Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: eliseCS    17/06/2015    3 recensioni
Sono dell'idea che valga la sacra regola: "Quello che dice la Rowling è legge". Quindi se alla fine Draco ha sposato Astoria (e non Hermione...) un motivo ci sarà...
Non ho nulla contro le Dramioni (anzi...) però ho deciso che per una volta anche Astoria ha diritto alla sua chance per conquistare il suo futuro marito.
Questa è la mia personalissima versione di come sono andate le cose :)
-----------------------------------------------
[...]Quando Draco era nato uno dei primi pensieri di Lucius era stato quello di riuscire ad individuare una famiglia Purosangue che fosse abbastanza ricca, potente e importate, e che ovviamente avesse anche una figlia che sarebbe stata degna di diventare la moglie di suo figlio.
Quando, due anni più tardi, Agatha aveva dato alla luce Astoria, Lucius aveva quasi fatto i salti di gioia: quella bambina era la scelta migliore che avrebbe potuto fare. [...]
[...] ...volenti o nolenti Draco e Astoria si sarebbero sposati, onorando una volta per tutte quel contratto che era stato stipulato anni prima a loro insaputa.
-----------------------------------------------
Spero di avervi incuriositi almeno un pochino
Buona lettura!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza e il Mangiamorte'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
3 - una donna che mi faccia battere il cuore, che mi zittisca con una parola e mi lasci senza fiato con uno sguardo
 
 
 
Quando l’ultima volta che si erano incontrati Astoria gli aveva detto che la volta successiva si sarebbero incontrati nel bar “più in vista” della via principale della Londra babbana, Draco non aveva messo in conto che non era solo uno il locale che avrebbe potuto corrispondere alla descrizione.
Il risultato fu quindi un frenetico affacciarsi a sbirciare all’interno di ogni locale che incontrava sperando di cogliervi la ragazza all’interno.
Ovviamente ogni tentativo si era rivelato un buco nell’acqua.
Stava giusto pensando di tornare indietro (se anche avesse trovato il bar giusto dubitava che Astoria fosse ancora lì ad aspettarlo visto il mostruoso ritardo che aveva accumulato) quando il suo sguardo cadde su un’insegna luminosa e palesemente esagerata di un locale non troppo distante dalla sua posizione.
Era deciso: avrebbe fatto un ultimo tentativo, e se neanche quello fosse andato in porto sarebbe tornato a casa a pensare a un modo per scusarsi con Astoria: sicuramente una come lei non era abituata a farsi dare buca dai ragazzi…
 
Perso nei suoi pensieri, completamente concentrato sull’insegna di quel bar babbano, non prestava la minima attenzione alle persone che gli passavano accanto.
Andava avanti imperterrito scansando in malo modo chiunque osasse avvicinarsi troppo per i suoi gusti.
Stava giusto  per raggiungere la sua agognata destinazione quando… si ritrovò seduto per terra dopo essere andato a sbattere su qualcuno.
Incredibile: uno di quegli sporchi babbani gli era andato addosso facendolo addirittura cadere rischiando così di rovinare uno dei suoi completi migliori!
Alzò lo sguardo, pronto a dare spettacolo con un’incredibile sfuriata, ma non appena si rese conto contro chi era andato a sbattere si bloccò.
Per terra davanti a lui, intenta a pulirsi le mani sporche di ghiaino dopo la caduta, c’era una ragazza.
Aveva lunghi capelli color mogano sciolti sulle spalle, e indossava un vestito verde corto e non eccessivamente scollato che avrebbe sicuramente definito di suo gradimento.
 
Quella babbana era davvero carina…
 
Peccato che, dopo qualche ulteriore secondo di contemplazione, si rese conto che quella non era affatto una babbana: quella ragazza era Astoria.
Cosa aveva pensato lasciando la casa dei suoi?
Che la donna che avrebbe sposato avrebbe dovuto sapergli far battere il cuore, zittirlo con una parola e lasciarlo senza fiato con uno sguardo.
Era più che sicuro che il batticuore che sentiva in quel momento non fosse dovuto né alla corsa che aveva fatto, né allo scontro che si era appena verificato; e vedere Astoria così vestita lanciargli uno sguardo indecifrabile mentre si alzava l’aveva letteralmente lasciato senza fiato: sembrava che i suoi polmoni si fossero svuotati da tutta l’aria.
Si rialzò a sua volta ricordandosi finalmente di respirare.
Fece per aprire la bocca per parlare ma…
“Che strano, mi sembrava che di solito fossero le donne quelle che si fanno aspettare agli appuntamenti…” Astoria lo zittì prima ancora che riuscisse a dire una parola.
A quel punto Draco la guardò boccheggiando: possibile che… no, non doveva neanche pensarci.
Astoria poteva considerarsi l’unica vera amica che avesse mai avuto, l’unica che non l’avesse mai giudicato per quello che era e per quello che aveva fatto.
Se avesse anche solo sospettato quello che aveva pensato di lei qualche secondo prima come minimo sarebbe scappata a gambe levate: nessuna ragazza con un po’ di buon senso avrebbe voluto rischiare di rimanere incastrata con uno come lui.
 
Ricompose quindi la facciata dietro la quale era solito nascondersi e ignorando la provocazione domandò, sviando il discorso: “Come mai così elegante oggi?”
L’idea che si fosse vestita così per lui era, seppur molto allettante, altamente improbabile, soprattutto visto l’abbigliamento estremamente informale con cui si era sempre presentata le volte precedenti.
“Anche tu non sei da meno, vedo. Cos’è successo: le magliette con le maniche corte ti hanno mancato di rispetto in qualche modo e per ripicca non le metti più?” lo canzonò lei di rimando accennando alla sua ritrovata camicia bianca con le maniche lunghe che faceva capolino da sotto la giacca dal taglio impeccabile.
Draco si ritrovò senza parole per la seconda volta in poco tempo: se a parlargli in quel modo così insolente fosse stata un’altra persona di sicuro si sarebbe arrabbiato non poco…
Mentre ghignava colpevole alla provocazione della ragazza non gli sfuggì comunque il fatto che non avesse risposto alla sua domanda, e poteva dire di aver imparato a conoscere abbastanza bene Astoria da supporre che gli stesse nascondendo qualcosa.
Da parte sua però nemmeno lui voleva raccontare quello che era successo davvero al Manor quel pomeriggio: era più che sicuro che Astoria lo avrebbe come minimo preso in giro per essere letteralmente scappato a quel modo.
 
Ma dopotutto cos’altro poteva fare?
Era un Malfoy, ed era anche un Serpeverde: lui scappava sempre.
 
Optò alla fine per una versione che non si allontanasse troppo dalla verità: quella strega della sua amica(?) sarebbe riuscita a capire che stava mentendo alla sua più piccola esitazione.
“Un tè con mia madre…” cominciò infine. “Concluso male –tra l’altro- c’era anche mio padre e volevano convincermi a ritornare a casa…” spiegò cercando di usare il tono più convincente del suo repertorio.
“Più o meno la stessa cosa” commentò Astoria dopo un attimo di riflessione. “Oggi pomeriggio i miei sono riusciti ad incastrarmi in una riunione di famiglia a sorpresa, e mia nonna ci tiene a vedermi sempre vestita bene, quindi… Alla fine però sono scappata” concluse poi. “Non ce la facevo più a sentirli parlare di cose che non mi interessano minimamente…”
 
Dopotutto l’unica cosa che le sarebbe potuta interessare riguardo il suo matrimonio combinato sarebbe stato come annullarlo…
 
“Be’, anche mia madre ci tiene molto a come mi presento. Credo che le sarebbe venuto un colpo se mi avesse visto con i vestiti che indosso ultimamente…” finì di giustificarsi lui facendo cadere il discorso.
Le scuse che i due si erano rifilati erano stranamente simili tra loro, a nessuno dei due era sfuggito.
 
“Lo sai che non credo a una parola di quello che hai detto, vero?” domandò Astoria di punto in bianco con tono quasi disinteressato.
“Potrei dire esattamente la stessa cosa mia cara…” rispose Draco di rimando con tono fintamente innocente.
Ci fu un attimo di silenzio che Astoria ruppe ridendo sollevata.
“Oh bene. Patti chiari e amicizia lunga: tu non fare domande e io non ti racconterò bugie!” stabilì allegramente.
Draco rimase lì per lì un po’ stupito dal suo comportamento: allora gli stava davvero nascondendo qualcosa!
Alla fine però si ritrovò a convenire a sua volta: “Affare fatto. Sempre però se la cosa è reciproca”
“Certamente”
“Bene”

 
“Che ne dici di andare a mangiare qualcosa? Ormai si è fatto tardi” propose Astoria cominciando a incamminarsi lungo la via.
“Ehm… ok. Tu sai dove andare?” le chiese subito lui reprimendo quello che si poteva benissimo avvicinare ad un attacco di panico bello e buono: lui, Draco Malfoy, a cena fuori nella Londra babbana? Se i suoi l’avessero visto in quel momento come minimo l’avrebbero diseredato.
Lui conosceva dei buoni ristoranti, rigorosamente gestiti da maghi (purosangue), che sarebbero stati perfetti. Sarebbe bastata una semplice smaterializzazione e ci sarebbero arrivati in un battito di ciglia.
Ma evidentemente la sua accompagnatrice aveva già qualcosa in mente.
“Oh sì” rispose infatti Astoria in modo tutt’altro che rassicurante alla domanda che le era stata posta. “So perfettamente dove andare. C’è un posto qui vicino che fa proprio al caso nostro… soprattutto tuo, in effetti…” aggiunse misteriosa. Negli occhi le si era accesa una strana luce, e Draco si ritrovò a pensare che qualsiasi cosa la ragazza avesse in mente non fosse niente di buono.
 
Camminarono in silenzio per qualche minuto, ognuno assorto nei propri pensieri senza sapere che, fondamentalmente, entrambi stavano in realtà pensando alla stessa cosa: l’incontro mancato con il loro futuro marito/moglie a cui erano riusciti a sfuggire per un pelo.
Ad un certo punto Draco andò (di nuovo) addosso ad Astoria: era talmente preso a pensare ad un modo per convincere i suoi ad annullare quello che, purtroppo, era sicuramente un contratto matrimoniale già siglato da non essersi accorto che la ragazza si era fermata.
Il suo sguardo passò dal sorriso diabolicamente angelico che si era dipinto sul volto di Astoria all’insegna del ristorante davanti al quale stavano stazionando.
Una grande ‘M’ gialla e tondeggiante spiccava su uno sfondo rosso e sotto, a lettere bianche e cubitali, il nome: McDonald’s.

















Salve a tutti!
Terzo capitolo e già inizio con i ritardi... chiedo scusa davvero, ma ieri non sono nemmeno riuscita ad accenderlo, il computer...
Comunque... cosa ne pensate del capitolo? Quando mi è venuta l'idea del McDonald's sono rimasta come folgorata, mi piaceva un sacco... voi cosa dite? Riuscirà Draco a sopravvivere a questa terribile esperienza? (implicita richiesta di una recensioncina piccina picciò...)
Come sempre ringrazio chi aggiunge alle storie alle seguite/ricordate: 
Sophie_CarlisleAkakurina e tama_chan_ 
Spero di riuscire ad essere puntuale per la prossima settimana, quindi a martedì prossimo!!
E.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: eliseCS