-Non ho dimostrato proprio niente- rispose l’uomo, secco -non so cosa sia successo esattamente, ma qualcuno deve aver danneggiato le ali di Suu, impedendogli di volare e quindi di usare il cento per cento dei suoi poteri. Non ho alcuna intenzione di affrontare un avversario con un simile svantaggio. Te lo ripeto di nuovo, Sakura. Cura subito il drago, così che possiamo riprendere lo scontro.
-Ma fammi il favore, Ikki!- si intromise Seya -pensi davvero di poter battere il drago anche dopo che questo tornerà a volare? Ho i miei dubbi. E poi figurati se Sakura ti darà retta!…
-Come vuoi. Ti aiuterò.
-Ma… Sakura!
Senza dire nient’altro e senza guardare in faccia nessuno, la ragazza passo davanti a Seya e Gohan, che inutilmente cercavano di dissuaderla, si fermò un attimo accanto ad Ikki e proseguì lentamente verso il corpo dolorante di Suu, accasciato a terra. Sakura fece per chinarsi e iniziare il processo di guarigione; con un movimento rapido, invece, estrasse dalle tasche uno shuriken e lo scagliò alle sue spalle: l’arma si conficcò in un punto tra il collo e la spalla destra di Ikki, il quale cadde prima in ginocchio e poi bocconi, privo di sensi.
-Sogni d’oro, bastardo!- gli rise dietro Sakura, facendo una boccaccia. Allo sguardo incredulo dei compagni di squadra, rispose: -tranquilli ragazzi, non l’ho ucciso. Gli ho solo bloccato temporaneamente la circolazione sanguigna. Non per vantarmi, ma un bravo medico sa quali sono i punti deboli del corpo umano! Ora, voi due, sbrigatevi a dare il colpo di grazia al drago, prima che la nostra araba fenice si risvegli!
Senza obiettare, Seya giunse al capezzale di Suu Shenron. Con una mano lo afferrò per il collo e lo sollevò da terra, mentre con l’altra si apprestava a scagliare un attacco.
Poco prima di essere colpito, però, il corpo del drago si sgretolò letteralmente fra le dita del ragazzo. Della creatura non rimase altro che un oggetto: una sfera dorata.
-Che diavolo?!…
-M-ma… non è possibile…- balbettò Gohan.
-Tu ne sai qualcosa?
-Quattro stelline… non mi posso sbagliare, quella è la sfera del drago di papà…
-Dici sul serio? Significa che Suu Shenron è… morto?
-Non lo so… non so proprio cosa pensare…
-Bah, io non mi preoccuperei più di tanto- commentò Seya, che si chinò per raccogliere l’oggetto.
Leggerezza imperdonabile. La sfera si fece incandescente e lo ustionò, schizzando poi in cielo e rimanendo sospesa a mezz’aria. Dal suo interno, la voce di Suu Shenron rimbombò in tutto l’ambiente.
-Bravi. Bravi davvero. Quasi siete riusciti a farmela. Mi spiace dirvi però che, anche senza l’aiuto della mocciosa…
-LA PIANTATE DI CHIAMARMI TUTTI COSI’???
-…posso curarmi benissimo da solo. Il mio corpo è costituito di fuoco, lava e magma. Se non funziona più, nessun problema. State a guardare.
Uno dei vulcani dell’isola eruttò un cumulo di lava, che invece di colare lungo il pendio si congiunse con la sfera del drago, inglobandola.
-Ho capito- esclamò Gohan -si sta creando un corpo tutto nuovo! Seya, dobbiamo attaccare adesso, che è ancora vulnerabile…
I due ragazzi non ne ebbero modo. Entrambi vennero catturati da un paio di catene di fuoco e trascinati indietro: all’altro capo, Ikki li accolse con un pugno per ciascuno allo stomaco, facendogli sputare sangue. Il saint della Fenice si rivolse poi a Sakura.
-Credo che questo sia tuo.
L’uomo rilanciò alla ragazza lo shuriken di poco prima, conficcandoglielo nella spalla sinistra. Urlando, Sakura cadde a terra e strinse con forza la ferita, cercando di contenere il più possibile l’emorragia.
-Stupida. Sottovalutarmi in questo modo…
Nel frattempo, Suu Shenron aveva completato la sua rigenerazione. Il drago e il cavaliere si osservarono, prima con aria di sfida, poi scambiandosi un sorriso complice.
-Grazie mille per aver tenuto a bada i tuoi compagni rompiscatole. Immagino però che tu voglia qualcosa in cambio, dico bene?
-Esatto, drago. Come ho già detto, gradirei lottare di nuovo contro di te. Però, fino a quando questi tre saranno nei paraggi non potremo combinare niente.
-Cosa proponi di fare?
-Non ci arrivi da solo? Mentre io li tengo fermi, tu li colpirai a morte.
-C-come???
-Tranquillo, sai che io posso risorgere. Avanti, procedi.
“Non… non è certo a questo che volevo arrivare!” pensò Suu Shenron, allarmato “Sacrificare i propri compagni solo per il gusto di lottare, questo è completamente pazzo! E la cosa peggiore, è riuscito a mettermi con le spalle al muro: se non uccido io Gohan e gli altri, sicuramente lo farà lui…”
-Allora? Ti decidi?
“Non mi resta altro da fare. Speriamo vada tutto bene…”
Dai suoi polpastrelli, il drago emise una raffica di piccole sfere di fuoco.

Pur avendo volato, Videl raggiunse la cima del vulcano a corto di energie: lì la temperatura raggiungeva livelli insostenibili, e l’aria che si respirava era maledettamente pesante.
-Mamma… mia… che caldo fa… e che puzza di zolfo… non respiro… Quasi quasi mi sdraio un attimo qui e schiaccio un pisolino, in attesa che le acque si calmino…
Appena poggiato il sedere a terra, però, la figlia di Mister Satan si assestò un paio di ceffoni e si rimise in piedi di scatto.
-Ma che mi prende? Non posso perdere tempo ad oziare! Ho promesso che avrei salvato i prigionieri ed è quello che farò, in barba a qualsiasi disastro naturale!!! E ora, dentro il vulcano!
Come saltò nel cratere Videl schizzò immediatamente fuori, spaventata quasi a morte da una scossa di terremoto. Ma era un falso allarme.
-Ma quando mai mi è saltato in testa di partecipare a questa missione? E va bene, dove Videl fallisce, soltanto LEI ci può riuscire!
La ragazza tirò fuori dalle tasche una Capsula Oplà, premette un pulsante e questa le scoppiò addosso, facendole cambiare in un secondo i suoi vestiti in quelli assurdi di Greatsaiyagirl.
-E ADESSO, PRIGIONIERI, NON AVETE PIU’ NULLA DA TEMERE! LA VOSTRA GREATSAIYAGIRL, LA PALADINA DELL’ORDINE, DELLA GIUSTIZIA E DELLE BUONE MANIERE STA VENENDO A SALVARVI!!!
Con un tuffo plastico, la delirante supereroina saltò di nuovo nella bocca del vulcano.

L’attacco si Suu Shenron, con suo sollievo, non raggiunse mai i bersagli. Neji Hyuga, apparso tra lui e i ragazzi, respinse tutte le sue fiamme una ad una, roteando voricosamente su sé stesso. Subito dopo, Ikki venne sbalzato con la schiena contro delle rocce, mentre gli altri tre vennero portati lontano, al sicuro.
-Appena in tempo, Neji. Grazie- balbettò Gohan -ma Videl dov’è? E i quattro prigionieri, li avete trovati?
-È. Tutto. Sotto. Controllo.- rispose il ninja, col tono di chi vuole cambiare argomento -piuttosto, vedo che i miei timori hanno avuto conferma. Sbaglio o il nostro Ikki vi stava offrendo in sacrificio al drago?
-Purtroppo non sbagli. A quello ha dato di volta il cervello, guarda ad esempio come ha ridotto Sakura!
Dietro di loro, la kunoichi era raggomitolata a terra: stava già tentando di richiudere il buco nella spalla, mordendosi intanto il labbro inferiore per sopportare il dolore.
-A quanto pare- proseguì il saiyan -ora abbiamo un alleato in meno e un nemico in più. Fantastico, proprio quello che speravo di evitare…
-Quindi, da quel che ho capito, per avere una possibilità di vittoria è necessario dividerli, per evitare che si spalleggino a vicenda…
-Lasciate fare a me.
Seya si alzò in piedi. Sul volto un espressione mai così decisa.
-Appena siete pronti, correte il più velocemente possibile dal drago. Penserò io a tenere a bada Ikki.
-Sei sicuro di farcela da solo?
-Certo, in fondo lo conosco meglio di voi. Inoltre, abbiamo diversi conti in sospeso.
Dopo essersi assicurati delle condizioni stabili di Sakura, i tre uscirono dal loro nascondiglio e si diressero verso i rispettivi rivali.