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Autore: Flicka_chan    23/06/2015    4 recensioni
‹‹Elthanin. Si chiama Elthanin. Dite… dite a Rose di crescerla lei, la affido a lei. Rose saprà tutto e mi perdonerà!››
Rose ha appena finito il suo ultimo esame a Hogwarts, finalmente può tirare un sospiro di sollievo. Ma non sa che, lontano, qualcosa sta accadendo e le sconvolgerà la vita.
Un parto, una scoperta e un amore.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley, Rose Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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 “A volte la vita ci mette di fronte a eventi inimmaginabili, misteriosi, assurdi.” Pensava una ragazza, guardando il suo compagno di banco. Chi mai l’avrebbe detto che lei e lui potessero essere amici tanto da condividere buona parte delle giornate? Chi l’avrebbe mai detto che due case opposte potessero non lottare tra loro, che due fazioni potessero abbassare le bacchette e stringere un muto patto di amicizia? Eppure eccoli li, rosso e verde, oro e argento, l’una accanto all’altro. Sguardi determinati, sicuri, una maschera nei confronti del mondo ma non del reciproco, capaci di scorgere ogni profonda debolezza solo nell’avversario, ormai amico.
Mani vergavano veloci parole durante la lezione di un professore, uno a caso tra i tanti dell’istituto, ma ciò non è importante, perché loro erano insieme sempre, complici i professori che avevano voluto semplificare e accorpare il più possibile coloro che erano tornati a ripetere quel settimo anno, per dare spazio all’infinità di studenti dei primi anni. E loro erano li, Grifondoro e Serpeverde, mutilati nell’animo, feriti nell’orgoglio, ma ancora volenterosi di lottare. E così fecero, ribellandosi a decisioni altrui che non li volevano Caposcuola, che ritenevano la loro notorietà, in un verso o nell’altro, negativa.
Eppure loro sono passati sopra a tutto, sopra al dolore, sopra alla guerra, sopra ai morti, sopra ai pregiudizi, avvicinandosi nel loro bisogno di solitudine, trovando sollievo solo nella solitudine dell’altro, senza prese in giro, senza male parole, senza colpo ferire. Persone normali, studenti normali.
All’inizio era stato scalpore, nessuno avrebbe mai immaginato che lei, l’Eroina del Mondo Magico, potesse accompagnarsi a tale feccia, ma lei lo aveva difeso, estirpando alla radice questo razzismo inverso a quello che lei sempre aveva patito. E lui era stato il supporto di lei quando di notte vagava per il castello in preda all’ansia, lanciando incantesimi difensivi al castello, con gli strascichi del terrore provato per mesi nei boschi.
Lui l’aveva accolta nel suo letto, abbracciata quando lei piangeva, singhiozzando contro di lei quando ricordava le persone perse per una guerra mai stata sua.
Non erano amanti, erano amici.
Migliori amici.
Nessuno dei due aveva mai dato una definizione tale, ma entrambi lo sapevano: comprendevano la potenza del loro legame, sapevano quando avessero bisogno del supporto dell’altro, ma una era troppo innamorata del fidanzato, l’altro troppo distrutto dalla perdita della persona amata per poter anche solo pensare a un loro, a un “noi”.
I mesi trascorrevano quieti, loro due inseparabili, soli in un mondo che li conosceva. Lui, marchiato, lei, eroina.
 
Le vacanze di Natale e Pasqua iniziarono e finirono con grandi novità: una serpe insieme a una famiglia di grifoni, ma Molly non se l’era sentita di dire di no alla quasi nuora quando aveva chiesto il favore di poter invitare anche quella persona ormai così chiaramente cambiata, o forse era sempre stata così ma erano loro che non erano stati in grado di vederlo. E nonostante tutte le paranoie della giovane Granger non c’erano stati problemi di sorta, complici occhiate al vetriolo di Molly che teneva placata parte della prole e la felicità di Hermione di avere il suo nuovo amico insieme a quelli storici. Addirittura, trasportata dalla felicità, era stata convinta dal suo fidanzato, Ron, a salire sulla scopa con lui per un veloce volo fino a un lago vicino. La vita era bella, seppure nessuno era ancora riuscito a superare i lutti.
 
Gli esami si avvicinavano e loro erano ancora insieme, a supportarsi, a cercare di tappare l’un l’altra lacune… ok, scherzavo: lei cercava di tappare a lui le lacune. Lui a lei aveva attaccato alcuni vizi, come quello del bere un bicchierino di liquore al cioccolato ogni sera, o del ghignare di fronte ai piccoli leccapiedi (poi si sa, l’alunna supera il maestro, il quale dobbiamo ammettere avesse avuto degli ottimi maestri che però erano imbattibili, e quando Hermione ghignava la gente scompariva. Materialmente. Per poi ritrovarsi magari appesa per le mutande da qualche parte, o intrappolati in qualche bagno infestato da una fantasma pervertita…).
 
Il giorno prima delle prove lei stava per crollare, fisicamente e psicologicamente: mangiava troppo poco, si stancava troppo, non dormiva quasi nulla, ripeteva e basta, timorosa di non essere sufficientemente preparata. Lui la vide cadere, la raggiunse e la portò in salvo dalla folla di curiosi, le fece bere dei succhi di frutta e la fece ridere, facendole capire che la sua ansia era immotivata.
Dormirono insieme, quella notte, crollando sui libri nella stanza di lei.
 
Le prove andarono bene a entrambi, anche se lei ottenne talmente tanti Eccellenti che solo a vedere che non c’erano altri voti uno si rendeva conto che fossero TUTTI Eccellenti.
 
Festeggiarono insieme, come erano stati per tutto l’anno. Festeggiarono con una sbronza epica, con risate e lotte, festeggiarono celebrando la vita che in quello stesso castello si era spenta per molti un anno prima.
 
Pochi giorni dopo ci fu la cerimonia dei diplomi, segno conclusivo del loro percorso scolastico. Fu estremamente veloce, essendo solo due gli studenti.
‹‹Hermione Granger!›› chiamò la preside McGranitt, le lacrime negli occhi nel vedere quella che per lei era una figlia andarsene dalla scuola. Un lungo abbraccio sigillò il passaggio della pergamena ufficiale, poi la preside si girò.
‹‹Blaise Zabini›› l’amico di un anno della giovane grifona rispose all’appello con euforia, abbracciando la preside che tanti occhi aveva chiuso per lui e addirittura sollevandola dal pavimento, complice il suo fascino maschile che scombussolò anche l’anziana. E fece ridere Hermione.
 “A volte la vita ci mette di fronte a eventi inimmaginabili, misteriosi, assurdi.” Pensava una ragazza, guardando il suo compagno di banco. Chi mai l’avrebbe detto che lei e lui potessero essere amici tanto da condividere buona parte delle giornate? Chi l’avrebbe mai detto che due case opposte potessero non lottare tra loro, che due fazioni potessero abbassare le bacchette e stringere un muto patto di amicizia? Eppure eccoli li, rosso e verde, oro e argento, l’una accanto all’altro. Sguardi determinati, sicuri, una maschera nei confronti del mondo ma non del reciproco, capaci di scorgere ogni profonda debolezza solo nell’avversario, ormai amico.
Mani vergavano veloci parole durante la lezione di un professore, uno a caso tra i tanti dell’istituto, ma ciò non è importante, perché loro erano insieme sempre, complici i professori che avevano voluto semplificare e accorpare il più possibile coloro che erano tornati a ripetere quel settimo anno, per dare spazio all’infinità di studenti dei primi anni. E loro erano li, Grifondoro e Serpeverde, mutilati nell’animo, feriti nell’orgoglio, ma ancora volenterosi di lottare. E così fecero, ribellandosi a decisioni altrui che non li volevano Caposcuola, che ritenevano la loro notorietà, in un verso o nell’altro, negativa.
Eppure loro sono passati sopra a tutto, sopra al dolore, sopra alla guerra, sopra ai morti, sopra ai pregiudizi, avvicinandosi nel loro bisogno di solitudine, trovando sollievo solo nella solitudine dell’altro, senza prese in giro, senza male parole, senza colpo ferire. Persone normali, studenti normali.
All’inizio era stato scalpore, nessuno avrebbe mai immaginato che lei, l’Eroina del Mondo Magico, potesse accompagnarsi a tale feccia, ma lei lo aveva difeso, estirpando alla radice questo razzismo inverso a quello che lei sempre aveva patito. E lui era stato il supporto di lei quando di notte vagava per il castello in preda all’ansia, lanciando incantesimi difensivi al castello, con gli strascichi del terrore provato per mesi nei boschi.
Lui l’aveva accolta nel suo letto, abbracciata quando lei piangeva, singhiozzando contro di lei quando ricordava le persone perse per una guerra mai stata sua.
Non erano amanti, erano amici.
Migliori amici.
Nessuno dei due aveva mai dato una definizione tale, ma entrambi lo sapevano: comprendevano la potenza del loro legame, sapevano quando avessero bisogno del supporto dell’altro, ma una era troppo innamorata del fidanzato, l’altro troppo distrutto dalla perdita della persona amata per poter anche solo pensare a un loro, a un “noi”.
I mesi trascorrevano quieti, loro due inseparabili, soli in un mondo che li conosceva. Lui, marchiato, lei, eroina.
 
Le vacanze di Natale e Pasqua iniziarono e finirono con grandi novità: una serpe insieme a una famiglia di grifoni, ma Molly non se l’era sentita di dire di no alla quasi nuora quando aveva chiesto il favore di poter invitare anche quella persona ormai così chiaramente cambiata, o forse era sempre stata così ma erano loro che non erano stati in grado di vederlo. E nonostante tutte le paranoie della giovane Granger non c’erano stati problemi di sorta, complici occhiate al vetriolo di Molly che teneva placata parte della prole e la felicità di Hermione di avere il suo nuovo amico insieme a quelli storici. Addirittura, trasportata dalla felicità, era stata convinta dal suo fidanzato, Ron, a salire sulla scopa con lui per un veloce volo fino a un lago vicino. La vita era bella, seppure nessuno era ancora riuscito a superare i lutti.
 
Gli esami si avvicinavano e loro erano ancora insieme, a supportarsi, a cercare di tappare l’un l’altra lacune… ok, scherzavo: lei cercava di tappare a lui le lacune. Lui a lei aveva attaccato alcuni vizi, come quello del bere un bicchierino di liquore al cioccolato ogni sera, o del ghignare di fronte ai piccoli leccapiedi (poi si sa, l’alunna supera il maestro, il quale dobbiamo ammettere avesse avuto degli ottimi maestri che però erano imbattibili, e quando Hermione ghignava la gente scompariva. Materialmente. Per poi ritrovarsi magari appesa per le mutande da qualche parte, o intrappolati in qualche bagno infestato da una fantasma pervertita…).
 
Il giorno prima delle prove lei stava per crollare, fisicamente e psicologicamente: mangiava troppo poco, si stancava troppo, non dormiva quasi nulla, ripeteva e basta, timorosa di non essere sufficientemente preparata. Lui la vide cadere, la raggiunse e la portò in salvo dalla folla di curiosi, le fece bere dei succhi di frutta e la fece ridere, facendole capire che la sua ansia era immotivata.
Dormirono insieme, quella notte, crollando sui libri nella stanza di lei.
 
Le prove andarono bene a entrambi, anche se lei ottenne talmente tanti Eccellenti che solo a vedere che non c’erano altri voti uno si rendeva conto che fossero TUTTI Eccellenti.
 
Festeggiarono insieme, come erano stati per tutto l’anno. Festeggiarono con una sbronza epica, con risate e lotte, festeggiarono celebrando la vita che in quello stesso castello si era spenta per molti un anno prima.
 
Pochi giorni dopo ci fu la cerimonia dei diplomi, segno conclusivo del loro percorso scolastico. Fu estremamente veloce, essendo solo due gli studenti.
‹‹Hermione Granger!›› chiamò la preside McGranitt, le lacrime negli occhi nel vedere quella che per lei era una figlia andarsene dalla scuola. Un lungo abbraccio sigillò il passaggio della pergamena ufficiale, poi la preside si girò.
‹‹Blaise Zabini›› l’amico di un anno della giovane grifona rispose all’appello con euforia, abbracciando la preside che tanti occhi aveva chiuso per lui e addirittura sollevandola dal pavimento, complice il suo fascino maschile che scombussolò anche l’anziana. E fece ridere Hermione.


 
Vaaaaa beeeene 
Sono imperdonabile
sono decenni che non aggiorno, ma semplicemente... non mi andava.
Poche recensioni, poca voglia di continuare a scrivere, poco tempo....
Ma ora sono tornata!!!
Un grazie a Valydah che mi ha fatto venire voglia di aggiornare :D :D




 
  
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