Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: BELIEBER_G    12/06/2015    1 recensioni
Erano passati pochi anni da quando Peter, Susan, Edmund e Lucy non tornavano a Narnia, ma a Narnia ne erano passati ben 1.300.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Sulla loro strada, i quattro fratelli incontrarono due soldati che stavano per uccidere un nano. Susan scoccò  frecce verso tutti e due, mentre Peter recuperò la creatura. “E questi quattro personaggi chi sono?” domandò egli. “Io sono Peter, il magnifico.” Rispose Peter, porgendogli la mano. “Potevi evitare l’ultimo aggettivo.” Commentò Susan, ridacchiando. “Non ci posso credere che siete voi...” esclamò il nano, stupito.
 
Il nano gli promise che li avrebbe condotti dagli abitanti di Narnia. Proseguirono a bordo di una barca di legno, in cui Lucy si accorse che tutto intorno a loro era fin troppo silenzioso: gli alberi erano spenti. “Perché Aslan non è venuto a salvarvi?” chiese Lucy. “Aslan? Ci ha lasciati da soli, come avete fatto voi.” Rispose il nano. “Noi non volevano andarcene…” mormorò Peter, molto dispiaciuto di aver lasciato la sua amata.
Quando il fiume finì, proseguirono a piedi. Peter sapeva benissimo dove stava andando e il nano aveva detto di aver lasciato Caspian nel bosco oscuro. Quando giunsero su un dirupo, Lucy vide qualcosa di strano: “Ehi, è Aslan! C’è Aslan laggiù!” esclamò, indicando il punto ai fratelli. Susan posò lo sguardo su quel punto, ma non vide niente e nemmeno Lucy. “Sicuro di averlo visto?” chiese Susan, stranita. La sorella aveva forse allucinazioni? “Mai…Io l’ho visto, era lì.” Mormorò la bambina, sentendosi pazza. “L’ultima volta che non ho creduto a Lucy, ho fatto la figura dello stupido.” Commentò Edmund. Lucy sapeva di averlo visto e sarebbe rimasta della propria idea.
 
Il sole calò e i cinque accesero un fuoco, stendendosi a dormire sull’erba. Peter si soffermò a guardare le stelle si chiedeva se Emily lo sentisse ancora. “Em?” Si? “Ci sei ancora? Stai vedendo anche tu le stelle?” le chiese. Si, le sto vedendo, sono bellissime. Peter non riusciva a parlare con lei veramente: non sapeva se dirle o no come si sentiva, di chiederle cosa era successo in quei 1.300 anni, perché non era sicuro se era realmente lei. “Em.” La chiamò. Si? Intendeva dirle che le mancava, che l’amava più di qualsiasi altra cosa al mondo. “Buonanotte.” Buonanotte Peter.
***
Quando agli occhi di Lucy apparve il sole, la bambina si sveglio e si alzò guardandosi attorno. Petali di fiori rosa le passarono tra i capelli e improvvisamente gli alberi si aprirono, formando una stradina che portava in un prato. Lì, c’era Aslan. Lucy corse ridendo verso di lui e abbracciò il grande leone. “Lo sapevo che eri tu! Gli altri non volevano credermi!” esclamò. “E perché questo ti ha impedito di venire da me?” domandò Aslan, ma Lucy non seppe come rispondere, dopo l’episodio dell’armadio. “Perché non sei arrivato ruggendo a salvarci?” chiese Lucy.
“Due cose non avvengono mai allo stesso modo.” Rispose il leone. Fu in quel momento che si udì un rumore e gli occhi di Lucy si aprirono veramente. Era ancora un po’ buio, forse l’alba. Si alzò e percorse la stessa strada del sogno appena fatto, ma gli alberi erano ancora addormentati. Più in là, apparve un minotauro armato. Peter le tappò la bocca con una mano, per non farla gridare. Infine prese la spada, non sapendo se era dalla loro parte. Qualcuno arrivò dal nulla e disarmò il ragazzo, iniziando a combattere con lui duramente: era Caspian. Lui e Peter si sfidarono fin che non si udì una voce femminile dal nulla, che comparve in sella ad un cavallo nero: “Fermi!” esclamò ella. Dal puledro scese Emily, che raccolse la spada di Peter e gliela porse. Quest’ultimo sorrise ampiamente come faceva una volta, alla sua vista. Emily invece, non era proprio così contenta di vederlo e gli restituì la spada con freddezza. Al contrario, Edmund andò verso di lei e l’abbracciò. Peter abbassò lo sguardo, forse la voce nella sua testa non era realmente lei e l’aveva immaginata. “Loro sono Edmund, Lucy, Susan e Peter.” Disse Emily. “E voi siete?” chiese Edmund. “Io sono il principe Caspian.” Rispose il ragazzo. “Ma…credevo foste più vecchi.” Continuò. “Se vuoi torniamo fra qualche anno.” Commentò Peter, innervosito dalla reazione di Emily. “Piantala e seguiteci!” esclamò Emily, andando verso il puledro. “Eri davvero tu nella mia testa? Come hai fatto?” domandò ancora Peter. “Magia.” Rispose freddamente l’altra, come se non volesse avere a che fare con lui. “Em, io non capisco…” sussurrò confuso. “Te ne sei voluto andare e queste sono le conseguenze.” Ribatté Emily per ultimo, cominciando a trottare via. 
  
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