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Autore: ArielAndAnna    16/06/2015    1 recensioni
"Sei così superficiale Jason, ti soffermi al fuori, alla superficie, alle stupide ed insensate voci di corridoio, ti facevo più intelligente sai?"-disse l' azzurro facendo oscillare la sua lunghissima treccia-.
"Allora parlami di te Christopher"-rispose l'altro con tono di supplica-.
Ma l'azzurro chiuse l' armadietto delicatamente dopo aver riposto il suo libro, e cominciò ad andarsene dandogli le spalle.
Jason sbuffò, spazientito dall'apatia continua dell'altro.
"Christopher..."-si fermò, senza girarsi, senza dire una parola, si limitò a fermarsi-.
Christopher sospirò.
"Dopo la scuola,sarò nel parco a disegnare"-disse cominciando a scendere le scale-.
"Bastardo"-sussurrò Jason con un sorriso-.
[...]
"Io con lei no!"-urlò la bionda-
"Nemmeno io voglio farla con te!"-rispose Sasha-.
"No l'ho detto prima io sfigata che non sei altro;stupida che va dietro a uno che non solo non ti caga ma è pure gay"
"Non ti azzardare..."-rispose stringendo i pugni, sull' orlo del pianto-.
"Fa male la verità vero?"-chiese Ophelia con un ghigno malvagio sul volto-.
Sasha esplose.
"A te fa male la verita! Perchè credi che tuo fratello se ne sia andato?"
"Non parlare di mio fratello!"-sibilò la bionda prima di saltarle addosso-.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Christopher Arclight/ Five, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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3-The Most Drakful, Sunshine Eyes...

 

{Sasha's Point Of View}

 

Andai verso il ragazzo e mi presentai.
"Sasha Candy"- sussurrai porgendogli la mano-.
Doveva essere un ragazzo nuovo, e..quel sorriso, mi sciolse all' istante.
Era luminoso, spontaneo, era bellissimo, il primo sorriso sincero che qualcuno rivolse a me, alla povera e
sfigata Sasha Candy.

"Jason Cooper"-rispose ,prendendomi la mano con la sua in una stretta dolce e delicata-.
Sorrisi, cominciando a tirare fuori il libro di storia ed il blocco per gli appunti, ma quest'ultimo mi sfuggì di mano, cadendo per terra.
Quando cadde, uscì da esso un disegno, raffigurante due ragazze stilizzate, piuttosto brutte con sotto
scritto "Amiche per sempre".

Me lo aveva fatto la mia "migliore amica" dell' epoca, la principale causa del mio malessere e del mio odio verso la scuola ,in realtà stupenda per i canoni correnti, ma davvero davvero stupida per i miei.
Mi destai dai miei pensieri quando sentii Jason ticchettare la penna sul banco.
Mi ero persa mezza lezione, e cercai di riprendere il filo, cosa che mi risultò impossibile, dato che avevo
vicino un ragazzo con gli occhi più splendenti del sole.

 

 

 

{Christopher's Point Of View}

 

Entrai in classe, sospirando.
Inglese.
Posai il libro sul banco andando a sedermi; una volta seduto, spostai la treccia in avanti.Cercai l'astuccio e nel farlo feci cadere il quaderno dei disegni che ,cadendo, si aprì, mostrando il disegno d
el ragazzo misterioso.

Lo raccolis perplesso, cercando di dargli colore, cercando i colori adatti, che potessero rispecchiare e
contrastare alo stesso tempo l'oscurità presente nei suoi occhi.

Suonò la campanella e aprii il libro, portando il quaderno dei disegni sul libro, continuando a pensare a i
colori che potessero addirsi a quel volto tanto dolce,quanto triste.

Sussurrai un "Presente" quando sentii il mio cognome durante l'appello.
Persi un'ora delle mie materie preferite, per cercare di capire quale colore potesse addirgli.
Uscii dalla classe,dirigendomi al mio armadietto,mentre cominciai a districare la treccia.
Ci chiusi il quaderno dentro, quando vidi una macchia arancione passami davanti.
«Arancione!»-pensai-.
Riaprii l'armadietto,prendendo nuovamente il quaderno, insieme ai colori dirigendomi in aula d'arte per la
lezione.

 

 

 

{Ophelia's Point Of View}

 

 

Chimica.
Mi diressi verso il laboratorio.
La mia abilità da rugbysta,sfruttata al meglio mi fece arrivare in classe poco prima del trillare della campanella, anche se quando arrivai, c'era già della gente.
Sbuffai, infastidita , a quanto mi parve avevano tutti l' intenzione di scegliersi dei posti piuttosto decenti.
Adocchiai un posto libero in ultima fila, non feci nemmeno caso al mio vicino; presi solo la mia bottiglietta di acqua e menta dalla borsa, e solo quando quella bevanda paradisiaca, cominciò a sciogliermisi sul palato, mi accorsi di avere come vicino di banco quella Carota Idiota.
Osservai l' aula in cerca di un altro posto, ma il prof era già arrivato,togliendomi la possibilità di spostarmi, e poi, quando annunciò che questi sarebbero stati i posti definitivi per tutto l'anno, per poco non morii sul colpo.
Spostai l' attenzione sulle provette ,giusto per farmi venire una buona idea per fare in modo di togliermi dalle scatole una volta per tutte quella Carota Idiota, quando mi venne in mente il braccio semisfigurato dall' olio bollente di mio fratello.
«Un qualcosa di simile deve pur esserci qua dentro, insomma è o no un dannatissimo laboratorio di
chimica?!»- pensai, continuando a guardarmi intorno-.
Se c'era, lo avrei scoperto, e qualcuno in quell' aula sarebbe stata la mia cavia.
Ignorai il mio vicino di banco per tutta l' ora,così come anche il professore;la mia mente era da un'altra
parte, forse doveva sncora smaltire la notizia che sarei stata tutto l'anno vicino ad una Carota ambulante.

Già probabilmente era per quello, ma quando la voce del professore si incanalò nel mio padiglione andando
a sbattere contro il timpano, formando la parola sangue , mi destai, e senza dire niente a nessuno, presi un
ago (sinceramente nemmeno mi ricordo da dove lol presi,e poi a chi importa?), gli presi la mano sinistra con
forza e gli punsi un dito.

Dopo di che osservai il suo sangue stupendomi un poco di non vedere che anche quello era arancione,
mentre lui gridò, facendo voltare tutta la classe e far tacere(finalmente!) il professore.

 

 

{Jason's Point Of View}

 

 

"Ahia!Cristo!"-gridai dopo che Ophelia si decise a mollarmi la mano con il dito che pulsava e che aveva preso a sanguinare copiosamente.
"Cooper, Storm, lì in fondo è tutto a posto?"
"Si professore"-dissi io shokato e dolorante-.
"Certo.."-sputò lei acida e stizzita, fulminandomi con lo sguardo-.
"Bene , possiamo riprendere"-rispose il professor Dumon aggiustandosi gli ochhiali, mentre tornava a fare
lezione-
.
Mi misi il dito in bocca, per cercare di placare la piccola emorragia.
Arricciaiil naso in un espressione disgustata, odiavo il sapore del sangue.
La vidi sorridere, sorrisi anch'io.
"Grazie della dimostrazione d'affetto eh, Fulmine Biondo"
"Non c'è di che Carota Idiota"
"Oh, Carota Idiota mi piace"
"Ne sono felice"-mi rispose con un sorriso che avrebbe fatto venire i brividi a chiunque-.
Sorrisi, mentre vidi il suo scemare, forse infastidita nel vedermi sorridere, ma non me ne sorpresi, a quanto
pareva, tutto era capace di infastidirla.

Mi dovetti sorbire per il resto dell' ora il suo sguardo che mi bruciava ,incenerva,fulminava e disintegrava
tutto insieme,mentre facevo gli esperimenti con solo una mano, il che non era di grande aiuto ,visto che
dovetti fare tutto da solo,e lei che mi metteva in soggezione con quello sguardo.

Quando finalmente il suono della campanella ci liberò da quell'ora a dir poco estenuante, non per la mteria
in sè, io amavo la chimica, quanto per la mia permantente compagna di laboratorio, lei nell' uscire mi diede
una spallata, andandosene tutta stizzita mentre imprecava come al solito.

Prima di uscire dall'aula tirai fuori il foglio dove avevo cominciato a scrivere la mia prima canzone.
Arrivai al mio armaditto, posando i libri di storia e chimica per prendere quello di Inglese,insieme a post it e
quaderno ad anelli.

Percorsi il corridoio con lo sguardo basso e fisso su quel foglio, per farmi venire in mente un qualcosa di decente, che potesse risultare orecchiabile quantomeno, ma la (s)fortuna volle che andassi a sbattere contro una meraviglia dagli occhi blu;caddi rovinosamente a terra, insieme ai libri di entrambi.
Ci inginocchiammo a raccorglierli.
"S-Scusami,avevo la testa da un'altra parte e non stavo guardando dove.."
"Non importa"-mi interruppe lui, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio-.
Arrosii,era così bello; il naso leggermente all'insù, gli occhi di un blu freddo, profondo,devastante, le labbra pallide e sottili e all'apparenza così morbide, lunghi, lunghissimi capelli color cenere velati d'azzurro.
Restai a guardarlo per un po', mentre raccoglieva i libri.
Ci alzammo entrambi.
"Scusa ancora"
"Figurati"-rispose freddo, cominciando ad andarsene-.
Lo vidi scomparire giù dalle scale.
Sorrisi, dirigendomi verso l'aula d'inglese.
Entrai e mi sedetti, rpirendendo il foglio di pentagramma, cercando un ritmo e le parole.
Suonò nuovamente la campanella, dando inizio così alla lezione, ma io rimasi con lo sguardo fisso sul foglio;alzai meccanicamente la mano quando sentii pronunciare il mio cognome .
Una volte finito l'appello, ci diede subito indicazione per gli esercizi, nemmeno si presentò ,
«Bene, cominciamo bene»-pensai,sbuffando-.
Aprii il libro a pagina 14 sbuffando;presi la penna ed il bianchetto .
Peccato che trovai la pagina già scritta, il fatto è che non erano nè la mia scrittura, nè la mia penna.
Stralunato ,andai alla prima pagina, per vedere se c'era il nome scritto.
"Christopher Lucian Arclight"
«Ow, quindi è così che si chiama»-sorrisi ripensando a quell'angelo dai capelli cenere e dagli occhi troppo blu-.
Sorrisi, scuotendo il capo,lasciando perdere il mio foglio ed il pensiero dei suoi occhi, concentrandomi suquella materia troppo importante per me ed il mio hobby.
Così ricopiai le domande degli esercizi su un foglio,svolgendo così gli sercizi.
L'ora passo più in fretta delle altre, ed io non sperai altro che incontrarlo, per potergli ridare il libro.
 



{Christopher's Point Of View}

 

Uscii dall'aula di arte,e cominciai a salire le scale,diretto al mio armadietto.
Composi la combinazione, lo aprii e, il libro di inglese,posizionato in modo precario cadde mostrando la
prima pagina.

Sbuffai.
«Oggi mi cade tutto».
Mi chinai a raccorglierlo,notando che la calligrafia e la penna non erano le mie.
"Jason Cooper"-guardai curioso quel nome, pensando a chi potesse appartenere-.
Poi ricordai quel ragazzo,con il quale mi ero scontrato l'ora prima;ricordai il colore dei capelli,il suono della
sua voce, la lieve cicatrice sulla mano destra ed il suo profumo alla canella e cioccolato,ma mi sfuggì il
ricordo del suo sguardo.

Mi guardai intorno, cercando la macchia arancione di cui avevo bisogno, e quando abbassai lo sguardo, me lo ritrovai davanti con un sorriso smagliante.
E poi mi tornò in mente, la pesantezza di quegli iridi puntati addosso;erano gli occhi più arancioni e cupi
che abbia mai visto.

Erano vuoti,scuri, senza fondo; ma nonostrante questo il loro colore li rendeva caldi,avvolgenti.
Uno di quegli sguardi a cui non puoi sfuggire, capace di ipnotizzarti,capace di rapirti e di portarti al centro
della voragine.

Mi porse la mano.
"Jason, lo stesso imbranato di prima"
"Christopher"-risposi, stringendogli la mano-.
"M-Mi dispiace per stamattina"
"Tranquilo, davvero"
"Oh, Giusto,sono qui perchè prima ci siamo scambiati i libri di inglese"
"Si..Me ne ero accorto, grazie per avermelo riportato...Jason"
"Figurati.Prendilo come...il recupero per esserti venuto addosso stamattina"-provai ad accennare un sorriso,
ma non ci riuscii-.

«Come al solito...»
Sentii il suo sguardo pulsarmi addosso,mentre ci scambiavamo i libri.
"Bhe, io ora vado...È stato un piacere Christopher e scusa ancora"
"Anche per me Jason"
"Alla prossima"-alzai la mano in segno di saluto,mentre lo vidi pian piano sparire in mezzo alla folla.
Rimasi però sbalordito dalle mie stesse intenzioni.
Sbattei l'armadietto con violenza, dopo aver preso il materiale per fisica.

 

   
 
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