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Autore: Teen Idle    07/06/2015    2 recensioni
La presidentessa Cora stava nel suo studio privato. In silenzio. Non una parola, un suono, oltre alle sue dita che tamburellavano sulla scrivania. Tic tac, tic tac. Spari. Sembravano degli spari nel silenzio.
Morte.
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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«Cominciamo!» esclamò Lily, sin troppo pimpante «dal distretto 1... la conoscete?!».
Il pubblico esplose in un applauso esagerato, condito di urletti di acclamazione ed apprezzamento. Lily rise amabilmente.
«Proprio lei!» continuò, ammiccando «la bellissima, talentuosa ed affascinante Regina Mills!».
Regina stupenda nel suo abito blu, entrò in scena sorridendo al pubblico, come una vera diva.
«Prima di cominciare, permettimi di farti i complimenti per il  tuo voto, uno splendido nove!» fece, ammirata. 
«Molte grazie, Lily» rispose«sono felice che agli strateghi sia piaciuto ciò che ho mostrato»
«Vuoi darci qualche indizio per permetterci di scoprire quali sono i tuoi talenti?» domandò Lily, con voce suadente e confidenziale.
«Preferisco che sia una sorpresa» rispose Regina, con aria complice «ti piacciono le sorprese?».
Lily lanciò un'occhiata d'intesa al pubblico, che ridacchiò di gusto.
«Adoro le sorprese, e scommetto che adorerò ogni singolo momento in cui sarai sullo schermo» fece, con un sorriso malandrino sulla bocca terribilmente rossa.
«Passiamo ad altro... cosa ne pensi dei tributi?»
Regina ghignò «Beh, sono alcuni sono forti e molto abili... ma c'è solo un vincitore. E sarò io» rivolse un sorriso al pubblico che applaudì ancora, e Regina tornò al suo posto.
 

Daniel era stato immobile come una statua fino a quel momento, con le mani nascoste negli eleganti pantaloni scuri e sbuffando sonoramente ogni volta che la sua accompagnatrice lo fermava per aggiustargli il colletto della camicia, la cravatta o la giacca.
«Sempre dal distretto 1, un ragazzo che non ha bisogno di presentazioni!».
Il pubblicò esultò, cominciando a gridare il suo nome come un branco di pappagalli impazziti.
«Esatto, gente! ...Daniel Vaur!».
Il ragazzo avanzò fino a raggiungere Lily e sedersi di peso sulla poltrona di seta rossa dello studio. 
«Bene, bene, Daniel!» lo salutò «Sarai un osso duro, nell'arena, ne sono certa... ma dicci, c'è qualcosa che ti spaventa o sei invincibile come appari?».
Daniel rise sommessamente.
«Nessuno è invincibile, Lily» rispose, enigmatico ma ancora sorridente, ed il pubblico iniziò a sussurrare qualcosa, allegro ed incuriosito.
«Sono certa che te la caverai egregiamente, nell'arena, Daniel» disse «sei un ragazzo molto in gamba».
La tromba acustica suonò, Lily e il pubblico lo salutarono animatamente, e Daniel s'inchinò elegantemente per poi scivolare fino alla sua postazione.


«E adesso, signore e signori, dal distretto 2...» uno strategico attimo di suspance «...Fa Mulan!».
Uno scroscio incontenibile di applausi accompagnò l'ingresso dell'altissima ragazza asiatica, avvolta in un delizioso e semplice kimono rosso scuro.
«È un piacere averti su questo palco, Mulan» 
«È un piacere anche  per me, Lily» rispose la ragazza, secca.
«Posso complimentarmi con te per il favoloso 11 che hai ottenuto con gli strateghi?» riprese delicatamente Lily «sono rimasto molto colpita, sai?».
«Grazie. Undici è un bel risultato».
«Parlando d'altro» riprese Lily, sorridendo amichevolmente «Ti sei offerta volontaria... eri sicura di vincere? ».
Mulan fece cenno di no col capo.
«Ma come? Non ci credo!».
«La  ragazza che è stata estratta è una persona a cui tengo molto e non volevo vederla... morta»
«Capisco, Mulan, capisco!» le disse Lily «non mi resta che augurarti buona fortuna per l'arena di domani, sono certa che la tua sarà una gara entusiasmate».


Filippo si sedette di fronte a Lily con poca grazia, incrociando le braccia e mordendosi impercetibilmente l'interno della guancia sinistra.
«Hai ottenuto un 9 anche tu, alle sessioni private» osservò, con ammirazione «ti faccio i miei complimenti».
«Grazie» rispose il ragazzo «mi aspettavo di più».
I capitolini in studio ridacchiarono, come se Filippo avesse appena fatto la battuta del secolo.
«Beh, un 9 non è da tutti, mio caro ragazzo» insistette Lily «io non prenderei neanche un due!».
Il pubblicò ravvivò la sua risatina divertita, mentre il ragazzo rimaneva impassibile e visibilmente scocciato.
«Hai qualcuno che ti aspetta al tuo distretto? E non dire bugie!»
«Sì, si chiama Aurora». 
Il pubblico si lasciò sfuggire un sospiro sdolcinato.
«Ed è carina?» chiese Lily
«Beh, sì, molto» borbottò, lanciando una rapida occhiata alla telecamera.
«C'è qualcosa che vorresti dirle, adesso?» continuò Lily 
«Che la amo e che tornerò» disse.
Il suo turno terminò con il suono dell'allarme ed un applauso condito da sospiri commossi.
«Possa la buona sorte essere sempre a tuo favore, Filippo» commentò Lily, salutandolo. Ed eccola, la famosa frase porta-sfiga. 


«E adesso, dal distretto 3... sapete di chi parlo, no? Ovvio che sì!» esordì ancora Lily, preparandosi ad annunciare il prossimo tributo «è bella, è forte... a voi, mio pubblico, Emma Swan».
La giovane dai capelli dorati sorrise a tutti e fece un rapido cenno di saluto, per poi accomodarsi di fronte a Lily ed intrecciare le dita sul grembo.
«Che piacere, Emma, sei incantevole!» fece la donna, sorridendo.
«Grazie mille, Lily, trovo che anche tu sia in ottima forma» rispose la ragazza, in un sorriso delicato.
I capitolini ridacchiarono.  E Lily sorrise in modo amabile ad Emma
«Mi hanno detto che con gli strateghi hai ottenuto un bel 7, che te ne pare?» domandò. 
Emma si strinse nelle spalle.
«Di certo non è un voto alto come ci si aspetterebbe da un futuro vincitore, ma è un ottimo inizio, non credi?».
«Oh, sì, lo è. Lo è!» rispose, mentre il pubblico si lasciava trasportare da un applauso di ammirazione.
«Sai Emma, scommetto che andrà tutto bene… non credete anche voi, signori?».
Lily si rivolse al suo pubblico, con un grosso sorriso stampato sul viso. I capitolini esultarono, battendo la mani, ed Emma cominciò a pensare che li avrebbe strozzati tutti ben volentieri.


«Sempre dal distretto 3, il giovane Neal Cassidy...! Un applauso, gente, un applauso!».
A passo rigido e corrucciato, il ragazzo raggiunse il presentatore.
«Ciao, Neal!» lo salutò Lily, tranquillamente «come stai?».
«Oh, beh... sono stato meglio, grazie, ma anche peggio», rispose.
«Allora, Neal, ti piace Capitol City?» domandò, in un sorriso.
Neal rabbrividì. "Voglio andarmene, adesso", pensò.
«È una città ricca... di sorprese, ecco», rise, annuendo, ed il pubblico seguì il suo esempio.
«Sì, sì, è un luogo sorprendente!» continuò Lily «e poi ci sono tanti gadget tecnologici, hai visto? So che tu adori questo genere di cose».
«Sì, tutto questo mi ha lasciato senza parole» rispose «tipo la televisione... avete delle televisioni fantastiche... e poi le docce e...».
Avrebbe continuato ad elencare tutti gli oggetti in cui si era imbattuto per tutti e tre i minuti a sua disposizione, se solo Lily non lo avesse interrotto con una risata delle sue. Accidenti a quella sua tendenza a straparlare in pubblico.
«Sai cos'ha stupito me, invece?», chiese la donna, in un sorriso gentile «il tuo 6 con gli strateghi. ».
«Già, sì... è stata una piacevole sorpresa, questa» commentò.
Il suono acustico lo fece sobbalzare, e Lily rise ancora «Ti auguro buona fortuna, Neal!».


Ariel Blusea giunse sul palco tremando, Lily le prese la mano e la condusse a sedersi.
La ragazzina si sedette sulla poltroncina e si sistemò le pieghe dell'abito color ametista che indossava, 
«Oh, Ariel!», prese a dire Lily, con una nota di dolcezza nella voce «sei sempre assolutamente perfetta, sai?».
«Grazie, Lily» commentò la ragazza, abbozzando un sorriso «anche tu».
«Ho sentito dire che ti piace nuotare, eh?» fece Lily, sporgendosi verso di lei «che te ne pare della piscina?».
Il viso di Ariel s'illuminò al suono della parola "nuotare".
La sua unica valvola di sfogo era stato il nuoto - nel quale avrebbe potuto battere gli stessi delfini.
Era una passione incondizionata, alla quale teneva come a poche altre cose al mondo.
«Oh, è stupenda» rispose «non nego che mi piacerebbe venire a vivere qui a Capitol City e diventare una nuotatrice professionista, una volta tornata dall'arena».
«Ah! Sentito, gente?!» esclamò Lily, allegra «non vedo l'ora di vederti nuotare!».
«Sono certa che mi vedrai nuotare», rispose lei.
«Anche io!» commentò Lily, sorridendo. 
Eppure Lily sapeva benissimo che con quel quattro quella piccola ragazzina non avrebbe mai vinto.


«Dal distretto 4, signore e signori... il giovane, bellissimo Killian Jones!».
Si era insinuato sul pubblico lanciando baci e salutando come una rock star ad un concerto.
I capitolini gridavano il suo nome, si sporgevano per vederlo meglio e si sbracciavano per farsi notare.
Si sedette di fronte a Lily, con le gambe aperte e le mani sulle ginocchia.
«Ciao, Lily!», la salutò «come te la passi?».
La ragazza si finse offesa, ed il pubblico scoppiò a ridere.
«Ehi!» rispose, ridendo «sono io quella che fa le domande, qui!».
Killian rise
«Allora falle..» il pubblico scoppió a ridere
«Bene, Killian, ci vuoi parlare del tuo splendido 8?»
«Beh, Lily... ne sono pienamente soddisfatto, ma in fondo me lo aspettavo.. credo che non avrò problemi a vincere» il pubblico era già in estasi. Lily gli rivolse un sorriso ammiccante «Quanta decisione, immagino che un ragazzo come te sia pieno di ammiratrici...»
Killian la fermò ridendo «Direi fin troppe, ma come si sa il calore non guasta mai» 
Il resto dell'intervista trascorse tra una battuta e l'altra.


«E ora, dal distretto 5 la stupenda Zelena West!» il pubblico iniziò ad applaudire, emozionato all'idea di conoscere un nuovo tributo.
Zelena si accomodò sulla poltroncina sorridendo al pubblico. 
«Buonasera, Zelena. Sei assolutamente meravigliosa! Uno schianto come sempre...  e poi questo colore ti sta benissimo!» il pubblicò applaudí concorde.
«Sei molto gentile» rispose lisciandosi le pieghe del vestito color smeraldo. Poi si rivolse al pubblico «E voi siete fantastici» un applauso più grande. Zelena rise, stava entrando nelle grazie dei capitolini.
«Allora, Zelena, cosa ci vuoi dire sul tuo 7?»
«Avrei potuto fare di più, ma lascio il meglio per l'arena» Zelena sorrise al pubblico, mentre Lily ridacchiava
«Ma come Zelena! Sembri una ragazza così fragile...» Questa volta fu la giovane ragazza a ridere
«Pura apparenza, Lily… io sono perfida» il pubblico si sporse in avanti pronunciando un "oooh" pieno di ammirazione «E la perfidia vince sempre»
I capitolini esplosero in applausi, gridolini di gioia e tutti acclamavano il suo nome.


Walsh Oz odiò Zelena, era proprio necessaria quella frase ad effetto? 
«Allora, Walsh, ho sentito che sei un mago,  è vero?», aveva domandato «Mi mostreresti qualche trucchetto?».
Il pubblico era come impazzito.
Il ragazzo, pensava velocemente a cosa fare, imbarazzato ed in perfetto silenzio, con Lily che lo osservava da dietro al microfono.
«Allora?», domandò ancora. 
Sembrava davvero curiosa, cosa mise Walsh piuttosto a disagio.
Lui non era un vero mago, era solo un impostore
«Non... ho in mente nessun trucco», rispose lui. Il pubblico si innervosí
«Ma nell'Arena ve li mostrerò tutti!» promise. Lily gli fece l' occhiolino
«Ne sono certa, e poi a tutti piace la magia» rispose Lily con gentilezza «In ogni caso, alle sessioni hai preso un 6 », riprese Lily, con più serietà «Hai fatto qualche magia?»
Walsh sorrise, ricordando il modo in cui aveva infilzato i manichini con la lancia.
«Mi sono impegnato...», commentò. 
Il suono della tromba acustica segnò la fine della sua intervista


«Ed ecco a voi la dolce Wendy, dal distretto 6!».
I capitolini applaudirono ancora una volta. Wendy era la piccola beniamina dei capitolini, per qualche motivo misterioso.
«Ciao, Wendy!», sorrise Lily, una volta che la ragazzina si fu seduta «come pensi che saranno, questi Hunger Games?».
Wendy abbassò lo sguardo sulle sue mani, che giocherellavano nervosamente con la cintura argentata dell'abito.
«Avvincenti», rispose seguendo il copione che l'accompagnatrice le aveva dato «m'impegnerò al massimo per uscirne viva».
«Oh, sì, sono certa che avrai un grande successo» le rispose Lily sorridendole.
Wendy provò a sorridere, ma il risultato fu solo una piccola smorfia.
«Quel vestito ti sta molto bene, non credi?», continuò.
Wendy accennò un sorriso intimidito, muovendosi a disagio sulla poltroncina.
«Sì», rispose, tutt'altro che convinta «non è malaccio».
«C'è qualcuno che vorresti salutare?» le chiese Lily
A quel punto Wendy pianse, seguendo ancora il copione «Vorrei abbracciare i miei fratelli e… ringraziarli per tutto… vi voglio bene. Vorrei abbracciarvi ancora una volta»
Il pubblico si sciolse come un cioccolatino, e Lily abbracciò Wendy. 


Peter Pan maledisse l'accompagnatrice per non avergli dato nemmeno un consiglio, mentre saliva sul palco.
Indossava un completo color muschio troppo elegante per un  ragazzo destinato a morire
«Allora, Peter, come ti senti?», gli domandò Lily, in un sorriso allegro.
«Oh, benissimo», rispose.
Lily rise ancora
«Allora Peter, come pensi che sarà l'Arena?» Peter la guardò, inarcando un sopracciglio. Che razza di domanda era?!
«Se devo essere sincero… grande e pericolosa...» rispose
Lily gli rivolse un sorriso tenero, ridendo di gusto «Beh Peter il tuo sette mi dice che te la caverai benissimo»
Peter rise, poi si rivolse al pubblico «Domani, signori miei si scriverà la storia! Secondo voi sarò ricordato come un vincitore?»
Il pubblico impazzì, Lily ridacchiava.
«Insomma Peter, mi togli tutto il divertimento… a quanto pare ci sono persone già convinte della tua vittoria…» 
L'unica cosa che aveva capito era che ai capitolini piacevano le frasi ad effetto. E ne doveva trovare una, subito.
«Questo è perché Peter Pan non fallisce mai» 
Il pubblico applaudí, molti addirittura urlavano il suo nome. Il ragazzo ghignò, soddisfatto.


Marian Wooden cercò di mostrarsi più serena possibile. Cosa che non le fu affatto semplice, con tutti quegli occhi puntati su di lei e Lily che le porgeva una domanda dopo l'altra.
La ragazza dagli occhi neri non prestò molta attenzione a nessuna delle domande della conduttrice. 
Si sentiva scombussolata, come se avesse un treno messo di traverso alla bocca dello stomaco. 
Una sensazione tutt'altro che piacevole, soprattutto per un tributo che avrebbe dovuto fare una bella figura di fronte agli sponsor. E lei aveva davvero bisogno di fare una bella figura, dopo il malevolo 4 ottenuto alle sessioni private. Gli sponsor non avrebbero mai aiutato una come lei, ne era certa.
Non se potevano sponsorizzare qualcuno come Regina o come Mulan. 
«Dunque, mi hanno detto che ti piace conoscere posti nuovi», disse «Capitol City è stata all'altezza delle tue aspettative?».
All'altezza delle sue aspettative? No, Capitol City era andata ben oltre. E non nel senso buono.
«È un luogo particolare», rispose, per non dire "è un luogo orribile" non c'erano foreste, non c'era natura; era tutto troppo artificiale «avete degli strani modi di vestirvi e di pettinarvi, qui».
Lily ed il pubblico in studio ridacchiarono animatamente.
«Sentito, gente?» rise Lily «siamo un po' strani»


«Dal distretto 7, giovane, impulsivo e tremendamente affascinante: ecco a voi Robin Hood!».
Il giovane dagli occhi verdi si sedette di fronte a Lily con una strana espressione dipinta sul viso.
«Ciao, Robin!», lo salutò Lily in un sorriso, mentre i capitolini continuavano ad applaudire.
«Ciao», rispose il ragazzo, sollevando gli angoli della bocca in  un sorriso.
«Allora, Robin», riprese  «siamo rimasti tutti piacevolmente sconvolti dal tuo 8 ottenuto nelle sessioni private».
Robin incrociò le braccia e sorrise scaltramente.
«Vuoi dirci come hai fatto? Cos'hai mostrato agli strateghi?».
Robin scosse la testa
«D'accordo, ragazzo! Ti piacciono i misteri, eh?!».
«Sì, già», disse «"mistero" dovrebbe essere il mio secondo nome».
Il pubblico rise ancora, e Lily sogghignò.
«Ah, sei un tipetto davvero interessante!» disse, battendo le mani «farai una gara eccezionale!».
«Lo spero» rispose brevemente. 


Belle non seppe mai come arrivò da Lily senza ammazzarsi.
I tacchi che il suo stilista le aveva fatto indossare erano troppo, davvero troppo alti per lei. E poi l'abito dorato aveva un corpetto veramente molto molto stretto
In ogni caso, si lasciò cadere sulla poltroncina e rivolse un timido sorriso a Lily, che le rispose con uno più raggiante.
«Che bello vederti, Belle!», la salutò « Mi hanno detto che ti piace leggere… che te ne pare della biblioteca?».
«È stupenda, ci sono più libri di quanti ne riuscirei a leggere in tutta la mia vita… e poi ci sono tutti i miei romanzi preferiti,è stupenda» rispose Belle estasiata
«Oh, sì», rispose Lily «ma non quanto te!» Belle arrossí.
«L'oro è proprio il tuo colore!» il pubblico applaudí, pienamente concorde.
«Hai ottenuto un 6 nelle sessioni private», le ricordò«devi essere stata molto brava».
Belle le sorrise, sistemandosi i capelli «Sei molto gentile. Spero che sia sufficiente per tornare a casa.» 
Lily le strinse la mano e poi le disse con tutta la dolcezza di cui era capace  «Belle, ti auguro tutta la fortuna possibile, sai pure io adoro leggere, sarei onorata all'idea di parlare con te di letteratura» 


Tremotino salì sul palco con tutta l'eleganza che aveva. E ne aveva molta.
Il ragazzo non sorrideva, aveva stampato in faccia uno sguardo neutrale.
«Allora, Tremotino» esordì Lily, scandendo bene il nome «cominciamo dalla tua prova con gli strateghi. D'accordo?».
Tremotino annuì
«Un 7 per un ragazzo zoppo è più unico che raro», si complimentò  «avrai lasciato gli strateghi con gli occhi fuori dalle orbite!».
«Grazie, Lily», disse «penso che ne vedremo delle belle».
Lily rise, ed il pubblico con lei.
«Oh!» fece poi «ne sono certa!».
Tremotino non ne dubitava.
Sarebbero stati degli Hunger Games tremendi.
Strinse con forza il bastone, e per un attimo il suo sguardo indugiò su Belle. Ovviamente Lily se ne accorse.
«Tremotino, c'è qualcuno per cui vorresti vincere?» Eccola, la solita schifosa domanda. Il tributo fece una smorfia
«Vorrei vincere per me. Io non ho nessuno a casa…» alcune donne presenti nello studio si portarono la mano al cuore, rammaricate.
«Tremotino, mi aspetto molte sorprese da te» disse Lily
«Spero vivamente di non deluderti» rispose. Oh li avrebbe sorpresi, si sarebbero certamente ricordati di lui.


«Dal distretto 9», fece Lily, inarcando un sopracciglio «ecco a voi la favolosa Anastasia!».
Anastasia entrò, con l'abito rosso che le ondeggiava sulle gambe magre e pallidissime.
«Ciao Anastasia», la salutò «Sei incantevole»
Anastasia sorrise con aria di superiorità al pubblico, poi accavallando le gambe si  rivolse a Lily «Lo so, il mio stilista ha fatto un lavoro fantastico» il pubblico rise, applaudendo. 
Lily le prese la mano «Allora, Ana, mi hanno rivelato un piccolo segreto su di te… mangi tonnellate di arrosto!» Ana diventò rossa come un peperone. Proprio a lei doveva capitare, si era impegnata per risultare perfetta  e le facevano quella domanda. La bionda deciderò uccidere Lily.
«Le tue fonti sono errate» rispose con un sorrisetto. «È Will quello che adora l'arrosto» il pubblico rise. Ana tirò un sospiro di sollievo si era salvata con classe
Lily la guardò a metà tra il divertito e lo scettico
«Passiamo ad argomenti più seri, ti va?» la ragazza annuì «Pensi di vincere? Per adesso sei stata sorprendente  !» Anastasia sorrise al pubblico
«Ti sorprenderò pure nell'Arena, vedrai»
Il pubblico applaudí estasiato, coprendo il suono della tromba acustica


Will avrebbe preferito buttarsi dal nono piano del Centro di Addestramento piuttosto che rispondere alle domande di Lily di fronte a tutti quei "mostri".
Ma lanciarsi di sotto era reso impossibile da un campo di forza.
Così si era ritrovato lì, sul quel palco, spaventato e piuttosto intimidito.
Lily cercò sin da subito di metterlo a suo agio, con sorrisi e domande leggere.
Il ragazzo prese una boccata d'aria, cercando un po' di fiducia.
«Hai promesso a qualcuno il tuo ritorno?» gli chiese delicatamente
Will prese una boccata d'aria, non doveva apparire debole. Non voleva piangere davanti ad Anastasia, ai suoi amici.... davanti a tutti
«Solo  a me stesso» rispose, cercando di sembrare sicuro «e ovviamente ai miei amici»
«Sì, capisco», disse Lily «sono certa che manterrai la parola».
Will fece cenno di "sì", tutt'altro che tranquillo.
«Come pensi che sarà la giornata di domani?», domandò  la donna.
La schiena del tributo venne percorsa da un brivido.
«Non lo so» rispose «spero solo che non faccia troppo freddo. Io odio il freddo». 
Il resto dell'intervista continuò tra domande gentili e monosillabi.


«Ciao, Anna», lo salutò la conduttrice «come ti senti?».
Anna si soffermò ad osservare il grande pubblico in sala, perdendo la sua già vaga concezione del tempo e del suono.
Alla terza volta che Lily ripeteva il suo nome, si voltò finalmente verso di lei.
«Siamo nervosette, vedo!», ridacchiò la presentatrice «ma non ti do torto».
Anna la guardò ancora per qualche istante in silenzio, pensando a quanto fossero strani tutti quegli ometti in studio.
«Sei una delle più giovani in gara, Anna» affermò Lily, prendendo il microfono con entrambe le mani «hai paura?».
«Un po'...» rispose la ragazzina, abbassando lo sguardo «come tutti, immagino... anche se non lo ammettono...».
«Sì, capisco» commentò Lily, ed anche il pubblico approvò con dei veloci cenni del capo «è normalissimo, Anna, non preoccuparti».
Anna non ascoltò il resto dell'intervista, troppo occupata nel suo tentativo di non piangere.
La sirena suonò, ed Anna notò che Lily aveva sorvolato sul 4 preso nella sua sessione privata con gli strateghi 


«Ed ecco a voi Hans Stainer!» gridò Lily, mentre il ragazzo dai ricci capelli rossicci si apprestava a presentarsi sul palco «lo conoscete, vero?!».
Il pubblico esplose in grida di gioia.
Hans si accomodò di fronte al presentatore con una buffa espressione dipita sul viso.
«Salve, Lily!», salutò, prima che la ragazza potesse dire qualunque cosa.
«Ciao, Hans!», rispose Lily «pronto per l'arena?».
«Sì» disse, più convincente che potè. «Uscirò da quell'arena vivo, ad ogni costo».
«Sei determinato!», rise Lily«tu mi piaci!».
Lily sorrise da dietro al microfono e si sedette più comodamente.
«Allora, anche tu hai ottenuto un 7: molto bene, davvero molto!».
Hans lasciò che le sue labbra si piegassero in un sorrisetto.
«Sì, grazie, Lily», disse «è andata piuttosto bene».
Lily batté le mani in un applauso, ed il pubblico seguì il suo esempio.
Hans squadrò i capitolini dall'alto del palco.
Davvero aveva bisogno della sponsorizzazione di quegli scherzi della natura per sopravvivere?


Ursula era tutt'altro che contenta di trovarsi su quel palco, con quelle persone che la fissavano e con una tipa vestita di viola che le faceva domande.
«Allora, Ursula! Un 6, brava!», gli disse.
Ursula la ignorò bellamente, lasciandosi cadere contro lo schienale della poltroncina.
«Avanti, Ursula», riprese «non tenerci sulle spine: raccontaci qualcosa di te».
«Adoro il vostro cibo» rispose alquanto seccata.
«Nel tuo distretto... per chi vuoi vincere, Ursula?».
«Sono scappata da casa mia, quindi sono sola» il pubblico sobbalzo. Ursula li guardò scioccata, erano veramente così scemi da cascarci?
«Oh...», commentò Lily «mi dispiace».
« cose che capitano», disse «me ne sono fatta una ragione
Avrebbe preferito starsene in silenzio per tutti e tre i minuti a sua dispozione per l'intervista.
Però era anche vero che aveva bisogno di un aiuto esterno per uscire intero dall'arena.
Non sarebbe stata un'impresa facile con gli sponsor dalla sua parte, figuriamoci se fosse stato da sola.
«Spero che avrai la vita che meriti, fuori dall'arena, Ursula. E ovviamente che ci delizierai al tuo ritorno cantando».
Ursula pensò che scherzasse. 
Come poteva Lily dire di essere dalla parte di ogni singolo tributo? Il vincitore era solo uno e gli altri morivano.
C'era qualcosa che non andava, nelle menti perverse dei capitolini.


«Ed ecco a voi.... Sidney Glass!» il pubblico applaudì pacatamente «accomodati, caro.» Sidney aveva già individuato le persone più facoltose del pubblico alle quali sorrise, salendo sul palco fece un cenno di saluto alle telecamere
«Allora Sidney sei impeccabile come sempre!» Lily rise col pubblico, mentre Sidney le rivolse un  sorriso cordiale
«Sono molto attento ad ogni minimo particolare» eccome se lo era, aveva calcolato le probabilità che ogni singolo tributo aveva di vincere, inoltre aveva creato una dozzina di piani. Si era già buttato nei giochi e ne era già uscito vincitore.
Lily sorrise, ridacchiando «La gente inizia a chiedersi se tu sia un robot o no, sai?» il pubblico rise con lei, applaudendo, Sidney si unì alla risata
«Molto. Probabilmente. Ha. Ragione» disse il ragazzo imitando un robot. Il pubblico scoppiò a ridere insieme a Lily.
«Passiamo ad un argomento più serio.... il tuo sei. Che te ne pare?» chiese Lily guardandolo negli occhi
«È un voto, è solo un numero, non credo mi rappresenti. Posso fare molto di più» il pubblico applaudí, estasiato.
Per il resto dell'intervista rispose a monosillabi, rispondendo in quel modo, secondo lui, gli sponsor avrebbero notato la sua sicurezza.


«E adesso, dal distretto 12... Mary Margaret Blanchard, la nostra ultima - ma non meno importante - signorina!», esclamò Lily, indicando un lato del palco
Mary comparve alla destra del palco e si avvicinò velocemente a Lily.
«Benvenuta, Mary», la salutò.
Mary accennò un sorrisino, sedendosi.
«Allora, Mary, ormai l'ho chiesto a tutti: l'arena ti spaventa?», domandò Lily.
Mary si aggrappò ai manici della poltrona e si mosse a disagio.
«No», rispose, per poi continuare «mi terrorizza, a dire la verità».
Lily e il pubblico risero, e Mary avvertì la necessità di sprofondare nella poltrona.
"Sii gentile", le aveva detto l'accompagnatrice "mostrati buona e simpatica. Capitol City ti adorerà".
E Mary ci stava provando, davvero, ma scherzare di fronte a quell'ammasso di gentaglia le risultava praticamente impossibile.
Dubitava di detestare qualcun altro con altrettanta forza.
«Bene, Mary», fece Lily, in un sorriso accogliente «senti la mancanza della tua vecchia vita?».
«Molto» rispose «spero che riuscirò a tornare».
Certo che le mancava la sua vecchia vita, che domande.
Le mancavano tutti i suoi affetti, i suoi amici... 


«Possiamo dire che siamo quasi giunti alla fine! Colui con cui parleremo... è determinato e, nonostante a volte ci abbia mostrato un carattere un po' peperino, noi lo amiamo, tutti quanti. Signore e signori, penso che voi abbiate capito di chi stia parlando... dal distretto 12, David Charming!»
«Caro! Lasciami dire che sei incantevole, stasera!» si complimentò
«Pure tu sei meravigliosa» le rispose sorridendole. Lily arrossí
 «Ah, signore e signori! Che persona galante! Sono sicura che ci rivelerà delle fantastiche sorprese! E voi?» il pubblico applaudì ridendo
«Parliamo del tuo sette, cosa hai da dichiarare, al riguardo? Come sei riuscito ad ottenerlo?»La donna lo fissava, curioso. Non sopportava i suoi occhi su di lui, pronti a scavare alla ricerca di ogni segreto nascosto, di qualunque scoop che lo avrebbe potuto confermare. Pronto ad aggredire per il suo conto, senza considerare gli altri. 
«Be', Lily... a dire la verità, nulla di che. Mi sono solo impegnato. Ho dato il meglio di me, e sono contento che gli Strateghi lo abbiano riconosciuto.» Sfoderò i suoi denti candidi, un altro lato della sua perfezione fisica. 
«Così si fa! Certo, con questi standard piuttosto alti, nell'arena dovremo aspettarci scintille da parte tua. Puoi anticiparci...» si avvicinò, come se dovesse rivelargli un segreto o raccogliere una confidenza intima.«...cosa farai?»
«Vi offrirò un magnifico spettacolo»
  
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