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Autore: Jenna_Alive    11/06/2015    1 recensioni
[Five finger death punch]
Alyssa Moody ha 21 anni, nata a Los Angeles vive a Sydney con sua madre da 16 anni a causa della separazione dei genitori. Ha un fratello Ivan, 25 anni, restato in America con il padre. Alyssa decide di ricongiungersi al fratello e iniziare una nuova vita insieme ai Five Finger Death Punch.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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      10 Giungo, giorno della partenza

Mi sveglio, dopo una notte passata a pensare a come sarebbe stata questa nuova vita che avevo deciso di iniziare, eh si, oggi è il grande giorno, parto per Los Angeles, la mia città natale, troppi anni passati lontani da mio fratello Ivan, mi manca molto e soprattutto dopo la morte di nostro padre volevo stargli vicino così mi sono decisa a tornare in America, qui a Sydney è tutto fantastico ma manca qualcosa, qualcosa che qui non sono riuscita a trovare.

Ho passato gli ultimi cinque anni a dedicarmi completamente alla musica e al canto all’ Australian Institute of Music, il canto una passione che io e Ivan condividiamo da molto tempo, lui ha un gruppo i “Five Finger Death Punch” li adoro, sono come fratelli per me, Jason, Jeremy, Zoltan e Chris. Non ho mai avuto l'opportunità di vederli di persona ma tramite le video chiamate.

Forse è meglio alzarsi o farò tardi; mi faccio una doccia veloce, asciugo i capelli, indosso una t-shirt degli Slipknot, leggins neri e le mie solite vans nere, mi trucco con un filo di eyeliner e mascara, scendo per la colazione dove al bancone trovo mia madre intenta a preparare caffè latte e fette di pane tostate con burro e zucchero. 

“Buongiorno dormigliona, anche in un giorno così importante dormi fino a tardi?” dice girandosi e abbracciandomi.

“Già, non perderò mai questa mia abitudine” ricambio l’abbraccio e mi siedo per fare colazione.

Mi mancherà molto, incarna la tipica donna australiana, capelli biondi, occhi verdi e carnagione chiara. Per fortuna dopo quanche anno che i miei si sono separati è riuscita a trovare una persona dolce e affettuosa, Alex. 
Mia madre purtroppo non ha passato bei momenti da quando ce ne siamo andate da Los Angeles per via di mio padre che non smetteva di bere e farla finire sempre nei casini, ci siamo dovute rifare una vita da sole, lei con un doppio lavoro per potermi pagare gli studi e non un attimo di tempo libero da dedicare a se stessa, ma da quando ha conosciuto Alex è come se fosse rinata e io ne sono più che felice, la lascierò in buone mani.

“Allora hai avvisato Ivan di venire a prenderti all’
aeroporto?”

“Si” dico finendo di bere il mio caffè latte “Arriverò alle 2:45 di pomeriggio, mi verrà a prendere con Jason e Jeremy”

Finita la colazione torno in camera per sistemare le ultime cose, prendo la mia valigia blu da sopra il letto, la chiudo e prendo anche il  borsone posto vicino alla porta, uscendo dalla stanza do un’ultima occhiata, il letto ancora disfatto al centro della stanza illuminato dalla porta finestra posta alla sua sinistra, l’armadio ormai vuoto e la scrivania nell’angolo della stanza; chiudo la porta un'ultima volta e scendo le scale.

“Allora tesoro sei pronta?” dice mia madre con le lacrime agli occhi.

“Si, sono pronta” le rispondo con voce tremolante.

Usciamo di casa e saliamo in auto.
Mentre percorriamo la strada per l’aeroporto lei non fa che alternarsi a pianti e raccomandazioni varie, sul fatto di non uscire la sera da sola, di non fare casini e molte molte altre cose. Ma si ricorda che ho 21 anni? Boh, comunque io non faccio altro che rassicurarla dicendogli che la chiamerò ogni giorno e non metterò nè io nè gli altri nei casini. Durante il viaggio mando un messaggio a Ivan per avvisarlo che tra poco partirò:

"Siamo quasi arrivate in aeroporto, ricordati di venirmi a prendere! :)"

Ivan: "Tranquilla, mica mi scordo di venire a prendere la mia unica sorellina! ;)"

"A dopo fratellone, un bacio :P"

Una volta arrivate controllo il cartellone delle partenze e imbarco la mia valigia sul nastro trasportatore. Il momento è arrivato, abbraccio forte mia madre con gli occhi gonfi e pieni di lacrime.

“Mi raccomando tesoro stai attenta e abbraccia Ivan anche da parte mia” mi dice accarezzandomi la guancia.

“Tranquilla mamma, sarà fatto, ci sentiamo presto” le do un ultimo abbraccio e m’incammino per il gate. 

Incontro l’hostess che gentilmente mi chiede il passaporto, glielo pongo e mi fa accomodare al mio posto, "ok ora mi aspettano 13 ore di aereo" penso mentre metto le cuffie, mi addormento ascoltando la musica e qualche ora dopo vengo svegliata dall’hostess di prima che mi chiede se voglio qualcosa da mangiare, accetto e mi porta un sandwich di tonno e insalata, lo divoro e mi rimetto a dormire.
Per fortuna le ore passano in fretta e vengo svegliata dal messaggio del pilota che informa dell’atterraggio a Los Angeles.
Ci siamo, non vedo l’ora di vedere mio fratello.
Scendo frettolosamente dall’aereo e mi dirigo al nastro per prendere la mia valigia, esco dall'aeroporto ed eccolo, non ci posso credere mio fratello è li davanti a me, capelli rasati, occhi azzurri e qualche tatuaggio qua e là sulle braccia, gli corro incontro e lo abbraccio con forza:

“Alyssa, sei qui,bestiolina mia, io…non ci posso credere” dice stritolandomi in un abbraccio che sembra infinito. Noto che anche lui sta piangendo, (eh si è solito chiamarmi con quel nomignolo che tanto odio, ma in questo momento non ribatto e lo stringo forte a me.)

"Da quanto tempo fratellone, allora come stai?" dico sciogliendomi dall'abbraccio.

"Ora sto molto meglio, e mamma come sta?"

"Sta bene, ti manda un abbraccio forte" 

Mi giro e vedo Jason e Jeremy con gli occhi lucidi e un sorriso che va da una parte all'altra del viso. 
Jason ha i capelli neri, più corti ai lati e di colore rosso, alto, una corporatura abbastanza muscolosa e una marea di tatuaggi come Jeremy che invece ha i capelli neri e biondi con la cresta.

"Jason! Jeremy! Che bello vedervi" urlo a squarciagola facendo girare delle persone.

"Alyssa, finalmente sei qui, pronta a vivere insieme a tre musicisti fuori di testa?" mi dice Jason stringendomi a se.

"Prontissima!"

I ragazzi mi aiutano con i vari bagagli e ci dirigiamo all'auto, dopo averli messi nel bagagliaio, mi siedo davanti, vicino a mio fratello, Jason e Jeremy sui sedili posteriori. Ora, dritti verso casa, Ivan mi ha detto che è a 20 minuti dall'aereoporto, vicino a Santa Monica, un pò fuori dal centro di Los Angeles, è una villetta ma di più non mi vuole dire, anche se in macchina continuio ad insistere.

"Allora com'è la casa, su daiii!" 

"E' una sorpresa non ti dirò nulla, è voi dietro non aprite bocca"
dice con tono minaccioso ai ragazzi dietro.

"Sei senza cuore!" gli dico con un finto tono deluso.

Dopo ancora qualche battibecco, risate e battute varie passiamo davanti a Montana Avenue, Santa Monica, un quartiere pieno di negozi bellissimi, ci devo assolutamente venire!
Pochi minuti dopo Ivan gira in una via piena di ville mozzafiato, no non può essere, io vivrò qui? Mi sa proprio di si, ci fermiamo davanti ad una villa enorme, fuori in pieno stile americano, bianca e con ampie vetrate su tutti i lati, ai bordi del vialetto dei bellissimi fiori di dalia (andate a vedere le foto sono stupendi) e qualche cespuglio posto vicino a delle lanterne da giardino, scendiamo tutti dall'auto, io con ancora la bocca spalancata.

"Chiudi la bocca o ti entreranno le mosche" mi dice scherzosamente Jeremy.

Percorro il vialetto avvolta dal profumo dei fiori e dell'erba appena tagliata, un paio di gradini mi separano dalla porta color ciliegio scuro, noto appena salita le scale sulla sinistra una piccola veranda in legno con un dondolo da giardino, un paio di sedie e un tavolino posto al centro, che meraviglia, mi volto verso la porta e la apro, quel che vedo non mi sembra vero.



Note dell'autore:

Questo è il secondo capitolo della mia storia, fatemi sapere se vi piace, recensite! :)
   
 
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