CAPITOLO 2
-Senti, so che hai cambiato città, non conosci me nè tanto meno mio padre e so che ti senti in imbarazzo, ma hai intenzione di rimanere in silenzio ancora per molto?-

Alzo di scatto la testa presa alla sprovvista da questa domanda così improvvisa.
Harry si è offerto di portarmi a fare un giro per il paese dopo cena e così mi ritrovo, ora, a camminare per una stradina costeggiata da un parco al buio, mentre sento un leggero venticello gelarmi le braccia scoperte.
-S...scusa-

-Non ti devi scusare, dimmi solo qualcosa di te, infondo vivremo per un pò insieme e so solo il tuo nome-

-Non c'è molto da dire- sussurro imbarazzata.

-Bhè, non ci credo, comunque fai come vuoi, non sei obbligata a parlarmi-

Camminiamo in silezio per un'altra decina di minuti. Durante questi non posso fare a meno di osservare i suoi ricci e di notare quelle piccole fossette che si intravedono appena mentre parla, ma che diventano molto più accentuate appena compare un sorriso sul suo volto.
è lui infine a rompere il silenzio imbarazzante che si era creato ancora una volta tra noi.
-Perchè mi fissi?-

-C..cosa?-

-Perchè mi fissi, insomma so di essere bellissimo però...- aggiunge facendo una faccia scema.

-Modesto devo dire-

-Eddai scherzavo-

Improvvisamente si blocca girandosi verso di me e bloccandomi contro il muro tenendomi per le spalle. 
Il suo tocco mi provoca un brivido lungo tutto il corpo, ma non so per quale stupido motivo.

-Ammettilo, mi trovi irresistibile- dice a cinque centimetri dal mio viso.

Rido vedendo la sua faccia venuta male mentre cerca di avere un'espressione da "superiore", per così dire.

-Finalmente sono riuscito a farti ridere!- annuncia esultando.

-Ho capito che non sei una di molte parole- aggiunge tornando a camminare.

Per un momento mi limito a fissare a terra mentre lui fa lo stesso.
-Hai scoperto una cosa in più su di me- alza la testa sorpreso da questo mio commento.

-cosa intendi dire?- mi risponde divertito.

-Prima mi hai chiesto di parlarti di me, ecco: Mi chiamo Emily e sono alquanto timida-

-Ti devo quindi scoprire piano piano-

Non so cosa aggiungere, ma infondo non c'è bisogno che io dica niente.
Siamo già arrivati a casa senza che io me ne accorga.
Entriamo ma tutto è buio, quindi Scott dovrebbe essere già a letto.
Appena fuori dalla porta della mia stanza, sia io che Harry ci fermiamo.

-Grazie per il giro...-

-di niente, se hai bisogno chiamami, sono qui, buonanotte-

Mi fissa attendendo una risposta ma che mi si blocca in gola, come se le parole faticassero ad uscire e quando si decidono a farlo, lui è già sparito in camera sua scuotendo rassegnato e divertito la testa.

-Buonanotte- sussurro.