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Autore: TheDevil    12/06/2015    2 recensioni
Il ruggito di Acnologia ha spazzato via l'Isola Tenrou e i membri di fairy tail sono scomparsi per sette lunghi anni e quando si risvegliano hanno una brutta sorpresa.
Poiché anche se per loro il tempo non è trascorso, per il resto del mondo si e niente potrà tornare indietro
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Come introduzione non è granché lo so, ma non voglio spoilerarvi assolutamente nulla della storia.
Fa parte della serie Offenbach Chronicles, e non potrà essere compresa se non vi leggete tutta la serie.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kana Alberona, Luxus Dreher, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Offenbach's Chronicle'
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Ecco un nuovo capitolo delle avventure di Jacques, il primo che parla del suo rapporto co Ultear, anche se molto in superfice e appena all'inizio... Beh Buona lettura.

Quelle tue labbra


Jacques aveva raccontato la nascita di Crime Sorciere a Kana, ma si leggeva nel suo sguardo che non era quello che le interessava, ma la storia poteva davvero rivelarsi lunga.
Furono distratti da un lieve bussare alla porta e Mira uscì su quel balcone portando una bottiglia e dei bicchieri.
-So benissimo perché sei qui, vuoi sapere anche tu no?- le chiese  Jacques esasperato, ma ricevette in risposta solo un dolce sorriso – e va bene-.
Jacques si riempì il bicchiere e bevve, quel sapore di liquore lo riportò a una particolare notte.
 
Sei mesi che avevano cominciato a distruggere gilde oscure, sei mesi che davano la caccia a Zeref, sei mesi che combattevano, viaggiavano e vivevano insieme e ancora non riusciva a sopportarla minimamente: saranno stati gli anni che aveva passato a guardarsi le spalle da lei, sarà che la conosceva, sarà che quel sorrisetto pareva nascondere sempre qualcosa, ma Jacques e Ultear non riuscivano ad andare d’accordo, ma ancora peggio, non riuscivano nemmeno a ignorarsi e quando stavano nella stessa stanza si insultavano di continuo.
Anche Gerard sembrava infastidito da questo atteggiamento, ma per quieto vivere, spesso soprassedeva alle battute al vetriolo che i due continuavano a scambiarsi; l’unico momento in cui i due sembravano in sintonia era quando combattevano, almeno lì era sicuro che non si stuzzicassero troppo, il problema semmai nasceva nel momento immediatamente successivo al compimento della missione.
-Tu fai sempre di testa tua- urlò la ragazza puntando il dito verso Jacques che se ne stava sdraiato con la schiena appoggiata alla parete del rifugio, con le braccia a far da cuscino dietro la testa.
-Pfff- commentò Jacques ignorandola mentre Gerard e Meredy si scambiavano uno sguardo significativo, come per dire ci risiamo.
-Ma hai un cervello in quella testa o ti serve solo per separare le orecchie?-Inferì Ultear inviperita.
-E basta- rispose Jacques sbuffando –Era una gilda proprio debole, non c’era nemmeno motivo di attaccarla- in effetti la gilda oscura che avevano attaccato il giorno stesso era molto debole, ma Ultear voleva comunque osservarla , cosa che a Jacques non era passata nemmeno per l’anticamera del cervello; aveva attaccato costringendo i suoi tre compagni a seguirlo e anche se la situazione si era risolta per il meglio, Ultear non era disposta a lasciar perdere.
-Sei un deficiente- gli gridò di nuovo Ultear.
-Ma sta zitta vipera- rispose Jacques alzando appena lo sguardo.
Ecco che ricominciavano, ma prima che potessero davvero dar fondo alla loro splendida capacità dialettale nel campo degli insulti Meredy se ne uscì con la peggiore delle frasi possibili: -Potreste essere una bella coppia insieme sapete?-
Il silenzio che accolse quella frase fu talmente lungo che Gerard cominciò a contare i secondi prima che uno dei due tornasse alla parola.
-Ma sei impazzita?- urlò Ultear.
-Tesoro ti assicuro che avresti tutto da guadagnare!- se la rise Jacques.
-Scordatelo, non mi rotolo in un letto con qualcuno solo perché è un bel ragazzo.
Il silenzio che seguì quell’affermazione fu ancora più sorpreso.
-Ma comunque con te a letto non ci verrei mai- urlò Ultear che cominciava ad arrossire per la gaffe fatta.
-Ah manco io, sono sicuro che mi uccideresti il giorno dopo- se la rise Jacques, se cominciava anche con il sarcasmo non ne sarebbero usciti più.
-Non è vero, Azuma è sempre stato benissimo- rispose Meredy al posto di Ultear.
Al commento di Meredy, Gerard sputò tutta l’acqua che stava bevendo, Jacques inarcò il sopracciglio perplesso e Ultear arrossì ancora più vistosamente.
-Adesso ne ho abbastanza dei vostri litigi- disse Gerard sbattendo la mano sul tavolo –Ci sono altre due gilde oscure in zona, io prendo Meredy e vado a est e visto che solo quando combattete non vi azzannate, voi andate a osvest è chiaro?- e detto questo senza dargli la possibilità di rispondere prese Meredy e uscì dal rifugio, lasciando quei due all’interno sbigottiti.
 
*****
 
-Che gran perdita di tempo- si lamentò Jacques mentre dopo aver distrutto una piccola gilda oscura se ne tornavano al rifugio: all’interno della gilda c’erano solo una decina di maghi e tutti erano stati resi inoffensivi e adesso se ne stavano legati ad aspettare l’arrivo dei Cavalieri Runici.
Come aveva detto Gerard in effetti quando combattevano non avevano problemi di collaborazione.
Una volta giunti al rifugio Ultear cominciò a cercare qualcosa da mangiare, ma dovette arrendersi trovando la dispensa vuota, si presentò con due bottiglie di liquore e due bicchierini di vetro.
-Beh se non possiamo mangiare, almeno è il caso di festeggiare e poi potremmo appianare le nostre divergenze- disse Ultear sedendosi di fronte a Jacques su una poltrona
-Stappa la prima bottiglia- concesse Jacques.
Cominciarono a bere, dapprima in silenzio, poi con l’alcol in corpo  cominciarono a parlare del loro passato: Jacques le raccontò la storia della sua famiglia e le sue avventure, fino ad arrivare al duello contro Brain di Oracion Seis, quando ancora faceva parte di Fairy Tail.
Lei invece gli raccontò della sua difficile infanzia e della sua prigionia. Con il solito responsabile: Brain.
-Alla fine devo anche ringraziarti, sono già in debito con te per quello che gli hai fatto-
-Se lo è meritato- concluse Jacques svuotando il bicchiere e guardando di nuovo Ultear, incrociando il suo sguardo: i suoi occhi erano diversi dal solito, più profondi, Jacques scosse la testa pensando che forse l’alcol gli stava dando alla testa, eppure quando rialzò lo sguardo vide qualcosa che lo lasciò ancora più basito.
Una lacrima scendeva silenziosa sulla guancia della donna.
Anche se non si sentiva nemmeno troppo ubriaco, doveva essere svenuto e non essersene accorto: Ultear, la comandante dei sette del purgatorio, colei che aveva spinto Gerard verso la pazzia, stava piangendo davanti a lui.
Se fossero stati lucidi entrambi non avrebbero mai compiuto quei gesti, lui con la mano le asciugò quella lacrima solitaria, lei si lanciò tra le braccia del ragazzo, seduto sulla poltrona.
Il mondo stava andando a rotoli, pensò Jacques ma solo quando la donna alzò lo sguardo su di lui e cominciò a baciarlo, Jacques cominciò davvero a credere di stare sognando.
Però lui non doveva baciare Ultear, lui doveva aspettare un’altra persona, che forse però non sarebbe mai più tornata gli disse una voce cattiva nel suo cervello e quelle labbra erano così dolci, Jacques approfondì quel bacio e i suoi buoni propositi andarono a farsi benedire.
Baci di fuoco e mani che esploravano curiose il corpo l’uno dell’altra, Jacques non seppe ben dire cosa stava succedendo in quei momenti: si ritrovò ad armeggiare con quella tuta da combattimento che era diventata di troppo, mentre lei gli toglieva la maglia e i pantaloni.
Si amarono su quella poltrona sgangherata, lentamente, come per assaporare il momento e solo a tarda notte Jacques decise che forse era l’ora di mettere a letto Ultear che nel sonno aveva un’espressione rilassata.
Ultear si svegliò dopo poche ore di sonno e trovò Jacques affianco a lei che stava sveglio con le mani dietro la testa, ancora nudo che probabilmente rifletteva su qualcosa, e lei sapeva benissimo su cosa, così si alzò dal letto, anche per dimostrargli che era sveglia.
-Quello che c’è stato stanotte è stato un errore- gli disse di punto in bianco mentre si rivestiva.
-Questa non è una frase che di solito dice l’uomo?- rispose Jacques, senza neanche guardarla in faccia, ma lei non lo degnò di risposta e se ne andò dalla stanza.
Jacques si concesse qualche altro minuto per poi andare anche lui nella sala comune dove trovò Gerard alle prese con una tazza di caffè.
-Buongiorno Jacques- lo salutò Gerard
-Vaffanculo tu e le tue trovate- rispose Jacques con un diavolo per capello.
Ecco, cominciamo bene la giornata, solo perché non sapeva che il giorno prima si era scoperchiato un pericoloso vaso di Pandora.

 
   
 
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