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Autore: Aandyy    21/06/2015    2 recensioni
seguito di DI NUOVO INSIEME.
dal prologo:
-ormai ho preso la mia decisione, e tu devi accettarla senza fare polemiche, come tutti gli altri- concluse, con tono che non ammetteva repliche, e puntando il suo sguardo di ghiaccio in quello della ragazza.
-come desidera,… capitano- sputò la ragazza, come se fosse un insulto...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PRIMO CAPITOLO
 
 
 
 
 
 
 
 
-Padre vi prego lasciatemi andare!-
-Ace ragiona, non puoi lasciare la nave di nostro padre!- intervenne Marco, preoccupato dalla folle idea del fratello, che ormai non riusciva più a pensare lucidamente.
Ace da quando qualche giorno prima aveva appreso la notizia del nuovo membro della Flotta dei 7, era come impazzito. Non riusciva a concepire come Trafalgar avesse potuto accettare un incarico del genere.
Per di più le notizie su come avesse ottenuto quel posto erano disparate, ed una più raccapricciante dell’altra. La più gettonata di tutte riguardava l’aver inviato centinaia di cuori di pirati, al Governo Mondiale. Ma la cosa che più lo sconvolgeva, era sapere che allo stermineo di tutti questi pirati aveva contribuito anche la sua Liv.
Ormai il capitano degli Heart ed il suo vice, era tra i pirati più temuti, non solo per le vicende di Marineford, che aveva contribuito ad aumentare le taglie di tutti i pirati che ne avevano preso parte, compreso il fratello, ma anche per la loro crudeltà.
Law aveva rafforzato i suoi poteri, e stando alle notize che rilasciava la Marina, ora che era immune alla loro giurisdizione, sembrava provarci gusto ad utilizzare in pieno il suo frutto, accompagnato sempre dalla sua fedele vice, che non sprecava mai occasione per dimostrare a tutti quando in quei due anni fosse migliorata, trasformandosi sempre di più in una brutta copia del suo capitano, cancellado ogni traccia della ragazza che aveva abbracciato solo due anni prima.
 
Ma Ace non poteva accettare questo repentino cambiamento.
Per questo adesso si ritrovava nella cabine di suo padre, con Marco a seguito, per convincerli a lasciarlo andare a cercare Liv.
 
-figliolo non posso lasciarti andare alla ricerca di uno dei sette- ribadì il padre, ancora vivido il ricordo di cosa fosse successo l’ultima volta che aveva lasciato andare Ace.
-padre non potete vietermelo!- gridò il ragazzo, dopo aver sbattuto un pugno contro la scrivania difronte a lui, lanciando uno sguardo ardente di rabbia all’uomo che aveva dinanzi.
-Ace ma perché non capisci!?- inruppe esasperato Marco –dopo quello che è successo due anni fa come puoi anche solo pensare di andare da solo in giro per il nuovo mondo, quando ci sono Teach ed Akainu che non aspettano altro che un passo falso tuo o di nostro padre!- esplose, non capendo come il fratello potesse essere così stupido da non pensare a quanto rischioso fosse andarsene da solo.
-bene se è solo questo il problema, partirò con la seconda flotta- sentenzio il giovane ammiraglio,ostinato più che mai a partire.
-non metterò a rischio la vita dei miei uomini per un tuo capriccio Ace, siamo riconoscenti a Trafalgar e Liv per averci aiutati a salvarti, ma hanno fatto la loro scelta, diventando cani del governo, rinnegando gli ideali di noi pirati!- fece irritato Barbabianca, alzandosi in tutta la sua grandezza –la seconda flotta non andrà da nessuna parte, questa è la mia decisione!- sentenziò, senza ammettere repliche, scatenando l’ira di Ace.
-troverò un modo per andare che tu voglia o no!-
E gridate queste ultime parole, Ace uscì come una furia dalla cabina del padre, fregandosene dei richiami di Marco, della porta sbattuta con rabbia, rifugiandosi il più lontano possibile da tutti i suoi compagni.
Lui avrebbe raggiunto Liv anche a costo di deludere la sua famiglia.
 
 
 
 
 
 
 
 
-dobbiamo trovare Ace-
-Rufy abbiamo appena superato l’isola degli uomini pesce, dobbiamo continuare sulla Rotta Maggiore e andare avanti con ilnostro viaggio, non possiamo tornare indietro a cercare tuo fratello!- Nami cercò di far ragionare il suo capitano, mentre con tutta la ciurma, decidevano come proseguire il loro viaggio nel nuovo mondo.
-non continueremo il viaggio prima di aver trovato mio fratello e cercato Liv- ribadì Rufy, con la sua solita calma e testardagine, tale da non ascoltare la sua navigatrice.
 
Proprio quest’ultima, ormai esasperata, sbotto, non riuscendo a mantenere la calma, fumante di rabbia.
-non sappiamo dove siano Barbabianca e la sua ciurma, come puoi chiederci di tornare indietro per cercarli!?!-
-ho ancora la vivre card di Ace, non sarà difficile trovarlo- insistette Rufy, mandando su tutte le furie Nami.
-come fai ad essere sicuro che siano nel nuovo mondo, potrebbero benissimo stare ancora dall’altra parte della linea rossa- intervenne Sanji, cercando di fermare Nami, dall’aggredire il loro capitano.
 
-di sicuro saranno passati anche loro oltre la linea rossa- a rispondere fu Robin, riflessiva e razionale come sempre –hanno avuto tutto il tempo per riprendersi dopo Marineford- iniziò a spiegare –e non scordiamoci che Barbabianca è uno dei quattro imperatori, e qui nel nuovo mondo hanno più potere e pù alleati-
-Rufy sei sicuro che tuo fratello vorrà aiutarci a cercare la vostra amica?- chiese Zoro, all’oscuro del profondo legame che univa Rufy e Liv, ma soprattutto quello tra la ragazza ed Ace.
-se c’è qualcuno capace di cercare su ogni isola per trovare Liv, quello è Ace- mormorò Rufy, ripensando a l’ultima volta che aveva visto il fratello e Liv, due anni prima, dopo il salvataggio di Ace da Marineford.
 
Calò il silenzo nella stanza, tutti avevano notato come Rufy fosse diventato improvisamente serio e pensieroso. Anche se non conoscevano nulla su Liv, e Rufy aveva parlato di lei solo dopo che Shakuyaku aveva annunciato l’unione dei pirati Heart alla Flotta dei 7, bastava osservare il loro capitano per comprendere quanto tenesse a quella ragazza.
 
-non credo che un cambio di rotta possa essere un problema- aveva quindi interrotto il silenzio Zoro, dando supporto al suo capitano, per partire alla ricerca del fratello.
-se un’amica del capitano ha bisogno del nostro aiuto saremo pronti a darglielo!- aggiunse Francky, dando man forte allo spadaccino.
Pian piano tutta la ciurma si unì ai compagni, sostenendo Rufy, aspettando solo la reazione di Nami.
Quest’ultima, tra qualche borbottio mal celato, alla fine, sbuffando si unì al gruppo –se il nostro capitano ha deciso così, allora salperemo alla volta della Moby Dick!-
 
 
 
 
 
 
 
Sulla Moby Dick erano ormai giorni che il comandante della seconda flotta non si univa al resto della ciurma, ma rimaneva giorno e notte nella sua cabina.
Da quando aveva discusso con il padre e con Marco, Ace non aveva fatto altro che pensare a come lasciare la nave, per cercare Liv.
Viaggiare con lo striker per i mari del nuovo mondo era troppo pericoloso, in piùinquesti due anni lui, così come il padre, suo fratello Rufy e Liv stessa, erano diventati dei bersagli per tutti i pirati, la marina ed i civili stessi, che non perdevano tempo ad avvisare il quartir generale della marina più vicino, non appena uno di loro veniva avvistato su qualche isola.
Di certo non poteva rubare una nave al padre, già era infuriato per la sua idea di cercare Liv, se avesse osato tanto avrebbe rischiato di scatenare la furia del padre, e questo non rientrava nei suoi piani.
Tra la miriade di pensieri che vorticavano nella sua mente, un chiodo fisso non lo lasciava, da quando Marco lo aveva avvertito dell’accaduto, una sola domanda continuava a tormentarlo, senza però trovare alcuna risposta.
Non riusciva proprio a spiegarsi il perché, perché Law avesse accettato di unirsi alla flotta dei 7? Perché Liv, che odiava con tutta se stessa la marina, dopo che le avevano ucciso i genitori, per non farli parlare delle scoperte fatte sulla clonazione dei frutti del diavolo, dopo che l’avevano perseguitata per tutta l’infanzi, come poteva acconsentire alla scelta del suo capitano? Law aveva sempre tenuto in considerazione la sua opinione, allora perché non l’aveva fatto anche quella volta? O forse Liv non si era ribellata, ma anzi aveva accettato di buon grado quella decisione?
Tutte quelle domande e nessuna risposta lo stavano facendo impazzire, arrivando al punto di non resistere più.
-MALEDIZIONE!!!- sbotto, scagliando un pugno ad un tavolo che fungeva da scrivania, lasciando un vistoso solco, segno della sua frustrazione, scaraventando a terra tutte le carte nautiche, il giornale e gli eternal pose che ne occupavano la superfice.
-hai intenzione di distruggere l’intera nave o ti fermi solo alla tua cabina?-
Si voltò di scatto, incontrando la figura di Marco poggiata allo stipite della porta, con braccia incrociate al petto, mentro lo scrutava con aria annoiata, e leggermente contrariata.
-cosa vuoi?- chiese con astio Ace, sperando che l’amico non fosse venuto da lui solo per fargli una qualche ramanzina sul suo comportamento degli ultimi giorni.
-niente ci chiedevamo se fossi morto nella tua cabina- iniziò atono –non ti fai vedere da giorni, e tu non sei tipo da rinunciare facilmente al cibo e alla compagnia- concluse, lasciando trasparire un po’ di preoccupazione per l’atteggiamento del compagno.
-non sono in vena di compagnia ultimamente- snocciolò Ace, senza dare molte spiegazioni.
-perché non riesci ad accettare che Liv possa essere cambiata in questi due anni? cosa ti fa credere che lei non sia felice che il suo capitano sia uno dei sette?- chiese a quel punto Marco, sbalordito da quanta ostinazione mostrasse Ace.
-potrà pure essere cambiata, ma non accetterebbe mai di servire le stesse persone che hanno ucciso i suoi genitori, non collaborerebbe mai con gente come Akainu!- Ace più parlava, più il suo tono aumentava di livello e di rabbia –cavolo quel verme non aspetta altro che il momento per vendicarsi di Liv e Rufy per avermi salvato, come potrebbe mai accettare degli ordini da lui!?!-
Marco rimase a boccaperta guardando Ace mentre sfogava tutta la sua rabbia, il suo disappunto per quella scelta, ma anche tutta la preoccupazione e la frustrazione nel sentirsi impotente difronte a tutti i pericoli che la sua amata Liv poteva incontrare.
Il comandante della prima flotta da tempo sospettava che l’apprensione che Ace dimostrava nei confronti di Liv e Rufy fosse frutto di altro, oltre al legame che li univa, adesso aveva avuto le sue conferme.
Ace non riusciva ad accettare che per salvare la vita a lui, il fratello e Liv si fossero messi contro gli ammiragli della marina e il governo intero, e l’idea din non essere con loro per salvarli o aiutarli in caso di difficoltà lo logorava dall’interno.
Fu allora che Marco finalmente capì cosa spingeva Ace a voler partire a tutti i costi.
-Ace tu saresti stato il primo a metterti contro il mondo intero pur di salvare la vita a Liv, e sai che sia lei che tuo fratello sarebbero disposti a mettere a rischio le proprie vite altre mille volte, pur di salvare la tua- e mentre parlava si avvicinava al moro, guardandolo dritto negli occhi, per leggerci una qualsiasi reazione    -fanno parte di due ciurme molto potenti, Rufy ha dei compagni che mai lo abbandonerebbero, e Law, di lui si possono dire tante cose, ma di certo non è uno che abbandona i suoi compagni nel momento del bisogno, puoi stare certo che non lascierebbe mai che accada qualcosa a Liv- cercò di rassicurarlo, notando come, dopo quelle parole, Ace si fosse un minimo calmato.
-adesso forza, dobbiamo trovare un modo per convincere nostro padre a farti salpare- concluse, dando una pacca sulla spalla di Ace e regalandogli un sorriso d’incoraggiamento, trovandosi difronte lo sguardo stupito di Ace, che non si sarebbe mai aspettato il supporto di Marco.
 
 
 
 
 
 
Angolo Autore: mi scuso per il capitolo corto, e per la presenza di eventuali errori, ma se rileggevo un’altra volta avrei cancellato tutto per ricominciare di nuovo.
Questi primi capitoli saranno un po’ noiosi e corti, ma solo fin quanto non entreremo nel vivo della storia, ovvero tra il terzo-quarto capitolo.
Niente spero di non annoiarvi troppo e ci vediamo al prossimo capitolo!
  
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