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Autore: 3le___x    09/01/2009    8 recensioni
Come sappiamo tutti Rosalie ha salvato Emmett da morte certa dopo che un orso l’aveva sbranato. Dopo la trasformazione di Emmett lui e Rosalie iniziarono a conoscersi meglio… Questo è ciò che secondo me accadde dopo che Emmett si fu risvegliato dai tre giorni di tortura della trasformazione. Naturalmente è tutto narrato da quel pazzo del nostro fratello orso! xD
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Rosalie Hale
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2 - Primi passi.
Ora che la vedevo meglio notavo che era alta e i suoi lunghi capelli le accarezzavano tutta la schiena. La sua carnagione era chiara e risplendeva alla fievole luce solare.
Quando notò che la stavo ammirando abbassò lo sguardo e penso che se avesse potuto arrossire lo avrebbe fatto.
“bene, io mi chiamo Rosali Hale” iniziò con quella voce delicata, per poi continuare “Sono io che ti ho salvato da quell’orso e ti ho portato qui, come ha detto prima Carlisle.
Ora sei uno della nostra specie e non potrai tornare indietro mai più.
Con il tempo imparerai a dominare i tuoi istinti. So che sarà difficile, ma ce la farai. Ma prima di iniziare a parlarti della nostra natura, hai qualche domanda in particolare da farmi? Curiosità, dubbi?” chiese alzando gli occhi per guardarmi.
La mia testa stava per esplodere, troppe informazioni e troppo velocemente. Non sono mai stato un genio, né a scuola né in una qualsiasi cosa che non fosse sport. Inoltre la sua bellezza assurda continuava a distrarmi.
“Scusa, se non sbaglio in tuo amico prima ha detto che sono un neonato” iniziai incerto “mi chiedevo cosa intendesse”.
“Neonato è il nostro modo per chiamare quelli della nostra specie appena dopo la trasformazione. Come ti aveva accennato prima Carlisle i neonati sono molto forti nel primo anno di vita e per questo devi fare attenzione. Il fatto è che il tuo corpo è ancora impregnato di sangue umano, e questo da più potenza. Se permetti vorrei farti vedere una cosa...” Si alzò ed iniziò a spostarmi un grosso oggetto coperto da un telo davanti.
“Ora non ti spaventare” aggiunse prima di togliere il lenzuolo.
Rimasi allibito. Davanti a me c’era un ragazzo alto e muscoloso, con dei ricci capelli neri e degli occhi rosso cremisi.
Sentii una risatina e mi voltai.
“Vuoi dire che…” boccheggiai.
“Si, quello sei tu! Gli occhi risaltano subito. Non so se hai notato prima, ma tutti noi abbiamo occhi dello stesso colore dorato, i tuoi invece sono rossi. Questo accade perché il tuo corpo è pieno di sangue umano. Quando anche tu inizierai a nutrirti di sangue animale il colore cambierà e, a poco a poco diventerà come il nostro”.
Ero ancora sconcertato. “Ecco a cosa si riferiva quando parlava di mostri” sussurrai, questa volta sotto shock.
“Edward ha un modo tutto suo di vedere le cose. Lui pensa che esseri come noi non dovrebbero esistere, ci definisce contro natura” tagliò corto Rosalie.
“Avrei un'altra domanda…” ricominciai quando mi ripresi.
Rosalie mi fece segno di continuare.
“Perché mi hai salvato?” Era da quando mi ero svegliato e avevo capito di non essere morto che me lo chiedevo ma non avrei mai aperto bocca se avessi saputo l’effetto che avrebbe avuto su di lei.
Si bloccò e rimase immobile per un tempo che sembrò interminabile. Poi, a poco a poco, la pietra iniziò a riprendere movimento e mi rispose: “Assomigliavi ad una persona che conoscevo tanti anni fa…” disse tristemente.
“Mi dispiace, non credevo che la mia domanda avrebbe scatenato una tale reazione in te” dissi desolato. “Perdonami” aggiunsi.
“Non ti preoccupare. Con il tempo i ricordi umani sbiadiscono”, aggiunse sempre più triste.
Ero desolato così decisi di tapparmi quella boccaccia che mi ritrovavo e lasciarla riprendere.
Dopo un po’ di tempo ricominciò a parlare, ma non aveva più il tono festoso con cui era iniziata la nostra conversazione.
“Se non hai altre domande inizierò a spiegarti qualcosa sulla nostra natura. Io ti dirò le cose di base, se vorrai approfondire certi aspetti potrai rivolgerti in seguito a Carlisle”.
Le feci segno di proseguire.
“Come ti abbiamo già detto noi ci cibiamo di sangue animale, ma purtroppo il sangue umano resta una tentazione e, solo dopo un po’ di tempo, riusciamo a vivere con loro.
Tra poco gli altri torneranno e ti porteremo alla tua prima caccia.
Quando cacciamo ci abbandoniamo agli istinti e forse nei primi tempi, potresti incorrere nella possibilità di incontrare un umano e di ucciderlo”.
Inorridii al solo pensiero. Non potevo pensare che avrei potuto fare del male ad una persona della mia ex specie.
“Non ti preoccupare, ci siamo passati tutti” aggiunse.
Poi riprese a parlare.
“Da oggi in poi tu non invecchierai più perché la trasformazione ti ha congelato all’età di… Scusa, ma quanti anni hai?” chiese interessata.
“20” risposi.
“Ok, di 20 anni.
Da oggi in poi imparerai a comportarti e a vivere come noi.
La regola più importante che dovrai rispettare è che non dovrai mai rivelare a nessuno la nostra esistenza” aggiunse con voce solenne.
“Ok, vedrò di imprimerlo per bene in testa” le risposi con un sorriso.
“Ed ora ti elencherò qualche caratteristica della nostra specie che forse hai già notato anche da te.
Siamo predatori ed il nostro corpo è formato appositamente per questo.
Siamo più veloci, più forti e più affascinanti di un essere umano.
E inoltre abbiamo un’altra arma…” fece un sorriso e scoprì i denti che scintillarono “siamo velenosi! Non è un veleno che uccide, serve solo a stordire le nostre prede o a cambiarci.
I nostri sensi ed i nostri riflessi sono mille volte più fini e più pronti di quelli degli esseri umani.
La luce del sole è un piccolo punto a sfavore per noi”.
“Ci uccide?” chiesi interrompendola, con gli occhi che mi scintillavano.
Dopo una risatina continuò “no, non ci uccide, semplicemente risplendiamo. Lo so è strano ed è difficile da spiegare così ma fra poco capirai cosa intendo.
E l’ultima cosa che devi sapere è che non dormiamo”.
“Quindi niente bare?!”
“Niente bare!” esclamò raggiante.
Per fortuna ero riuscito a risollevarle il morale.
“Ragazzi siamo tornati. Non c’è nessuno in giro. Andiamo?” ci chiamò Esme.
“Arriviamo” le rispose Rosalie.
“Dai andiamo” mi prese per mano e mi condusse verso quella che sarebbe stata la mia prima caccia.
 
 
 
Spazio autrice: finalmente ho postato il secondo capitolo. Purtroppo per il terzo non sono molto sicura che riuscirò a pubblicarlo così in fretta perchè ci sto ancora lavorando. Vi prometto che appena lo finisco ve lo metto.
Grazie 1000 a tutti quelli che hanno recensito e a tutti quelli che leggono! ^^
Al prossimo capitolo!!
  
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