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Autore: Eulalia_writer    24/06/2015    2 recensioni
Di recente ho letto un'intervista fatta a Mika nella quale lui parlava dell'incidente della sorella e ne è conseguita questa storia.
Dal testo: "Fino ad allora non mi era neanche passata per la testa l'idea che potesse morire: non poteva succedere."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paloma Penniman, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A svegliarmi fu un insistente rumore proveniente dalla valigia che da due giorni giaceva sul pavimento della stanza; controvoglia, ignorando il telefono che seguitava a suonare, mi diressi verso il bagno -sapevo che prima o poi mi darei dovuto decidere a rispondere, ma temevo le conseguenze.
Mi concessi un doccia calda e mi preparai per scendere a colazione: ormai non mi preoccupavo più di nascondermi perchè, parlando con il direttore dell'hotel, avevamo concordato che avrei avuto un tavolo riservato nella sala adibita ai banchetti -era vuota e poco accogliente, ma ci trovavo la pace di cui avevo bisogno. Da quando ero arrivato non facevo altro che mangiare, dormire e pensare a Andy: mi mancava terribilmente.
Mi accomodai al tavolo con un sospiro e una cameriera arrivò a portarmi una tazza di caffè; quando se ne fu andata rimasi solo e, per la prima volta in due giorni, mi guardai un po' attorno:rimasi colpito quando mi accorsi che in fondo alla stanza, addossato alla parete più lontana, c'era un pianoforte.
Abbandonai sul tavolo la tazza che conteneva quello schifoso liquido che i canadesi si ostinavano a chiamare “caffè” e mi avvicinai al bellissimo esemplare che, data la polvere che lo ricopriva, era evidente che non veniva usato da anni. Soffiai via dallo sgabello e dai tasti i residui del tempo passato, mi accomodai, e subito mi sentii meglio.
Le mie dita si mossero in automatico e senza rendermene conto mi scoprii a suonare una melodia che mi aveva sempre confortato nei momenti tristi. Non mi accorsi della presenza alle mie spalle finché, finito il pezzo, qualcuno cominciò ad applaudire.
- «Capisco come hai fatto a diventare così famoso: sei veramente bravissimo»
Le feci un sorriso e la ringraziai.
- «Posso farti una domanda?» mi chiese con il suo forte accento canadese.
- «Credo de si»
- «Sei triste?»
- «Forse»
- «Non sei il primo che dopo essere scappato si rifugia in Canada»
Scappare... Stavo scappando?
Il realizzare che aveva ragione mi colpì come uno schiaffo in pieno viso.
- «A volte le persone pensano che basti sparire e non tornare indietro perchè le cose si sistemino»
Detto ciò si voltò e fece per andarsene.
- «Aspetta!» volevo fermarla per chiederle di non dire niente a nessuno, ma lei mi anticipò e mi assicurò che io e lei saremmo state le uniche persone a sapere della mia tristezza, a patto che io riflettessi su ciò che mi aveva detto.
Quando si fu dileguata ritornai con le mani sulla tastiera e lasciai che le emozioni prendessero il sopravvento. La melodia tanto triste che avevo suonato poco prima divenne una base perfetta sulla quale adagiare le parole del nuovo testo che si stava abbozzando nella mia mente.

It's enough to lose my head
Disappear
And not be seen again

Non uscii da quella stanza se non dopo ore: avevo riempito due tovagliette di carta con la brutta copia di un testo che trasudava malinconia da ogni riga.
Ero abbastanza soddisfatto di quello che avevo fatto e salii in camera sentendomi meglio, pronto a raccontare a Andy ciò che avevo scritto.
Solo quando arrivai di sopra e trovai la stanza vuota mi ricordai che lui non c'era: ero completamente solo.
Sentii un nodo alla gola e mi buttai sul letto dove finalmente esaurii due giorni di lacrime represse, prima di addormentarmi.
Mi svegliai tremante, scosso da violenti brividi di freddo e percepii la mancanza di Andy molto chiaramente: lui mi avrebbe coperto, mi avrebbe stretto a se', scaldandomi con il suo corpo. Lui avrebbe saputo cosa dire per calmarmi, per farmi accettare il dolore. Perchè sono partito –no- scappato senza nemmeno vederlo? Ora lui sarà al capezzale di mia sorella, dove dovrei essere io, ma non ce la faccio. Fa male da morire, soprattutto sapendo che se fossi stato lì... e invece no, sono qui, come un coniglio. Se Andy fosse qui saprebbe rassicurarmi, consigliarmi, ma non è qui, perchè sono scappato.
Cosa potrò mai fare, senza la mia origine?
Sentii un improvviso bisogno di suonare, di ritrovare almeno un po' di me stesso davanti a quei tasti neri e bianchi -ritrovare qualche certezza. E poi mi resi conto di non aver mai dato a Andy nessuna sicurezza, eppure lui era rimasto. Era rimasto nonostante nessuno -io in primis- avrebbe dato neanche un giorno alla nostra storia* e non mi aveva chiesto nulla in cambio; e io non lo avevo mai ringraziato, anzi, me n'ero andato, lasciandolo solo con un “Non tornerò”.
Davanti al piano piansi ancora: le lacrime che rotolavano sulle guance e piovevano sulle mani e sui tasti. Piansi tutta la mia frustrazione causata dalla mia stupidità, consapevole di averlo perso.
Quando le lacrime finirono, iniziai a scrivere furiosamente delle parole su un foglio.

I want your love don’t try to stop me
Can’t get enough, still hanging on me
Your guilty heart don’t let it break you
And if you pray well no one’s gonna save you

Mi ci vollero quasi dodici ore e una miriade di fogli, prima che la canzone avesse un senso.
Era ormai scesa la sera quando mi affacciai per l'ultima volta alla finestra della mia stanza: lanciai un'occhiata veloce di sotto, recuperai la valigia e scesi le scale; nella hall salutai il direttore e mi avviai all'uscita.
Accanto ad una delle due colonne che adornavano le porte automatiche mi aspettava la cameriera con cui avevo parlato il giorno precedente: la salutai e la ringraziai e lei mi rispose che era felice di essermi stata utile.
Fuori una fredda brezza mi salutò e, dopo quattro giorni chiuso nella mia tana, mi fece sentire molto meglio.
Presi un volo notturno che mi avrebbe riportato a casa: la mia fuga era durata abbastanza.





*NB: Mika ha esplicitamente affermato che lui stesso non avrebbe dato un giorno alla sua storia con Andy.

  
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