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Autore: DarkInk    13/06/2015    4 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta]Ilah è una semplice ragazza, o almeno così pensava, prima di essere accolta nella villa. Ora dopo innumerevoli richieste, potrà ricevere un addestramento speciale dalle creepypasta. Ma andrà tutto secondo i piani?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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*aaaaaaaaahhhhh!!! Sì sono viva e vegeta!!

Dark: ed ecco che si ripete la pietosa scena delle scuse...

Zitta! Seriamente mi dispiace da morire ma ultimamente è stato un periodo più schifoso del solito e non do la colpa alla scuola, ma semplicemente a me stessa. Non avevo la forza di fare nulla e non so neanche perché ^^" seriamente mi dispiace! Ma ora abbiamo tutta l'estate davanti e-

Dark: per quanto tempo vuoi chiacchierare ancora?

Ah già scusate, vi lascio alla storia sperando che sia di vostro gradimento! ^^*

 


'Vuoi mangiare un boccone Ilah?' No, ovviamente no! Mi ritornano in mente le scene di ieri notte, e se ho le nausee a stomaco vuoto, non oso neanche immaginare come mi sentirei se mi azzardassi a riempirlo!
"Ti consiglio di mangiare" Mi ripete per la cinquantesima volta Hoody, che è seduto dalla parte opposta del divano e che parla con un tono di voce tranquillo e basso.
"Ho detto di n-!!?" vengo interrotta improvvisamente da...una cannuccia?
"Bevi questo succo di frutta e smettila di lagnarti!" guardo verso l'alto e mi ritrovo di fronte la faccia lievemente seccata di Liu.
"Per una volta concordo con mio fratello" sento Jeff dall'altro divano.
"Taci tu!"
...afferro lentamente il cartone e inizio a bere.
"Siete noiosi..." dico spostando lo sguardo altrove.
"Sei tu che sei pesante, Ilah..."
Sospiro. Sto iniziando ad abituarmi alla mancanza di sonno...ciò non toglie che mi senta perennemente stanca. Mi sto anche rendendo conto di essere più rabbiosa, basta un minimo per farmi alterare.
Ieri sera non mi sono divertita per nulla...è stata una nottata senza senso e stanotte ho intenzione di scaricarmi~
"Allora?! Ti è piaciuto il vestito di ieri?" mi compare Sally accanto, ma ormai sono abituata alle sue comparse improvvise...
"Ehmm...ssii..." dico con un sorriso chiaramente finto.
"Evvai!"
"Hehe..."
"Con chi vai stasera?"
"Emm...veramente ancora non so..."
"Dobbiamo fare l'estrazione!" dice alzando la voce facendo in modo che la sentissero anche gli altri.

~~~~~~~

"Cosa dovrei fare?" chiedo di nuovo confusa...
"Oh ma sei tosta eh?! Devi cercare nella stanza qualcuno da bendata e indovinare chi è tastandogli la faccia!" mi ripete per l'ennesima volta la bambina.
Non è che non abbia capito...ma questo metodo di estrazione è troppo strano! È imbarazzante!
"Potremmo farne un altro?"
"Zitta e sbrigati! La stai tirando troppo per le lunghe!" esclama Ben iniziando a spazientirsi.
"Va bene..." dico con un filo di voce mentre assumo un espressione afflitta.
Sally mi benda con un panno nero e improvvisamente mi sento estremamente instabile...mi sento come se potessi cadere in qualsiasi momento...e Sally non mi aiuta dato che ha iniziato a farmi girare.
"Ferma! Mi viene la nausea!"
"Hehe~" posso sentire la risatina della bimba.
Improvvisamente smetto di roteare, eppure non riesco a rimanere ferma, ho la testa pesante e faccio qualche passo di lato prima di riuscire a stabilizzarmi...resto immobile cercando di ignorare la nausea.
"Forza! Cerca intorno a te!" di nuovo la bambina...
"O-okay..."
Inizio a camminare con passo incerto mentre tengo le mani distese davanti a me cercando il mio possibile istruttore. Sento chiraramente delle risatine...so già a chi appartengono...non ci faccio caso e continuo a barcollare senza una meta precisa.
Dopo alcuni minuti di ricerche (e di imbarazzo sempre crescente...) individuo con le mani una persona. Non so se essere felice o altro...fatto sta che mi avvicino leggermente a chi ho trovato rimanendo in silenzio.
"...devi indovinare chi è."
Sospiro mentre porto le mani all'altezza della faccia dell'altro...una superficie fin troppo liscia...cerco di capire meglio di chi sia il volto...
Mentre faccio scorrere le mani lungo quelle che dovrebbero essere le guance, sento qualcosa dalla consistenza strana, qualcosa di viscido e un po' appiccicoso, né freddo ma neanche caldo al tatto...senza volerlo faccio una faccia disgustata...ho una mezza idea di chi sia, ma voglio stare sicura di averci azzeccato...risalgo con le dita verso la zona degli occhi. Cadono dentro le sue orbite.
"Oddio scusa E.J!" ritiro le mani mortificata mentre sento ulteriori risatine diffondersi.
"Tranquilla..."
Mi tolgo la benda, ormai inutile. Mi guardo le dita sporche di quella sostanza nera...mi sfego le mani cercando di pulirle e facendo degli sforzi enormi per non storcere il naso.
"Sei pronta?" sento la voce di E.J.
Alzo lo sguardo su di lui. Non dico nulla e corro nella mia stanza. Mi infilo la mia giacca in pelle chiudendo gli occhi mentre mi rilasso leggermente dentro di essa...mi è mancata...non metterò mai più uno degli abitini inutili di Sally! Afferro le mie forbici dal comodino e faccio un piccolo scatto verso la porta, avendo la sensazione di andare di fretta senza sapere neanche perché. Appena esco dalla stanza svolto nella direzione delle scale per andare al piano di sotto, ma mi blocco. Mentre mi voltavo verso le scale mi è sembrato di intravedere una figura femminile, dai corti capelli biondi e sorridente...anzi per meglio dire ghignante alla fine del corridoio. Mi giro lentamente mente stringo senza volerlo le forbici, ma quando guardo il punto in cui ho visto la ragazza trovo solo un muro vuoto...ecco! Lo dicevo che Slendy non mi fa dormire abbastanza!
Corro per le scale.
"Pronta!" dico ad alta voce.
E.J mi guarda per qualche istante prima di dirigersi alla porta principale senza parlare.
...resto un attimo immobile confusa dal fatto che non abbia fatto commenti, né positivi né negativi...faccio spalluccie e mi decido a seguirlo.
Questa notte l'aria è più calda del solito, ovviamente non come di estate, soffia un leggero vento ma è così lieve che è quasi piacevole.
"Come va il collo?" mi chiede con con un accenno appena percepibile di reale curiosità.
"Molto meglio, si è chiusa completamente infatti ho tolto le bende"
"Mh..."
...
Della serie 'le risposte impegnate'.
"...um...cosa-"
"Hai forza?" mi interrompe lui.
"Emm..." mi prendo una pausa cercando di riorganizzare le idee. "Dipende, se-"
"Hai forza?" ripete lui.
...così facendo mi sento ancora più in ansia.
"...si...cioè non tantissima però"
"Sarà abbastanza..."
...ok...perché sono sempre quella che non capisce anche se sono la diretta interesata?

Ormai so a memoria il percorso dalla villa alla zona abitata...non è un percorso semplice ed è così per chiari ed ovvi motivi, ma dopo aver fatto per così tante volte avanti e indietro mi ci sono abituata...
Non ci mettiamo molto a raggiungere la strada. Jack si guarda un attimo prima a destra poi a sinistra e si avvicina in fretta verso una casa, come se avesse fatto la stessa cosa per varie notti di fila. Si arrampica velocemente verso una finestra e si ferma lì...sospiro un po' quando capisco che devo seguirlo e mi inizio ad arrampicare anch'io, notando contenta che non mi è complicato come l'ultima volta. Raggiungo Jack...sta ancora sul davanzale e fissa l'interno della stanza, mi avvicino al vetro trasparente per capire meglio. C'è un ragazzo nel letto, circa una ventina d'anni...torno a guardare Jack un po' confusa.
"Che stiamo aspettando?"
Non risponde e apre piano piano la finestra.
Aspetto che entri prima di seguirlo lentamente e inizio a guardarmi lentamente intorno, fissandomi poi sul corpo nel letto...
...
Eccola.
Di nuovo quella sensazione.
È ancora lieve ma la percepisco chiaramente.

"Immobilizzalo." sento la voce di Jack che è più un sussurro bassissimo ed esco un attimo dai miei pensieri.
Devo bloccare il tizio, forse è per questo che prima mi aveva chiesto quanta forza avessi.
Mi avvicino piano al letto, il ragazzo sta dormendo su un lato del corpo e ciò rende più semplice per me bloccargli le braccia.
La sensazione cresce quanto più mi avvicino al materasso e mi fermo un secondo.
Sento un leggerissimo sorriso crescermi sulle labbra mentre mi allungo di scatto verso quello, gli afferro le braccia e gliele stringo dietro la schiena. Si sveglia e non passa molto tempo prima che realizzi e inizi a dimenarsi...devo dargli un motivo per calmarsi...gli stringo i polsi torcendoli un po' con un braccio mentre con la mano libera afferro le mie forbici e gliele punto alla gola e improvvisamente i suoi lamenti si bloccano, convinto dalle lame fredde che sente sulla giugulare a rimanee silenzioso.
"Zitto." la voce mi esce strana, non sembra mia e sembra che sia suonata in quel modo anche a Jack perché mi ha guardato un attimo come stupito prima di tirare fuori quello che mi sembra un bisturi.
Accade tutto in fretta. Come sempre.
Jack gli salta addosso e gli blocca le gambe col corpo e la bocca con la mano con cui non tiene l'arma. Sento il ragazzo tremare leggermente terrorizzato mentre si dimena con sempre più violenza e disperazione..
Il vuoto nel petto sembra crescere invadenomi tutto il corpo, raggiungendomi anche le dita, che si stringono di più attorno ai suoi polsi e che lasciano dei lividi violacei. Non mi sento più me, mi sento più forte e sicura, è per questo che mi piace questa sensazione...
Mi ritrovo a ghignare leggermente mentre vedo Jack avvicinare la lama del bisturi verso il basso ventre della vittima che nel frattempo ha iniziato a cercare di urlare con quella che sembra quasi rabbia e a muoversi con più forza cercando di liberarsi, e mi stupisco di me stessa quando riesco a non lasciarlo e lo tengo saldamente fermo mentre premo leggermente le forbici contro il suo debole collo. Sposto lo sguardo verso il bisturi che inizia a penetrare nella pelle come se stesse tagliando burro, un piccolo rivolo di sangue esce dalla ferita mentre sento il ragazzo sobbalzare appena per il dolore e mugolare atteverso la mano di Jack. Mi fisso sulla scena mentre la lama taglia sempre più profondamente e con grande lentezza la sua carne, sempre più sangue esce dal taglio...
Il tizio rabbrividisce di nuovo cercando di liberare le braccia quando Jack inizia a muovere l'arma verso il basso, creando un incisione più grande con la precisione di un chilurgo mentre la sua mano inizia a sporcarsi del liquido scarlatto.
Sento lo sguardo perdersi sempre di più mentre inconsciamente premo leggermente di più le forbici contro la sua gola, facendo uscire appena del sangue...
Con la coda dell'occhio vedo per alcuni secondi delle ciocche di capelli chiari che non sono i miei e poi un paio di occhi verdi che mi fissano ma sono così concentrata sulla scena che è davanti ai miei occhi che quasi non ci faccio caso.
La lama si allontana dalla ferita e al suo posto entra nel mio campo visivo una mano, la mano di Jack. Alzo la testa per guardarlo e noto che ha leggermente spostato la maschera, lasciando vedere una delle sue orbite vuote e nere e la sua bocca, contorta in uno strano sorriso. Il ragazzo inizia a tremare di più mentre noto soddisfatta che la sua pelle ha iniziato a perdere colore per la perdita di sangue mentre torno a guardare la lacerazione, la mano grigiastra si è avvicinata ulteriormente ed entra piano nella profonda ferita. Il ragazzo salta appena per l'acuto dolore iniziando piano a singhiozzare per la paura, io nel frattempo mi sono fissata anche di più sulla scena e sento che il mio cuore sta pompando l'adrenalina attraverso tutto il mio corpo mentre la mano entra fino al polso nel fianco del tizio che continua a dimenarsi ma poi si irrigidisce bloccandosi ed emettendo un urlo che viene soffocato, come attraversato da un dolore anche più grande ed insostenibile. Mi sfugge una risatina che però muore quando vedo la mano uscire di nuovo tutta insanguinata....e che stringe qualcosa..........qualcosa che sembra.........un rene.
Rabbrividisco un po' di disgusto sentendo la sensazione di vuoto nel mio corpo ritirarsi un po' ma poi ritorna con violenza come se fosse una cosa che non è sotto il mio controllo. Il ragazzo urla di più mentre gli viene strappato via l'organo ma la sua voce è molto debole tanto che Jack ritira la mano dalla sua bocca ritenendola ormai inutile. Dalla ferita escono fiotti cremisi e dalle labbra del ferito lamenti bassi, sento che si dimena sempre meno fino a fermarsi mentre la sua pelle diventa sempre più diafana e il suo petto si alza ed abbassa sempre più raramente...ghigno di nuovo e mi sporgo appena per vedere la vita che abbandona i suoi occhi, che si muovono appena per qualche minuto continuando a liberare lacrime prima di fissarsi su un punto mentre le sue pupille si allargano innaturalmente, perdendo anche quel minimo di luce che vi era.
Rimango a fissare i suoi occhi midriaci per un po' sentendo il vuoto dentro di me sparire lentamente e riprendo il controllo di me stessa lasciando le braccia del ragazzo ormai morto.
Sposto lo sguardo su Jack e faccio un salto indietro sentendo il mio stomaco capovolgersi per l'ennesima volta quando vedo che sta mangiando il rene che ha strappato poco prima! Cioè sapevo che aveva una dieta strana! Ma cavolo non mangiarmi quella roba davanti, che schifo! Distolgo lo sguardo e mi avvicino in fretta alla finestra sentendo mancarmi l'aria.
"Che hai?" chiede Jack con la bocca piena.
"Nulla nulla!" cerco di fare un tono convincente mentre esco sul davanzale.
Lui mi segue poco dopo e si rimette la maschera sulla faccia piena di sangue...
Scendo piano dalle mura dell'abitazione e attraverso in fretta la strada raggiungendo la vegetazione, cercando di non pensare alla scena disgustosa di prima, mi volto indietro verso Jack mentre mi raggiunge e noto un po' più distante una sagoma.

C'è una donna che cammina sul marciapiede. Cammina tranquilla e inizialmente non attira la mia attenzione, ma poi metto a fuoco meglio su lei. Spalanco gli occhi sorpresa.Capelli biondi e lunghi (più lunghi di quanto ricordavo...), corpo snello (fin troppo snello...si è dimagrita molto) e un'andatura un po' trascinata (è stanca, si vede).

È mia madre.

È da mesi che non la vedo...chissà cosa avrà pensato della mia totale scomparsa...mi penserà morta? Penserà che sono scappata? Sento delle emozioni contrastanti, vorrei uscire allo scoperto e correrle incontro, ma allo stesso tempo allontanarmi il più velocemente possibile...
Con i miei genitori non ho mai avuto alcun rapporto particolarmente degno di nota, né orribile ma neanche splendido, nella norma. Sono sempre stati molto freddi nei miei confronti e non ho mai capito il perché...sempre distaccati, sempre tristi.
"E.J! Aspetta un secondo!"
"Che succede?"
"Aspetta."
Inizio a seguire mia madre. Ha la sua solita aria criptica, un po' misteriosa. I miei genitori sono sempre stati così, almeno fin quando ricordo.
Quando ero piccola saltava spesso fuori il nome 'Zoe' e loro si incupivano visibilmente...una volta sono anche scoppiati a piangere. Con gli anni ho sentito quel nome sempre meno. Non ho mai capito cosa ci fosse con quel nome, e non ho mai cercato una risposta. Perché la temevo.
Continuo a seguirla, fino a quella che è la sua casa, la mia vecchia casa. Ma vedo che continua a camminare senza fermarsi, anzi sembra quasi non voler vedere quell'abitazione. Mi fermo confusa. Perché non è entrata in casa? Forse starà andando da un'altra parte... Sono tentata di continuare a seguirla, ma la tentazione di rientrare in quella che una volta era la mia casa è troppo forte...e poi che senso avrebbe seguirla senza scopo?
Attraverso l'asfalto, arrivando nel vialetto dell'abitazione, non è cambiata per nulla. Faccio il giro della casa per cercare un qualche tipo di entrata e trovò la vecchia finestra sul retro, che ha sempre avuto problemi nel chiudersi, e a quanto pare non è stata ancora riparata...la apro con cautela ed entro nella casa.
Tutti i mobili sono al loro posto, con l'unica differenza che sono avvolti in un telo di plastica. Posso riconoscere il tavolo, la libreria, il divano sotto quelle coltri plastificate...sembra che i miei si siano trasferiti...mi guardo in giro...tutto, anche la mia vecchia camera, è tutto avvolto con cura. La casa aspetta un nuovo proprietario.
Sospiro con un lievissimo accenno di malinconia mentre mi avvicino di nuovo alla finestra per andarmene, quando noto con la coda dell'occhio qualcosa che spicca nella monocromia generale, posta sopra la credenza coperta anchessa dallo strato di plastica che la protegge dalla polvere. Mi volto, è una cornice. Anzi, una fotografia. La prendo dopo essermi avvicinata; la foto ritrae una bambina, sui 10 anni circa, magra e slanciata, ha due occhi verdi, molto simili a quelli di mio padre, e delle ciocche di un biondo leggermente più scuro del mio, come i capelli di mia madre. Sorride, ma non ha il classico sorriso di un bambino di dieci anni. Sembra più un ghigno supponente, quello che ha una persona quando sa di sapere tutto di te. Fissa l' obbiettivo con quello sguardo fermo, non serio, ma neanche divertito, semplicemente sicuro di se. ...tra le braccia tiene un neonato.
Guardo meglio quel fagottino che tiene in braccio, e noto che è molto simile a qualcuno che ho visto negli album di foto quando ero piccola.
...ma certo!
Ecco dove ho visto quel neonato!

 

 

Sono io.

 

 


*ed eccoci di nuovo nel fondo pagina =w=
Lo so ci sono parecchie cose strane in questo capitolo ma tranquilli è tutto ok, tutto si chiarirà presto!

Dark: la domanda è: riuscirai a rendere tutto chiaro o sembrerà solo un trip da LSD?

Non mettermi ansia farò in modo da rendere le cose chiare!

Dark: quella è una tua intenzione ma non significa che ci riuscirai...

NON METTERMI ANSIA! *sospira e si calma*
Spero vi sia piaciuto il cap ci ho lavorato parecchio sopra e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate ^^ come sempre (se volete) potete lasciare nelle recensioni il nome del bruco (?) che accompagnerà Ilah a fare la passeggiatina notturna la prossima volta XD
A presto~*

   
 
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