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Autore: emmamosby    10/06/2015    1 recensioni
Eric Finch è un poliziotto che lavora per un nuovo governo che usa la violenza e la paura per controllare il popolo. Un giorno conosce una ragazza attivista contro lo stato e si innamorano, ma il loro sarà un amore che dovrà affrontare molte difficoltà ed impedimenti.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Eric Finch entrò nel suo ufficio con un giornale e la sua solita aria stanca. Chiese alla sua segretaria di portargli un caffè mentre si lasciava cadere sulla sedia. All'improvviso entrò Domenic Stone agitatissimo.

-Adesso vogliono pure essere ascoltati!- Sbatté il giornale sulla scrivania di Eric -Hai letto?- Gli chiese con aria furiosa. Il titolo del giornale riportava la notizia che i manifestanti volevano mandare un loro rappresentate a parlare con un rappresentante del governo

-Ho letto- Rispose tranquillamente

-Questi ci faranno passare dei bei casini. Ha già chiamato il Primo Ministro-

-Sutler ha chiamato?- Chiese meravigliato -Cosa voleva?-

-Voleva parlare con te e sapere se avevi delle novità su quella ragazza-

-Quale ragazza?-

-Quell'attivista... E' stata l'unica organizzatrice che siamo riusciti a prendere e tra qualche ora sarà rilasciata-

-Emily Blake?-

-Proprio lei-

-E' inutile. Quella non ci darà mai informazioni utili-

-Chiama Sutler-

-Lo so già cosa vuole. Vuole darmi il permesso per usare metodi “non convenzionali” per ottenere informazioni da lei per il bene del popolo-

-E' la cosa giusta da fare-

-E' una stronzata. Si chiama tortura, Domenic. Io non lo faccio. La nostra legge ci impone di trattenerla al massimo per quarantottore, di più non posso-

-Almeno valle a parlare, cristo! A volte sembra che non te ne freghi nulla del bene del tuo paese. Il primo ministro, il primo ministro, cazzo! Lui in prima persona ti ha cercato perché hai per le mani il caso di una ragazza che potrebbe veramente aiutarci e tu pensi ai tuoi alti “valori”. Sono tutte stronzate. Uno di questi giorni mi stancherò di tutti questi tuoi discorsi e ti denuncerò-

-Non lo farai mai- Rispose impassibile aprendo il giornale

Domenic tolse le mani di tasca e le allargò in segno di arresa -Com'è possibile che uno come me si ritrovi ad essere amico di un coglione come te?-

-Noi non siamo amici. Siamo colleghi-

-In quanto collega, tu sei un fratello-

Eric roteò gli occhi al cielo.

-Fidati, vai a parlare con quella ragazza, prova ad ottenere una cazzo di informazione che ci possa aiutare a trattenerla ancora o che ci possa permettere di continuare le indagini. Non te lo sto chiedendo io, te lo sta chiedendo l'Inghilterra e devi dimostrarti disponibile se non vuoi passare dei guai grossi-

Eric sbuffò -Vedrò quello che posso fare. Adesso togliti dai coglioni-

 

Stava attendendo Emily in una sala per interrogatori, non aveva intenzione di estorcerle nulla, ma voleva far credere di aver tentato di ottenere qualche informazione da lei. Quando arrivò, accompagnata da una guardia, le tolse le manette e la fece sedere. Non era più la ragazza carina di due giorni prima. Le loro carceri erano così orribili che bastava starci poco per segnare le persone per tutta una vita. Emily non aveva più lo stesso aspetto. La osservò bene e notò due cose che lo fecero preoccupare: un taglio nella manica del vestito bianco (che era diventato pieno di chiazze nere e di unto) e un livido sul collo

-Cosa le hanno fatto?-

Lei si sfiorò il livido e sorrise senza guardarlo negli occhi -Nulla che non mi aspettassi. Mi ero ripromessa che non avrei fatto resistenza, che avrei chiuso gli occhi e mi sarei fatta fare tutto quello che volevano per non peggiorare la situazione, ma ieri sera mi sono resa conto che nella realtà è praticamente impossibile. Ho fatto l'errore di reagire e sono diventati più violenti- Le scese una lacrima dagli occhi che subito cancellò con un rapido gesto della mano

Lui la guardò senza sapere cosa rispondere

-Ha una sigaretta?- Gli chiese lei tirando un sorriso

Non si poteva fumare lì, ma Eric se ne fregò e gliene accese una. Lei lo ringraziò. La sigaretta le tremava tra le lunghe dita

-Chi erano?- Le chiese

-Non lo so. Non li ho visti bene in faccia-

-In quanti erano?-

-Quattro? Forse cinque-

-Cristo- Sibilò Eric passandosi una mano tra i capelli

-Non capisco perché si preoccupa tanto. Sa quante mie amiche, che sono state in galera, me lo hanno raccontato? Lo sapevo sarebbe successo. Del resto, cosa vuole, quando si è in una città in cui il sogno erotico della maggioranza delle donne è scoparsi un poliziotto, questi si convincono che nessuna donna non vorrebbe andare a letto con loro e se questa dice di no è solo perché fa la difficile- La voce cominciava a tremarle e gli occhi erano pieni di lacrime, quasi non ci vedeva attraverso. Decise di cambiare discorso prima di scoppiare completamente in lacrime -Sa qualcosa di Jackson?-

-Chi?-

-Jackson White. E' il ragazzo con cui mi hanno fermata, ma lui sulla volante che mi ha portata qui non ci è salito-

-E' possibile che per motivi logistici o di spazio lo abbiano portato in un'altra centrale di polizia-

Lei annuì con la testa rivolta verso il basso. Diede un altro tiro alla sigaretta

-Jackson è il suo fidanzato?- Gli chiese

Lei alzò di scatto il viso e si lasciò scappare una leggera risata -No, è solo un mio amico-

-Perché le fa ridere?-

-Perché Jackson è l'ultima persona al mondo che potrebbe mai innamorarsi di me-

-Perché?-

-Diciamo che i suoi gusti sono fin troppo simili ai miei, gusti sessuali intendo-

Eric capì

-La scandalizza?-

-Tutt'altro, mi fa piacere sapere che ci sono ragazzi che vivono la loro sessualità in maniera libera nonostante certe proibizioni. Pensavo che il processo di sterilizzazione li avesse eliminati tutti-

Questa volta Emily scoppiò in una risata fortissima, fu un botto. Poi si appoggiò al tavolo con gli avambracci per avvicinarsi a lui il più possibile guardandolo negli occhi -Lei è proprio un bel tipo, sa? Si rende conto di in che guai potrebbe cacciarsi se si sapesse che lei, un poliziotto di Scotland Yard, la pensa così?-

-Certo che lo so-

I loro occhi restarono incastrati l'uno nell'altro per qualche secondo. Lui sperava che con questa frase lei avesse capito che non era come tutti gli altri.

Emily era rimasta felicemente sorpresa, quasi meravigliata, forse per un attimo persino eccitata dalle sue parole.

-Comunque, la storia della sterilizzazione è una cazzata- Gli spiegò, appoggiandosi nuovamente allo schienale della sedia e dando un tiro alla sigaretta -Non è una cosa genetica... Oddio, forse. Forse è anche genetica, ma sicuramente non è solo genetica. E' amore. E' una cosa che sei perché lo sei, e fanculo la scienza. E' una cosa inspiegabile. Lei, ogni volta che si è innamorato sapeva esattamente il perché?-

-Mai fino in fondo- Ammise lui

-Certo! Perché è qualcosa che va oltre la logica, va oltre la scienza!-

Lui le sorrise, piacevolmente sorpreso dalla sua spiegazione

-Ma lei cosa ci fa qui dentro?- Gli chiese, dando l'ultimo tiro alla sigaretta

Lui sospirò -E' una storia lunga, signorina Blake- Poi guardò l'orologio -Il suo tempo qui è scaduto. Può tornare a casa- Entrambi si alzarono.

La accompagnò a firmare i documenti per l'uscita e a farsi ridare le sue cose. Eric rimase sorpreso nel vedere che avevano arrestato una persona che in tasca aveva solo un pacchetto di chewingum, un portamonete a forma di gatto vuoto e un fazzoletto di lino con incise le sue iniziali. La condusse fuori, appena davanti all'uscita principale. La giornata era grigia, probabilmente dopo poco si sarebbe messo a piovere. La giacca di Emily le stava più larga e la rendeva più goffa di quando l'aveva vista la prima volta. Lei si voltò a guardarlo. Era stata la sola faccia amica che aveva visto in due giorni, l'unica persona che le aveva mostrato un po' di comprensione e soprattutto umanità.

-Sono stata fortunata ad aver incontrato lei. Se avessi incontrato qualcun altro forse a quest'ora sarei in una situazione molto peggiore-

-A me dispiace di tutto-

-Non è stata colpa sua- Gli rispose tirando un sorriso che però non cancellava l'espressione di dolore causata da quella notte.

Emily si allontanò ed Eric la vide scomparire tra la folla.  

  
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