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Autore: Nenottina    16/06/2015    1 recensioni
Ciao a tutti :D
Ebbene si, ho scritto una seconda serie su Seripa! Contenti?
Se vi siete persi la prima potete controllare sulla pagina del mio account, ma in ogni caso ve la riassumo brevemente: Seripa è la sorella di Vegeta, anche lei mandata sulla Terra per conquistarla, anche lei reduce da un colpo in testa con conseguente perdita di memoria. Farà la conoscenza dei guerrieri Z e affronterà alcune avventure con loro, ed infine deciderà di partire per scoprire il mondo.
Questa seconda serie si svolge dopo GT, ovvero qualche anno dopo.
Dal primo capitolo:
Domani inizierà il torneo mondiale di arti marziali e io voglio partecipare...
Credo sia tutto, buona lettura e fatemi sapere che ne pensate ^^
Grazie in anticipo a chi la leggerà
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Goten/Valese, Pan/Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nuovi Eroi'
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Passiamo davanti ad una gioielleria e per l’ennesima volta Bra si ferma a osservare.
-Oh, voglio assolutamente quel bracciale! – mi afferra per il polso e mi trascina dentro.
Non c’è molta gente, solo due uomini robusti che osservano degli orologi e ovviamente, la commessa.
Bra si mette a cercare tra gli espositori il braccialetto che ha visto in vetrina. Io faccio un giro, con le centinaia di borse che sbattono sulle gambe.
Poco dopo Bra lo trova e va in cassa a chiedere alla commessa di prenderglielo per poterlo acquistare.
Osservo i tizi, non hanno l’aria molto simpatica, continuano a lanciare a me e a Bra delle occhiate furtive.
-Zia! – mi chiama lei. La raggiungo alla cassa e aspettiamo mentre la commessa incarta il gioiello.
I due uomini si spostano verso di noi e ci passano dietro.
-Allora zia che ne dici del mio nuovo b…
Con uno scatto fulmineo ci afferrano da dietro e ci tengono ferme.
Colta alla sprovvista rimango interdetta, in quel momento ero concentrata sulla domanda di Bra!
Lascio cadere tutte le borse e la commessa fa un passo indietro quando l’uomo che ha afferrato Bra tira fuori una pistola.
Lei si mette a urlare e chiude gli occhi dimenandosi mentre quello passa sul bancone un sacco e si rivolge alla commessa – I soldi, o sparo alla ragazza! – puntando poi l’arma alla tempia di Bra.
Non posso più reagire. Non so quanto facciano sul serio, ma non voglio rischiare la vita di Bra, così rilasso il corpo, stando però allerta.
Devo trovare il momento giusto, quando quell’uomo lascerà giù la pistola.
Non sanno chi hanno incontrato, non permetterò che la passino liscia.
Nel frattempo sento alcune urla fuori dal negozio che chiedono aiuto, e anche i due ladri devono essersene accorti, perché il primo urla alla commessa – Più in fretta, donna! – e rinsalda la presa su Bra e sul grilletto della pistola.
-Così non va – penso tra me. Inizio ad agitarmi.
-Che hai, bambola? – il tizio dietro di me stringe più forte la presa.
-E lo chiedi anche! – gli rispondo.
Si mette a ridere – Ehi capo, la bambola qui è nervosa, credi che del piombo la calmerà?
-D’accordo Sam, prendi la mia, tanto questa è tranquilla – gli passa la pistola ed io con un grande sforzo di volontà mi fingo spaventata e urlo di non farlo – E tu donna, sbrigati che tra poco arrivano gli sbirri! – si rivolge poi alla cassiera.
Quella annuisce.
-Zia, no! – Bra inizia a dimenarsi disperata, ma io continuo a fingere, cercando di farle capire che deve calmarsi, cosa che lei fa’ poco dopo.
Mi costa molto fare finta di avere paura, perché dentro sono davvero infuriata, non possono permettersi di toccare la mia famiglia!
Oltretutto, non sono certo una che si fa mettere i piedi in testa, ho la mia dignità e il mio orgoglio, ma ci metto tutta me stessa per riuscirci, il piano deve funzionare. Lo faccio per Bra.
Sam prende la pistola e me la punta alla testa. Smetto di dimenarmi. Perfetto.
-Hai visto che calmante prodigioso è… - non finisce la frase che l’ho steso con una gomitata in pancia.
Mi teletrasporto rapidamente dietro il tizio che tiene Bra, che per la sorpresa allenta la stretta. In questo modo quando gli do un calcio alla schiena, lei fa in tempo a spostarsi. Lui cade a terra e velocemente si gira e da seduto mi dice – Mi arrendo! Mi arrendo!
-Sveglia il tuo amico e andatevene! – ordino, furiosa. Bra si nasconde dietro di me.
-Va bene! Va bene! – si alza e si accosta a Sam, ma invece che scuoterlo per farlo rinvenire, con uno scatto afferra la pistola lì vicino, si gira e spara due volte. Bra urla. Io afferro i proiettili uno per mano. Tra parentesi, se non mi fossi mossa sarebbero passati entrambi proprio sopra le spalle, uno a destra e uno a sinistra, senza lasciarmi un graffio. Ma avrebbero colpito Bra, perciò li ho presi.
Sinceramente non so chi di noi fosse il bersaglio, ma se anche fossi stata io e quello avesse semplicemente una pessima mira, non lo perdonerò.
Li lascio cadere, con uno sguardo duro, e lentamente gli vado incontro. Gli ho dato una seconda possibilità, ma non l’ha sfruttata, perciò da ora non mi risparmierò.
-Sam! – lo scuote mentre fa passare lo sguardo preoccupato da lui a me – Sam!
Quello fa una smorfia e poi apre gli occhi. Mi vede e si spaventa, costringendo il suo compagno a voltarsi verso di me e a sorprendersi lui stesso.
Strisciano all’indietro verso la porta, mentre io continuo ad avvicinarmi, poi si alzano, si girano e corrono fuori, chiedendo aiuto.
Sfortunatamente per loro due poliziotti li stanno aspettando appena fuori e li bloccano.
-Aiutateci! – dice il capo – E’ pazza!
Mi fermo e gli lancio un’occhiataccia – Tocca un’altra volta mia nipote e sarà peggio per te! – gli sussurro, di modo che solo lui possa sentirmi.
-Lo vede agente? – supplica.
-Certo, lo vedo. Avanti, un giro in centrale vi schiarirà le idee. Signorina, lei sta bene?
-Si, grazie agente
Si tocca il cappello con la mano e poi porta i due uomini sulla volante, aiutato dal secondo poliziotto, e partono sgommando.
Bra mi raggiunge fuori con le borse, ancora sotto choc – Sei…wow!
Prendo le borse che mi porge – Hai preso il braccialetto?
Annuisce, allora le faccio cenno di andare.
Lasciamo velocemente la gioielleria, volando dall’altra parte della città e più tardi atterriamo in un parco.
-Zia, sei stata incredibile, ma come hai fatto?
-Allenamento, tanto allenamento – le sorrido – Poi quel tipo voleva ucciderti, non puoi chiedermi di stare calma in un momento del genere!
-Io invece ero completamente nel panico… - sembra piuttosto depressa.
-Non hai esperienza in questo senso, è ovvio che tu ti sia spaventata…
-Si però…se capita ancora…
-Tranquilla, tra poco inizierai ad allenarti anche tu, ricordi?
Mi sorride – Certo! Non sarò più debole!
Sorrido di ricambio – Ora cosa facciamo?
   
 
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