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Autore: Christi    15/06/2015    1 recensioni
Tre ragazze e cinque ragazzi nella soleggiata Los Angeles.
Un'estate appena iniziata, che aspetta solo di essere vissuta.
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L.A baby!
Prologue



Kendall non era mai stato un ragazzo tranquillo. Non lo era stato quando era ancora un bambino e continuava a dimostrarsi irrequieto anche adesso, nonostante i suoi giovani ventun'anni. Ricordava perfettamente come tutta la sua famiglia lo chiamasse "Kindle la peste", soprannome con cui ancora veniva chiamato. "La vita è troppo breve per essere organizzata" o "La mia vita merita qualcosa di più dell'essere monotona" erano frasi che ripeteva spesso, troppo spesso. Aveva deciso di sfruttare a pieno la sua vita, concentrandosi sulle cose che amava di più: la sua chitarra, la sua tavola da surf ed il suo inseparabile skate. 
Gli occhi verdi, avevano imparato ad amare la sua città, Los Angeles, ad apprezzarne ogni angolo. E i suoi capelli biondi, "Ne hai rubato il colore al grano" le ripeteva sempre sua sorella, si erano rinfrescati spesso nella brezza Californiana. Kendall era così. Il tipico ragazzo che vuoi avere come migliore amico. O come fratello. E questo Christina lo sapeva bene. Era grata di avere un fratello maggiore, di soli due anni ma pur sempre maggiore, come lui. Era fondamentale per lei. Con dei genitori lontani come i suoi, da sola non ce l'avrebbe mai fatta. Il loro rapporto era strano da definire. Per prima cosa, sembravano tutt'altro che fratelli. La ragazza era castana, gli occhi di un marrone tendente al verde, e bassina, cosa che non sopportava dato l'altezza del fratello. Caratterialmente erano molto simili, tranne qualche sfumatura leggermente diversa. Christina aveva lo stesso amore per la vita che aveva suo fratello, solo che sembrava viverla in un sogno. Era una sognatrice romantica irrecuperabile. 
In quel momento era effettivamente nel mondo dei sogni, raggomitolata fra le lenzuola, nel suo strambo modo di dormire completamente accucciata. 
Kendall la osservava dormire, nel suo primo lunedì di vacanza, incerto sul svegliarla o no. Esaminava i pro e i contro della sua scelta. Era sicuro che avrebbe dovuto svegliarla con calma, non voleva di certo ritrovarsi sua sorella imbronciata per tutto il giorno, ma aveva comunque paura di fare un passo sbagliato. Era pur sempre il suo primo lunedì di vacanza e svegliarla alle dieci gli sembrava un colpo basso. 
-Kendall smettila di fissarmi- sentì borbottare ad un tratto, prima che l'ammasso di lenzuola si muovesse cambiando posizione. Kendall sorrise istintivamente, sia per essersi tolto il dilemma, sia per la frase della sorella. Il biondo barcollò nel buio della stanza, inciampando sullo skate di sua sorella e su qualche vestito, buttato rovinosamente a terra, prima di raggiungere la finestra ed aprirla. La luce calda invase la stanza, accompagnata da un leggero venticello. Kendall si concesse il tempo di osservare la visuale del mare davanti a lui, prima di voltarsi in direzione di Christina. La camera illuminata mostrava le mille foto alla parete, la tavola da surf appesa al muro, un quadro che mostrava un mappamondo, la sua chitarra e tanti, troppi abiti sparsi ovunque.
-Buongiorno sorellina- disse sorridendo, dopo essersi seduto accanto a lei, ancora mezza addormentata. 
-Buongiorno Kindle- sorrise anche lei, stiracchiandosi. -Hai una miriade di messaggi da parte delle tue amiche- disse dopo qualche attimo il biondino, afferrando il telefono della sorella. Quest ultima però fu più rapida e lo tolse dalle mani del fratello, portandolo al petto. -Ti ho detto mille volte che non devi toccare il mio cellulare- affermò la castana, scendendo con un balzo dal letto. -Ma sono tuo fratello- si lamentò Kendall seguendola a ruota. Christina si voltò di scatto, bloccandosi davanti al fratello. Alzò il viso per poterlo guardare negli occhi e sorrise. -Ma noi non siamo come tutti gli altri fratelli- dichiarò convinta, prima di voltarsi e scendere le scale. Kendall sbuffò. -Usi troppo questa scusa!- urlò dal piano di sopra, affacciandosi alla ringhiera delle scale. -E tu la sfrutti troppo poco!- urlò di ripicca la giovane dalla cucina. 
Kendall scosse la testa sorridendo, prima di chiudersi in camera per prepararsi. 
Christina dal canto suo si era fiondata sui suoi adorati pancake, li aveva ricoperti di sciroppo d'acero, troppo sciroppo, e li stava gustando con tutta la calma del mondo, rispondendo via via ai messaggi sul suo telefono. Aveva appena finito di mangiare il suo ultimo adorato pancake, quando il campanello la fece sobbalzare sulla sedia. Aspettò qualche secondo, sperando di vedere Kendall scendere le scale, ma toccò a lei andare ad aprire la porta. 
-Carlos?- domandò stupita, ritrovandosi uno dei migliori amici di suo fratello davanti a lei. 
-Buongiorno anche a te Chris- le sorrise lui, per poi guardarla da capo a piedi. Dovette trattenersi dal ridere. I capelli legati in una crocchia spettinata, l'enorme maglietta di Kendall usata come pigiama, gli occhiali leggermente storti e la macchiolina di sciroppo d'acero al lato della bocca potevano essere considerate cose abbastanza esilaranti. La giovane sembrò accorgersene, dato che le sue guance si colorirono di rosso. Era un suo brutto difetto, timida da morire e guance sempre colorite. 
-Posso entrare o devo rimanere sulla porta per tutto il giorno?- domandò ad un tratto Carlos, sorridendo. 
-Oh Dio scusami- sorrise Christina, scansandosi dalla porta, permettendo al latino di entrare. 
-Tuo fratello?- domandò dopo qualche attimo il ragazzo, spostando lo sguardo in cerca di Kendall.
-Mio fratello?- domandò a sua volta Chris, mostrandosi perplessa. -Dovevate incontrarvi?- continuò, iniziando a salire le scale. 
-Dobbiamo andare a comprare un nuovo skate per me, dato che qualcuno- sottolineò, fissando la castana- me lo ha distrutto- rispose Carlos, incrociando le braccia al petto.
Christina scoppiò a ridere, bloccandosi a metà scalinata. -Sai che non l'ho fatto a posta, avevo dimenticato il mio a casa e ti ho chiesto scusa mille volte- si giustificò la ragazza, gesticolando impacciata. Aveva rotto lo skate di Carlos la settimana prima, facendolo finire sotto una macchina. Rideva ancora all'idea della faccia sconvolta dell'amico, quando glielo aveva riportato senza le due ruote anteriori. 
-Fatto sta che io sono senza skate- borbottò Carlos. 
-Te lo chiamo subito- sorrise la ragazza, arrivando al piano di sopra. Bussò due volte alla porta del fratello, prima di aprire. 
-Non ti ho detto di poter entrare-
-C'è Carlos di sotto, fratellone adorato- gli sorrise Christina, prima di uscire dalla stanza. 
Kendall spalancò gli occhi, prima di scattare ad arrivare in meno di dieci secondi davanti a Carlos. 
-Era oggi- sussurrò aggrottando le sopracciglia. Carlos annuì con aria sufficiente. 
-Dannazione- imprecò tra i denti il biondo, chiudendo gli occhi. Lo aveva dimenticato di nuovo. Come ogni appuntamento. Sì, Kendall era decisamente il ragazzo più distratto di Los Angeles. 
-Se ti dai una mossa ti aspetto e andiamo comunque- disse dopo qualche secondo. Kendall esultò sorridendo e lanciando una specie di "Woo Hoo", prima di voltarsi ed imboccare le scale. 
-Tuo fratello è un caso perso- rise Carlos, non appena vide Christina entrare in salotto, completamente preparata per uscire, con il suo skate sotto braccio.
-Ah lo so bene- scosse la testa la ragazza, prima di salutare il latino con un bacio sulla guancia. 
-Di a Kindle che sono da Joe e Alex, e che ci vediamo in spiaggia oggi pomeriggio- 
-Sarà fatto madame- le sorrise Carlos, prima che Christina uscisse dalla villetta. 
Aveva un rapporto fantastico con gli amici di suo fratello, erano tutti spettacolari, e Carlos era uno da poter considerare amico, ma con la A maiuscola. Imboccò il vialetto che l'avrebbe portata a casa di una delle sue migliori amiche. 
Sarebbe stata un'ennesima giornata perfetta.



Joe era uscita da poco da casa e passeggiava tranquillamente verso l'abitazione della sua migliore amica. 
I lunghi capelli biondi le svolazzavano sulle spalle per via della brezza, e gli occhiali coprivano gli occhi scuri e profondi. Voltò la testa per poter guardare il mare. Amava Los Angeles. Non c'erano altri termini per descrivere la sensazione che provava per quella città. Amore. Se ne era innamorata fin dal primo istante, il primo passo nell'aeroporto. Ed era così soddisfatta di se stessa, perché era riuscita a realizzare tutti i suoi sogni. Aveva un carattere tenace, che portava alle sue soddisfazioni. Strinse la sua borsa al petto, aumentando il passo, senza però spostare lo sguardo dal mare. Notò alcuni surfisti sulle tavole. Il surf. La sua passione, da quando a quattro anni suo padre l'aveva invitata a salire su una tavola ed aveva cavalcato la sua prima onda. Era la passione che inoltre l'aveva aiutata ad avvicinarsi alle sue due migliori amiche ed era grata per questo. Vivere da sola a Los Angeles sarebbe stata una noia, per quanto ci si possa annoiare nella città degli angeli, ma grazie alle sue migliori amiche, la sua vita era diventata qualcosa di eccezionale. Joe era un uragano di intrepidezza e tenacia che otteneva sempre quello che desiderava. Arrivò ben presto davanti alla villetta della sua migliore amica. Suonò il campanello ed un attimo dopo il cancello si aprì. La giovane entrò camminando per il vialetto, prima di ritrovarsi davanti ad Alexandra, una delle sue migliori amiche. -Buongiorno!- esclamò Joe, sorridendo solare. La castana davanti a lei le sorrise di rimando, invitandola ad entrare. Non appena Joe mise piede nell'appartamento si rese conto di quanto questo rispecchiasse il carattere della sua migliore amica. Alexandra, "Ma puoi chiamarmi Alex", era la precisione fatta persona. Non lo era in maniera antipatica od ossessiva, lo era semplicemente perché le piaceva l'ordine, cosa che però non faceva pesare agli altri. Joe notò le diverse foto appese alle pareti, la fotografia era sempre stata una passione di Alex, come il suo skate d'altronde, che portava sempre con lei. Vicino al televisore, c'era una quantità indecifrabile di DVD, per le "Movie Night",  serate che organizzavano da quando si erano conosciute. Alexandra era sensibile, tra lei e Chris non era ancora riuscita a capire chi piangesse di più, e romantica, proprio come lei, anche se non voleva ammetterlo. 
-Chris?- domandò Joe sedendosi sul divano. Alex scosse la testa divertita. -Starà facendo ritardo- sorrise, mentre legava i lunghi capelli mossi e castani in una crocchia ed infilava gli occhiali da casa, come li chiamava lei. Dopo pochi secondi suonò infatti il campanello. -Eccola!- esclamarono all'unisono le due ragazze ed Alex si diresse alla porta. 
-Scusate il ritardo- si precipitò a dire la castana, posando lo skate vicino alla porta ed abbracciando Alex che scoppiò a ridere. -Buongiorno anche a te- 
Christina scosse la testa e si diresse ad abbracciare Joe, per poi sedersi sul divano accanto a lei. 
Si conoscevano da ben cinque anni ormai, ed erano sorelle, non di sangue ma di vita. Condividevano le stesse passioni, ma ognuna aveva un carattere ben definito, completamente diverso uno dall'altro. Ciò nonostante le loro personalità sembravano fondersi perfettamente. 
-Bene- iniziò Chris, battendo le mani sulle ginocchia, per attirare l'attenzione -Domani venite a dormire da me allora?- 
Le due annuirono sorridenti. -Ed ora che facciamo? Non ho intenzione di restare a casa- borbottò Joe, guardando prima Chris e poi Alex. 
-Andiamo in spiaggia?- propose Alexandra -Prendiamo un gelato là per pranzo e poi restiamo ad aspettare tuo fratello e i suoi amici, vi va?- 
Joe scattò in piedi. -Solo se passiamo a casa a prendere la tavola da surf- sussurrò con aria sognante. 
-Anche la mia- le fece coro Christina, alzandosi a suo seguito. Alex sorrise, afferrando la borsa. -Andiamo, io ho lasciato la mia in spiaggia- 
Christina e Joe saettarono fuori scatenando le risa di Alexandra.
Come non potava amare la sua vita?





 
Chris' corner
Ehilà! Okay, questa è la mia prima storia dedicata ai BTR, scritta semplicemente perché la mia mente malata partorisce queste cose. Dedico la storia ad Alessandra (ehi ciao splendore), dato che così potrà sentirsi più vicina al biondino che le ha rubato il cuore. Questo è solo il prologo, piano piano arriveranno anche gli altri personaggi. Nel prossimo capitolo aggiungerò le foto di tutti i personaggi. Spero che vi abbia incuriosito un po', dato che la storia si farà ben presto intrigante e spero divertente. Non chiedo recensioni, ma le accetto ben volentieri. 
A presto
Chris




 
   
 
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