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Autore: Elenim    22/02/2005    2 recensioni
Perchè? una sola domanda mi risuona nella testa, una sola parola che precede altre che specificano le mie domande su di te... su di me... su di noi... ma una sola domanda mi pongo da quando mi hai baciata: perchè ti piaccio? è la mia prima storia che pubblico dopo le mie poesie che stanno lentamente occupando una piccola e remota sezione del sito. spero solo che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano le tre del pomeriggio quando tornai a casa ancora tutta rossa in faccia, mia madre nel vedermi si preoccupò come una mat

Erano le tre del pomeriggio quando tornai a casa ancora tutta rossa in faccia, mia madre nel vedermi si preoccupò come una matta, non mi aveva mai vista in quello stato.

-Giuly! Tesoro, cosa è successo? Come mai sei tutta rossa? Non sarai malata spero! – ci mancava solo che io mi ammalassi per decorare il tutto, mi sentivo uno straccio senza prendere l’influenza non era il caso di peggiorare la situazione.

-Non ti preoccupare mamma, sto bene, sono solo un po’ stanca. – cercai di tranquillizzarla, ma a quanto pare non avrò mai carriera nel teatro o nel cinema.

-Tu ora vai a letto e guai a te se provi ad alzarti prima dell’ora di cena!

-Ma oggi io devo… - mi bloccai di colpo, stavo per dire “devo andare alla partita di Jim”? Ma cosa mi era preso tutto ad un tratto? Poteva un semplice bacio trasformarmi in questa maniera così radicale? Divenni ancora più rossa ripensando al bacio e a Jim e il mio cuore batteva così forte che a mia madre sembrò che avessi la tachicardia.

-Tu non vai da nessuna parte! Oggi riposi e se per caso non dovesse bastare domani non andrai a scuola!

-Cosa!? Mamma sei diventata matta!? Io domani ci vado a scuola, dovesse cascare il mondo! – non potevo sopportare di farmi cogliere sorpresa da Jim per quel bacio! Se non mi fossi presentata a scuola avrebbero avuto di sicuro qualcosa di cui sparlare oltre al fatto che ero la regina dei ghiacci. Mi vedevano come una ragazza fredda e insensibile? Che facciano pure, non me ne importa più nulla!

Andai verso la mia camera e come mi aveva ordinato mia madre mi misi a letto, ero passata da scioccata a infuriata con il mondo, come aveva potuto baciarmi Jim? E pensare che gli avevo detto proprio quella mattina che non avevo alcuna intenzione di trovarmi un ragazzo prima di diplomarmi, ma aveva le orecchie foderate di prosciutto in quel momento?

È inutile pensarci in questo momento, pensai cercando di darmi una calmata, domani che andrò a scuola parlerò con lui e gli chiederò una spiegazione. Nonostante le parole che mi ero detta non potei fare a meno di nascondermi sotto le coperte, ripensavo ancora a quel bacio, al mio primo bacio, anche se era stato Jim a darmelo mi era piaciuto parecchio, perché? Non capivo il motivo di quella sensazione, non l’avevo mai provata prima d’ora, ma non potevo e non volevo credere che fosse amore, non poteva nascere un sentimento così profondo solo dopo un bacio, era innaturale. Per tutta la sera rimasi a riflettere su cosa fare l’indomani, su cosa significasse quella sensazione e a cosa dire a Jim quando l’avrei visto. Dovevo prepararmi psicologicamente per non essere nervosa quando avrei dovuto parlargli in prima persona.

-Tesoro… la cena è pronta!

-Non ho fame mamma! Mangerò qualcosa più tardi!

Non vi nascondo che mia madre finita la cena venne da me più pallida di quanto non lo fosse di solito, era preoccupata a morte per la mia salute, nonostante io le continuavo a dire che stavo bene lei non voleva credermi. Rimase con me fino a quando io, stancandomi di averla tutto il tempo appresso, cominciai a raccontarle cosa era successo a scuola, senza ovviamente dirle che era stato Jim a baciarmi, altrimenti lo avrebbe detto a mezzo mondo quella pettegola.

-Dovresti esserne felice tesoro, come mai ti struggi in questa maniera?

-Perché a me quel ragazzo non piace mamma, mi ha colto alla sprovvista e mi ha baciata! Ecco perché non sono felice!

-Allora glielo devi dire che non è il tuo tipo, così poi forse ti lascerà in pace.

-Glielo avevo già detto, ma lui lo ha fatto lo stesso… adesso non so cosa fare… - anche mia madre non sapeva cosa dirmi per farmi stare meglio, anche se quella mini chiacchierata con lei mi aveva fatto bene.

-Diglielo di nuovo che non ti piace, sempre se non ti piace.

-Mamma! A me non piace alcun ragazzo in questo momento! A me interessa solo diplomarmi, poi mi troverò un ragazzo, ma per il momento voglio solo pensare allo studio!

-Ah bambina mia, così ti stai rovinando da sola… se non cogli l’occasione della tua vita in futuro te ne pentirai amaramente. – e se ne andò lasciandomi sola nella mia camera. Cosa voleva dirmi? Che se continuo con quest’atteggiamento non troverò mai il ragazzo? Sciocchezze… e poi non mi farebbe ne caldo ne freddo, sono riuscita a vivere senza l’amore fino ad oggi e ci riuscirò anche in futuro.

La mattina dopo mi svegliai come al solito alle 7, mi lavai, mi vestii e dopo un’abbondante colazione mi sono diretta verso scuola; non so cosa mi prese quel giorno, ma avevo indossato l’unica gonna che possedevo in tutto il mio armadio e l’avevo abbinata ad una maglietta attillata nera che indossavo qualche volta con i jeans. Non sembravo nemmeno io. Mi ero legata i capelli con una coda alta tirandomi tutti i capelli indietro lasciando scoperto il mio viso. Per fortuna non ero impazzita fino al punto di truccarmi, anche perché sapevo che sarebbe venuto un disastro vista la mia scarsa esperienza nel truccarmi. Al mio arrivo tutti i miei compagni di classe si voltarono verso di me, non capivo se erano stupefatti per il mio cambiamento oppure erano divertiti per lo spettacolo che io stavo dando loro. Fu in quel momento che Jim si avvicinò a me e mi portò fuori dall’aula.

-Gin! Come mai sei vestita in questo modo?

-Che c’è non ti piaccio? Non avevo nulla da mettermi! – mi guardò un po’ sorpreso, forse si aspettava che io diventassi tutta rossa e che cominciassi a balbettare? Era quello che avrei fatto se solo non fossi molto infuriata con lui. – Comunque era proprio con te che volevo parlare! Si può sapere perché lo hai fatto?

-Fatto cosa?

-Non fare il finto tonto! Lo sai benissimo!

-Ti riferisci al bacio per caso? Non capisco perché te la prendi tanto.

-Perché non me la prendo tanto? Ti rendi conto che tu mi hai rubato il mio primo bacio?

-Se ti può consolare, anche per me quello era il mio primo bacio.

Quella rivelazione mi lasciò senza parole, lui aveva dato il suo primo bacio a me? –E si può sapere il motivo?

Jim mi prese per le spalle e ad un certo punto assunse uno sguardo intenso e serio, non lo avevo mai visto così, mi faceva paura. –Come è possibile che tu non lo abbia ancora capito? Io sono innamorato di te Giuly!

Rivelazione! Non mi aveva mai chiamata Giuly, mi aveva sempre chiamata Gin o affiliato nomignoli del genere, anzi, a dire la verità era stato lui il primo a chiamarmi Gin, si vedeva proprio che stava facendo sul serio.

-E anche se so che io per te sono solo un amico io non posso smettere di pensarti! Anche se ci vorranno anni prima di riuscire a raggiungere il mio scopo, io cercherò di conquistarti! – in quel momento, quando smise di parlare, mi strinse forte a se. Io ero ancora confusa per quello che mi aveva detto: “io sono innamorato di te Giuly!” e io pensavo solo ad una domanda che però in quel momento non riuscivo proprio a dirgli “Perché proprio io?”

Appena tornammo in classe io presi posto vicino ad Anna, ancora con gli occhi sgranati per quanto successo in corridoio. La mia mente era così confusa che non riuscii a seguire le lezioni, era la prima volta che mi capitava di non farlo. Anna mi lanciava di tanto in tanto degli sguardi preoccupati, non era da me comportarmi in quella maniera e io lo sapevo, dovevo cercare di reagire, ma il ricordo di quella dichiarazione mi faceva sentire come un ghiacciolo al sole che si stava lentamente sciogliendo.

-Gin, ti senti bene? – Anna mi stava chiamando. – Gin, che cos’ hai?

Mi girai per guardarla, ancora mi chiedevo perché piacevo io a Jim invece che lei, era sempre stata Anna a piacere ai ragazzi, sin dalle scuole medie, tutti i ragazzi che venivano da me per parlarmi era esclusivamente per sapere che tipo di ragazzo le piacesse. Anche io per un certo periodo l’ ho ammirata, ha dei bellissimi capelli rossi tagliati a caschetto, gli occhi color verde speranza intenso come non se ne vedevano in giro ed era sempre abbronzata, delle volte mi veniva voglia di diventare la sua gemella solo per assomigliarle, ma fortunatamente quel periodo è passato.

-Anna, non so più cosa fare… - era vero, avevo la testa piena di pensieri e dubbi, sembrava che stesse per scoppiare.

-Che cosa è successo prima? Cosa ti ha detto Jim?

-Si è dichiarato… - una smorfia di compiacimento apparve sul suo volto.

-Visto che avevo ragione? – mi disse con un’aria da filantropo.

-Si avevi ragione, ma potresti per favore evitare di rinfacciarmelo? È già abbastanza imbarazzante doverlo sapere senza te che mi tormenti.

-Scusa, ma è troppo bello vederti in questo stato, è la prima volta che ti comporti così.

-È una tragedia, altro che divertimento! Come è possibile che tu mi tratti così.

-È una punizione per come ti comporti.

-Una punizione?

-Già! Dici sempre che l’amore non è importante, e ora gli angeli ti stanno punendo per il tuo rifiuto della verità.

-Tu sei tutta suonata, una punizione per una sciocchezza simile… tu guardi troppi film e cartoni animati. – infatti Anna era bella quanto piena di fantasia, era molto brava in scienze ma era un’eterna bambina, il suo hobby era quello di leggere fumetti e guardare film alla tv. Una cosa molto imbarazzante per la nostra età. Mi stupisco che i nostri compagni di classe non la prendano in giro per questo.

-Credi pure quello che vuoi, ma ho come l’impressione che presto la situazione peggiorerà.

Pensai che stesse solo scherzando, pensai che era solo una sciocchezza, ma in realtà aveva ragione, presto, molto presto, sarebbe successo qualcosa di terribile e io sarei stata l’unica in grado di fermare quella follia.

  
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