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Autore: drosmigs_62    17/06/2015    4 recensioni
"Lui era chiaramente a disagio, lo sapeva perché aveva iniziato a spostare il suo peso da una gamba all’altra. Che carino che è quando fa così. - Allora, pace? - Disse sfoggiando un radioso sorriso.
-D’accordo Flash, pace! Ma prima, riordini questo pasticcio.- Disse lei ridacchiando. - Oh,come desidera mia principessa!- Flash si chinò a terra e con cura iniziò a raccogliere tutti i libri della ragazza. Twilight osservava la scena. Di solito era sempre stata felice di incontrare il suo fidanzato, ma questa volta c’era qualcosa di diverso. La solita emozione, il solito batticuore erano spariti. In compenso un terribile senso si colpa le stringeva lo stomaco. Ora che si era scusato, non si sentiva più fiera di ciò che aveva fatto. "
Segreti. Tradimenti. Amicizia. Amore. Cosa può succedere durante un'innocua gita scolastica?
[Human Version]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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 Non doveva andare così (Applejack pv)

 

 

Il sole filtrava appena attraverso le tapparelle. Nella vecchia casa di campagna, aleggiava già un buonissimo odore di frittelle alle mele, mentre tutti gli animali della fattoria cominciavano a svegliarsi. 

 

Il silenzio regnava sovrano.

 

Applejack dormiva pesantemente, i piedi sul cuscino e la mano destra spiaccicata in volto. 

La sera prima era rimasta alzata fino a tardi,cosa che non era per nulla da lei, solo perché Rarity non sapeva cosa mettersi per il giorno dopo. All’inizio la bionda era rimasta piuttosto seccata, ma in fin dei come poteva ignorare il suo “zuccherino personale”?

 

-Applejack!-

 

 

-Applejack!-

 

 

-APPLEJAAACK!!!!-

 

La ragazza saltò giù dal letto, come sull’attenti. I lunghi capelli biondi le coprivano metà visuale.

Cos…chi è?-

In quel momento la porta in legno si aprì lentamente e da dietro sbucò una ragazzina dai lisci cappelli rossi fermati dietro da un fiocco rosa, decisamente troppo grande per lei. 

-Ciao, sorellona. Ben svegliata!-

AJ si lasciò cadere sul letto. Aveva un mal di testa fortissimo e gli occhi le bruciavano per colpa delle ore passate a fissare lo schermo del telefonino. - Heylà, Applebloom. Come mai già in piedi a quest’ora? Tu non inizi scuola più tardi?- Ci fu un minuto di silenzio, poi la rossa entrò nella stanza e si sedette accanto alla sorella. Applejack sorrideva in attesa della risposta, ma sentendo che tardava ad arrivare il suo sorriso beato sparì in un lampo.

-Aspetta, sorellina, toglimi questa curiosità…- Disse la maggiore mettendosi a fissare la più piccola. - Come mai hai già addosso salopette, scarpe e tutto il resto?- Applebloom arrossì un pochino e si grattò nervosamente la nuca. - Ecco…Granny mi ha detto di venire su a svegliarti, perché, sai…sono le sette e mezza, quindi…- Non appena AJ sentì l’ora scattò in piedi come una gazzella, vispa e attiva più che mai. - LE SETTE E MEZZA!!!??? LA CORRIERA PER IL MUSEO PARTE FRA UN QUARTO D’ORA!- Con la velocità della luce sfilò via il suo pigiama a tuta e cominciò a frugare in un cassetto straboccante di vestiti, in cerca di un reggiseno, senza preoccuparsi della presenza della sorellina. - Hey cucciola, secondo te questo può andare?- Ne indossava uno color crema che risaltava ancor di più la sua pelle scura e abbronzata, ma era chiaramente troppo piccolo. - Bhe, non saprei…- Cominciò la più piccola con fare   da intenditrice. - Non è, come dire, troppo stretto?- La bionda aprì l’anta di un vecchio armadio, alla quale era stato agganciato grossolanamente uno specchio. - Ugh! No, non va per nulla bene.- Stava per rimettersi a cercare, quando vide l’ora sulla pendola sistemata in corridoio. - Fa niente non c’è tempo!- Così dicendo si levò il reggiseno, infilò una vecchia camicetta a quadretti bianchi e arancioni e corse giù dalle scale ancora in mutande. 

Alla buon ora, dormigliona!- Gracchiò sua nonna spuntando da dietro i fornelli. 

Applejack le passò oltre. - Ciao GrannySmith…- Si fiondò per terra per infilarsi un paio di lunghi stivali da cowboy. - Heylà BigMac! Dormito bene?- Disse poi al suo fratellone, mentre si metteva una vecchia gonna in jeans. - He già!- Rispose lui porgendole lo zaino. - E tu Applejack?- La bionda afferrò la sacca e vi ci buttò all’interno una quindicina di mele rosso bordò. - Oh, sì…bene,bene.- Applebloom nel frattempo gli aveva raggiunti al pian terreno e ora era seduta a tavola intenta a gustarsi un’enorme frittella alle mele appena sfornata. Granny si tolse i guanti da cucina e osservò mal fidente la nipote, negata nel dire bugie. -Allora come mai è dovuta venire tua sorella a svegliarti?- AJ alzò gli occhi al cielo. - Scusami, Granny, non succederà più.- La nonna però non era ancora soddisfatta. - Si può sapere perché hai l’aria così stanca?- La bionda si sistemò la sacca sulle spalle. - Ieri ho fatto un po’ tardi perché sono rimasta sveglia a chiacchierare con Rare, ma ora recupero subito le forze.- Al solo parlare di Rarity le erano venute le farfalle allo stomaco e sul suo viso si era stampato un sorriso sognante. 

Nella casa, calò una strana atmosfera d’inquietudine. BigMacintosh si voltò a fissare la nonna preoccupato e lei ricambiò il suo sguardo. Solo la più piccola sembrava tranquilla. Applejack guardò torva i due.-Cosa….- Ma non fece a tempo a finire la frase che la nonna aveva già rivolto la sua attenzione da un’altra parte. - Vieni è tardi…- Mugugnò BigMac avviandosi verso un vecchio fuori strada ricoperto di fango. 

 

Erano quasi arrivati e nessuno dei due aveva più aperto bocca da quando avevano lasciato il giardino dolci mele. 

AJ si fece coraggio, anche se aveva il sospetto che non erano di sicuro buone notizie. - He..hey fratellone, qualcosa non va?- Il ragazzo accostò a bordo strada e tirò il freno a mano.- Ascoltami, sorellina…- Questo non era un buon segno. - …io e Granny abbiamo parlato e pensiamo che così non può andare.- La bionda sentì un brivido scorrerle lungo la schiena. Pensava di aver capito a cosa si riferiva, ma era troppo terrorizzata per chiedere. - Rarity…- Ecco ciò che temeva. - Ci siamo accorti tutti di come la guardi e come state assieme. Senza contare le voci che girano a scuola…- Applejack era pietrificata, non riusciva a dire nulla. - Applejack! Lo so che state assieme, ma devi lasciarla!- L’ultima parola fece da sblocco. - COSA!!?? Ma…non capisco, perché? Noi, cioè, io non ho fatto nulla di male…non…- Si zittì allo sguardo gelido che le rivolse il fratello. -Non ti chiedo molto AJ…- La bionda spalancò i suoi splendidi occhi verde smeraldo. - Come sarebbe che non mi chiedi molto?! Mi chiedi di rinunciare alla ragazza che amo.- BigMac si passò una mano sul volto. -Perchè non vuoi capirlo? I nostri genitori non ci sono più, Applebloom ha solo noi due, che esempio le dai?-  La ragazza prese un nastro rosso e si legò i lunghi capelli in una bassa coda, lo sguardo spento. -Allora, mi prometti che non la frequenterai più? - - Sì, te lo prometto BigMac.- Si volse a guardare fuori dal finestrino, gli occhi lucidi e un terribile nodo allo stomaco.

Passò qualche secondo. Il ragazzo sapeva che non lo avrebbe mai perdonato, ma sua sorella era solo confusa, niente di più. 

-Parti subito, o perdo anche la corriera.- 




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Heylà, ciao di novo! Innanzi tutto grazie mille a tutti quelli che mi hanno lasciato un comento, davvero vi adoro:3 
Ora un avviso: da queato capitolo in poi, il racconto sarà ambientato durante il giorno precedente agli avvenimenti accaduti nel primo capitolo. Ogni momento della giornata sarà visto dai vari punti di vista, perciò attenzione a non confondervi!
Okay, ora vi saluto e grazie di cuore per aver letto. ;))

   
 
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