Passata la domenica è tempo, per i giovani dei giochi, di andare al liceo dove studiano per prendere il posto dei loro genitori.
Elena entra nell'aula dove si studia come usare le armi, i diversi tipi di mostri e come sopravvivere in condizioni ostili del tipo: melma tossica, lava, i pericoli in agguato dietro ad ogni angolo...
Leah studia i motori, le piste, le vetture... tutta la roba legata al suo destino di pilota, lei pensa che dovrebbe fare anche parecchia pratica ed imparare a guidare, però il padre sembra cercare di distanziarla dal suo lavoro. Non ne riesce a capire il motivo.
Merida, invece deve imparare a scrivere e memorizzare velocemente le ordinazioni e aumentare la sua rapidità nei riflessi per essere pronta a scattare appena i clienti ordinano, oppure se è pronto il cibo...
Le tre ragazze non hanno mai avuto l'opportunità di incontarrsi nè, tanto meno di fare amicizia... almeno fino ad ora.
Accade tutto durante l'intervallo: Merida sta camminando per i corridoi alla ricerca di un distributore di merendine e, ovviamente, contro chi va a sbattere se non contro Darn, il figlio del caporale Death Dagger di Doom, che subito afferma: “Potevi farmi male.”, la ragazza cerca subito di scusarsi come da educazione, però il ragazzo non la ascolta e, anzi, la afferra per la felpa e la solleva da terra.
In quella, passa Leah che capisce la situazione al volo e cerca di difenderla: “Lasciala andare subito!”, Darn chiede: “Se no che fai? Mi investi con il tuo kart. Ops, scusa. Mi dimentico sempre: Tu non ce l'hai!”
-Colpita e affondata- pensa la pilota spiazzata, quell'idiota che prende le tue paure e i tuoi segreti trovando il modo di ritorceteli contro...
“Darn smettila!” afferma una voce femminea alle spalle del ragazzo che si gira immediatamente; un po' spaventato, c'è Elena con il fucile imbracciato che gli punta alla testa.
“Abbassa quell'arma! Non sei il mio capo!” afferma lui, nascondendo la paura con la rabbia, la ragazza dice: “Ti ricordo che un giorno prenderai ordini solo da me. Meglio se la lasci prima che ti faccia saltare in aria la testa.”, il ragazzo raccoglie la minaccia, lascia andare Merida e sguscia via, pensando -Non finisce qui!-.
“Grazie. Mi hai salvato la pelle.” ringrazia Merida, Elena dice: “Figurati: prendere in giro Darn è all'apice delle mie giornate. Il vecchio Topher, poi, ha la sicura.”, Leah chiede: “Topher?”, la soldatessa batte il palmo della mano sul fucile.
“Per ringraziarti, posso darti uno stratto a casa. Uno dei miei zii oggi viene a prendermi.” propone Leah, Elena è lusingata ma accetta l'invito, Merida può darle un buono per mangiare da sua madre gratis, basta e avanza.
A scuola terminata (durante la 'pausa pranzo' dell'Arcade), le tre si ritrovano fuori nel grande prato, lì cominciano a discutere e presentarsi.
“Elena da Doom. Sono la figlia del generale Larry.” si presenta la soldatessa del gruppo, Merida afferma: “Ecco perché Darn era così spaventato da te. Io, comunque, mi chiamo Merida da Diner Dash. La protagonista Flo è mia madre e, per chi chiede, Cookie il cuoco è mio padre.”, Leah termina le presentazioni: “Io sono Leah, la figlia del più grande pilota del mondo.”, Elena chiede: “Vieni da All Star Racing, e tuo padre è Turbo, vero?”, la pilota risponde: “Indovinato. E lui non vuole che io diventi una pilota. Non so perché.”
Prima che si apra un dibattito sulla questione, qualcuno chiama l'attenzione di Leah, lei si gira e corre ad abbracciare un uomo alto poco più di lei e con i capelli ricci e neri.
“Zio Camper, possiamo accompagnare a casa anche le mie nuove amiche?” chiede la pilota a suo zio, lui ci pensa su un attimo e poi risponde affermativamente.
“Vi consiglio di usare le cinture.” dice Leah una volta salite sulla macchina blu elettrico; meglio aver fatto come dice lei: suo zio Camper ha la guida più spericolata del normale.
“Prima fermata: Diner Dash. Grazie per aver viaggiato con noi!” annuncia Camper nella Game Central Station davanti alla porta per la console di Merida, lei scende con i capelli spettinati per la corsa; prima che parta l'auto, ha il tempo di notare che è stato collegato un nuovo gioco: 'Motor-Fire-Bike'.
La 'seconda fermata' è a Doom dove scende Elena, ringrazia e saluta. Prima di entrare da sempre uno squardo in giro per vedere se qualcuno ha anche solo il coraggio d'avvicinarsi; oggi c'è solo un uomo poco più alto di lei, di carnagione chiara e dai capelli marroni corti, in oltre porta un paio di occhiali neri; probabilmente sta solo passando quindi lei entra come al solito.
Leah e Camper entrano con la macchina nel loro gioco con la solita ebrezza e voglia di vincere.
“Ora andiamo a casa ad aiutare mio fratello con i pasti. La famiglia Time deve essere sempre unita!” annuncia Camper saltando, Leah chiede: “Ci sono anche lo zio Benzina e papà oggi? Come è andata?”, lui risponde: “Sì, ci sono anche loro. Oggi, per ora, hanno giocato 12 bambini: 6 con Turbo, 4 con Benzina e 2 con Sprint. Hanno vinto: 10 volte Turbo, una volta Dumper e una Benzina.”
-Potrei esserci anche io.- pensa Leah poi si decide -Oggi glielo chiederò!-
L'unica cosa che la loro famiglia fa lentamente è pranzare, in fatti, mal o bene che vada ci vuole almeno mezzora prima che Dumper lavi i piatti.
“Papà, posso chiederti una cosa?” chiede Leah al momento del dolce, Turbo la guarda e dice: “Sì, certo.”, lei comincia un grande racconto di ciò che è successo quel giorno per arrivare al punto più cruciale, afferma con tutta se stessa: “Voglio imparare a guidare ed essere una pilota come voi! Papà, insegnami a guidare un kart, per favore!”, Turbo prende fiato e risponde: “No.”
“Benzina!” implora Leah invocando l'aiuto dello zio verde che, come al solito, cerca di evitare di prendere parte ai litigi, Dumper prova ad aiutarla al posto del verde: “Ma Turbo, oramai Leah ha quindici anni, deve entrare nel mondo della pista, altrimenti come farà?”, però il pilota rosso è irremovibile.
“Non so neanche perché lo ho chiesto! Tanto è una vita che mi impedisci di fare ciò che è scritto nel mio codice!” grida Leah arrabbiata allontanandosi dal tavolo verso camera sua, Turbo cerca di fermarla, ma non ci riesce.
Nota autrice: Finalmente il secondo capitolo.
Abbiamo conosciuto meglio le nostre tre protagoniste e, in più, abbiamo introdotto altri personaggi.
Una curiosità riguardo a Darn: in inglese, il verbo "To darn" si può tradurre anche con "maledire" il che si sposa perfettamente con l'indole del personaggio; anche il padre non ha un nome molto più rassicurante, ma ha un carettere diverso da quello del figlio.
Una cosa che non ho precisato è che Elena ha perso la madre in un incidente con dei mostri; non ho precisato lungo la storia come mai non abbia la madre a differenza di Leah.
Tra due giorni: terzo capitolo!