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Autore: _windowsgirls    20/06/2015    1 recensioni
Monaco, 1867.
Quando mise i piedi per terra, lasciò la gonna e si strinse le mani, camminando a passo spedito, mentre il padre la accoglieva con un braccio aperto e sua madre, composta al suo fianco, le sorrideva con un angolo della bocca. Accanto ai suoi genitori, c'era un uomo vestito di tutto punto, con un accenno di calvizia e gli occhi piccoli e rugosi. «Buongiorno, Altezza» disse con un accento diverso e strano, mentre si accovacciava in maniera buffa e affaticato per fare un inchino a Margot. Accanto a lui, c'era un ragazzo bellissimo che la ragazza si soffermò ad osservare: aveva i capelli ricci leggermente allungati e un vestito blu, con dei ricami dorati sul collo. Le fece un rapido sorriso con un angolo delle labbra, e si inchinò di fronte alla principessa senza distoglierle lo sguardo verde di dosso.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nothing is like it used to be'
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He's arrived




«Devi andare!» Giselle inziò a spintonare Margot, ma la principessa aveva i piedi puntati per terra, mentre Niall aveva lo sguardo spalancato e incredulo. Louis era sorretto da Maura che lo accompagnava sul divano in cucina, mentre Bob Horan incominciava a chiarire brevemente come si sarebbero dovuti comportare nel caso il principe scozzese fosse giunto lì realmente. Poi il capofamiglia si girò verso Giselle e Margot, la quale continuava ad avere lo sguardo vacuo, ripetendosi sotto voce "è impossibile".
«Giselle...» il padre fece un pausa, guardandola leggermente ansioso, con gli occhi che vagavano per tutto l'ingresso. «.. portala da Zayn. Loro non hanno una cantina?»
«Ma papà-»
«Fallo» l'ammonì Maura mentre dava un bicchiere d'acqua a Louis. La signora Horan si girò verso il cocchiere e gli accarezzò la testa come se stessa avendo a che fare con un figlio ammalato. «Ti conosce?»
«Non ne ho idea» le rispose lui con un fil di voce, mentre nel cuore della sera, con il silenzio che aleggiava sulle strade, Giselle spintonava Margot fino a casa di Zayn, che era sul fondo della stessa via in cui abitavano. La principessa camminava come un'automa, una bambola priva di vita che doveva essere mossa per forza da qualcun altro. Giunti di fronte alla casa, Giselle bussò rapidamente, e le andò ad aprire Waliyha. 
«Qual buon vent-» Ma non fece in tempo a farla finire di parlare che Giselle entrò di soppiatto in casa, con Waliyha che richiudeva la porta basita. «Cerchi Zayn?»
«E' al piano di sopra?» chiese la ragazza, con Margot che si torturava il labbro tra i denti.
« Sì, ma perchè c'è Chant-»
«Vado da lui» Giselle strinse la sua mano intorno al polso di Margot e si mise a correre sulle scale, aprendo la porta di Zayn senza bussare.
Il ragazzo era steso a letto con le caviglie accavallate, e solo con una camicia bianca addosso e un paio di boxer. «Giselle?» disse alzandosi subito grattandosi la nuca.
«Oh..ehm, scusa, ma..»
«Avrei preferito che mi vedessi in questo stato in altre circostan-»
«Harry» disse Margot puntandogli gli occhi scuri addosso. Dirlo nuovamente a voce alta le fece accapponare la pelle. Com'era possibile che Harry fosse andato a Londra, proprio in quel quartiere dove lei aveva deciso di trovare asilo? 
«Harry chi
Giselle si schiaffeggiò la fronte e fece entrare Margot nella stanza, stando attenta a non abbassare lo sguardo. «Devi aiutarmi a nasconderla»
«Perchè proprio io?»
«Sono domande da fare?» disse Giselle incenerendolo con lo sguardo, poi fece un cenno al piano di sotto. «In cantina. Per favore, Zayn, è importante. Non abbiamo idea di quanto tempo abbiamo..»
Zayn si prese la piastrina d'argento della sua collana e se la mise in bocca, stringendola con i denti. Si avvicinò alle ragazze e prese Margot per l'avambraccio. «Se mi vengono ad uccidere, giuro che ti ammazzo»
«Come faresti ad uccidermi da morto?» disse Margot mentre i membri restanti della famiglia Malik la osservavano preoccupati. Yaser non aveva ancora avuto modo di conoscerla, mentre Doniya svolgeva la funzione di donna di casa, con Waliyha impegnata ancora nella scuola. 
«Anche in momenti come questi, ti credi simpatica» Zayn sbuffò e imboccò le scale che portavano nello scantinato, con Giselle subito dietro Margot.
Aprì una porticina in legno e la fece entrare facendole abbassare la testa. L'aria era satura dell'odore di vino, di legno e muffa, e tutta la parete era coperta da barili pieni. Zayn le fece cenno di avanzare, con Margot che si stringeva tra le braccia per la temperatura più bassa lì sotto.
«Ma mi spiegate che sta succedendo?» disse Zayn con le sopracciglia sollevate. Giselle gli appoggiò una mano sul petto, facendolo indietreggiare e scostando con una mano la porticina con l'intenzione di chiuderla. 
La ragazza si girò verso di lui e gli disse semplicemente «Te ne parlo subito»
Si girò verso Margot e la guardò dopo aver inghiottito a vuoto. La principessa incominciò a tremare, con i denti conficcati nel labbro inferiore e la pelle d'oca sulla braccia. «Zayn, dalle una coperta»
Il ragazzo ne recuperò una da una mensola lì vicino e gliela gettò, poi Giselle riprese a chiudere la porta guardando la sua nuova amica. «Tornerò a prenderti presto» poi la chiuse, lasciandola nell'oscurità. Margot sbuffò rumorosamente, non sapendo se il freddo che stava provando fosse solo per la temperatura bassa lì sotto. Harry era lì, e la stava cercando. No, non poteva trovarla, non adesso. Margot si strinse la coperta sulle spalle, mantenendosi i due lembi uniti all'altezza del collo e si avviò verso la parete, con una mano appoggiata sul muro alla sua destra per guidarsi. Quando scorse un piccolo angolo libero, si mise di spalle e si lasciò scivolare lungo la parete, fino a sedersi per terra. Si avvicinò le gambe al petto, con la gonna che le si accorciò sulle ginocchia e nascose la testa tra le gambe, nel silenzio più assoluto, solo con l'ansia che le grava addosso e la preoccupazione per quello che sarebbe potuto accadere. 



Quando Giselle spiegò brevemente la situazione a Zayn, tornò subito a casa, trovandosi un Niall seduto al tavolo della cucina e i genitori che parlavano sommessamente nell'officina, Louis seduto ancora sul divano, con il bicchiere stretto in mano. Quei due da soli in una stanza.. non era una situazione che Giselle avrebbe sopportato volentieri, ma prese posto anche lei al tavolo, sbattendo un piede per terra ritmicamente. Niall aveva le braccia stese e le mani chiuse a pugno con la mascella serrata e gli occhi fissi sui suoi pollici che giravano intorno a loro stessi. Il piede che sbatteva di Giselle gli urtava i nervi più di quanto facesse tutta la situazione. Il principe Harry era veramente venuto per Margot? No, non poteva accettarlo. Louis tossì e Niall chiuse le mani a pugno, sbattendole sul ripiano del tavolo. «La smetti, cazzo?»
Louis sgranò gli occhi e si staccò dalla spalliera del divano, con gli occhi puntati in quelli del biondo che erano del suo stesso colore.
«Io non ho fatto proprio niente»
«Smettetela» sibilò Giselle lanciandoli occhiate infastidite. 
«Se la situazione non gli va a genio è perchè..»
«Louis, non è il momento» disse la ragazza, poi si sentì la tendina dell'officina aprirsi con un rumore di stoffa strappata e i signori Horan si inchinarono velocemente. 
«Buonasera, Altezza»
Niall puntò lo sguardo sotto l'arcata della porta d'ingresso e si alzò facendo strisciare rumorosamente la sedia, Louis e Giselle lo imitarono e si avvicinarono tutti e tre nell'ingresso, con il capo chino. Quando furono davanti ad Harry, si inchinarono rispettosamente, con l'ansia che bloccava ogni loro respiro. 
Il principe teneva un braccio che manteneva la tendina aperta e abbassò la testa per entrare nell'ingresso della piccola abitazione, con un angolo della bocca sollevato verso l'alto.
«Quale onore» disse Bob inchinandosi a terra, sostenendo il corpo su un ginocchio, mentre Giselle si allargava due lembi della sua gonna scolastica.
«Il piacere è il mio di vedere gente educata come voi» il suo accento del Nord era molto marcato, e fece rizzare i capelli sulla nuca di Louis. Aveva paura che lo conoscesse, ma non si erano mai visti, come avrebbe potuto? 
Harry lasciò cadere la tenda con un rapido gesto, l'abito blu notte che gli fasciava il corpo snello e alto, le mani unite nel basso ventre e gli occhi che osservavano qualsiasi membro della famiglia. Niall si sentì i suoi occhi premergli sulla testa e sollevò lo sguardo, con la fronte aggrottata e le sopracciglia arcuate verso il basso. Non lo conosceva, e già gli stava sulle palle. Harry aveva i capelli ricci che gli ricadevano ai lati della testa, con una fossetta in bella vista là dove le sue labbra erano inclinate in un sorriso di gentilezza. «Ma quanti siete, qui dentro?»
«Come mai è venuto proprio qui, Altezza?» disse Niall guardandolo a viso aperto, infischiandone se potesse in qualche modo apparire maleducato.
Harry si girò a guardarlo e allargò le sue labbra in un ampio sorriso. «Non avete risposto alla mia domanda»
«Siamo solo noi, quelli che vede, Altezza» Maura tenne lo sguardo abbassato, lo voce mantenuta ferma. Nessuno avrebbe dovuto far trapelare niente.
Harry si mise le mani intrecciate dietro la schiena, e iniziò a passare davanti a tutti loro, senza posare lo sguardo su nessuno in particolare. «Ho saputo, dopo che alcune guardie hanno fatto i giri dei quartieri..» "e distrutto casa" avrebbe voluto aggiungere Niall, ma si stette zitto, altrimenti la situazione si sarebbe potuta complicare ulteriormente. Poi gli venne un lampo di genio. Quella guardia aveva davvero fatto rapporto sulla sua casa e su Margot? 
«..che in questa casa, oltre a questa splendida fanciulla» disse Harry fermandosi davanti a Giselle e facendola mettere in piedi, prendendole la mano e baciandone il dorso, «n'è presente un'altra che, se non erro, è originaria dell'Irlanda» si fermò in piedi di fronte a Niall, si schiarì la gola e lo fece mettere in piedi di fronte a lui, con le spalle irrigidite.
«Nostra cugina, Chantal»
«Mmm» mugugnò Harry rigirandosi un anello argentato che aveva al dito medio «un nome incantevole. Dov'è?» chiese, sollevando di poco le sopracciglia. Maura e Bob drizzarono le spalle, rimanendo attaccati alla parete, Giselle prese a dondolare da una gamba all'altra e Louis, nonostante fosse dritto, aveva lo sguardo perennemente abbassato.
«Allora?» esortò il principe, dopo un leggero colpo di tosse.
Niall trasse un profondo respiro. «Non è qui»
Harry si portò una mano vicino alla bocca sopprimendo una risatina. «Me ne rendo conto, ma dov'è adesso?»
«Non è qui» ripetè Niall impassibile.
Harry si fermò di fronte al suo volto, non era molto più alto, ma la sua figura era molto più imponente. «Allora..» disse puntando gli occhi verdi in quelli azzurri del biondo, e sollevando una mano. Fece scattare le dita e un gruppo di guardie entrò nella casa, spintonando qualsiasi cosa. Si fermarono dietro il principe scozzese e attesero. Giselle gonfiò il petto, mentre Louis, piano, faceva un passo indietro così impercettibile che nessuno se ne rese conto. «Non vi dispiacerà se le mie guardie perlustrano un po' l'abitazione» Harry fece un cenno del capo e il gruppo si disperse, tranne una guardia che venne bloccata da Harry e rimase accanto al principe. 
Le guardie erano persino molto più violente di quelle venute un po' di tempo prima, lanciavano i cassetti per aria, gettavano tutto per terra e rompevano qualsiasi cosa apparisse loro sospetta. Ad ogni lancio, tutti chiudevano gli occhi, mentre la casa Horan veniva completamente distrutta.
Niall serrò le mani in due pugni allungati contro i fianchi, Giselle si strinse le labbra, mentre Louis rimaneva ancora zitto. Harry, davanti tutti loro, rimaneva fermo, con le mani intrecciate dietro la schiena e lo sguardo puntato su Niall. «Tu sei molto legato a questa fanciulla?»
«Sì» non disse altro, si sarebbe dovuto accontentare. Ma ovviamente il principe si era prefissato un obiettivo: avrebbe raso al suolo l'abitazione, piuttosto che tornare a casa a mani vuote. Se non avesse trovato Margot... Niall chiuse le palpebre per un attimo e tornò subito con lo sguardo inchiodato sul principe. «Notizie della principessa Margot?»
Harry abbassò la testa e sorrise, facendo apparire quelle fossette che lo rendevano più piccolo di quanto non fosse. Niall giurò avesse la sua stessa età.
«E' quello che sto cercando di capire»
«Credete sia qui?» Forse se ne avesse parlato così apertemente, non avrebbe creduto possibile la presenza della ragazza lì.
Harry si schiarì la gola, e all'improvviso il suo sguardo si rattristò, «Non ho idea di dove possa essere» Fece un colpetto di tosse e si portò il pugno alla bocca, con gli occhi lucidi, senza rispondere veramente alla domanda di Niall. «Mi manca troppo, e sono disposto ad ispezionare ogni angolo della Terra per ritrovare la mia promessa sposa»
A Niall venne da vomitare e indurì i muscoli, avrebbe tanto voluto prendere a pugni quel bel principino che gli stava di fronte, rimandandolo in Scozia con un occhio nero e, perchè no?, anche con qualche costola rotta.
«La troverete» disse in un sussurro mentre dal piano di sopra il rumore era impossibile, sembrava che le guardie stessero rovistando persino nel pavimento, togliendo ogni asse di legno di cui era fatto.
Harry si ricompose e fece un breve sorriso. «Ovviamente, non potrà mai andarsene»
«Signore..» una guardia si sporse sulle scale con un cappello inclinato su un lato della testa. «Non c'è nessuno, in casa»
«Dov'è questa Chantal, signor...?» disse Harry guardando Niall in viso.
«Niall» Il biondo indurì la mascella e chiuse gli occhi, fingendo amarezza. «E' partita, è tornata in Irlanda»
Ci fu un attimo di silenzio in cui i respiri di tutti si condensavano e facevano tremare l'aria. Poi il principe proruppe improvvisamente: «E tu chi saresti?» fece Harry girandosi verso di Louis. Iniziò a girargli intorno, poi quando fu alle sue spalle, schioccò le dita e la guardia che gli era rimasta accanto lo prese per le braccia trascinandoselo dietro. 
«No, no!» Giselle si sporse in avanti ma giunse un'altra guardia, mettendosi di fronte a lei. Louis urlava e si dimeneva, cercando di liberarsi dalla presa ferrea del braccio destro di Harry, mentre il principe ritornava su Niall. Giselle guardò il riccio e lo soppesò con lo sguardo. «Perchè sta prendendo lui?» disse con la voce rotta, mentre la guardia tappava con una mano la bocca di Louis che veniva lentamente trascinato fuori di casa. 
«Sbaglio, o è lui il ragazzo che quando ci ha visti è scappato in questa direzione?» disse Harry girandosi verso la guardia in cima alle scale.
«Sì, Altezza. E' proprio lui»
«Bene» Harry posò il suo sguardo su Giselle, sorridendole con un angolo della bocca, anche se nella sua voce non vi era nessuna gentilezza. «Perché mai un ragazzo sarebbe scappato in questo modo alla mia vista, venendo proprio qui?»
Niall strinse i pugni così forte che le unghie gli si ficcarono nella carne. Harry si girò verso la guardia, la quale trascinò Louis in mezzo alla strada, sottraendolo alla loro vista.
«Oddio, no!» Giselle lanciò un'occhiata a Maura la quale era bianca come un lenzuolo, Bob che le stringeva le spalle, mentre una cassettiera volava dal piano di sopra.
«Perchè disperi in questo modo?»
«E' nostro cugino!» disse Giselle. In quel mese e mezzo avevano detto più bugie, che avrebbero potuto scrivere un libro. La pecca era che prima o poi il libro sarebbe finito, mettendo un punto in tutto quello, e la trama che ne stava uscendo non era per niente piacevole.
«Lasciatelo andare» sputò Niall, guardando Harry in quegli occhi verdi che non avevano nessuna gentilezza, nessuna bontà d'animo. Com'era possibile che Margot lo ritenesse buono? Un principe non avrebbe mai fatto una cosa del genere, o almeno senza avere una certezza.
«Tranquilli, non disperate» disse Harry semplicemente facendo un fischio arricciando le labbra. Tutte le guardie tornarono al piano di sotto, uscendo sulla strada come un fiume in piena a cui sono stati sottratti i margini, libero di fluire ovunque voglia. «Non gli farò niente, ci mancherebbe pure. Solo che sarà con me, fin quando non ritroverò Margot»
Niall dilatò le narici, con la schiena dritta e le braccia che, fremendo di colpirlo in quel bel faccino, tremavano visibilmente, mentre Harry continuava a sorridere come se non fosse accaduto niente.
«E' stato un piacere, e scusate il disturbo» indietreggiò e fece una breve riverenza. Maura e Bob si inchinarono, Giselle inclinò leggermente la testa in avanti, mentre Niall rimase com'era: non poteva rispettare una persona del genere. Harry non gli tolse gli occhi di dosso, continuando ad avere un angolo delle labbra sollevato verso l'alto, quando quegli occhi luminosi avrebbero voluto dire dell'altro senza dubbio. Indietreggiò e scostò la tendina, voltandosi piano. Prima però di lasciare l'abitazione, girò la testa verso destra, osservando i famigliari Horan con la coda dell'occhio, poi abbassò il capo e scomparve, facendo oscillare la tenda dopo la sua scomparsa.
Giselle si accasciò a terra e scoppiò a piangere con le mani chiuse a coppa davanti alla faccia, Maura venne accompagnata in quella che sarebbe dovuta essere la cucina - tanto era mal ridotta - mentre Niall in un impeto di rabbia si girò verso il muro e picchiò i pugni con violenza sulla parete. Odiava Louis, lo odiava come solo un uomo può fare, ma perchè ci era andato di mezzo lui? Niall si prese i capelli e sedette a peso morto a terra, seppellendo la testa tra le ginocchia tirate al petto, urlando frustrato, mentre in fondo alla cantina, nella casa Malik, Margot continuava a dondolarsi, impaziente di tornare da loro, e pregando che tutto andasse bene.





Spazio autrice
CIIIIIAAAAAAAAAAAAAAAO a tutti!
Come potete ben vedere non ho aggiornato mercoledì perché oggi non sono andata a mare, e quindi ecco il mio solito aggiornamento.
Non potete capire quanto sia felice di postare questo capitolo, e spero che l'attesa sia stata ben ripagata.
E' uno dei miei capitoli preferiti perché finalmente si ha il primo scontro frontale tra Niall ed Harry, mentre Margot viene allontanata e tenuta nascosta. In tutto questo solo Louis ci va di mezzo, e ciò darà la spinta ai personaggi di comportarsi in un determinato modo.
Giunti a questo punto, vorrei dirvi che abbiamo superato la metà della storia e mi piacerebbe molto se voi poteste dirmi qualcosa riguardo il finale di questa storia. Cosa accadrà a questo punto?
Rispondete tra tre, due, uno....VIA!
Vi avviso che d'ora in poi incominceranno i veri problemi e la storia prenderà un'altra piega, sperando che voi tutti riusciate a starne al passo e a comprendere l'andamento.
Vi voglio un mondo di bene, davvero, e grazie per essere ancora qui e per aver messo questa storia tra le preferite/seguite/ricordate, mi fa un enorme piacere. Un grazie in particolare va a llain perché è sempre presente ad ogni capitolo e te ne sono grata :)
Love you all e ci vediamo sabato prossimo, se non prima :)
Un bacione immenso, 
Elisa.


p.s siccome ora lo stanno facendo tutti, voglio lasciarvi un piccolo spoiler del prossimo capitolo :)

«Non posso lasciare che abbiano Louis con loro!» disse lei sputando fuori tutto quello che aveva dentro. «Non posso lasciare che tengano lui perché io non mi sto facendo trovare, lui non doveva andarci di mezzo!»
«Margot, lo vuoi capire che ora siamo tutti in mezzo a questa storia?»

p.p.s se siete su twitter, cercatemi anche lì così da poter rimanere in contatto! Sono @_xsmiling, mentre su Wattpad sono xsmiling :)

Grazie, santa bellezza.



  
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