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Autore: CrazyFantasyWriter    18/06/2015    2 recensioni
La guerra di Hogwarts è finita, Voldemort è stato sconfitto.
Harry decide di spezzare la bacchetta di Sanbuco, non fa per lui, non la vuole.
Un nuovo futuro aspetta il trio e l'intero mondo magico.
E se i ragazzi decidessero di tornare al castello per studiare un ultimo anno insieme?
Nuovi professori, nuove magie, gli amici di sempre, il coraggio di sempre.
Coppie degli scritti originali e caratteri non stravolti. E' un vero e proprio continuo secondo ciò che ha lasciato detto la Rowling, a parte per il fatto che i ragazzi tornano ad Hogwarts.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Capitolo 9-Hogwarts

Dopo la visita a Godric's Hallow, Harry e Ginny cominciarono a passare molto più tempo insieme riscoprendosi. Il ragazzo non aveva rivelato a nessuno cos'era successo alla Coppa del Mondo, quindi l'unica con cui poteva confidarsi era la fidanzata.

Harry non si era mai sentito così libero, però in alcuni momenti era davvero un'altra persona e poteva pensare solo a tutto il dolore che aveva portato Lord Voldemort. Ginny lo aiutava molto in quei momenti. Lo portava nella sua stanza, lanciava un Muffliato alla parta e si faceva raccontare ciò che il ragazzo provava.

L'ultima volta che Harry perse il controllo fu la peggiore. Lui e Ginny stavano studiando con Hermione quando li raggiunse Ron, al quale Harry non aveva più rivolto la parola, aveva in mano un pezzo di Bacchetta di Sambuco e stava giocherellando con un sottile filo che compariva dal lato spezzato.

“Perché non provi ad aggiustarla con il Magiscotch?” chiese Harry rabbioso, poi scappò via e la rossa lo seguì.

Sapeva che era tutta colpa della bacchetta e di conseguenza colpa di Ron. Non poteva concepire che lui se ne fregasse in quella maniera.

“Lo odio...” disse Harry, “Mi spiace, so che è tuo fratello, ma...”

“Lascia perdere” disse Ginny con un gesto incurante, “Se tutto quello che ti sta succedendo è per colpa di quella maledetta bacchetta...”

Harry la abbracciò.

“Vorrei solo che Silente fosse qui, così ci potrebbe spiegare meglio la situazione."

Harry non era l'unico a desiderare la presenza del vecchio e defunto preside in quella casa. Hermione infatti stava cercando un modo per raggiungere l'Australia e recuperare i suoi genitori e l'aiuto di un mago come Silente le serviva più che mai in quel momento.

* * *

Le vacanze erano terminate ed era tutto pronto per tornare a Hogwarts. Quella mattina era speciale e non solo perché i ragazzi avrebbero ripreso il treno, ma anche perché il piccolo Teddy sarebbe andato a vivere dalla sua nonna.

Alla stazione di King's Cross, salutati i signori Weasley, i ragazzi salirono sul treno. Harry si mise alla testa del gruppo. Non aveva voglia di passare il tempo con Ron, poi gli venne in mente che, probabilmente, Ron, come Hermione e Ginny, avrebbe passato il viaggio nello scompartimento dei Prefetti. E così fu.

Harry trascorse il tempo in treno in compagnia di Neville e Luna che a quanto pare “Erano diventati come lui e Ginny”, come aveva detto Paciock facendo ridere il Prescelto.

La mente del ragazzo vagò qua e là per tutto il viaggio. Era eccitato, ma aveva anche paura di non ricordarsi delle piccole cose Hogwarts. Era stata la sua casa per anni, ma l'anno prima aveva passato davvero poco tempo al castello ed era totalmente diverso da come se lo ricordava.

Il buio arrivò e i ragazzi raggiunsero la stazione di Hogsmede.

Harry scese con Neville e Luna che si allontanarono subito andando a prendere una carrozza, lui invece aspettò alcuni minuti che arrivasse Ginny e poi insieme uscirono dalla stazione.

“Hai visto Hagrid?” chiese la ragazza.

“Purtroppo no”

“Oh... allora era proprio vero” disse Ginny, “Quest'anno hanno messo quelli del primo anno davanti e li hanno fatti scendere qualche minuto prima, ecco perché a noi non aprivano le porte”

“Ah... E Hermione?”

“E' già andata, sai, deve guidare quelli più...” si bloccò, come se qualcuno l' avesse pietrificata.

“Tutto bene?” chiese Harry mettendole una mano su una spalla.

“Ha-Harry, quelli sono...”

Il ragazzo capì. Con tutte le persone che Ginny aveva visto morire era normale che i Thestral fossero visibili anche a lei.

“Li vedi?”

La rossa annuì.

“Sono... diversi”

“Si” disse Harry e la aiutò a salire sulla carrozza.

Il viaggio fu breve, forse perché il ragazzo era talmente agitato che non si accorse dello scorrere del tempo.

La Sala Grande era quella di sempre. Grande, suntuosa, illuminata da mille e mille candele sospese per aria, con il soffitto incantato che rispecchiava il cielo sereno di quella notte e piena zeppa di studenti chiacchieroni.

Lo sguardo di Harry però riuscì comunque a notare le piccole differenze che c'erano dal suo ultimo ricordo del banchetto di inizio anno.

La barba canuta di Albus Silente non svettava fra gli altri insegnati, al suo posto c'era il vestito verde della professoressa McGrannitt, che era diventata preside. Mancavano anche la figura scura di Piton e quella amichevole della vecchia professoressa di Babbanologia uccisa da Voldemort. Al loro posto c'era una sedia vuota e una occupata da un mago dall'aspetto insolito.

Il cappello parlante, ridotto peggio che mai, era stato appoggiato su uno sgabello davanti al tavolo degli insegnanti.

Il vecchio copricapo cominciò a cantare la classica canzone che Harry aveva già sentito al primo anno, poi lo Smistamento cominciò.

L'ultimo ragazzino fu assegnato a Serpeverde e gli applausi invasero la Sala. Una volta che il silenzio fu tornato la preside si mise di fronte a tutti, facendo scomparire lo sgabello con il cappello.

“Scusatemi tanto” cominciò la professoressa, “Come i ragazzi più anziani sanno, è consueto fare il discorso iniziale alla fine della cena, ma oggi sarà diverso e spero di non annoiare nessuno e di non fare svenire nessuno per la fame”

Harry e parecchi altri ragazzi sorrisero.

“Oggi è un giorno speciale. Speciale perché finalmente a Hogwarts è tornata l'armonia e sono tornati degli studenti allegri. Do il più caloroso benvenuto a tutti i ragazzi del primo anno e auguro un buon proseguimento a tutti gli altri”

Gli studenti applaudirono.

“Come tutti voi sapete l'ultimo anno è stato durissimo anche per noi. I Mangiamorte hanno invaso il castello e a maggio... Lord Voldemort ha attaccato la scuola uccidendo centinaia di maghi e streghe innocenti”

L'atmosfera nella Sala cambiò, tutti erano attenti e pendevano dalle labbra della preside.

“Ma è grazie alle perdite che abbiamo subito che possiamo godere di questa felicità, è per questo che sento il bisogno di ringraziare tutti voi uno per uno” poi le luci si abbassarono e la professoressa alzò la bacchetta illuminandola, lo stesso fecero i professori e poi, man mano tutta la sala.

“Grazie al professor Albus Silente e al professor Severus Piton, entrambi degni di essere diventati presidi della scuola. Grazie a Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Fred Weasley...” e l'elenco andò avanti a lungo, ma Harry smise di ascoltare. Intorno a lui c'erano ragazze che piangevano e che si abbracciavano fra di loro e professori commossi.

“E grazie a Colin Canon, a Lavanda Brown e a tutti gli altri studenti feriti che ora sono qui, nonostante tutto, per dimostrare che il male non si è impossessato del castello; che la scuola può riaprire e che nulla è possibile da sconfiggere con l'amore”

Dopo alcuni secondi le luci tornarono e tutti abbassarono le bacchette.

“E ora grazie ai vivi. Grazie a tutti voi che avete combattuto con onore e che non vi siete fatti fermare da niente e nessuno. Grazie a quei pochi Serpeverde che sono tornati qui oggi. Spero che riscatterete la vostra Casa nel migliore dei modi. Grazie a tutti i ragazzi che hanno disobbedito ai nostri ordini per duellare contro i Mangiamorte. Un ringraziamento speciale all'Esercito di Silente...”
L'intera Sala esplose e i membri dell' ES, tranne Ron ed Hermione, che Harry non aveva ancora visto, lanciarono sguardi complici al ragazzo.

“A Neville Paciock, che ha ucciso il serpente di Lord Voldemort, a Hermione Granger e Ronald Weasley e infine a Harry Potter” la preside osservò Harry e gli sorrise.

“Ad un umile ragazzo che è cresciuto in questa scuola e ha sentito l'agitazione per lo Smistamento proprio come voi” e indicò un paio di ragazzini a capo del tavolo rosso-oro, “E che ha fatto delle cose davvero grandi per la sua età”

Con grande stupore e sollievo del ragazzo nessuno gli puntava lo sguardo addosso, forse era finalmente riuscito a distogliere l'attenzione degli altri su di sé.

* * *

Il mattino dopo, a colazione Hermione e Ron non si fecero vedere e Harry passò un po' di tempo solo con Ginny.

“Non vedo perché abbiano messo Cho Chang come insegnante di Babbanologia” disse la rossa ad un certo punto.

Harry quasi si strozzò con una fetta di pane tostato.

“Cos- Cho Chang? Come...”

“Una lettera della McGrannitt a tutti Prefetti” spiegò Ginny veloce, “Lei è arrivata poco fa, ma dovrebbe già cominciare ad insegnare”

“Sono contento” rispose Harry sincero, “E' un modello da seguire, voglio dire... ha solo un anno in più di noi”

Ginny lo squadrò, torva.

“Non credo proprio” disse scocciata.

“Sei gelosa?” concluse Harry.

“No”

“Sei gelosa” affermò lui.

“E di cosa? Non seguiamo nemmeno Babbanologia”

Harry annuì ridacchiando.

“L'importate è che ci creda tu”

La notizia che una ex-studentessa così giovane avesse preso la cattedra di Babbanologia accreditò molto la materia e quella mattina ci furono un sacco di ragazzi che andarono a parlare con la preside per farsi aggiungere un ora in più di lezione, così Harry riuscì ad andare a trovare la McGrannitt solo il giorno dopo.

“Buongiorno Potter”

“Buongiorno” salutò lui cordialmente entrando nel vecchio ufficio appartenuto a Silente, “Mi chiedevo quando potessi cominciare a fare le selezioni per la squadra”

“Credo che domenica pomeriggio sia perfetto” disse la preside.

“Benissimo. Le devo portare un elenco dei componenti della squadra domenica sera?”

“Oh... si. Sarebbe magnifico”

“Ok. Allora grazie mille”

“Di nulla” lo congedò la McGranitt riprendendo a scribacchiare su un foglio di pergamena, “Ah... Potter?”

Il ragazzo si voltò.

“Sono contenta che tu sia tornato”

Harry le fece un sorriso e uscì dall'ufficio.

Si stava dirigendo verso l'esterno, per andare alla lezione di Erbologia quando andò a sbattere contro una ragazza con dei libri in mano.

“Scusa” disse Harry raccogliendole immediatamente i libri.

“Harry!” esclamò la ragazza.

Lui alzò gli occhi e vide una raggiante Cho Chang.

“Ciao” la salutò, “Ehm... Buongiorno professoressa”

La ragazza rise.

“L'hai saputo, eh?”

“Lo sanno già tutti. Congratulazioni!”

“Grazie mille. Adesso scusami, ma ho lezione dall'altra parte del corridoio e sono in super ritardo.”

“Oh... si. Anche io ho lezione” disse Harry, “Cioè io la devo seguire, mentre tu...” disse facendo dei buffi gesti con le mani.

“Ci si vede” lo interruppe Cho cominciando ad allontanarsi.

“Si, ci si vede. Ciao!”

Harry raggiunse la serra felice. Era davvero contento che per Cho la battaglia avesse significato avere un lavoro.

“Dove ti eri cacciato?” chiese Ginny sottovoce.

“Ero dalla McGranitt” rispose lui.

Dall'altra parte della serra Ron gli lanciò un occhiataccia.
“C'è tuo fratello che ha qualche problema” disse Harry a denti stretti.

Ginny aspettò che la Sprite si voltasse, poi gli disse:

“Dammi la mano”

“Cos-”

“Stringimi la mano, svelto”

Harry gettò un occhiata alla classe. Ognuno si faceva beatamente i fatti propri, così le prese una mano fra le sue.

Ron scostò immediatamente lo sguardo.

“Ecco” fece Ginny soddisfatta.

“Spero solo che non combini qualcosa con quella bacchetta”

Harry annuì, pensieroso. Odiava il lato geloso di Ron, ma non poteva negare che passare un mese senza parlargli fosse stato duro. Gli mancava il suo amico, ma non era ancora pronto a fare pace.




NOTE:
Ecco il nuovo capitolo.
Sinceramente non mi soddisfa molto... lascio a voi le recensioni

Alla prossima
  
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