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Autore: Flemmi    08/06/2015    0 recensioni
"Era un qualcosa di eccezionale, un insieme di diverse tonalità di blu (di molte delle quali ignorava il nome o perfino l’esistenza) con venature argentate e dorate e piccole protuberanze particolarmente brillanti"...
...iniziò a rotolare sul letto e, proprio prima che cadesse a terra, Mina lo afferrò, finendo però lei stessa sul parquet... sulla superficie iniziarono a formarsi varie crepe, prima piccole, poi sempre più grandi creando una ragnatela di forme geometriche irregolari. Curiosa e titubante tentò di togliere un pezzo di pietra, ma prima che potesse farlo questa esplose in tanti piccoli pezzi lasciando solo un piccolo corpicino deforme.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Otherverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Spaventata rischiuse immediatamente la scatola e chiuse gli occhi sperando in un sogno, ma quando li riaprì rivide l’uovo e, un terrore antico come l’uomo l’avvolse. “Che ci fa qui? Chi me lo ha mandato?” Era davvero terrorizzata da quest’avvenimento, insomma, le cose che desideri non ti vengono recapitate davanti casa ma devi sudartele. Da un lato però, era molto contenta, sperava finalmente di non doverlo più sognare e, continuando ad avere una lotta interiore tra contentezza e diffidenza, decise di nascondere l’uovo nell’armadio e andare a dormire. Restò nel letto a rigirarsi invocando inutilmente l’arrivo di Morfeo, ma non ottenendo risposta si alzò. Si mise a computer e andò a controllare il sito della mostra per cercare informazioni sull’uovo e su una sua eventuale scomparsa, ma sollevata, non trovò nulla su una rapina, solo il nome del possessore dell’uovo e una sua foto. Il proprietario dell’uovo era il professore J. Wilson e da quel che diceva il sito era anche un cavaliere della corona britannica, nobile e filantropo; la foto ritraeva un uomo tra i quaranta e i cinquant’anni che Mina riconobbe, con un po’ di difficoltà, nell’uomo con cui aveva parlato alla mostra. Così le salì il dubbio che la pietra in suo possesso fosse una copia e volle controllare immediatamente. Riprese la scatola e, titubante, afferrò l’uovo per portarlo sulla scrivania. Appena la sua pelle entrò in contatto con l’uovo trasalì ed ebbe una leggera scossa. Era molto leggero ma avvertiva che non era vuoto e con il tatto saggiò la superficie della pietra che le risultò fredda e liscia, senza dislivelli di alcun tipo. Lesse le misure che erano riportate sul sito e controllò che corrispondessero a quelle dell’uovo nelle sue mani. Corrispondevano, così come sembrava identico alle foto. Delusa (sperava di trovare qualche incongruenza con l’originale così da essere sicura che fosse una copia) si fermò ad osservarlo. Ne fu catturata e, proprio come al museo, passò ore in contemplazione di quell’oggetto che adesso era tra le sue mani. Si ridestò da quello stato di trance solo con l’arrivo del nuovo giorno e capì che quello in suo possesso era proprio l’uovo del museo. Decise di riporlo in una vecchia borsa in fondo all’armadio e decise di prepararsi per l’imminente inizio di giornata.
Durante tutta la mattinata il suo cervello cercò una teoria abbastanza logica sul perché avesse ricevuto quell’uovo non trovandone neanche una valida nonostante una vocina dentro di lei le ripeteva “Perché eri destinata ad averlo!”. Immersa nei suoi pensieri si ridestò solo quando sentì dire dalla professoressa le parole “filantropo inglese, borsa di studio, lezioni private e ingresso diretto per le migliori università mondiali”. Poiché non aveva capito niente chiese alla sua compagna di banco cosa avesse letto la professoressa ed ella rispose dicendo:” Praticamente è arrivata questa circolare secondo la quale esiste la possibilità, per un solo ragazzo o ragazza, di continuare gli studi da privatista ma sotto la guida di un tipo ricco inglese, di cui non ho capito il nome.” “E come si partecipa?” chiese curiosa Mina. “Credo che abbia detto tramite un colloquio, però non ne sono sicura. Ti conviene leggere là sopra” rispose l’amica. “Grazie Giu!” e le schioccò un bel bacio sulla guancia. Andò a leggere la circolare e pensò che per una volta Giusy aveva ascoltato bene ciò che era stato detto. Decise di inserirsi nella lista per il colloquio “Almeno per provare” si disse, poiché era sicura che non ce l’avrebbe mai fatta.
Dopo un paio di settimane Mina aveva iniziato a pensare seriamente che l’uovo fosse un plagio fatto bene e, piano piano iniziò a non essere più al centro dei suoi pensieri anche se tutte le sere lo guardava come se non l’avesse mai visto. Da un paio di notti aveva iniziato a dormirci insieme, sentiva che era giusto fare così. E proprio una notte, mentre era stava per addormentarsi, sentì un leggero tremolio venire dall’uovo. Aprì gli occhi e controllò, era tutto come prima. Non appena richiuse gli occhi l’uovo iniziò a rotolare sul letto e, proprio prima che cadesse a terra, Mina lo afferrò, finendo però lei stessa sul parquet. Poggiò l’uovo sul tappeto cercando di tenerlo fermo il più possibile. Sulla superficie dell’uovo iniziarono a formarsi varie crepe, prima piccole, poi sempre più grandi creando una ragnatela di forme geometriche irregolari. Curiosa e titubante tentò di togliere un pezzo di pietra, ma prima che potesse farlo questa esplose in tanti piccoli pezzi lasciando solo un piccolo corpicino deforme. Questo di distese, prima collo, zampe e coda. “Un brachiosauro” pensò. Ma poi vide due ali “Un drago!”
 
P.S. So di aver pubblicato subito, ma non ce la facevo ad aspettare, avevo troppa voglia di scrivere. So che ci sono delle parti un po’ troppo noiose e inutili ma quando mi viene il genio le scrivo lo stesso.
La parte della nascita ho avuto qualche piccola difficoltà nel scriverla e spero che mi perdonerete.
 Un bacio,
Flemmi
   
 
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